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[RUGBYLIST] I: SECONDO VOI

Salvatore Messina salva.messina a yahoo.it
Mer 11 Feb 2015 10:42:24 CET


La contesa sul punto d'incontro è una scelta che va fatta solo in alcuni casi ed a condizione di farla bene e mantenere la copertura della linea. Al massimo un giocatore ed un eventuale sostegno. Effettivamente implica la rinuncia ad una o due guardie ma se la palla è contesa, in caso di mantenimento del possesso da parte dell'avversario, la fase successiva difficilmente verrà giocata veloce ai lati del raggruppamento.
La difesa in piedi italiana è stata da manuale: completa ed in avanzamento. Nemmeno Francia e Inghilterra sono state così brave (sono dovute ricorrere al fuorigioco sistematico del centro di linea). Il difetto sta nel fatto che ad ogni penetrazione si era obbligati a raddoppiare o addirittura triplicare il placcatore. Questo costringeva ben 2 o 3 difensori a ripiazzarsi in linea dando la possibilità agli irlandesi di penetrare con mantenimento del possesso perchè, pur impiegando molti uomini in ruck erano sempre in parità. In zona due del campo iniziavano a calciare su un triangolo allargato che aveva un solo giocatore su tre in grado di riguadagnare terreno al piede (McLean) e gli altri due solo palla portata o al massimo up&under su se stessi (!!!!!!!!!!!!!!). Manchiamo anche di velocisti, di conseguenza nessuna freccia su cambio d'angolo.
In soldoni: loro giocavano tranquilli perché sapevano di tenere palla e quando ne perdevano il possesso noi non avremmo creato problemi e nella maggior parte dei casi gliela riconsegnavamo a loro, nemmeno in red zone. Per male che fosse andata facevano punti con i calci di punizione perché dopo 10/15 fasi gli italiani avrebbero messo le mani in ruck per disperazione.
Il gioco moderno richiede fisico e velocità. A parte Parisse, Minto e Ghiraldini noi giochiamo con la mischia che cammina ed in attacco, su difese di alto livello ed avanzanti, significa, nel nostro caso specifico, giocare in 10 contro 15.
Però è una bella "ammuina" che serve per gli spot pubblicitari...Almeno nelle pubblicità la federazione sa che "per giocare nella nostra squadra bisogna essere forti ma anche VELOCI"...Magari inserissero un programma di sviluppo della velocità nelle giovanili fornendo tecnici specializzati alle società di base che fanno minirugby....
O finanziassero programmi tipo Rugbytots e similari....
Gli inglesi sono pesanti. Sempre che non si riposino per il turno in Premiership apriranno la nostra difesa in linea per poi lanciare i velocisti negli intervalli. Masi lo conoscono e lo faranno correre per isolarlo e recuperare palla. In mischia ordinata faranno sfogare i due argentini nostri per tenere la loro prima linea mobile ed in fiato per muovere poi palla in penetrazione.
L'unico dubbio rimane sulle dichiarazioni che rilascerà il nostro presidente (a parte quanti giocatori comprerà per Zebre/Calvisano).... Salvatore Messina
    ----- Messaggio inoltrato -----
  Da: Luca Oliva <lucaoliver63 a gmail.com>
 A: "rugbylist a rugbylist.it" <rugbylist a rugbylist.it> 
 Inviato: Domenica 8 Febbraio 2015 10:31
 Oggetto: Re: [RUGBYLIST] SECONDO VOI
   
Nello specifico della partita, abbiamo "sgomberato" i punti d'incontro per avere più difensori nello spazio, in questo modo abbiamo lasciato l'iniziativa all'Irlanda nel gioco aperto. Non avendo avuto una mischia preponderante e essendo stati surclassati in touche, questo praticamente ha voluto dire non avere palloni da giocare per tutta la partita.Questa è una scelta precisa dello staff tecnico che può essere cambiata già dalla prossima partita con l'Inghilterra: mettere uno o due grilli-talpa in più nei punti di break-down per contestare il possesso e recuperare palloni. Questo comporta naturalmente di "perdere" 1-2 uomini fuori, ed è una scelta che è già stata scartata dal ns staff per avere più efficacia difensiva. Staremo a vedere ...
In generale, il ns rimane un movimento in grado di produrre alcuni buoni giocatori che giocano all'estero, ma non un quantitativo sufficiente per competere ad alto livello. In questo senso, le sconfitte più gravi non sono quelle della prima squadra, che possono essere "drogate" dal lavoro su un gruppo super-professionalizzato, ma quelle delle rappresentative giovanili. La sconfitta 40-13 della nazionale Under 20 nel pantano di Biella è molto più indicativa. È lì che meglio si apprezzano le differenze a livello di costruzione e di formazione dei giocatori.  
In sintesi, il livello del ns movimento attuale NON È da top ten mondiale. Dovremmo prima di tutto rendercene conto, e fare un bagno di umiltà. Dopo di che, forse, si può ripartire. 
Ciao.Luca Oliva


Il domenica 8 febbraio 2015, Giovanni Sonego <giovanni a sonego.net> ha scritto:

  Giovanni Ciraolo ha scritto il 07/02/2015 alle 21:50:
  
 Chi potrebbe lavorare sul dettaglio a mio parere è l’ex-superiore di Brunel, cioè Bernard Laporte. Più si va avanti e più mi convinco che uno come lui potrebbe riorganizzare il nostro rugby. 
 
 E' proprio qui che ti voglio. Un buon allenatore di nazionale può rinnovare il gioco, portare idee e far ottenere dei risultati alla nazionale, ma non può riorganizzare il nostro rugby. Io sono sempre piu' convinto che la nazionale sia rappresentativa del movimento rugbyistico di un determinato paese. Nazioni che hanno un rugby forte, producono nazionali forti. Nazioni che hanno un movimento debole, producono nazionali deboli. Il nostro movimento rugbyistico forte non è di sicuro, se comparato con quello delle nazionali al vertice mondiale. E infatti le nostre nazionali fanno cagare. 
 
 Cercare l'allenatore risolutore di tutti i problemi, il mago che con un colpo di bacchetta e uno di culo fa vincere un gruppo di professionisti che giocano all'estero puo' contribuire a dare un po' di diffusione mediatica. E' proprio questo il principio su cui mi sembra storicamente ispirata la gestione della federazione. Cerchiamo di ottenere i risultati della nazionale e sull'onda dell'entusiasmo arriveranno un sacco di praticanti e costruiremo un movimento solido. Bella genialata. Sono 15 anni e i risultati sono quelli che sono. Sarebbe anche ora che qualcuno se ne rendesse conto e che si cominciasse a rivedere questo approccio fallimentare.
 
 (Ecco cosa intendevo affermare dicendo che anche Brunel è incolpevole)
 
 Ciao
 Giovanni Sonego
 
 

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