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[RUGBYLIST] Mallet: voglio restare citì

VolpeFast volpe_angelo a fastwebnet.it
Ven 28 Gen 2011 10:03:25 CET


Si profila una grana per Dondi e la Fir a proposito della panchina della
Nazionale? Dopo gli annunci di Dondi e di Brunel sul dopo Mallet, il tecnico
sudafricano fa sapere che non ha nessuna intenzione di lasciare.

Ecco l’articolo del Gazzettino di ieri 27 gennaio.

 

 

 


Mallett: «Voglio restare citì»


Il tecnico sudafricano non appare rassegnato all’idea di essere sostituito
da Jacques Brunel


  _____  


Giovedì 27 Gennaio 2011, 


LONDRA - Prima il Sei Nazioni, poi il contratto: Nick Mallet fissa le tappe
che sveleranno il suo futuro sulla panchina dell'Italia. In scadenza dopo il
mondiale in Nuova Zelanda il prossimo settembre, il tecnico sudafricano ha
però voluto approfittare della presentazione del Sei Nazioni 2011 per
ribadire la sua volontà di restare alla guida della nazionale italiana. 
      Mallet ha anche minimizzato l'autocandidatura dell'allenatore del
Perpignan, Jacques Brunel, spiegando di essere d'accordo con il presidente
della Fir Dondi di incontrarsi dopo l'ultima partita del Sei Nazioni, il 19
marzo ad Edimburgo. «Io vorrei restare perché ho grandi motivazioni e sento
l'appoggio della squadra. Credo ci sia ancora tanto da fare».
      Ma il suo futuro è strettamente legato ai risultati, che l'Italia
saprà ottenere nei prossimi due mesi: «Vorrei essere ancora il ct azzurro,
amo allenare e vorrei continuare a farlo anche dopo i Mondiali. Ma non
dipende solo da me. Bisognerà anche capire dopo il Sei Nazioni se i
risultati confermeranno la crescita della squadra».
      L'obiettivo è il solito, confermare la crescita di una nazionale che
con Mallett ha vinto solo due partite delle 15 disputate nel torneo
continentale (e che comincia la 12. partecipazione).
      Soprattutto ora che l'Italia può contare su due squadre - Treviso e
Aironi - iscritte alla Celtic League. «Il rugby italiano si sarebbe perso
senza la partecipazione alla Celtic League - spiega Mallett -. Il livello
tattico e la qualità media dei giocatori è nettamente superiore al
campionato italiano».
      Il ct però preferisce non tradurre in numero di vittorie l'obiettivo
per il Six Nations 2011, che verrà presentato anche oggi a Roma, nel Salone
d'Onore del Coni dove si farà anche il punto sulla questione non più
rimandabile dei lavori ancora da fare allo stadio Flaminio. «Scendiamo in
campo per giocare il nostro miglior rugby e cercare di vincere, ma non siamo
così arroganti da pensare che possiamo vincere tutte cinque le partite».
      Si comincia contro l'Irlanda, avversaria anche nella fase a gironi dei
mondiali, sabato 5 febbraio al Flaminio (ore 14.30), una rivale che l’Italia
non ha mai battuto in questo torneo. Ma il capitano degli irlandesi, Brian
O’Driscoll, non si fida: «L'Italia è cresciuta, è una squadra che rende la
vita difficile a qualsiasi nazionale. Abbiamo grande rispetto per gli
azzurri».
     
     

 

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