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[RUGBYLIST] Scozia-Italia

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Sab 28 Feb 2009 18:17:34 CET


Match da esaurimento nervoso, con raggruppamenti continui dove evidenziamo una capacità di conquista del tutto insufficiente, e questo da diverso tempo. I nostri giocatori non riescono ad accelerare la loro azione, non danno impulso al gioco, non incrociano mai in attacco, e sembrano quasi temere di violare uno schema precostituito. Canale al quinto minuto sarebbe andato in meta senza problemi con un adeguato, minimo gioco di finta e di appoggi, non capisco perché i nostri giocatori dopo un intercetto o un ritardo avversario si privano di quell'accelerazione e di quel movimento finale di finta che vanifica l'intervento dell'avversario.
In attacco, in prossimità della meta, i nostri passano la palla al centro con la difesa avversaria già completamente ingaggiata su di noi. Non sappiamo calciare al largo in quella fase. Anche i nostri calci difensivi non hanno molta intelligenza. Nella fase Johnstone, avevamo gli up and under di Diego ma soprattutto la spinta della mischia ci consentiva un gioco tradizionale in prossimità della linea di meta che andava quasi inevitabilmente a frutto. Prendevamo sette, otto mete, contro due realizzate, ma le nostre due mete erano sicure e destinate a crescere nel tempo. A questo punto si impone secondo me un radicale rinnovamento del pacchetto di mischia. Lo pagheremo in esperienza iniziale, ma qual'è l'alternativa? C'è il pack Calvisano ed in parte anche Treviso, ben venga ogni altro suggerimento. Perché poi non riusciamo mai a cambiare rapidamente direzione al nostro gioco? Tentiamo il drop perché non riusciamo a cambiare direzione, non riusciamo a spostare nulla sul campo, nemmeno la fatica! Perché non si riesce a sfruttare anche l'inevitabile incapacità arbitrale a stare sull'angolo giusto nel  momento decisivo, come hanno fatto gli scozzesi con la prima meta? Anche l'arbitro finisce per adeguarsi favorendo la squadra migliore, avendo egli una preparazione fisica insufficiente ed un'attenzione al gioco non puntuale (il rugby sta derivando verso una mentalità da primadonna, con dichiarazioni improprie ai giornali, calendari etc..). Parisse è molto bravo individualmente ma è rigido. Tutta la nostra squadra è rigida come il suo capitano. Solo Rubini e forse Mac Lean lasciano intravedere un pò di rugby lineare. Ovviamente non possiamo dimenticarci i progressi individuali e di posizione della difesa che ormai grossomodo è a livello europeo, visto che prendiamo lo stesso numero di mete delle altre squadre. Solo che non realizziamo la nostra produzione. Non posso non rispettare il Presidente FIR, che non basta però a guidare il movimento, con delle società ormai provviste di budgets rilevanti ma incapaci di promuovere la seconda squadra se non con tecniche calcistiche di prestito giocatori. A Nick Mallet vorrei dire: se hai un programma per sviluppare il gioco perfezionando gli sforzi precedenti in difesa, applicalo fino in fondo. Ormai puoi rischiare tutto. 
Giovanni Ciraolo    


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