[RUGBYLIST] quesito

[ruggero rizzi]

....beh...a questo punto .....Salvatore Totò  Messina non è poi quell'
 "orco listarolo"  che vuole sembrare.
Messaggi come questo suo ultimo -oltre che condiviso -  lo fanno rientrare
tra noi .... rugbysti mortali e normali..
........e'criatùre so' pièzz 'e còre, scriveva e cantava qualcuno......
E un bambino che corre con un pallone ovale in mano, (merci à les educateurs
necessaires)  vuole solo divertirsi.
Parola di Villepreux, che nel suo cahier du rugby (il primo) aggiunge che
le piccole carognate, le farà quando, crescendo, la vita gli insegnerà che
non tutti sono (e siamo) le verginelle che retorica, tradizione ecc. ci
vogliono far sembrare.
Ma questa, come dice il poeta, è un altra storia.
Saluti da un'afosa bassa Valle Scrivia
Ruggero Rizzi


Il giorno 08 luglio 2011 10:54, antoniomangano1962 a libero.it <
antoniomangano1962 a libero.it> ha scritto:

> Squadre e aziende di rugby in Italia -
> http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
> __________________________________________
>
> Non si tratta di giocare per la maglia ma del fatto che i bambini vogliano
> giocare con i propri amici, quelli con i quali si allenano e condividere
> tutti insieme l'esperienza
>
> ----Messaggio originale----
> Da: totorugby a yahoo.it
> Data: 07/07/2011 17.32
> A: "Antonio Mangano"<antoniomangano1962 a libero.it>
> Ogg: Re: [RUGBYLIST] quesito
>
>  Tutto dipende da come la vede il bambino.
> Se si è divertito vincendo anche con un'altra squadra il problema non
> sussiste.
>
> Un errore educativo che si fa spesso è quello di riferirsi ai bambini come
> se fossero degli adulti. Spesso anche portando problematiche di un adulto.
> Al bambino la competizione interessa solo riferita a se stesso. Sopratutto
> quando sono piccoli.
>
> Penso anche che i certi discorsi di appartenenza o di maglia non debbano
> essere proposti nemmeno con i più grandi. Chiedergli di giocare per la
> maglia in fondo significa, a livello inconscio, di giocare per noi. Come se
> la vittoria o la sconfitta dei ragazzi sia la nostra...
>
> Lasciamoli liberi di divertirsi, di sbagliare, di farsi male ed anche di
> vincere e gioire. Noi dobbiamo solo esser li per dimostrargli il nostro
> appoggio e spronarli ad esprimere sempre il meglio.
>
> PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
>
> Salvatore Messina
>
>
>  ------------------------------
> *Da:* Antonio Mangano <antoniomangano1962 a libero.it>
> *A:* rugbylist a rugbylist.it
> *Inviato:* Gio 7 luglio 2011, 15:56:00
> *Oggetto:* [RUGBYLIST] quesito
>
> Squadre e aziende di rugby in Italia -
> http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
> __________________________________________
> Vorrei sottoporre un argomento alla list per ottenerne un'opinione.
> Premessa. In questa stagione appena trascorsa la mia squadra ha disputato 16
> concentramenti validi under 12 partecipando anche a 5 tornei, e 12
> concentramenti under 10 partecipando a 2 tornei. Fermo restando il principio
> che si deve dare la possibilità di fare giocare il più possibile i ragazzi
> partecipanti ed in tal senso va anche il regolamento del settore propaganda,
> mi chiedo una cosa: E' giusto ed educativo che ciò sia fatto anche nei
> tornei? Mi spiego. Nei concentramenti se una squadra si presenta in numero
> inferiore al previsto scattano prestiti ed adeguamenti e anche nei tornei
> che sono dei concentramenti. Ma normalmente il torneo è vissuto dai bambini
> in maniera diversa: la trasferta là dove c'è, la coppa, il contorno, la
> rivalità e così via parlando. Tutte cose normali che fanno parte del giusto
> agonismo. A noi però è capitato che ci presentavamo al torneo con un folto
> numero e dovevamo prestare gli atleti a chi si presentava in 7 in 8 e via
> dicendo. Io credo che la partecipazione debba essere un momento di crescita
> per una squadra e i ragazzi vogliono giocare giustamente con i propri
> compagni. Per farla breve capitava anche in taluni casi che alcune società
> vincevano anche il trofeo pur non avendo i giocatori. Ma non è questo il
> punto, sebbene, perché ai fini regolamentari la partecipazione non viene
> considerata valida. Quanto piuttosto la vedo una cosa non educativa e non
> formativa e soprattutto non dignitosa. Nella mia carriera da pennivendolo
> ciò non avviene nelle altre discipline. I soloni, di cui è ricco il nostro
> ambiente, mi rispondevano obiettando che non capisco le finalità del momento
> o del torneo. Infatti non le capisco. Ad un torneo si va come momento
> verifica di un percorso. La mia non è polemica assolutamente. Io penso che
> ad un torneo debbano partecipare solo le squadre complete e volevo sapere
> cosa ne pensate e se può essere, ai fini regolamentari ,data un'indicazione
> in tal senso.
>
>
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