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[RUGBYLIST] I: I: R: Re: la scoppola del Giappone

tizianotaccola1 a alice.it tizianotaccola1 a alice.it
Lun 28 Set 2015 15:33:47 CEST


Hai centrato l'obbiettivo! Concordo sul discorso pacche e rimborsi. Forse, e dico forse, abbiamo i giocatori, abbiamo le strutture ma ci mancano i manager.Per gestire i professionisti occorrono manager all'altezza. Per quel che riguarda il paragone Uruguay e Namibia penso che sia riduttivo il paragone alla serie A, forse volevi dire Eccellenza?Non scordiamoci che Canna è saltato fuori dal cilindro magico di questa competizione. Infortunato Haimona, hanno subitochiamato Canna che tanto bene ha fatto sia nel campionato Eccellenza che in Nazionale Esordienti.E' giovane ma ha fatto subito vedere di che pasta è fatto: ha carattere e si prende le sue responsabilità. Credo chesulla sua crescita non sia stato ininfluente il coach Pasquale Presutti. A Firenze hanno fatto il colpo grosso. Tanti auguri.
Un caro saluto da 14Cavallopazzo




----Messaggio originale----

Da: salva.messina a yahoo.it

Data: 28-set-2015 12.32

A: "Rugbylist Rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>

Ogg: [RUGBYLIST] I:  R: Re:  la scoppola del Giappone



Concordo ed aggiungo: "ma della Scozia non dice niente nessuno?"Pensare che sarebbero quelli sfigati che l'Italia dovrebbe battere ad occhi chiusi.
Andando oltre le considerazioni "umorali" da tifoso ed osservatore esterno rimane il dato di fatto che l'Italia è l'unica nazionale a non avere una gestione professionale, pur impiegando tecnici e giocatori professionistici.
Molte squadre dilettanti giocano per la "gloria" mentre i professionisti per il businness (se vinco e faccio punti mi fanno contratti migliori). Se utilizzo professionisti gestiti a rimborsi e pacche sulle spalle ottengo il compitino e nulla più. Mi sbaglierò ma mettessimo in campo giocatori di serie A faremmo la figura di Uruguay e Namibia ma almeno "con onore" (che poi onore di che... ma è un altro discorso...).
Nella querelle dei "premi partita" tutti hanno messo il dito sulla questione economica tentando di far passare in secondo piano quella che era la vera richiesta dei giocatori: gestione professionistica e STAFF ADEGUATI. Io posso anche comprarmi una macchina da F1 ma se ai box ho mio cugino meccanico e la guido io che ho solo la patente B rimango fermo alla partenza... Salvatore Messina
     ----- Messaggio inoltrato -----
   Da: ilfalco7 <ilfalco7 a libero.it>
 A: rugbylist a rugbylist.it 
 Inviato: Giovedì 24 Settembre 2015 11:37
 Oggetto: [RUGBYLIST] R: Re:  la scoppola del Giappone
   

    
Direi che le valutazioni da fare sono altre.Dire che i giapponesi sono inferiori fisicamente non vale piu.Una mischia di 908 kg non è  certo fatta da mingherlini.Il problema è  un altro.in uno sport di cosi alto livello e meticolosa preparazione tutti dovrebbero partire alla pari.Ma cosi non è. Finche resteranno in piedi degli anacronistici gironi a 5 squadre non sarà possibile. Il giappone si gioca le sue carte i 4 giorni contro dud africa e scozia.Vi pare equo.Giocare dopo tre giorni o sette cambia completamente la struttura.Le squadre piu forti hanno panchine lunghe e possono far girare i giocatori le emergenti no.E questo non è  fatto a caso. La ristrutturazione del mondiale darebbe una vera possibilità  a tutti


Inviato dal mio dispositivo Samsung

-------- Messaggio originale --------
Da: Luca Oliva <lucaoliver63 a gmail.com> 
Data: 24/09/2015  11:18  (GMT+01:00) 
A: rugbylist a rugbylist.it 
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] la scoppola del Giappone 


    Il Giappone al 50' era ancora pienamente in partita 10-12 e
    attaccava con generosità: l'uscita anticipata di Mafi ha sicuramente
    inciso sull'efficacia del gioco jap.

