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[RUGBYLIST] Francia - Italia

Antonio Mangano antoniomangano1962 a libero.it
Lun 15 Mar 2010 16:02:58 CET


A me le sconfitte cosidette onorevoli hanno fatto sempre girare i 
cabbasisi,. Perché quando passa il tempo scompare l'onorevole e resta la 
statistica della debacle. Di quel in avanti che avrebbe potuto cambiare la 
partita dopo qualche mese nessuno se ne ricorda più. Per me una sconfitta 
vale l'altra. Certo c'è modo e modo di perdere. Ma alla fine la sostanza non 
cambia. Nello sport ci si ricorda solo delle vittorie, nella vita degli 
uomini troppo spesso solo degli errori. Ma questa è un'altra storia. La 
partita con la Francia si è dimostrata per noi un autentico tabù come lo è 
da tempo. Oserei dire da sempre. Sia chiaro giocando la partita del secolo 
avremmo soltanto contenuto lo score così come avvenuto con gli All Blacks a 
novembre. Ma mi chiedo una cosa. Andando a leggere le aride statistiche 
degli ultimi anni degli azzurri, la partita con la Francia è sempre stata il 
buco nero che assorbe quanto di buono fatto. Riusciamo a giocare meglio con 
tutti meno che con questi "simpaticoni". E' la partita che patiamo di più 
perché? Eppure stranamente nelle coppe europee abbiamo una migliore resa con 
i francesi che con le squadre celtiche o inglesi. Il grande Boh!!!
Quanto ai protagonisti, io ho un mio personale criterio di valutazione delle 
prestazioni dei singoli. Io credo che un giocatore possa dirsi più o meno 
bravo, in uno sport come il rugby, solo ed esclusivamente se in una buona 
prestazione collettiva faccia o non faccia il proprio dovere, o per dirla 
come i boy scout "lasci il mondo meglio di come lo ha trovato". Certo l'uno 
contro uno è fondamentale. Ma è chiaro che in quel marasma se la meta non 
fosse nata per esempio dall'errore di Mirko sarebbe nata dall'errore di un 
altro. Abbiamo giocato sempre in affanno, e in quelle condizioni salvarsi è 
difficile. Fare nomi e cognomi anche questo è marasma.
Piuttosto per il Galles avrei un'idea. Il compitino con la scozia l'abbiamo 
fatto. Perché non provare la mediana Canavosio-Bocchino e Gower secondo 
centro?
----- Original Message ----- 
From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Monday, March 15, 2010 3:12 PM
Subject: [RUGBYLIST] Francia - Italia


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Piegati come un inutile fil di ferro, strapazzati come si usa fare con
le uova, irrisi e sbeffeggiati dalla disarmante bravura francese.
Quello che avevo paventato alla vigilia puntualmente si è verificato:
siamo allergici al "galletto". Giochiamo partite oneste con All
Blacks, Sudafrica, Inghilterra e Scozia, ma quando arrivano "quelli"
ci squagliamo come la classica neve al sole. Il risultato di 46 a 20
(6 mete a 2) non la dice tutta sul come sono andate le cose.
Vero è che hanno atleti più veloci dei nostri; vero è che hanno un
movimento molto più ampio del nostro, coltivato attrezzato e seguito,
da cui attingere per le nazionali (vero, mr. Dondi?); vero è che
tecnicamente sono più evoluti di noi; vero è che hanno più talento di
noi.
Ma noi abbiamo lasciato nello spogliatoio anche l'unica cosa che
poteva loro fare un po' di male: la dentiera. Non dico denti, sarebbe
stato addirittura troppo bello, per noi.
Certo, se l'avversario è più forte, onore a lui, ma non ci sono scuse
se a fronte di questo non si tirano fuori nemmeno gli attributi e ci
si adagia, si prende l'abitudine alla meta subita e non si reagisce
come si dovrebbe.
Credo sia inutile disquisire di tattiche e di giocatori messi in campo
un po' con l'azzardo (Tebaldi, ad esempio, che di fronte a Parra, che
gli è scappato "enne" volte e una di queste ci è costata una meta,
sembrava un gatto al cospetto di un leone). Ma non credo che nemmeno
con Canavosio dall'inizio il copione sarebbe cambiato sostanzialmente.
Inutile anche parlare dei "buchi" tra mediana e centri e della touche
semplicemente ridicola (ma intanto se ne parla)...
Il problema è capire quando il limite del  "si doveva fare" invade
quello del "si poteva fare".
A mio avviso, si poteva fare di più.
A guardar bene, la Scozia che abbiamo battuto si è arresa ai galletti
di soli 9 punti, facendoli tribolare non poco; l'Irlanda ne ha si
beccati 23, ma l'approccio alla gara è stato diverso dal nostro, a ben
ricordare; il Galles, ns. prossimo avversario si è arreso per soli 6
punti. Quindi, mentalità differente nell'affrontare gli eventi
transalpini: più positive le anglosassoni, negativa la nostra.
Avevamo la quarta miglior difesa (ed è già tutto dire quando si parla
di crescita difensiva!), ora siamo solamente a 3 punti dal "Galles
colabrodo". Attacco? Ultimi, anche se ad un solo punto dalla Scozia;
la peggiore differenza punti (45).
Prospettive? Scordiamoci di vincere in Galles ed accontentiamoci,
ancora una volta, di aver superato la Scozia nella partita dei
"poveri" (l'anno prossimo, in casa loro, le beccheremo noi!): vittoria
che ci ha evitato il classico "cucchiaio di legno". Inoltre, Bocchino
e Derbyshire, bravini, sono insufficienti a garantire un ricambio
completo. Ci manca tutto il retroterra (vero, mr. Dondi?).
Della serie:

siamo tutti sudati dello stesso sudore,
abbiamo lo stesso sangue nelle vene,
siamo fatti di muscoli ed ossa.
Ma quando il fiato manca corriamo ugualmente,
quando le gambe cedono si fa ancora un passo,
si spronano i campagni, si dà l'esempio.
Fino ad arrivare in cima, sulla vetta;
e per arrivarci non serve superare l'avversario:
bisogna superare sè stessi.

Con la Francia, ieri, non ci siamo superati.

Ciao.
Franco (TV)



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