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R: [RUGBYLIST] Re: Celtic League

Giorgio Betteto giorgioxt a email.it
Lun 8 Mar 2010 23:48:01 CET


Ciao da Giorgio
>
> Io mi auguro che i team ammessi alla CL diventino punti di riferimento 
> per l’intero territorio e non solo l’espressione dei club di origine.
>
> Se così fosse, si tratterebbe di un’occasione persa nello sviluppo 
> del’intero movimento.
>
> Purtroppo questa territorialità è venuta a mancare nella fase di 
> progettazione e non so se si riuscirà a recuperare in corsa, raggiunto 
> ormai l’obiettivo.
>
> Un coinvolgimento del territorio diventa fondamentale per accrescere 
> l’interesse, coinvolgere il pubblico, creare un meccanismo premiante 
> in base al quale anche un ragazzo di Badia o di Mogliano saprà di 
> potere andare a giocare nel Treviso (sarà solo Treviso o più 
> ampiamente Dogi ?) così come uno di Monza o Cernusco sul Naviglio 
> potrà andare a giocare negli Aironi del Po.
>
> In funzione di tale coinvolgimento sarà fondamentale la capacità di 
> creare un meccanismo itinerante per cui la compagnia di giro potrà 
> esibirsi negli stadi di Rovigo, Padova o Venezia (i Treviso/Dogi) così 
> come a Parma, Brescia o Milano (gli Aironi del Po.)
>
> Per il Centro-Sud sono convinto che rientrerà in gioco anche una 
> franchigia romana, non so se i Pretoriani o altro soggetto, come 
> momento di aggregazione di tutto il Centro-Sud.
>
> E credo anche che situazioni di aggregazione più o meno ampie potranno 
> diventare protagoniste anche del campionato di Super12 … a partire dal 
> progetto TRE Prato-Firenze-Livorno per arrivare a un Benevento-Napoli 
> o anche un Roma-L’Aquila o a un Catania rappresentante dell’intero 
> movimento siciliano o a un piccolo Dogi rappresentante di tutto il 
> movimento “minore” del veneto: Mogliano, Mirano, San Donà, Casale ecc. 
> Forse solo Rovigo e Padova resisteranno con la forza della loro 
> tradizione … Per quanto poi ? Al momento non è dato sapere …
>
> Insomma, processi di joint-venture e accorpamento … Globalizzazione 
> rugbystica ? Beh … pare ormai che sono entrati tutti … Aspettano solo 
> noi …
>
Francamente non so se l'imgresso in CL sia veramente la panacea dei mali 
del nostro rugby...
quello che so per certo è che *senza* una attenzione ed un progetto di 
sviluppo per tutto il resto del movimento, la permanenza in Celtic 
league è a rischio.

Finora la FIR si è preoccupata esclusivamente del vertice della 
piramide, e le società sono nell'impossibilità di programmare perchè 
nemmeno si sa che
competizione si andrà a giocare fra 6 mesi ! , invece una competizione 
nazionale *deve* continuare ad esserci, *deve* essere del livello più 
alto possibile, e *deve* comportare promozioni e retrocessioni, questo 
perchè è l'unica garanzia di poter avere in futuro dei giocatori di 
formazione italiana in numero e qualità sempre maggiore.

Franchigie ed accorpamenti di società possono essere certamente positvi, 
specie dove si mettono insieme realtà deboli che nell'unione si 
rinforzano, in altri casi potebbero perfino ottenere l'effetto 
contrario, quello di ridurre il numero di giocatori e praticanti come 
farebbe per esempio una franchigia fra Padova e Rovigo.
Invece potrebbero diventare *automatici* se si mettesse mano alla norma 
del regolamento che permette di delegare ad altri l'attività giovanile 
... solo l'annullamento
di questa porterebbe alla fusuine delle società milanesi...

E' indispensabile, se vogliemo veramente un futuro di sviluppo, 
investire e non solo a parole sulle giovanili e sui vivai : campionati 
U.20 e U.18 obbligatori, competitivi e a gironi meritocratici nazionali, 
sostegno da parte della FIR per le società che schierano più squadre 
under e che ottengono risultati migliori.



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