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[RUGBYLIST] I: Re: I: Re: R: Re: I: R: R: Samoa

tizianotaccola1 a alice.it tizianotaccola1 a alice.it
Gio 13 Nov 2014 15:35:41 CET


Grazie Luca.Il quadro si è chiarito molto.Mi pare che ci sia, però, il campionato dei Centri  di Formazione Under 16Eppoi, ma non c'è anche un campionato Accademie? Mi sembra che ci siano 9 Accademie zonali che partecipano a questo campionato:Acc. zonale TorinoAcc. zonale MilanoAcc. zonale RemedelloAcc. zonale MoglianoAcc. zonale RovigoAcc. zonale PratoAcc. zonale RomaAcc. zonale BeneventoAcc. zonale CataniaOra, se tutto questo è vero, credo che il giocatore che entra a 15 anni in una struttura federale, sia effettivamente avvantaggiato per il percorso di formazione, rispetto ad un pari-età che invece gravita intorno ad una società rugbistica dilettantistica, ma comunque non può certo sedersi sentendosi arrivato, perchè le competizioni federali esistono (fin da 16 anni) e quindi poi in nazionale ci va (o dovrebbe andarci) il migliore.In quanto al ragionamento che comunque, non si abbia notizia che qualche giocatore non venga confermato durante il percorso di crescita e sostituito per l'anno successivo con un "esterno", occorre stare molto attenti. Infatti i ragazzi non sono come la frutta che matura tutta nello stesso periodo, ma ognuno di loro ha i propri tempi di maturazione atletica. Specie nella differenziazione dei ruoli, che nel rugby sono molto diversi. Un'ala ( a parte eccezioni mondiali) è matura a 24-28 anni e dopo tende a calare di rendimento, età in cui, al contrario, i giocatori di prima linea e di seconda aumentano di rendimento grazie all'esperienza ed a una potenza "statica" maggiore. I piloni possono giocare ad alto livello fino a 35 anni tranquillamente. Qui si entra su un terreno delicato ed altamente professionale.Ecco, credo che queste considerazioni facciano capire come sia difficile per i Tecnici federali fare le giuste scelte e come sia sempre in agguato la possibilità di tarpare le ali, estromettendolo, ad un futuro campioncino. Sono grosse responsabilità, per chi le deve portare sulle spalle. E questo è un campo tutto aperto per le polemiche e per la possibilità di avere giudizi diversi se non addirittura opposti.Concludendo, mi pare che la concorrenzialità esista, poi se un ragazzo si sente arrivato e non continua con serietà e scrupolo la formazione per crescere, penso che sarà scavalcato nel tempod chi al contrario ha "fame" di rugby. Purtroppo, come dicevo, il sistema non è perfetto, ma fa parte dei vizi umani.14cavallopazzo




----Messaggio originale----

Da: lucaoliver63 a gmail.com

Data: 13-nov-2014 12.47

A: <rugbylist a rugbylist.it>

Ogg: Re: [RUGBYLIST] I: Re:  R: Re:  I:  R:  R:  Samoa




  
  
    Viste dall'esterno le Accademie, così come le franchigie, sembrano
    proprio una casta di prescelti, come le ha chiamate Giorgio.

    Chi entra in Accademia a 15 anni ha ragionevoli probabilità di fare
    tutta la trafila Accademia-Nazionali Giovanili-Franchigie. Se gli va
    male, trova comunque posto in una formazione di Eccellenza.

    Purtroppo talvolta si tratta davvero di poco più che buoni
    giocatori, non certo di talenti.

    Non essendoci competizione, un giocatore che a 15 anni si sente
    "arrivato" tende a sedersi, anche se comunque porta avanti una sua
    maturazione tecnio-atletica grazie ai metodi di preparazione
    professionali.

    La mia proposta è che il "posto" in Accademia debba essere
    sottoposto a valutazione anno dopo anno, e che debba essere
    consentito l'ingresso in Accademia anche a ragazzi di 16, 17 e 18
    anni, che dimostrino di avere subito una adeguata maturazione
    tecnico/tattica/atletica.

    Purtroppo quello che vedo sono ragazzi di enorme talento, ma non
    pronti a 15 anni, che vivacchiano come ex- sui campi spelacchiati di
    provincia, e ragazzi che a 15 anni sono "fenomeni" continuare la
    loro grigia carriera di "travet" nelle strutture federali.

    Purtroppo l'indicazione che mi riportano alcuni tecnici federali è
    che "o entri a 15 anni o non entri più, anzi stiamo abbassando l'età
    di selezione" ...

    Se queste sono le premesse non c'è molto da stare allegri ...

