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[RUGBYLIST] Notizie della domenica (un po' in ritardo)

allrugby allrugby a gmail.com
Dom 22 Mar 2009 20:31:11 CET


Dal Gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)

Italia-Francia, rissa nel terzo tempo
L'orco prende a pugni Castrogiovanni

 ROMA (22 marzo) - L'ultima meta del Sei Nazioni 2009 l'ha messa a
segno l'Uomo delle Caverne. Sebastien Chabal, il rugbista detto anche
l'Orco per via del suo look, non si è accontentato di essere stato
protagonista di Italia-Francia in campo (al 25' pt ha realizzato la
prima delle sette mete dei Bleus), ma ha movimentato anche il terzo
tempo mettendo a segno un altro colpo, il destro sferrato sul volto
del pilone azzurro Martin Castrogiovanni.

È successo quando il tradizionale banchetto del dopo-partita fra
squadre, tecnici e dirigenti delle due squadre (con rispettive mogli e
compagne, per chi vuole portarle) stava continuando in una discoteca
nei paraggi, l'Art Cafè a Villa Borghese. Chabal, ancora in smoking
come tutti gli altri ma descritto da chi era presente in totale stato
d'ebbrezza, ha cominciato a fare apprezzamenti e commenti su una
ragazza, senza sapere che era la fidanzata di Castrogiovanni.
All'invito dell'oriundo azzurro a lasciar perdere, ha risposto
colpendolo. Mentre Castro veniva portato via da Mauro Bergamasco e
Sbaraglini con il naso sanguinante, si spargeva la voce e altri
giocatori, che in quel momento si trovavano al bar o in pista e quindi
non avevano visto nulla, s'informavano dell'accaduto. Gli altri
rugbisti della Francia si sono subito scusati per l'accaduto e due di
loro hanno portato via Chabal, sempre più alterato dall'alcol, per
evitare guai maggiori. Sono però passati nei pressi di Castrogiovanni
e c'è stato un momento di tensione, con l'azzurro che avrebbe
desiderato farsi giustizia da solo. Ma ogni contatto è stato evitato
grazie all'intervento del team manager azzurro Carlo Checchinato e di
altri giocatori.

Poi tutto è finito e la nottata in discoteca, tipica dei dopo-partita
del Sei Nazioni e del rugby, è continuata fra l'allegria dei presenti,
italiani e francesi.
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Rugby. Venezia insegue il sogno fino
all'ultimo, ma la Coppa Italia va a Parma

 ROVIGO (22 marzo) - L'Overmach Cariparma si riconferma campione. I
gialloblù, battendo 20-18 il Casinò di Venezia, infatti, bissano il
successo dello scorso anno aggiudicandosi la ventunesima edizione
della Coppa Italia.
 Al Battaglini di Rovigo le due squadre danno vita ad una partita
molto combattuta e aperta fino alla fine dove la differenza la fanno
la maggior precisione al piede di Barry Irving, alla fine premiato
come miglior marcatore Peroni.
La partita si apre subito con il Casinò di Venezia in attacco ma
l'Overmach riesce a difendersi bene. Partita in salita per i parmensi
che al 4' sono costretti a giocare per dieci minuti in inferiorità
numerica per l'espulsione temporanea di Pavan, reo di un placcaggio
pericoloso ad un giocatore del Casinò.

I veneziani ne approfittano subito nell'azione successiva per passare
in vantaggio con Pilat che trasforma un piazzato. Al 15' Casinò di
Venezia in meta con Denis Dallan che finalizza un recupero di Boccalon
in difesa dove Crane riceve palla e fa una cavalcata di 40 metri. La
reazione dell'Overmach non si fa attendere e al 18' Mariani va a segno
con Irving che trasforma portandosi a meno 1.

