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R: [RUGBYLIST] la concentrazione

jxcira a tin.it jxcira a tin.it
Gio 14 Feb 2013 12:11:24 CET


In parte sono d'accordo con te, è indubbio che i nostri a Murrayfield mancassero di forza nervosa.
A parte quello che succede normalmente agli atleti italiani, che vincono spesso quando non è previsto e perdono quando sono dati favoriti, ci sono stati sicuramente errori nella preparazione e superficialità nelle valutazioni.
Tuttavia la mia opinione, la esprimo di nuovo, è che i nostri manchino ancora di automatismi. E' come se certe azioni le mandino in porto solo con volontà ed a prezzo di altissima spesa energetica.
Ricordo un esempio tra i molti, la famosa Italia-Scozia nel 2000, che ci ha visti esordire nel 6 Nazioni. Partita gladiatoria a nostro favore, ma dove nel finale la Scozia andò in meta 2 volte con grandissima facilità. Eppure stavano perdendo pesantemente. Ci fu maggiore concentrazione mentale degli scozzesi a fine match? Io direi piuttosto capacità di giocare un rugby continuo ed improvvisamente penetrante. La partita la vincemmo noi ma 34-20 ma non 34-10 e se il match fosse durato altri 10 minuti gli scozzesi sarebbero andati, penso, nuovamente in meta.
A mio parere per rendere continuo il 'mentale' della nostra nazionale, e per variare il gioco, bisogna aumentare molto la 'rosa' giocatori (raddoppiandola) responsabilizzando ognuno ma senza oppressioni   

g.ciraolo


----Messaggio originale----
Da: giandoscriba a giandomenicomazzocato.it
Data: 14-feb-2013 11.00
A: "RUGBYLIST"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] la concentrazione


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Scusate, sorrido.
Cosa vuol dire concentrazione e discutere se i giocatori sembrano più o meno "dentro" la partita?
Il fatto è che a Murrayfield non c'erano con la testa, erano mentalemnte assenti, le sinapsi della mediana erano sconnesse con quelle dei centri e anche con quelle terze linee.
Per dirna una, come potrei dirne tante altre.
Saranno anche stati concentrati, ma non c'erano e non hanno funzionato.
Quando si parla di queste cose (il saper "cosa" fare, "quando" farlo, "come" farlo) si può discutere dei massimi sistemi e del sesso degli angeli. 
Ma quel che conta è l'atteggiamento mentale in campo. 
Contro avversari battibili, se affrontati in altro modo.
E se i giocatori non ci sono, vuol dire che semplicemente non ci sono.
Vuol dire che l' "altro modo" non hanno saputo elaborarlo.
Credevano, dopo la Francia, che bastasse inserire il software e che la partita si sarebbe dipanata seguendo automatismi noti e ormai entrati a regime.
Sono convinto che lo credeva lo stesso Brunel che doveva motivare altrimenti i suoi.
Invece no. 
E' peraltro certo che in altri tempi avremmo preso il doppio di punti. 
Il livello mentale era quello che ci ha permesso di stare attorno ai trenta.
Tutto il resto è aria fritta.
Un abbraccio a tutti.
gian domenico
 
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