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[RUGBYLIST] Fwd: Fwd: R: R: R: No Celtic

Mauro Ottaviani maurottaviani a yahoo.it
Sab 15 Feb 2014 12:11:42 CET


Tutto vero ma non mi risulta che Tolosa prenda quattrini dalla FFR se non quelli concordati per l'uso dei giocatori in nazionale qui invece si vorrebbe il contrario...

Le accademie u18 ed i centri formazione u16 non saranno la cosa migliore in assoluto e sono sicuramente perfettibili ma sono comunque una modalità di investimento da parte FIR sul rugby giovanile; per motivi vari frequento un c.f. U16 (non assiduamente) ma non ho mai visto nessun allenatore delle giovanili dei dintorni venire ad assistere agli allenamenti, anzi di solito tendono a boicottarle .. Quindi non è che ci sia tutta questa volontà di cambiare, la verità è che l'unica cosa che conta nella maggior parte delle società italiche é la prima squadra, che sia in eccellenza od in c regionale...

Mauro 

Inizio messaggio inoltrato:

> Da: Bruno Maggiore <bmaggiore a gmail.com>
> Data: 15 febbraio 2014 11:50:07 CET
> A: Rugby List <rugbylist a rugbylist.it>
> Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Fwd: R: R: R: No Celtic
> 
> scusate ma credo che il punto non sia questo...
> il problema non è fare o non fare l'alto livello è ovvio che debba essere fatto e puntando sempre più in alto.
> Così come non si possono distribuire, come accade o come già troppe volte accaduto, risorse economiche senza un certo e certificato ritorno in termini di sviluppo del movimento.
> A mio avviso tutte le energie devono essere convogliate verso la definizione di un programma di sviluppo, almeno decennale, che fissa e determina i canoni, a cui tutti si devono attenere, per lo sviluppo del movimento sia in termini tecnici che di gestione.
> Con l'avvento delle ultime riforme si è rovesciata la piramide, molte o quasi tutte le risorse sono impiegate per far svolgere attività di un presunto alto livello a un numero esiguo di praticanti abbandonando a se stessi tutti gli altri e con particolare colpa il settore del minirugby.
> Quindi ci troviamo nel paradosso di avere risorse economiche, a livello federale, ma di non spenderle per aumentare la base e di conseguenza avere un vertice di un livello sempre più alto.
> Come saltarci fuori? dal mio punto di vista solo con un deciso cambio di rotta e puntando sulla qualità di chi determina la crescita dei giocatori a tutti i livelli quindi: educatori/allenatori e arbitri.
> "Imponendo" una forte crescita in questo senso i club non possono che beneficiarne avendo la possibilità di avere una offerta che è di certo infinitamente più spendibile e appetibile rispetto alla media attuale.
> Questo è quello che fa il Tolosa, visto che è stato citato, e che perseguono le federazioni più evolute.
> Ho ovviamente semplificato in quanto ci sarebbero ulteriori voci da poter sviluppare ma spero che sia chiaro il concetto.
> 
> Sarà mai possibile da noi? Solo chi ha veramente passione ha la forza e la volontà di cambiare tutto
> 
> buon we
> Bruno
> 
> 
> Il giorno 15 febbraio 2014 10:50, Mauro Ottaviani <maurottaviani a yahoo.it> ha scritto:
>> Scusa, visto che evidentemente conosci i numeri, potresti gentilmente renderli noti anche a noi? 
>> 
>> L'alto livello costa: immagino tu sappia che, per esempio, il budget di Tolosa è ad oggi di poco inferiore al budget della FIR) mentre 10 anni fa era di un terzo e non mi si venga a dire che a Tolosa non c'è la cultura delle giovanili.... 
>> 
>> Grazie. Mauro
>> 
>> Nota a margine: se una società ha un management poco abile non è che la FIR debba ripianare i suoi debiti indipendentemente dalla sua posizione geografica.... Secondo me è intollerabile che ci sia in eccellenza una società che è fallita più volte ed è rinata come un'araba fenice lasciando all'asciutto i creditori e questa è una delle conseguenze della distribuzione a pioggia di contributi federali....
>> 
>> 
>> 
>> Inizio messaggio inoltrato:
>> 
>>> Da: "solorugby a libero.it" <solorugby a libero.it>
>>> Data: 15 febbraio 2014 06:31:49 CET
>>> A: rugbylist rugbylist <rugbylist a rugbylist.it>
>>> Oggetto: [RUGBYLIST] R:  R:  R:  No Celtic
>>> Rispondi a: "solorugby a libero.it" <solorugby a libero.it>
>>> Chiamalo anche discorso semplicistico. Io però ,  anche se sono i conti della serva , li so fare.  I soldi che arrivavano quando non partecipavamo alla Celtic erano quasi uguali a quelli odierni. Ed i risultati erano , a livello delle Nazionali uguali se non migliori a quelli odierni. C'è una piccola differenza , allora non si spendevano il 40/50% del budget per circa 100 persone tra atleti tecnici e personale vario (le due celtiche piu nazionale). Per me questo è intollerabile. Sono scomparse , o stanno per sparire , società che hanno fatto la storia del rugby Italiano e quelle che riescono ancora a tirare avanti lo fanno con molta sofferenza, I soldi vanno distribuiti alla base in percentuale direttamente proporzionale alla grandezza della base . Oggi questo non avviene. Si pensa  al vertice (100 elementi) e pochissimo alla base  (80.000 tessesati).
>>> GA
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