Pilat al 23' allunga ancora ma al 28' l'Overmach Cariparma si porta in
vantaggio con Ireland che segna dopo aver ricevuto palla da un
raggruppamento veloce sotto i pali. Allo scadere della prima frazione
il Casinò ribalta ancora il risultato sempre con un recupero della
palla in difesa e una serie di passaggi veloci e cambi di direzione
fino a centrocampo quando la palla finisce a Mentz che evita gli
avversari e segna. Pilat trasforma da posizione angolata chiudendo il
primo tempo sul 18 a 14 per il Casinò.

Nel secondo tempo le due squadre si fanno più attente concedendo poco
agli attacchi e l'Overmach ne approfitta capitalizzando con Irving al
10' per il meno uno e al 31' ancora con l'estremo gialloblu che mette
dentro su piazzato il calcio del sorpasso.

A due minuti dalla fine l'apertura del Casinò Pilat ha l'occasione per
rimettersi avanti con un calcio all'altezza dei 15 metri dalla linea
laterale ma il tiro va di poco fuori dal palo opposto. In pieno
recupero altra occasione sempre per i veneziani che dalla stessa
distanza di prima provano a trasformare la punizione ma Canale, appena
entrato per Pilat, calcia fuori.

Dopo 6 minuti di recupero l'arbitro Falzone fischia la fine
consegnando all'Overmach Cariparma la seconda Coppa Italia consecutiva
e terza della propria storia. I gialloblu raggiungono così Treviso e
Viadana al secondo posto nelle vittorie della Coppa Italia con 3
successi ciascuno.
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Rugby, 6 Nazioni: per l'Italia
altra batosta e cucchiaio di legno
Il presidente federale Dondi: «Chiedo scusa al pubblico»


 Flaminio: tira bottiglia, il pubblico lo fa espellere
di Marco Bombagi

ROMA (21 marzo) - E sette. L'italrugby va a rimpinguare il numero di
cucchiai di legno conquistati in 10 anni di Sei Nazioni. Al Flaminio,
infatti, la Francia ci sconfigge col punteggio impietoso di 50-8
nell'ultima gara dell'edizione 2009 ed oltre a ottenere il trofeo
Garibaldi, premio che dal 2007 si assegna tra gli Azzurri e i Bleus
della palla ovale, ci porge il ben più antico e canzonatorio wooden
spoon, trofeo idealmente consegnato alla squadra che conclude il 6
Nazioni all'ultima posizione in classifica. Italia mai in partita e
schiacciata alla distanza dai galletti, che dopo un avvio stentato
prendono le misure ai ragazzi di Mallett nel corso della prima
frazione, per poi dilagare nella ripresa.

Un inizio promettente per gli Azzurri. In avvio gli azzurri sembrano
confermare le buone impressioni suscitate la scorsa settimana nel
match con il Galles, ma commettono troppi errori in touche e al piede,
con un Marcato purtroppo deludente. Il gioco alla mano latita e i
nostri ragazzi non riescono ad andare oltre il terzo passaggio di
fila. La Francia non pare però approfittare delle lacune italiane con
una partenza sottotono. I galletti non riescono ad imporsi e paiono
supponenti. Al '23, infatti, il risultato è ancora di 6 – 3 per i
Bleus, punteggio frutto di due calci del mediano di mischia d'oltralpe
Parra e uno di Andrea Marcato, ancora schierato estremo.

Dopo la prima meta, partita finita. Il quindici di Mallett prende
coraggio ma viene trafitto alla prima vera azione francese: leggerezza
di Paul Griffen, anche lui in giornata no, che perde un pallone alto e
fa partire l'azione fulminea degli avversari, finalizzata dall'orco
Sebastien Chabal, idolo dei suoi tifosi, giunti in massa a Roma.
Trasforma ancora Parra e siamo sul 3 -13. È il '25 minuto del primo
tempo e la gara è già finita. Inizia così il monologo dei francesi che
surclassano gli azzurri incapaci di reagire, pur con un commovente
Sergio Parisse mai domo. Il capitano tenta di trascinare i suoi ma non
c'è niente da fare. I galletti segnano a ripetizione e si va al riposo
con un tondo 25 -3 per gli ospiti, dopo le mete dell'apertura
Trinh-Duc, eletto alla fine uomo partita, e dell'ala Medart.

