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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

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Lun 21 Set 2009 14:16:21 CEST


Dal Gazzettino.
Per quanto riguarda l'articolo di Antonio Liviero, provvederò al più presto.
Saluti a tutti.
Franco (TV)

LE PAGELLE DEL COACH DELLA NAZIONALE
Mallet deluso dagli azzurri di Rovigo e Parma: "quanti errori. Da loro
mi aspetto di più".

ROVIGO - Tra Rovigo e Parma c’erano in campo un bel po’ di giocatori
reduci dal raduno azzurro svoltosi a Tirrenia la settimana scorsa. Ma
il Citì Mallett, presente al Battaglini, non deve aver avuto
indicazioni particolarmente positive sulle loro prestazioni e su
quella delle due squadre. «Non è stata certo una bella partita – ha
commentato Mallett –. Il Rovigo ha avuto un’ottima partenza, con
giocate veloci e precise, segnando due belle mete. Sembrava potesse
vincere facile, ma poi l’incontro è cambiato. Forse il Parma ha messo
in atto delle contromisure più efficaci ed il Rovigo non è riuscito a
mantenere il controllo del gioco. Ho visto tanti errori, soprattutto
nei punti d’incontro, e troppi falli. Direi una gara piuttosto
deludente».
      Il tecnico sudafricano si è soffermato anche sui giocatori di
interesse azzurro. «Da parte del Rovigo ho visto sottotono sia
Ravalle, che ha incontrato problemi nelle mischie ordinate, che De
Marchi. Mi è parso in difficoltà anche Reato, troppo falloso e in
difficoltà nei raggruppamenti. Ma anche le prove degli altri azzurri
del Rovigo, da Bacchetti a Pratichetti e allo stesso Travagli, entrato
nel finale, non sono state convincenti. Da loro mi aspetto di più.
Allo stesso modo nel Parma non hanno brillato Quartaroli e Pavan,
forse condizionati dalla scarsa vena di Irving. Al suo posto mi
sarebbe piaciuto il giovane Iannone, ma è stato fatto entrare solo nel
finale».
      Anche Mallett fatica a spiegarsi il progressivo calo della Femi
Cz che, soprattutto nella ripresa, è sembrata confusa e senza idee. «È
strano quello che ha fatto il Rovigo – spiega - Era partito davvero
bene, poi ha incontrato troppi problemi. Forse l’atteggiamento tattico
del Parma è cambiato, ma sono convinto anche che ad un certo punto nei
rossoblu sia subentrata la paura di perdere ed hanno cominciato a
giocare in maniera diversa, usando, troppo e male, il gioco al piede.
Se avessero continuato con la stessa intensità e con la stessa
convinzione mostrata nel primo quarto d’ora della partita avrebbero
vinto senza fatica».
      Sembra essere proprio questa doppia faccia uno dei problemi del
Rovigo che sabato scorso non si è ritrovato nemmeno nei suoi abituali
punti di riferimento. Anche elementi di qualità ed esperienza come
Immelman, Mahoney e Bustos, tanto per citare qualcuno, si sono fatti
coinvolgere dall’involuzione della partita senza riuscire a dare un
contributo efficace. In ogni caso la Femi Cz, in attesa di rimettere
un po’ d’ordine nel gioco, può consolarsi con il secondo posto e con
la sua imbattibilità.
      Roberto Roversi
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   Il seconda linea si attende un salto di qualità: «Abbiamo lavorato
duramente per preparare la Heineken, presto vedremo una squadra più
brillante ed efficace»

Voglia di Celtic, Pavanello lancia il Treviso

Il capitano: «Facciamo vedere chi siamo, sarà più difficile escluderci
dalla League». Forse sabato centesima presenza in biancoverde

