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[RUGBYLIST] I: R: Re: R: SECONDO VOI

Luca Oliva lucaoliver63 a gmail.com
Mar 10 Feb 2015 12:22:13 CET


Il discorso ci porterebbe oltre, però ritengo opportuno fermarci.
Le riflessioni devono essere fatte a momento debito, ad esempio quando 
ci sono le elezioni per il rinnovo delle cariche federali.
Fino ad allora è corretto che chi ha avuto il mandato continui a manovrare.
Ieri ho letto che un certo mediano di una certa squadra di Eccellenza ha 
ottime probabilità di ricevere un ingaggio con la franchigia federale: 
ottima cosa, soprattutto per il mediano.
Una domanda: ma chi le decide queste cose ? La struttura tecnica della 
franchigia ? Il direttore sportivo della franchigia ? Il Presidente 
della franchigia ? O sono indicazioni che magari vengono dallo staff 
tecnico della nazionale in visita presso i campi dell'Eccellenza ?

No, così, giusto per sapere ...

Ciao.
Luca Oliva

Il 10/02/2015 12:11, Salvatore Messina ha scritto:
> Diciamo che non c'erano obbligatorietà per l'attività giovanile e le 
> società che la facevano erano di alto livello nazionale, con tecnici 
> molto competenti e con una selezione drastica dei profili giovanili 
> che per capacità tecnico/atletiche/psicologiche non erano adatti per 
> il rugby.
>
> Poi in quegli anni l'Amatori Milano sponsorizzato mediolanum aveva un 
> budget elevato e si poteva permettere i migliori atleti del panorama 
> mondiale ed italiano in un periodo in cui il rugby era amatoriale ed i 
> pochi soldi che giravano erano spesi bene su profili di tecnici e/o 
> giocatori di comprovata capacità e non su raccomandazione e comprovata 
> lealtà "politica".
>
> In più la FIR non contava un bel nulla ed i 4 soldi rimediati con i 
> tesseramenti bastavano appena per pagare gli stipendi di quattro gatti 
> di dipendenti volenterosi.
>
> L'errore del movimento è stato quello di aver "schifato" il 6 Nazioni 
> e non aver capito la rivoluzione professionistica, che ha sconvolto 
> sopratutto l'emisfero australe (i francesi erano già ricchi), 
> lasciando tutto in mano a Dondi. Il quale non ha fatto altro che 
> tirare acqua al suo mulino federale e per i club di serie A (e giù via 
> a cascata) non c'è più stata trippa per gatti.
>
> Adesso la situazione pare ribaltata, con una federazione che si scopre 
> senza più spinta ed entusiasmo e quando finalmente anche quei 4 
> pecoroni, che vanno all'olimpico a fare carnevale e bere birra 
> capiranno che tanto vale fare una scampagnata in collina che lo 
> spettacolo è lo stesso, non andranno più allo stadio anche con i 
> biglietti omaggio il castello di carte cadrà.
>
> Pensiamoci bene quando per investire in "immobili di pregio" ci verrà 
> chiesto il nostro voto...
>
> Se il rugby italiano si deve arrangiare che lo faccia da subito....
> Salvatore Messina
>
> ----- Messaggio inoltrato -----
> *Da:* Luca Oliva <lucaoliver63 a gmail.com>
> *A:* rugbylist a rugbylist.it
> *Inviato:* Martedì 10 Febbraio 2015 11:12
> *Oggetto:* Re: [RUGBYLIST] R: Re: R: SECONDO VOI
>
> I talenti erano nati e cresciuti all'interno di un sistema di 
> reclutamento e formazione totalmente impostato e gestito dai club.
> Milan e Treviso giocavano all'interno del campionato nazionale.
>
>
>
> Il 08/02/2015 18:49, ilfalco7 ha scritto:
> Negli anni 90 i giocatori giocavano nel campionato nazionale. Ma erano 
> praticamente un franchigia milan e benetton che racchiudevano il 90% 
> dei giocatori azzurri. È che cost aveva inventato un sistrma difensivo 
> a lungo copiato e c erano un maggior numero di talenti. I dominguez 
> troncon vaccari giovannelli gardner giacheri properzi checchinato etc 
> oggi non ci sono.
> Inoltre la mediana era se non la migliore tra le prime al mondo
>
>
> Inviato da Samsung Mobile.
>
>
> -------- Messaggio originale --------
> Da: Luca Oliva
> Data:08/02/2015 13:57 (GMT+01:00)
> A: rugbylist a rugbylist.it <mailto:rugbylist a rugbylist.it>
> Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: SECONDO VOI
>
