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I: R: [RUGBYLIST] C'è vita in rugbylist?

Salvatore Messina totorugby a yahoo.it
Lun 12 Nov 2012 18:02:05 CET


Visto che le società italiane i giocatori non li formano.... tanto vale andarli a prendere all'estero....
Nemmeno con le obbligatorietà in Italia si è mai riuscito a far decollare il rugby giovanile!
Non basta obbligare le società ad insegnare ai ragazzini, non è sufficiente una manciata di ore per formare degli insegnanti.
Per quanto impegno ci mettiamo non potremo mai superare il gap tecnico con l'estero.
Tanto vale rifornire l'alto livello attingendo ai serbatoi stranieri....

Anche se la notizia mi sa tanto di boutade.......
 
Salvatore Messina

----- Messaggio inoltrato -----
Da: VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it>
A: rugbylist a rugbylist.it 
Inviato: Lunedì 12 Novembre 2012 17:13
Oggetto: R: [RUGBYLIST] C'è vita in rugbylist?
 
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Non condivido certi giudizi un po’ troppo categorici (vedi quello su Castrogiovanni), tuttavia  farei un appunto unicamente sulla fiducia nel nuovo presidente. A questo proposito, interessante e illuminante l'articolo di oggi del Gazzettino nel quale si legge che Gavazzi intende andare a pescare proprio a Tonga nuovi giocatori da naturalizzare in Italia in vista di un loro impiego in nazionale. Alla faccia della crescita del vivaio interno come primo obiettivo federale...
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NAZIONALE A margine della stentata vittoria di Brescia
spunta un'emblematica proposta della nostra Federazione
I tongani fanno paura?
L'Itali a va a prenderli
e li porta in azzurro
 
di Ivan Malfatto (Gazzettino)
 
Tonga ha messo una bella
paura all'Italia nel primo testmatch
dell'autunno ovale perdendo
solo 28-23. Differenza
nel punteggio una meta non
costruita, nata dall'intercetto
di un calcio di liberazione. Un
risultato soddisfacente per la
vittoria, deludente per il gioco
espresso.
A margine della partita è
emersa un'idea sul futuro delle
due nazionali utile, intelligente
e pragmatica in chiave
italiana. Ma allo stesso tempo
emblema dei limiti e delle
contraddizioni di come la Fir
gestisce da 13 anni, da quando
è entrata nel Sei Nazioni, la
politica di sviluppo dei talenti
per l'alto livello. Dei giocatori,
cioè, che dovrebbero battere
in maniera più convincente
Tonga ed essere competitivi
contro le nazionali di più alto
livello.
L'idea, come racconta "Il
Giornale di Brescia", è nata a
seguito della sponsorizzazione
a Tonga dell'azienda bresciana
Ghial, di Elio Ghidoni.
Pare una cifra di 30-40mila
euro per apporre il marchio
in bella evidenza sulle maglie
rosse in tutto il tour, come si è
visto sabato al "Rigamonti".
«Deve aver pensato Alfredo
Gavazzi - scrive il quotidiano
- perchè non cercare in quelle
isole qualche iniezione di talento
per il nostro rugby?
L'idea è ancora in embrione,
ma negli incontri a Brescia il
presidente della Fir ne ha
parlato ripetutamente. Ha detto
che invierà nelle isole un
tecnico federale all'inizio del
2013, per prendere contatti e
valutare la possibilità di un
gemellaggio di questo tipo».
Un esperimento in realtà è
già in atto a proprio a Calvisano,
il club di Gavazzi. Il numero
otto figiano Samuela Vunisa,
rivelazione della scorsa
stagione di Eccellenza, non ha
giocato in estate nel campionato
neozelandese per non interrompere
l'iter di equiparazione.
Ovvero i tre anni di residenza
e militanza rugbistica
italiana. Questo è il secondo,
il prossimo potrebbe disputarlo
nelle Zebre per testarlo a
livello superiore. Poi sarebbe
pronto per essere convocato
con l'Italia, se non lo convocheranno
le Figi. E a prendere
il posto di Sergio Parisse
quando lascerà l'azzurro.
Un percorso perfetto, da
applicare ad altri fagiani, tongani
e samoani. Come fanno
da sempre, con differenti modalità
e radici socio-culturali,
Nuova Zelanda e Australia.
Due i benefici. Indebolirebbe
le nazionali del Sud Pacifico.
togliendo potenziali giocatori.
Iniezione fisicità, talento e
qualità all'Italia. Come succede
da anni con gli oriundi
argentini o di altri Paesi. Con
la differenza che di oriundo
gli azzurri del Pacifico non
avrebbero nulla e il tutto sarebbe
per la prima volta pianificato.
Non casuale come con
Manoa Vosawai (figiano).
Quali i limiti e la contraddizione
di una simile politica
federale? Gli sbandierati
96mila tesserati e 71.494 giocatori
del movimento italiano
rispetto a 6.560 giocatori di
quello tongano. Possibile che
per trovare rugbisti di livello
l'Italia debba andare a pescare
da quel piccolo bacino
rispetto al nostro, oltre dieci
volte più ampio? Delle due
l'una, come direbbe Antonio
Di Pietro. 0 i 96mila tesserati
e 71.494 giocatori sono dati
gonfiati, non rispecchianti la
realtà. Cosa sempre smentita
dalla Fir. 0 chi è deputato a
formare da essi gli atleti di
alto livello è incapace di farlo.
E prova a coprire le sue
lacune andando a pescare altrove.
L'Argentina, ad esempio,
non l'ha mai fatto. E solo
da un'edizione in un torneo
simile al nostro "Sei Nazioni"
ed è riuscita a battere il
GaUes (26-12) a Cardiff. Risultato
finora mai centrato
dall'Italia.
 
 
-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Salvatore Messina
Inviato: lunedì 12 novembre 2012 10:40
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Oggetto: I: [RUGBYLIST] C'è vita in rugbylist?
 
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