 Dopo due giornate di campionato il Benetton è già davanti a tutti. La
squadra unanimemente riconosciuta come la principale favorita per la
conquista dello scudetto, sta confermando il suo ruolino di marcia con
due vittorie più bonus, grazie anche all’ingenuità della neopromossa
Cavalieri Prato che ha schierato nella prima giornata di campionato un
giocatore squalificato ed ha così permesso a Treviso di vincere a
tavolino con punto supplementare compreso.
      Nel derby di venerdì sera contro il Petrarca, il Benetton ha
fatto vedere di essere già più avanti degli avversari anche se la gran
mole di lavoro espressa non sempre è stata trasformata in punti, in
particolare nei primi 40’, periodo in cui i campioni d’Italia hanno
avuto una predominanza territoriale e un possesso di palla quasi
totali, chiudendo però con solo 6 punti di vantaggio.
      «La partita l’abbiamo fatta noi – ammette il capitano del
Benetton, Antonio Pavanello – in particolare nel primo tempo siamo
sempre rimasti in attacco, abbiamo avuto il possesso quasi totale
della palla e abbiamo “usato” molto il Petrarca che ha dovuto spendere
molte energie, e poi nel secondo tempo ha probabilmente pagato lo
sforzo».
      Nella ripresa siete riusciti a chiudere la partita in una
dozzina di minuti.
      «Siamo stati più incisivi, abbiamo sfruttato meglio le nostre
occasioni, ma ripeto: questo è stato anche il frutto del gran lavoro
svolto nel primo tempo, durante il quale non tutto è stato inutile».
      Il Benetton che ha dimostrato di avere una voglia e una
determinazione non comuni: la delusione per l’esclusione dalla Celtic
League c’entra qualcosa?
      «Al di là di quello che è successo, abbiamo soprattutto voglia
di dimostrare che il Benetton è sicuramente una squadra forte e non
solo sulla carta. Vogliamo far vedere che la nostra rosa è veramente
di grosso spessore, tradurre sul campo tutto il bene di cui si è
parlato in estate riguardo a questa squadra. Che giochi un XV, o che
ne giochi un altro, poco cambia. Poi, è ovvio, tutti speriamo che ciò
possa pesare anche nella querelle della Celtic League, penso che possa
fare uno strano effetto vedere esclusa la compagine più accreditata,
quella che sta più in alto di tutti».
      A livello di preparazione siete già avanti.
      «Il nostro obiettivo è di arrivare in condizioni fisiche
ottimali agli appuntamenti con la Heineken Cup, perché non solo in
campionato, ma anche in campo europeo vorremmo far vedere i nostri
progressi e le nostre qualità. Abbiamo attuato una preparazione dura
soprattutto per questo e nelle prossime settimane potrebbe esserci una
trasformazione di questo Benetton, una squadra che vuole e deve essere
più brillante. Venerdì contro Padova lo siamo stati in alcuni momenti,
ma da qui in avanti dovremo aumentare la nostra efficacia».
      Sabato, se giocherà a Parma, raggiungerà il traguardo delle 100
presenze in maglia Benetton. Che effetto le fa?
      «Un bel traguardo, raggiunto in fretta. A Rovigo mi ero già
ritagliato qualche spazio, ad un certo punto ero divenuto il vice
capitano dei rossoblù, cosa di non poco conto. Sono approdato a
Treviso ancora abbastanza giovane, ma soprattutto sono arrivato qui
con tanta voglia, di giocare e di vincere. Le mie speranze sono state
esaudite – conclude Pavanello – e dopo 4 stagioni ho conquistatto
anche i gradi di capitano, un riconoscimento e una soddisfazione
enormi».
      Ennio Grosso
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Fadalti, la sfida di un peso leggero:
«Punto su velocità e cambi di direzione»

Esordio con meta
nel Venezia Mestre.
Innocenti: «Dissento
dal citì (Mallet), l’abilità
conta più della potenza»