La seconda frazione è un monologo francese. Il secondo tempo non ha
storia, con la Francia avanti a cercare di aumentare il divario e
l'italia in apnea nei propri ventidue. Si va avanti solo per le
statistiche e per annotare i nomi dei marcatori francesi. Heymans,
Domingo e ancora Medart, più le trasformazioni di Parra, portano il
punteggio sul 8-45 e la meta azzurra, arrivata tra le ovazioni di un
pubblico sempre calorosissimo e firmata proprio dal capitano Parisse,
non cancella l'umiliazione. Nel finale arriva anche l'ultimo acuto
d'oltralpe con Malzieu che segna l'ultima meta fissando il punteggio
sul 50-8.

Si riparte da Parisse e da Tirrenia. Un tracollo. Il 6 Nazioni 2009 si
conclude così, tra i mesti applausi del Flaminio e l'augurio che si
possa emergere l'anno venturo. Ripartiamo da Parisse, dall'orgoglio
degli azzurri e dal giovane Roberto Quartaroli, primo prodotto
dell'Accademia di Tirrenia, centro federale per la promozione dei
futuri talenti dell'ovale italico. Speriamo ne seguano altri. E in
fretta. All'anno prossimo e buon wooden spoon a tutti.

Dondi chiede scusa. «Meno male che è finita, per come abbiamo giocato
oggi abbiamo fatto grande la Francia. Oggi mi aspettavo qualche cosa
di più. Probabile che fossimo stanchi». Non nasconde la delusione il
presidente della Federazione italiana Rugby, Giancarlo Dondi, che ai
microfoni di La 7 assicura che il ct degli azzurri Mallett «non è in
discussione, è in discussione l'assieme delle cose. Come presidente
della federazione chiedo scusa agli spettatori che sono stati grandi.
Oggi non abbiamo sentito nessun fischio. Ora faremo un bilancio con
serenità, ma così non si può andare avanti». Al rammarico del
presidente della federale fa eco quello del capitano della nazionale
Sergio Parisse: «Non fa mai piacere prendere 50 punti. Dispiace finire
così, la Francia non così più forte di noi. Non è il caso di fare
bilanci ora, vedremo in futuro le decisioni da prendere».

