Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
 

[RUGBYLIST] Ancora Celtic

allrugby allrugby a gmail.com
Ven 29 Gen 2010 17:27:44 CET


Dal Gazzettino.
Ciao.
Franco

RUGBY

Figuraccia Celtic
L’Italia rinuncia

Il presidente Dondi: «Volevano tre milioni: troppi»
Ma Tonni (Viadana) replica: «Io li avrei spesi»

di Ivan Malfatto

Rivoluzione Celtic addio. Che figuraccia! Dopo un anno di programmi,
progetti, baruffe, delibere federali, riorganizzazione dell’attività e
quant’altro, della svolta epocale per il rugby italiano non resta più
nulla. L’Italia non entrerà in Magners League con Aironi e Benetton.
      La Fir ha comunicato ieri alle 19,20 di aver interrotto le
trattative con il board della Celtic «a seguito delle richieste di
natura economica da ultimo avanzate dal board stesso, ritenute non
accettabili sia per l’entità, sia perché rivolte ad esclusivo
beneficio delle sole selezioni già partecipanti».
      Il presidente Giancarlo Dondi nel suo commento ha rincarato la
dose: «Ciò che più mi rincresce è che queste richieste siano emerse
solo nella fase finale delle trattative. Nel caso fossimo stati messi
preventivamente a conoscenza delle eccessive pretese economiche
avremmo evitato un lungo e laborioso percorso. L’amara decisione non
deve però rappresentare un freno alla crescita del movimento. Se non
si verificheranno ripensamenti del board celtico, lavoreremo per far
sì che le competizioni nazionali possano essere sempre più formative
per l’alto livello e appetibili per sponsor e pubblico».
      Colpa della Celtic, quindi, e delle sue pretese eccessive.
Quali? Tre milioni di euro fra sponsor, diritti tv, rimborso spese
alle rivali e altro che dovevano arrivare dall’Italia alle squadre di
Irlanda, Scozia e Galles. Troppi? Secondo il ds degli Aironi Viadana
Franco Tonni no: «Se fossi stato nei panni del presidente quei soldi
li avrei spesi. Non solo l’Italia avrebbe potuto permetterseli, ma
sarebbe stato uno dei migliori investimenti che poteva fare. Noi siamo
fra quelli che piangono alla decisione di non andare più in Celtic, ma
vorrei vedere le facce di quelli che ridono. Perchè ora il futuro che
ci attende è nero come un temporale».
      Sul fronte trevigiano, irrintracciabile il presidente Amerino
Zatta, essenziale il dg Vittorio Munari: «Di Celtic non ho mai
parlato, non lo farò ora».
      Ma quali sono i club che ridono? Quelli sempre stati contrari
alla Celtic. Che vedono ora rilanciate le ambizioni di allestire un
campionato italiano più competitivo. Come? Attraverso la distribuzione
fra tutte le società dei giocatori azzurri già finanziati con 50, 30 e
20 mila euro dalla Fir. Questa sembra sarà la nuova strada da
percorrere (lo staff azzurro ha già iniziato a parlarne in giro).
Abbinata al tentativo di creare due selezioni federali da mandare in
Heineken Cup (più le quattro fatte di associazioni dei club in
Challenge). Del tema si parlerà mercoledì nella riunione dell’Erc,
anche se pare che l’ente abbia già bocciato l’ipotesi Heineken.
Qualunque sarà la strada presa la figuraccia, dopo un anno di
illusione Celtic, rimane.
----------------------------------------------------------

RUGBY La Federazione ha interrotto i negoziati con il Board per
l’ingresso delle due italiane

Benetton, addio Celtic League

Il presidente Dondi: «Decisione amara ma quelle pretese economiche non
sono accettabili»

TREVISO - La doccia fredda è arrivata nella tarda serata di ieri,
quando con un comunicato la Federazione italiana rugby ha annunciato
l’interruzione di ogni trattativa con il Board della Magners Celtic
League riguardante l’entrata di due franchigie italiane nel torneo
celtico dalla prossima stagione.
      Da giorni le campane suonavano in maniera strana, un certo
pessimismo aleggiava da più parti. E ieri sera è arrivata la conferma
che quanto si stava sentendo poteva avere un proprio fondamento.
      A dire del Presidente Dondi, la causa di tutto ciò sarebbe stata
presa a seguito delle richieste di natura economica avanzate dal Board
della stessa Celtic League e ritenute dalla Federazione italiana non
accettabili, sia per l’entità, sia perché rivolte ad esclusivo
beneficio delle sole selezioni già partecipanti alla competizione. I 3
milioni di euro richiesti dal Board della Magners per l’inserimento di
due compagini italiane, infatti, sarebbero stati divisi tra le 10
attuali partecipanti alla Celtic League, una sorta di risarcimento
anche per le ulteriori spese da dover affrontare per una doppia venuta
in Italia, a Treviso e a Viadana, per l’appunto.
      “La Federazione Italiana Rugby – recita il comunicato – dopo
mesi di intense trattative e un accurato processo di revisione
interna, comunica di trovarsi oggi nella condizione di dover
interrompere ogni negoziato con il Board di Magners Celtic League
relativamente all’ingresso di due entità sportive italiane a partire
dall’edizione 2010/2011”.
      Alla fine anche una serie di dichiarazioni dello stesso Dondi:
“Ciò che più mi rincresce – ha detto – è che queste richieste siano
emerse solo nella fase finale delle trattative. Nel caso fossimo stati
messi preventivamente a conoscenza delle eccessive pretese economiche
del Board di Magners avremmo evitato un lungo e laborioso percorso.
Questa amara decisione, che deriva dal solo intento di preservare la
dignità del rugby italiano, non può e non deve in nessun modo
rappresentare un freno alla crescita del movimento rugbistico nel
nostro Paese. Se non si verificheranno ripensamenti da parte del Board
celtico sono sicuro che, attraverso percorsi alternativi, riusciremo
comunque a raggiungere i traguardi che con grande serietà e
perseveranza ci siamo prefissati. Nei prossimi mesi lavoreremo con
ancor maggiore intensità ed impegno per far sì che le competizioni
nazionali possano essere sempre più formative per l’alto livello ed
appetibili per gli sponsor ed il grande pubblico”.
      Quale soluzione allora? Un campionato a 12 squadre come ha
sempre caldeggiato lo stesso Dondi? Già questo è un sintomo di scarsa
visione visto che l’allargamento delle componenti al torneo nazionale
più importante porterebbe solo ad un ulteriore impoverimento del
movimento in termini di spettacolo ed immagine.


Maggiori informazioni sulla lista Rugbylist