Quando si dice puntare sui giovani: ma senza dimenticare gli anziani.
Sabato a Viadana per il Casinò di Venezia (sconfitto 41-10) ad andare
in meta sotto ai pali, dopo una corsa di 30 metri è stato l'esordiente
Luigi Niccolò Fadalti, dalla Ruggers Tarvisium alla sua prima
apparizione da titolare nel massimo campionato. A trasformare invece
ci ha pensato Corrado Pilat classe 1974, a otto punti soltanto da Naas
Botha in cima alla classifica dei migliori marcatori di sempre.
      Già nella prima di campionato in casa contro la Femi-Cz Rovigo,
a siglare la prima delle due mete della rimonta veneziana era stato un
altro esordiente assoluto, l'italo-argentino Lucio Prati proveniente
dal Valsugana Padova nella serie cadetta. Due giocatori portati a
Favaro Veneto da Marzio Innocenti e subito investiti di
responsabilità, posti a fianco di “veterani” come Maci Perziano e
Manuel Dallan. Anche se il più giovane dei due il trevigiano Fadalti è
“nipote d'arte”, visto che il nonno materno Pier Antonio Pin ha
indossato la maglia della gloriosa Metalcrom Treviso campione d'Italia
nel 1978.
      Come ha vissuto la sua prima volta il giovane trequarti-estremo
del Casinò di Venezia? «E' stato davvero...figo, davanti a tutti
quegli spettatori, contro giocatori di livello internazionale – dice
Fadalti – la meta è nata da un'apertura del gioco della mia squadra,
con successivo punto d'incontro e break vincente di Manuel Dallan, sul
quale sono corso a dare il sostegno». Il resto lo aggiungiamo noi: una
pugnalata nel vivo della smarrita difesa mantovana, e la deposizione
dell'ovale sotto l'acca quando era da poco passato il ventesimo. «Le
mie doti migliori sono la velocità e i cambi di direzione» afferma il
giocatore, cresciuto rugbisticamente nel Silea, e residente a Dosson
nelle vicinanze di Treviso.
      Un tipo di atleta apparentemente non molto consono agli standard
moderni, essendo alto “solo” un metro e 72 per “soli” 74 chilogrammi
di peso. Ma non la pensa così il suo allenatore Marzio Innocenti, alla
prima stagione con i lagunari. «Per quanto ne dica Mallett, l'abilità
è ciò che vale di più in un giocatore, la potenza fisica è importante
ma viene dopo» sono le parole del tecnico in... odore di eresia, come
quando afferma che «i miei giocatori non devono pensare solo al rugby,
vorrei avere in squadra gente che studia o che lavora». Fadalti, ad
esempio, è al secondo anno di Statistica all' Università di Treviso,
dove finora ha raccolto ottimi voti agli esami. In attesa che arrivino
anche le vittorie in campo, perchè servono i punti in classifica per
salvarsi come ricorda Innocenti.
      «Contro Rovigo avevamo mostrato buoni sprazzi durante l'intero
incontro, a Viadana invece abbiamo fatto buone cose con continuità per
tutti i primi 35 minuti, prima che gli avversari trovassero nel
rolling-maul il mezzo per schiacciarci, sostenuti anche da una
generale superiore condizione atletica. Ora ci aspettano tre gare
decisive, a partire dalla prossima interna contro Gran Parma che
dobbiamo assolutamente vincere - conclude-. Sono fiducioso perchè il
buon gioco è la condizione più importante per raccogliere punti in
classifica».
      Michele Salin
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Mirco da capogiro
Si rivede Perugini

Il Clermont di Canale travolge l’Albi (40-8) e resta in vetta nel Top
14. Nel clou della 7. giornata il Toulon piega lo St.Toulousain
(18-13) a Marsiglia e lo aggancia al terzo posto. Nello St.Français
(20-6 al Bourgoin) ancora in meta Mirco Bergamasco: all’11’ l’ala ha
concluso una strepitopsa azione da ruck con 5 passaggi da vertigini,
tutti eseguiti con un solo passo di corsa. È la terza meta di Mirco in
4 match da titolare. Nel Bayonne (26-3 al Montpellier) si è rivisto
Perugini nella ripresa. Gower continua a giocare apertura.


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