Trofeo all'Irlanda.L'Irlanda ha vinto il torneo delle Sei Nazioni del
2009 battendo a Cardiff il Galles per 17-15. È il primo Grande Slam
(ovvero il titolo, più la vittoria in tutte le partite del torneo)
degli irlandesi dal 1948 ad oggi. L'ultima volta l'Irlanda aveva vinto
il torneo nel 1985, quando era ancora Cinque Nazioni, perché l'Italia
non era stata ancora ammessa.
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 Dondi a casa
Il Presidente Federale deve dimettersi!
E' un elemento nocivo per il movimento rugbystico italiano, lo vedrei
bene come sceneggiatore di fiction televisive o come soggettista per
le pubblicità dei detersivi.
Sa vendere bene un prodotto, il guaio è che i detersivi si possono
usare e, a volte funzionano, mentre la Nazionale se va in campo come
nelle ultime partite non c'è santo che tenga, il tarocco si vede
subito.
Belli i giocatori negli spot con lo smoking, che solevano furgoni, che
placcano ignari clienti in banca, che si radono in campo, che
ingaggiano in mischia camion da paura ecc.
Il brutto è che sono sempre gli stessi, qui abbiamo un gruppo che
prende centinaia di migliaia di euro e altri ce non sanno se saranno
pagati o no a fine mese, certi che si "sporcano le mani" nei
aggruppamenti e nei placcaggi, e altri che prima si devono pettinare
per poter eseguire anche il meno impegnativo dei movimenti....
Ma dove andremo a finire?
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il pesce puzza dalla testa
è indegna questa dirigenza federale,dopo questa serie di sconfitte e
dopo che si è scoperto il bluff di tutta la panna che è stata montata
in questi anni ancora minaccia"così non si può andare avanti".C'è da
rabbrividire al pensiero di tutto il male che può essere fatto ancora
da una federazione che promuove ormai solo eventi che sotto una
vernice mediatica non hanno nessuna polpa.Vedrete che nei prossimi
giorni tutti i dirigenti italiani si faranno prendere per i fondelli
con un'altra carota LA CELTIC LEAGUE.Il bagno di sangue a cui è stato
sottoposto il rugby italiano passerà dalle cinque partite del sei
nazioni a 15 partite.Ma non ci sarà da preoccuparsi perchè nel
frattempo il nostro Presidente sarà affaccendato con l'evento degli
eventi IL MONDIALE.
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 Avanti con l'ipocrisia
Nel sito della F.I.R. e anche nell'articolo del Gazettino si legge che
la squadra è stata salutata da applausi (sito F.I.R.) e da mesti
applausi (Gazzettino).
Io sono appena tornato dal Flaminio (partito sabato alle 7,05) e vi
dico che appena terminata la partita era più il silenzio-brusio
assordante he altro. La squadra fiutata l'aria ha ben pensato dopo un
certo imbarazzo, di uscire alla chetichella e a testa bassa! Altro che
applausi!
Dalle intervista post partita non mi aspettavo nulla, passi
l'improponibile Dondi, "squadra stanca", ma che Parisse faccia ancora
riferimento alle nuove regole come scusante mi fa proprio girare i
..........Nesssuno che dica siamo stati tecnicamente, fisicamente e
mentalmente inferiori e impreparati, sempre a cercare scusanti,
guardatevi allo specchio e vedrete la verità.
Speriamo che i club Inglesi, gallesi, irlandesi e scozzesi ripensino
alla loro accettazione di franchigie italiane nella Celtic Ligue,
entrarvi alle condizioni velatamente palesate sarebe la fine del
nostro movimento.
Per fortuna che l'incubo è finito per quest'anno,...........alle
prossime sofferenze!
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quanto è difficile essere rugbysti !!!
Ogni cosa ha un limite anche per quelle persone appassionate di rugby
come il sottoscritto che soffrono impotenti di fronte ad uno
spettacolo indecente come la gara odierna.Spero che questa volta caro
Dondi ti sarai reso conto che si è toccato il fondo del barile,che la
conduzione della FIR attraverso di voi è riuscita ad annientare la
credibilità della palla ovale italiana nel mondo. Adesso cosa bisogna
fare ? Se ci fosse una vera democrazia sportiva qualcuno dovrebbe
avere il coraggio di mettersi in discussione e magari verificare se
raccoglie la fiducia degli appassionati di questa disciplina,cosa
molto dubbia. Purtroppo questo non sarà possibile per cui si dovrà
subire ancora l'incapacità di questa dirigenza, di un tecnico che per
le sue caratteristiche non si è dimostrato adatto ad allenare la
nostra nazionale. E poi quello che forse da più fastidio sono le bugie
e gli equilibrismi del Presidente che non so come possa affermare che
aumentano in modo esponenziale gli appassionati di rugby in quanto
attratti dallo spettacolo del "SEI NAZIONI". Insomma credo che ci sarà
bisogno di rivedere un po tutto quello che gira attorno a questa
nazionale, ricaricare quei giocatori che pur essendo fortissimi nei
loro club diventano dei fantasmi con la maglia azzurra. Possibile che
nessuno si accorga che tutti i problemi partono dallo spogliatoio, chi
ha fatto un po rugby questo lo capisce bene. Non ci resta che sperare
e continuare a soffrire, speriamo che non sia all'infinito.
commento


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