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[RUGBYLIST] Il rugby visto con gli occhi di un'altra persona

Alberto Soave alberto.soave a gmail.com
Lun 27 Maggio 2013 01:10:03 CEST


Intervengo poco in mailing list, anche perché ci sono voci più autorevoli
della mia. Però credo che questa storia vada raccontata.

La settimana scorsa mi è scappato detto a una mia amica se voleva venire
con me a vedere la partita CUS Genova - CUS Perugia. Mi ha detto di sì. In
mattinata mi ha telefonato per ricordarmi che le avevo promesso di portarla
allo stadio Carlini e le ho confermato l'appuntamento: "ci vediamo alle due
e mezza per arrivare un po' prima del fischio d'inizio e sceglierci il
posto". E' arrivata alle due e dieci. Alle due e mezza, quindi, eravamo già
lì, e ci sediamo, un po' in dietro, ma abbastanza centrali.
Dopo qualche minuto mi dice: "Ma siamo finiti in mezzo ai tifosi della
squadra avversaria".
"Non ti preoccupare va bene così, pensa al calcio e fai tutto l'opposto,
non succederà nulla, a parte un po' di rumore".
Dopo esserci più o meno presentati con i vicini di posto, inizia la
partita. Minuto di silenzio (quello vero, assoluto) in onore di don Gallo,
ovviamente tutti in piedi, padroni di casa e ospiti.
Prima osservazione da parte sua: "Ma che bello!".
Cinque minuti dopo il fischio di inizio, calcio di punizione per la squadra
ospite. Si fermano i cori e il calciatore può tentare la punizione nel
silenzio più assoluto, La sbaglia e il commento - dopo - da parte sua
(abituata al calcio): "ma come mai erano tutti zitti?". "Perché questo è lo
sport. E' il rispetto per l'avversario. Può sbagliare, può fare centro, ma
comunque deve essere messo nella condizione di fare del suo meglio".

La faccio breve e non faccio la cronistoria di tutti i suoi commenti. Mi
basta solo dire che dopo una trentina di minuti era più attenta di me,
balzava in piedi per seguire le azioni di meta prima di me e alla fine - ma
non è ancora la fine - mi ha chiesto: "Mi ci porti qualche altra volta?".

A quel punto le ho spiegato il perché delle strette di mano e degli
abbracci a fine partita e il concetto del terzo tempo.

Un'ora dopo che ci siamo lasciati, mi ha telefonato per dirmi "sai, ho
letto sull'opuscolo che mi hanno lasciato all'entrata le regole
fondamentali del rugby. 1: Rispetto per l'arbitro; 2: Rispetto per la
squadra avversaria. Ma questo è il vero spirito sportivo, la vera
lealtà...". [Aggiungo io, ma spero fosse stato da lei sottinteso - potrei
comunque chiederglielo - questi sono i veri uomini].

Mal che vada, abbiamo trovato una nuova tifosa per il nostro sport...

Alberto
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