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[RUGBYLIST] Considerazioni

tarcisio corbelli e-leaguerugby a hotmail.it
Dom 22 Mar 2009 17:53:20 CET







A mio modo di vedere il rugby italiano si muove su due distinti scenari, profondamente diversi fra loro.
Da una parte c'è il rugby del Super10, del 6 Nazioni e della desiderata Celtic League. Un rugby a cui non mancano risorse, almeno in apparenza. E' questo il rugby che mi da sofferenza, perchè nonostante le risorse impegnate, non ci sono tangibili segni di miglioramento, finiamo sempre nel vortice degli stessi difetti palesati dal nostro ingresso nel 6 Nazioni. A livello di Nazionale abbiamo dei buoni giocatori, ma manca una giusta amalgama per fare una Squadra. La Nazionale, a mio avviso difetta in alcuni ruoli, mediano di mischia, apertura, ali. La carenza in questi ruoli non è imputabile ai soli giocatori, a volte ci sono messi anche i vari allenatori che sino succeduti alla guida della Nazionale, che con dei personalismi da primedonne, non hanno permesso a buoni giocatori di dare continuità alla loro esperienza, sino ad allontanarli dall'ambiente della Nazionale. Non abbiamo la possibilità di scelta della Francia, quindi prima di estromettere un giocatore dalla Nazionale, penso che il tutto debba essere valutato con la massima cura, e non deve essere scartata una buona dose di autocritica. I difetti sono come le ciliege, uno tira l'altro. Pessimi allenatori non hanno permesso a buoni giocatori di consolidarsi a livello internazionale o peggio ancora hanno estromesso giocatori di buon livello internazionale. La conseguente vacuità in certi ruoli ha portato allora ad assoldare per la Nazionale, i giovani. La strada per l'inferno è lastricata di buoni propositi e le mattonelle scottano.Non abbiamo dato la possibilità di un atterraggio morbido nel rugby ad alto livello, al futuro del nostro rugby. Abbiamo caricato i nostri giovani su un carro, di bell'aspetto, per attirare attenzione e li abbiamo mandati all'avventura, senza che abbiano piena conoscenza di quello chè è il rugby in ambito internazionale. Penso a Marcato, nella partita con l'Inghilterra, che doveva far ripartire il gioco, con i palloni lanciati dal mediano di mischia Bergamasco. La mia non è una critica a Bergamasco e neppure a Marcato, ma a chi li ha trascinati in quella farsa. Il sudafricano è riuscito ad incattivire uno spogliatoio, come nemmeno Johnstone è riuscito a fare.
Nell'altro scenario si muove il rugby italiano della provincia, delle serie minori. E' il rugby dei campi sottratti al calcio, e il rugby trascinato dalla passione di chi lo pratica, di chi lo istiga, mettendoci impegno e sacrificio.Manca del rispetto, a mio avviso, per questo rugby da parte della Federazione. Che senso ha interrompere i campionati minori, durante il Sei Nazioni?
La Federazione non ha messo in campo idee per diffondere i contenuti espressi da questo rugby e quel che è peggio non l'ha fatto neppure per i campionati nazionali di vertice. LA7 ha dimostrato grande sensibilità per il rugby. Perchè non costruire con questa emittente un magazine tutto dedicato al rugby. Manca al nostro sport, uno spazio dedicato su una telivisione generalista, in chiaro. Perchè oltre a questo, essendo un istituzione pubblica, non si spinge la RAI a creare sul digitale terrestre un canale tematico per il rugby. La Federazione ha anche l'obbligo di trovare i mezzi più idonei per diffondere i contenuti espressi dal nostro sport, a parte spendere soldi in leghe Celtiche.
A chi fa politica ricordo il valore sociale dello sport. Contrastare con lo sport lo sacche di emarginazione, soprattutto giovanile. Penso sia più importante questo, della ricerca smodata di consenso.

Saluti Tarcisio
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