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R: [RUGBYLIST] Mediani d'apertura italiani

Giovanni Cardeti gcardeti a yahoo.it
Mar 26 Lug 2011 12:22:38 CEST


Per quello che possa valere, una volta tanto la Federazione mi trova pienamente d'accordo.
Si può discutere del metodo, si può discutere delle scadenza temporali (ma un anno di tempo nel nostro rugby non è poco), ma in assenza di interlocutori che vogliano capire, l'obbligo è l'unica via percorribile.
E la difficoltà nel trovare 34 aperture è la dimostrazione di quello che sono riuscite a fare in tutti i questi anni le nostre società al vertice, cioè esclusivamente chiamare qualche straniero o oriundo che togliesse le castagne dal fuoco nei ruoli chiave, senza pensare ad un minimo di programmazione.
La regola sarà di difficile interpretazione, si presterà sicuramente alla furbatina di qualcuno (per esempio affidare la maglia di n. 10 ad un italiano che poi in campo sarà schierato a centro), ma almeno è un sasso lanciato nello stagno, anzi nella palude del nostro rugby di vertice.
A questo si ricollega il discorso della Rugby Roma: una società con un settore giovanile organizzato e di qualità come quello della squadra Capitolina, aveva realmente bisogno di tutti gli stranieri o dei vari professionisti che negli anni sono stati ingaggiati per allestire una squadra di valore? Non era sufficiente credere nei propri ragazzi?
Un volta tanto la Federazione ha fatto la cosa giusta cioè applicare le regole che ci sono. 
Capisco che per la nostra beneamata FIR (...e per la stessa Rugby Roma....) è una novità e questo lascia tutti perplessi.....
Semmai la cosa da augurare è che questo non sia un fuoco di paglia e nel futuro le regole vengano sempre applicate (ma al riguardo sono purtoppo molto dubbioso.... per le clientele più forti un escamotage si trova sempre e soprattutto con la complicità di tutti.....).
Giovanni
 

--- Mar 26/7/11, VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it> ha scritto:


Da: VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it>
Oggetto: [RUGBYLIST] Mediani d'apertura italiani
A: "list" <rugbylist a rugbylist.it>
Data: Martedì 26 luglio 2011, 10:27


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Articolo del Resto del Carlino
 
IL CONSIGLIO FEDERALE VARA UNA NUOVA REGOLA DESTINATA A STRAVOLGERE ECCELLENZA E SERIE A
Scoppia il caso dei mediani di apertura italiani obbligatori dal 2012
Una volta di più la Fir non ha considerato la programmazione dei club
 
ERA NELL'ARIA, ma in
molti hanno sperato fino
alia fine che alia ventilata
nuova regola riguardante i
n. 10 non venisse dato corso.
Nel consiglio federale
di Parma è stato stabilito,
come recita testualmente
il comunicato. «Il Consiglio
ha deliberato che dalia
stagione sportiva
2012/2013 nei campionati
di Eccellenza e di A potranno
essere schierati nel
ruolo di mediano d'apertura
solamente giocatori di
formazione italiana o eleggibili
per la squadra Nazionale
purché di età inferiore
ai 23 anni». Quindi a
partire dal 2012/13 dovranno
essere disponibili almeno
34 aperture di formazione
o eleggibili, numero
minimo per dare copertura
alle 10 formazioni
dell'Eccellenza ed alle 24
della A. Abbiamo provato
a stilare un elenco dei possibili
numeri 10, andando
a pescare anche in Serie B.
Arrivando a raschiare il
fondo del barile, siamo riusciti
a contarne 28: Favaretto,
Bocchino, Duca,
Fratini, Brussolo, Zullo,
Martinelli, Morisi, Falleri,
Chiiion, Squarcini, Anversa,
Ansaldi, Betto, Bruni,
Gargiullo, Dotta, Pasqualina
Gregnanin, Faiila,
Bellini, Michelini, Patelli,
Marcato, Ruffolo
Vannini, Bonavolontà,
Miglio, Hostié, Lorenzetti,
Veronese. A questi si
potrebbero anche aggiungere
i nomi dei vari Ambrosio,
Pez e Alejandro Canale,
che sono attualmente
in Argentina. Ma anche
così non ci sarà la possibilità
di mettere in campo
un'apertura per squadra.
Cosa aspettarsi? Di veder
entrare in campo formazioni
con giocatori fuori
ruolo? Oppure costringere
gli allenatori a partire
con un centro n. 10 e
l'apertura con il 12, per invertirli
poi dopo qualche
minuto dal fischio d'inizio?
Ancora una volta la
Fir ha cambiato le regole
non curandosi della possibile
programmazione delie
società. Diverse di loro
hanno già sottoscritto
biennali con alcuni giocatori,
dovendo rivedere gioco
forza i propri piani. Cosa
sarebbe accaduto se Bustos (RO)
fosse andato a Brescia
con un biennale? E' inaccettabile
che ogni anno
vengano cambiate le regole,
o spostate le categorie.
Ma è ancor più vergognoso
che le società accettino
supinamente che tutto accada,
senza la minima reazione.
Non sarebbe più costruttivo
programmare fin
da ora un futuro in simbiosi
tra Fir e la base, preparando
uno staff tecnico di
grosso spessore (non solo
rimescolando di volta in
volta i ruoli), da mettere a
disposizione di tutto il movimento
per far crescere i
giovani? Non certo con il
progetto Accademie che,
costo esorbitante a parte,
hanno saputo produrre
giocatori che spesso non
sono neppure capaci di
prendere correttamente
un up and under, pronti a
regalarci delusioni come
quelle del recente Mondiale
Under 20.
 
Umberto Nalio
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