> La scelta strategica che è stata fatta in questi anni è molto evidente.
> Si è scelto di "costruire" il vertice, e di lì a cascata tutto il resto.
> Si è partiti dalla squadra nazionale, cui è stato affidato prima un 
> allenatore di grande professionalità arrivato dall'estero, poi uno 
> staff altrettanto articolato e professionale.
> Poi ci è resi conto che il numero di atleti su cui lavorare era troppo 
> limitato, e che era necessario allargare il bacino di atleti da cui 
> attingere per costruire la squadra.
> Allora sono state costituite le franchigie, drenando il campionato 
> nazionale, per avere una base allargata (60-70 atleti) da cui 
> "pescare" per effettuare le convocazioni, atleti che fossero allenati 
> a competere in manifestazioni di ritmo ed intensità superiori.
> Forse però due franchigie non bastano più, e qualcuno comincia a 
> insinuare la necessità di una terza franchigia, per aumentare la base 
> (ma forse bisognerebbe dire il "vertice") su cui lavorare.
> Qualcun altro comincia a porsi però un interrogativo: ma questi 
> 100-atleti-100 su cui lavorare da dove arrivano ? dai club ? dalle 
> accademie ? qual è il sistema a cui pensiamo ?
> Spingendo alle estreme conseguenze il paradigma finora impostato 
> dovremmo pensare ad una serie di campionati giovanili, ma anche 
> minori, totalmente gestiti dalla federazione, con l'unico scopo di 
> allevare "in batteria" i futuri adepti della nazionale.
> Un rugby totalmente staccato dalla base, cioè ai club, cui forse 
> verrebbe demandato l'organizzazione di tornei e competizioni nel più 
> classico stile "rugby e salsicce". Un roots rugby, dunque, buono solo 
> per allevare tifosi della nazionale, insomma gente da stadio e da 
> audience televisiva.
> E' un pò questo che tutti noi ci sentiamo.
> Esiste un'alternativa ? Certo, è restituire centralità ai club, ridare 
> loro risorse e fiducia nella capacità di "costruire" talenti in casa 
> da affidare poi alla crescita nelle proprie accademie o in accademie 
> di maggiore prestigio magari all'estero ("ogni club, un accademia", 
> potrebbe essere lo slogan).
> Ritornare dunque ad un sistema che ha consentito comunque alla 
> nazionale di sfornare da sempre "prestazioni onorevoli" contro le 
> altre nazionali delle home unions e la Francia, anche prima che il 
> confronto sistematico rendesse statisticamente più probabile questa 
> eventualità e che ci ha consentito, in condizioni particolari, di 
> avere una "generazione vincente", quella degli anni '90. Coloro 
> infatti che citano gli sporadici successi della nostra nazionale e 
> delle rappresentative giovanili negli ultimi anni non fanno altro che 
> sottolineare il carattere episodico di tali risultati. Mai, e dico 
> mai, negli ultimi 20 anni abbiamo avuto una generazione in grado di 
> imporsi sui pari età delle altre nazioni europee, e dico soprattutto a 
> livello giovanile dove non si dovrebbe ancora risentire del gap di 
> preparazione con i campionati professionistici.
>
> Venendo al tuo quesito, Giandomenico, non mi sento di dire nè che 
> siamo andati avanti nè che siamo andati indietro, semplicemente siamo 
> rimasti al palo.
>
> E questo, lo ribadisco, a prescindere dal risultato della partita di 
> ieri che, rivista oggi, evidenzia come alcune scelte diverse a livello 
> di formazione avrebbero reso l'esito più incerto e la competizione 
> meno frustrante. Ma parliamo sempre di "vertice", dunque, e lì sta 
> l'errore.
>
> Ciao.
> Luca
>
> Il 08/02/2015 12:17, Gian Domenico Mazzocato ha scritto:
> *Non spacchiamo il capello.
> Facciamoci domande semplici.*
> *1)**Questa squadra ha una “idea” di gioco dentro? Ancora più in 
> generale ha un’anima? È gruppo?*
> *2)**Ha un progetto?*
> *3)**In 15 anni siamo cresciuti o andati indietro?*
> *4)**Che cosa abbiamo alle spalle di questi? Il rugby delle accademie?*
> **
> *Io vedo buio che di più non si può*
> *gian domenico m*
> **
> **
> *vieni a trovarmi nel mio sito**
> **http://www.giandomenicomazzocato.it/**
