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[RUGBYLIST] Fwd: Fwd: R: R: R: No Celtic

Bruno Maggiore bmaggiore a gmail.com
Sab 15 Feb 2014 12:19:16 CET


Infatti era quello che sostenevo, mai detto che Tolosa prende soldi dalla
FFR.

Infatti secondo me ogni club dovrebbe essere un centro di formazione dalla
under 6 alla under 18 (estremizzo...)
solo così tutti saranno sempre coinvolti e si potrà lavorare per qualità...


Il giorno 15 febbraio 2014 12:11, Mauro Ottaviani
<maurottaviani a yahoo.it>ha scritto:

> Tutto vero ma non mi risulta che Tolosa prenda quattrini dalla FFR se non
> quelli concordati per l'uso dei giocatori in nazionale qui invece si
> vorrebbe il contrario...
>
> Le accademie u18 ed i centri formazione u16 non saranno la cosa migliore
> in assoluto e sono sicuramente perfettibili ma sono comunque una modalità
> di investimento da parte FIR sul rugby giovanile; per motivi vari frequento
> un c.f. U16 (non assiduamente) ma non ho mai visto nessun allenatore delle
> giovanili dei dintorni venire ad assistere agli allenamenti, anzi di solito
> tendono a boicottarle .. Quindi non è che ci sia tutta questa volontà di
> cambiare, la verità è che l'unica cosa che conta nella maggior parte delle
> società italiche é la prima squadra, che sia in eccellenza od in c
> regionale...
>
> Mauro
>
> Inizio messaggio inoltrato:
>
> *Da:* Bruno Maggiore <bmaggiore a gmail.com>
> *Data:* 15 febbraio 2014 11:50:07 CET
> *A:* Rugby List <rugbylist a rugbylist.it>
> *Oggetto:* *Re: [RUGBYLIST] Fwd: R: R: R: No Celtic*
>
> scusate ma credo che il punto non sia questo...
> il problema non è fare o non fare l'alto livello è ovvio che debba essere
> fatto e puntando sempre più in alto.
> Così come non si possono distribuire, come accade o come già troppe volte
> accaduto, risorse economiche senza un certo e certificato ritorno in
> termini di sviluppo del movimento.
> A mio avviso tutte le energie devono essere convogliate verso la
> definizione di un programma di sviluppo, almeno decennale, che fissa e
> determina i canoni, a cui tutti si devono attenere, per lo sviluppo del
> movimento sia in termini tecnici che di gestione.
> Con l'avvento delle ultime riforme si è rovesciata la piramide, molte o
> quasi tutte le risorse sono impiegate per far svolgere attività di un
> presunto alto livello a un numero esiguo di praticanti abbandonando a se
> stessi tutti gli altri e con particolare colpa il settore del minirugby.
> Quindi ci troviamo nel paradosso di avere risorse economiche, a livello
> federale, ma di non spenderle per aumentare la base e di conseguenza avere
> un vertice di un livello sempre più alto.
> Come saltarci fuori? dal mio punto di vista solo con un deciso cambio di
> rotta e puntando sulla qualità di chi determina la crescita dei giocatori a
> tutti i livelli quindi: educatori/allenatori e arbitri.
> "Imponendo" una forte crescita in questo senso i club non possono che
> beneficiarne avendo la possibilità di avere una offerta che è di certo
> infinitamente più spendibile e appetibile rispetto alla media attuale.
> Questo è quello che fa il Tolosa, visto che è stato citato, e che
> perseguono le federazioni più evolute.
> Ho ovviamente semplificato in quanto ci sarebbero ulteriori voci da poter
> sviluppare ma spero che sia chiaro il concetto.
>
> Sarà mai possibile da noi? Solo chi ha veramente passione ha la forza e la
> volontà di cambiare tutto
>
> buon we
> Bruno
>
>
> Il giorno 15 febbraio 2014 10:50, Mauro Ottaviani <maurottaviani a yahoo.it>ha scritto:
>
>> Scusa, visto che evidentemente conosci i numeri, potresti gentilmente
>> renderli noti anche a noi?
>>
>> L'alto livello costa: immagino tu sappia che, per esempio, il budget di
>> Tolosa è ad oggi di poco inferiore al budget della FIR) mentre 10 anni fa
>> era di un terzo e non mi si venga a dire che a Tolosa non c'è la cultura
>> delle giovanili....
>>
>> Grazie. Mauro
>>
>> Nota a margine: se una società ha un management poco abile non è che la
>> FIR debba ripianare i suoi debiti indipendentemente dalla sua posizione
>> geografica.... Secondo me è intollerabile che ci sia in eccellenza una
>> società che è fallita più volte ed è rinata come un'araba fenice lasciando
>> all'asciutto i creditori e questa è una delle conseguenze della
>> distribuzione a pioggia di contributi federali....
>>
>>
>>
>> Inizio messaggio inoltrato:
>>
>> *Da:* "solorugby a libero.it" <solorugby a libero.it>
>> *Data:* 15 febbraio 2014 06:31:49 CET
>> *A:* rugbylist rugbylist <rugbylist a rugbylist.it>
>> *Oggetto:* *[RUGBYLIST] R:  R:  R:  No Celtic*
>> *Rispondi a:* "solorugby a libero.it" <solorugby a libero.it>
>>
>> Chiamalo anche discorso semplicistico. Io però ,  anche se sono i conti
>> della serva , li so fare.  I soldi che arrivavano quando non partecipavamo
>> alla Celtic erano quasi uguali a quelli odierni. Ed i risultati erano , a
>> livello delle Nazionali uguali se non migliori a quelli odierni. C'è una
>> piccola differenza , allora non si spendevano il 40/50% del budget per
>> circa 100 persone tra atleti tecnici e personale vario (le due celtiche piu
>> nazionale). Per me questo è intollerabile. Sono scomparse , o stanno per
>> sparire , società che hanno fatto la storia del rugby Italiano e quelle che
>> riescono ancora a tirare avanti lo fanno con molta sofferenza, I soldi
>> vanno distribuiti alla base in percentuale direttamente proporzionale alla
>> grandezza della base . Oggi questo non avviene. Si pensa  al vertice (100
>> elementi) e pochissimo alla base  (80.000 tessesati).
>>
>> GA
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