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[RUGBYLIST] scuola e accademie

antonio cinotti antoncino a alice.it
Dom 7 Giu 2009 11:35:22 CEST


Buongiorno Antonio,
scusa se mi permetto di rispondere, ma sei proprio sicuro che "forse 
scomparirà qualche club" sia la direzione giusta per andare avanti e non 
sia invece l'esatto opposto di quello di cui tutti avremmo bisogno?
Io resto sempre più a bocca a perta davanti a questo continuo sparare 
addosso alle piccole società che hanno la sola colpa di voler provare a 
fare le cose per bene in realtà fuori dalla "culla del rugby" italiano.
Mi spiego meglio, io ho sott'occhio la situazione a Siena, piccola 
cittadina di 58mila persone, con calcio in serie A e basket ai vertici 
nazionali e in cui il rugby, dopo una parentesi negli anni 60, è rinato 
nel 1985 grazie all'attività esclusivamente universitaria.
Facciamo una fatica bestiale a portare i ragazzi al campo da rugby 
interamente in terra (soprannominato il sabbione per motivi intuibili), 
visto che spesso i genitori preferiscono andare con i figli a vedere 
calcio e basket piuttosto che venire al campo da rugby la domenica.
Abbiamo poche tradizioni ma tanta, tantissima grinta e determinazione, 
nessuno, io per primo avrei scommesso su di uno sviluppo in poche 
stagioni che ha dell'incredibile.
Quest'anno abbiamo fatto tutto tranne la under 7, concludendo domenica 
prossima con l'obbligatorietà under 13 grazie all'ultimo "bollo" di una 
stagione meravigliosa per il rugby senese (fino al 2002 non avevamo una 
sola giovanile).
Abbiamo, è vero, giocato spesso in inferiorità numerica (la under 15 in 
questo senso è stata meravigliosa giocando un intero campionato in 
inferiorità numerica cogliendo vittorie e soddisfazioni a raffica), 
abbiamo ormai da 6 anni progetti nelle scuole medie e superiori, da 2 
anni anche nelle elementari, investiamo buona parte del nostro budget 
sulle giovanili, con giornate nelle scuole che hanno portato fino a 250 
ragazzi al campo. Quest'anno a Siena si terrà uno dei due Diego 
Dominguez Camp, un torneo internazionale under 18 a settembre e 
tantissime altre iniziative...
Quindi non siamo una squadra nè che si piange addosso ma anzi ci 
rimbocchiamo le maniche, nè proiettati nella esclusiva logica dei seniores.
In questo senso a me lascia di sasso la politica federale che è sempre e 
solo indirizzata all'alto livello e a ragionamenti come il tuo "forse 
scomparirà qualche club ma sicuramente ne nascerà qualcuno più forte ed 
organizzato".
Sicuramente in Veneto, in Lombardia, forse in altre due regioni, ma il 
resto??
Sono da sempre appassionato sostenitore delle collaborazioni tra realtà 
vicine (tanto che stiamo cercando di partire con un progetto comune con 
le Crete senesi rugby per una seconda squadra seniores) ma per me non 
deve essere solo quella la via da perseguire.
Che male c'è se io voglio a Siena (la realtà più vicina a noi ovale è a 
85 km e non di autostrada?) fare le cose per bene e ci ho messo già 
qualche anno? I soldi sono i nostri, il tempo passato al campo idem.
Sono ormai tanti anni che partiamo da -8, quest'anno finalmente siamo a 
0 grazie al lavoro meraviglioso dei nostri due "angeli custodi" 
professori di liceo che hanno seguito tutto il movimento giovanile 
cittadino e provinciale.
L'anno prossimo rischiamo di tornare un'altra volta a -4, una bella 
mazzata psicologica, perchè non varranno i concentramenti affrontati con 
meno di 15 giocatori.. Quindi le cose sono due in caso di numeri esigui, 
o si chiede agli infortunati di presenziare alla chiama e di "mettere 
piede in campo" salvo poi uscire subito dopo, soluzione adottata da 
tutti quelli che hanno pochi ragazzi prendendo per i fondelli la 
federazione, o altrimenti si "tira nelle gambe" alle piccole squadre, 
quelle che alla federazione non costano nulla, quelle che non danno mai 
problemi alle elezioni perchè non hanno praticamente voti (e gliene 
togliamo anche altri se non fanno tutto il campionato con tutti i 
giocatori.....), quelle che mettono carbone nel "sacro fuoco del rugby 
italiano".
Sono sinceramente sempre più perplesso...
E poi non lamentiamoci se il rugby italiano non sforna abbastanza 
giocatori di buon livello, le basi di questo sport sono nei campetti 
come il nostro anche se non sembra...

Antonio Cinotti
CUS Siena Rugby

PS anche se in ritardo faccio i miei complimenti a tutti i listaroli 
pratesi e toscani per la promozione dei Cavalieri di Fabrizio Tonfoni, 
che ho sentito dopo la vittoria, per il rugby toscano è una grandissima 
soddisfazione!!!





Antonio Mangano ha scritto:
> _______________________________________________
>
> Ma in effetti oggi ho voglia di vedere il bicchiere mezzo pieno e 
> leggendo la circolare informativa della prossima stagione un richiamo 
> alla professionalità, non professionismo, si comincia a vedere. A 
> proposito dell'organizzazione dei campionati giovani qualcosa di nuovo 
> c'è. Nel senso che per tutti i campionati cosiddetti obbligatori le 
> società dovranno cominciare a pensarci dall'anno prima su tutti quello 
> under 14. Non più concentramenti con partecipazioni più o meno massive 
> ma massimo 3 squadre che avranno l'obbligatorietà assolta con 14 
> partite. Ma novità sostanziale 15 a referto per la validita e 13 in 
> campo con l'obbligo di far giocare le riserve. inizio fissato il 18  
> ottobre Questo porterà ovviamente a delle aggregazioni qualitative e 
> non potrà, visti gli obblighi, cominciare come accadeva in molte 
> realtà il reclutamento da questa categoria, ma quella inferiore. 
> Inoltre per tutte le società che fanno solo giovanile avranno il voto 
> assemblea dell'anno solo se faranno attività e per esempio significa 
> per la 12 8 concentretamenti con 12 giocatori. Tutto ciò richiede 
> maggiore organizzazione. Forse scomparirà qualche club ma sicuramente 
> ne nascerà qualcuno più forte e organizzato.



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