    La competitività delle franchigie non è che la naturale conseguenza
    di questa metodologia: i talenti ci sono, ma sono in misura
    inferiore a quelli che si potrebbero avere se ci fosse un'attività
    di selezione adeguata.

    

    Si parla poi di clientelismo nella scelta degli atleti da inserire
    in Accademia: su questo non ho riscontri diretti, ma trattandosi di
    strutture "pubbliche" posso immaginare che questo possa essere un
    difetto intrinseco del sistema anche se, mi auguro, minoritario.

    

    Sicuramente la strada di potenziare "anche" le accademie private dei
    club è un altro degli strumenti da utilizzare per migliorare la
    qualità della selezione. La motivazione del profitto è spesso una
    leva insostituibile per il miglioramento del prodotto finale. 

    

    Ciao a tutti.

    Luca Oliva

    

    Il 13/11/2014 09:03,
      tizianotaccola1 a alice.it ha scritto:

    
    
      


        Convengo che il sistema non è perfetto. 
      
Convengo che non ho capito bene l'argomento.
      
Mi piacerebbe sapere le controproposte per capire meglio.
      
Poi in tutti gli sport, in tutte le società ed in ogni
        aggregazione ci sono amicizie che sfociano in una "casta". 
      
O così le vede colui che si sente penalizzato sui meriti.
      
Un caro saluto 14cavallopazzo
      


      
      
        ----Messaggio originale----

        Da: giorgioxt a email.it

        Data: 12-nov-2014 10.51

        A: 

        Cc: <rugbylist a rugbylist.it>

        Ogg: Re: [RUGBYLIST] R: Re: I: R: R: Samoa

        

        Ciao a tutti da Giorgio

        
          Il giorno 11/nov/2014, alle ore 18:40, tizianotaccola1 a alice.it
            ha scritto:
          
          
            


              Condivido l'equilibrio .
            
Trovo le critiche sugli equiparati o sui nostri giocatori
              che militano all'estero un tantino esagerate. Ormai anche
              altre squadre dell'emisfero Nord ricorrono agli
              equiparati. Che dire poi della grande squadra dei Pumas i
              cui giocatori militano in gran parte all'estero?
            
Le accademie hanno già dato qualche frutto ed altri
              ancora ne daranno. Se c'è un pensiero che mi tormenta,
              caso mai, è quello di non vedere prospettive di sviluppo
              per i nostri U19 e U20 che dimostrano di avere delle
              qualità interessantissime. Penso che questi giovani sono
              troppo giovani per entrare nella Celtic (a parte qualche
              eccezione) e che se ristagnano nella nostra Eccellenza non
              hanno quella spinta, quella istigazione a migliorarsi, non
              assorbono quelle tempistiche e quella capacità di
              sopportare innumerevoli fasi di gioco che nel rugby
              moderno è indispensabile. Insomma i giovani vanno
              cresciuti con altri giovani dei campionati di livello
              superiore, vedi Francia, Galles ecc. ecc.
            
14Cavallopazzo
            

            
          
          Posso essere d'accordo sul resto, ma non sulle Accademie .
        Il rapporto costi/benefici è spaventoso visti i risultati
          (che si possono tranquillamente valutare visto che sono già
          passati anni) , e non è nemmeno l'aspetto peggiore.
        L'aspetto peggiore è aver voluto creare un sistema separato
          e contro il resto del rugby, quello reale che viene fatto dai
          club, rifiutando qualunque confronto e creando una vera e
          propria CASTA di PRESCELTI .
        Questo è l'errore fondamentale , un ragazzo di una
          accademia U18 moderatamente bravo ha quasi una possibilità su
          2 di entrare nella Francescato, la stessa accademia Nazionale
          NON PUO' scegliere i ragazzi migliori ma DEVE RISPETTARE DELLE
          QUOTE , quando sei in accademia nazionale hai la quasi
          certezza di arrivare alle Zebre ma sicuramente in Nazionale
          giovanile. 
        Come si può fare qualità SENZA selezione e confronto? a me
          risulta che NESSUNO sia mia stato allontanato dalle accademie
          per scarsa qualità od impegno…
        

        
        Le Accademie potevano e potrebbero avere una funzione
          importante dove i club non hanno le forze e le qualità per
          fare formazione, dove i numeri sono bassi al punto da non fare
          le squadre, ma per la crescita e lo sviluppo un campionato
          nazionale giovanile meritocratico costa molto, ma molto meno
          ed è molto più formativo.
        

        
        Poi quando ci decideremo a valutare le società per il loro
          merito formativo invece che per l'appartenenza o meno al "giro
          degli amici" sarà sempre troppo tardi.
        

        

        

        
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