R: Re: [RUGBYLIST] Calo di messaggi

[jxcira a tin.it]

Capisco, o meglio credo un pò di capire, Antonio Zibana.
Non tanto la sua distinzione tra professionismo atuale e grande dilettantismo del passato: in fondo, una polacca di Chopin o una patetica di Ciakovski suonata oggi, con tanti musicisti molto professionali e molto più allenati che non in passato, tocca le stesse corde dell'animo umano rispetto a 60 anni fa: quelle eterne, protese verso l'infinito. Un grande match di rugby tocca corde simili. Ma che cos'è che rende grande il rugby? Qui la mia opinione in parte converge ed in parte, forse, si differenzia da quella di Antonio Zibana. Gente entusiasta della palla ovale ce n'è ancora tanta, è migliorata la preparazione fisica, le famiglie si fidano di più del minirugby ed anzi dirigono verso la palla ovale anche figli con problemi di rafforzamento della crescita e della personalità. Convergo invece con Antonio sul fatto che giri troppa gente non focalizzata sul rugby: la fisionomia di alcuni sembra mancare di qualcosa di essenziale. Molte persone, atleti, dirigenti, trainers di varia estrazione sono vivi, ma non vivono fino in fondo, applicano idee di altri e si preparano ai match in modo un pò pre-determinato, con ridondanze e ripetendo talvolta esercizi fisici e mentali oltre ogni utile.
Qui mi sento di dire una cosa, nella quale credo molto. A mio parere ciò che manca in alcune dimensioni del rugby di oggi è l'importanza della storia delle persone, l'importanza della storia per capire la stessa prestazione agonistica degli atleti. Tra i grandi personaggi dell'attuale rugby mondiale, sono certo che molti, e forse la maggioranza, non hanno capito quasi niente del salto francese dalla semifinale alla finale dell'ultima coppa del mondo. Il cambiamento della Francia non è avvenuto in una prestazione isolata, una tantum. Ogni giocatore, prima di affrontare la finale, si è focalizzato sul proprio record di molte partite trascorse, ed ha trovato un posto nella identità di squadra. Senza la storia, senza la memoria di sé e degli altri non c'è identità umana, non c'è sport vero, c'è solo una paccottiglia di raccomandazioni tecniche e di teorie psicologiche e muscolari.
E' la storia del rugby che fa grande il rugby!
buon anno (anche con l'augurio di Brunel di ieri)
G. Ciraolo        

----Messaggio originale----
Da: plmaciocia a mclink.it
Data: 4-gen-2012 9.16
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] Calo di messaggi


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fantastico, adesso anche fra rugbysti ci si da del "lei" e si è persa quella sana e irrinunciabile goliardia di bordo campo e dello spogliatoio, ...si è vero questo NON E' IL MIO RUGBY.
Caro Antonio, mi sento giurassico!!!  (ovviamente mi rivolgo ad Antonio Zibana)
 
plm
 
 
p.s.  e poi ci si domanda perchè la list perde utennti!!!
 
plm
 
 

----- Original Message ----- 
From: Pasquale Zambuto 
To: 'Pier Luigi Maciocia' 
Sent: Thursday, January 05, 2012 8:59 AM
Subject: R: [RUGBYLIST] Calo di messaggi



La richiesta di spiegazione era rivolta a Zibana e non a Lei.
Cordialità
 
P.Z.
 


Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Pier Luigi Maciocia
Inviato: martedì 3 gennaio 2012 19.53
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Calo di messaggi
 

a Pasquà, voleva dire CANNIBALIZZATO e annamo su!!!  sai cosa significa cannibalizzare qualcosa??

 

plm

 

 


----- Original Message ----- 

From: Pasquale Zambuto 

To: rugbylist a rugbylist.it 

Sent: Wednesday, January 04, 2012 5:30 PM

Subject: R: [RUGBYLIST] Calo di messaggi

 
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Scusi Zibana: cortesemente che significa “CANNABILIZZATO”?
Le ricambio gli auguri.
 
Pasquale Z.
 


Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di A Zibana
Inviato: mercoledì 4 gennaio 2012 10.54
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] Calo di messaggi
 

Il calo dei messaggi in list è dovuto principalmente al fatto che molti, me compreso, non si identificano con il rugby attuale.

Aver cannabilizzato il nostro campionato a favore di due franchigie che non riescono ad emrgere nei rispettivi tornei a cui partecipano ha allontanato molti appassionati. io seguo il rugby dal 1949 ma confesso che nonostante le tante opportunità che la televisione offre non riesco il piùdelle volte a seguire una partita per intero.

Il professionismo, almeno in Italia, non ha reso quanto ci si aspettava.

Questa é l'amara constatazione di chi ha amato il rugby.

Un augurio a tutti voi.

 

Antonio 



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