    Va valutato che i giapponesi per sopperire all'inferiorità fisica
    giocano un rugby ad alta intensità e che due partite di questo tipo
    a distanza di 4 gg hanno evidentemente messo a dura prova le riserve
    di energie fisiche e mentali. 

    Il rugby può essere "tranquillizzante" sotto molti aspetti,
    garantisce un rispetto dei valori consolidati che ci può lasciare
    serenamente addormentati sulle poltrone. 

    Ciò detto, dovremmo augurarci che tanti Giappone continuino a
    susseguirsi e che la regola del 20+20+20 (interessante questa tua
    semplificazione) vada tranquillamente a farsi fottere ... 

    

    Per quanto riguarda la "nostra" Italia, noi dovremmo continuare il
    ns percorso di approfondimento ed allargamento della base,
    migliorando ed affinando i sistemi di selezione. 

    Fino ad allora, dovremmo rafforzarci nella consapevolezza che
    "questo" è il ns livello: Romania, Canada, Tonga, Stati Uniti,
    Giappone, ... sono le nazionali con cui possiamo onestamente
    confrontarci. 

    Le nazionali europee di prima fascia (tralasciamo le australi) sono
    "battibili" solo in giornate di particolare ispirazione nostra e
    "teresina" avversaria (cosa statisticamente sempre possibile in un
    torneo "chiuso", come 6 Nazioni o mondiali ...). 

     

    Ciao. 

    Luca Oliva 

    

    Il 23/09/2015 22:06, Giovanni Ciraolo
      ha scritto:

    
    
      
      
      
-->
      
        
          
            
              La
                  formidabile scoppola (10-45) subita dal Giappone
                  contro la
                  Scozia evidenzia la nostra superficialità di italiani
                  nel commentare un match. 
              Naturalmente
                  mi metto tra i “colpevoli”. In pochi minuti dopo il
                  match con il Sudafrica sembrava fosse ascesa una nuova
                  potenza: più che il Sol
                  levante sembrava fosse nato un sole di mezzogiorno!
                  Probabilmente è accaduto che
                  i giocatori giapponesi fossero tutti molto attivi da
                  mesi e quindi nettamente superiori
                  fisicamente agli avversari mentre diversi selezionati
                  del Sudafrica non
                  giocavano da molto tempo e si trovavano in forma
                  penosa.  
              Noi
                  italiani ci entusiasmiamo nel fabbricare miti, e poi
                  ci
                  divertiamo anche a farli crollare. Si trascura sempre
                  la regola del 20+20+20. Vent’anni
                  per un medio paese rugbistico per avvicinarsi ai paesi
                  di testa, altri venti
                  per cominciare un po’ alla volta a vincere in modo non
                  episodico ed infine 20 anni
                  finali per arrivare (ma solo molto progressivamente)
                  ad essere trattati “definitivamente”
                  alla pari con i grandi. L’Argentina ormai ha fatto
                  l’intero percorso. Ma manca
                  un pochino di praticanti.     
              La
                  palla del calcio è rotonda, ed ogni risultato è
                  possibile: quindi
                  per i bookmakers è dura prevedere. La palla del rugby
                  non è tonda. Non è uguale
                  per tutti! Si può vincere in casi eccezionali anche
                  nel rugby, violando la
                  regola del 20+20+20, ma generalmente rimangono casi
                  eccezionali come l’utile
                  rettificato di una azienda viene nettato da tanti
                  componenti di reddito falsi o
                  del tutto occasionali! 
              g.ciraolo 
                 
            
          
        
      
      

      
      

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