> **i miei libri, le conferenze, **
> **i miei diari di viaggio,**
> **gli appuntamenti e tanto altro*
> *scrivimi**
> **giandoscriba a giandomenicomazzocato.it* 
> <mailto:giandoscriba a giandomenicomazzocato.it>*
> **------------------------------------------*
> **
> *Da:*rugbylist-bounces a rugbylist.it 
> <mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it> 
> [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] *Per conto di *Luca Oliva
> *Inviato:* domenica 8 febbraio 2015 10.32
> *A:* rugbylist a rugbylist.it <mailto:rugbylist a rugbylist.it>
> *Oggetto:* Re: [RUGBYLIST] SECONDO VOI
> Nello specifico della partita, abbiamo "sgomberato" i punti d'incontro 
> per avere più difensori nello spazio, in questo modo abbiamo lasciato 
> l'iniziativa all'Irlanda nel gioco aperto. Non avendo avuto una 
> mischia preponderante e essendo stati surclassati in touche, questo 
> praticamente ha voluto dire non avere palloni da giocare per tutta la 
> partita.
> Questa è una scelta precisa dello staff tecnico che può essere 
> cambiata già dalla prossima partita con l'Inghilterra: mettere uno o 
> due grilli-talpa in più nei punti di break-down per contestare il 
> possesso e recuperare palloni. Questo comporta naturalmente di 
> "perdere" 1-2 uomini fuori, ed è una scelta che è già stata 
> scartata dal ns staff per avere più efficacia difensiva. Staremo a 
> vedere ...
> In generale, il ns rimane un movimento in grado di produrre alcuni 
> buoni giocatori che giocano all'estero, ma non un quantitativo 
> sufficiente per competere ad alto livello. In questo senso, le 
> sconfitte più gravi non sono quelle della prima squadra, che possono 
> essere "drogate" dal lavoro su un gruppo super-professionalizzato, ma 
> quelle delle rappresentative giovanili. La sconfitta 40-13 della 
> nazionale Under 20 nel pantano di Biella è molto più indicativa. È lì 
> che meglio si apprezzano le differenze a livello di costruzione e di 
> formazione dei giocatori.
> In sintesi, il livello del ns movimento attuale NON È da top 
> ten mondiale. Dovremmo prima di tutto rendercene conto, e fare un 
> bagno di umiltà. Dopo di che, forse, si può ripartire.
> Ciao.
> Luca Oliva
> Il domenica 8 febbraio 2015, Giovanni Sonego <giovanni a sonego.net 
> <mailto:giovanni a sonego.net>> ha scritto:
> Giovanni Ciraolo ha scritto il 07/02/2015 alle 21:50:
>
>     Chi potrebbe lavorare sul dettaglio a mio parere è l’ex-superiore
>     di Brunel, cioè Bernard Laporte. Più si va avanti e più mi
>     convinco che uno come lui potrebbe riorganizzare il nostro rugby.
>
>
> E' proprio qui che ti voglio. Un buon allenatore di nazionale può 
> rinnovare il gioco, portare idee e far ottenere dei risultati alla 
> nazionale, ma non può riorganizzare il nostro rugby. Io sono sempre 
> piu' convinto che la nazionale sia rappresentativa del movimento 
> rugbyistico di un determinato paese. Nazioni che hanno un rugby forte, 
> producono nazionali forti. Nazioni che hanno un movimento debole, 
> producono nazionali deboli. Il nostro movimento rugbyistico forte non 
> è di sicuro, se comparato con quello delle nazionali al vertice 
> mondiale. E infatti le nostre nazionali fanno cagare.
>
> Cercare l'allenatore risolutore di tutti i problemi, il mago che con 
> un colpo di bacchetta e uno di culo fa vincere un gruppo di 
> professionisti che giocano all'estero puo' contribuire a dare un po' 
> di diffusione mediatica. E' proprio questo il principio su cui mi 
> sembra storicamente ispirata la gestione della federazione. Cerchiamo 
> di ottenere i risultati della nazionale e sull'onda dell'entusiasmo 
> arriveranno un sacco di praticanti e costruiremo un movimento solido. 
> Bella genialata. Sono 15 anni e i risultati sono quelli che sono. 
> Sarebbe anche ora che qualcuno se ne rendesse conto e che si 
> cominciasse a rivedere questo approccio fallimentare.
>
> (Ecco cosa intendevo affermare dicendo che anche Brunel è incolpevole)
>
> Ciao
> Giovanni Sonego
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