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[RUGBYLIST] R: R: R: fragilità emotiva degli azzurri

Luca Oliver lucaoliver63 a gmail.com
Lun 15 Feb 2016 10:17:32 CET


Personalmente ritengo che l'Italia sia crollata fisicamente e 
mentalmente dopo la meta di intercetto di Joseph (Giovanni, l'autore 
delle tre nete inglesi è ilsecondo centro, non l'apertura).
Un errore imperdonabile a certi livelli: forse Canna non doveva giocarla 
veloce, sicuramente Bellini e Sarto non dovevano giocarla in quelmodo.
Quando giochi "fuori giri", basta un episodioper imballare il motore, e 
questo ahimè è successo.
Ora è facile dire: eh se Canna buttava dento il calcio del sorpasso ... 
Certo sarebbe stato un'altro secondo tempo, ma sempre giocato 
sull'abbrivio del 110% dato da tutti, e sempre con ilrischio 
dell'incidente a determinare il crollo ...
Leggo che Gega e Fuser sono out per la Scozia, ma che recupereremo 
Ghiraldini ... Bene, quello che serve sono forze fresche ... Il rugby è 
uno sport che si gioca sulle ali dell'entusiasmo, ma che richiede forze 
fresche ed energie ...
Meglio un asino vivo che un dottore morto, anche se all'asino qualcosa 
bisognerà insegnare ... ;-)

Ciao a tutti.
Luca

Il 15/02/2016 09:11, tizianotaccola1 a alice.it ha scritto:
>
> La mia analisi sulla partita:
> Parto dal presupposto che la partita di rugby è come una battaglia: ad 
> armi pari è importante
> la tattica giusta che viene applicata dai giocatori in campo 
> attraverso una attenta lettura sul
> gioco e sui giocatori avversari.
> Questo ad armi pari.
> Ma ieri in campo non c'erano due squadre ad armi pari come al St. 
> Denis, ma c'era una superiorità
> nei pacchetti di mischia. Quello inglese era più forte ed i nostri per 
> i primi 40 minuti lo hanno contenuto.
> Poi nel secondo tempo, dopo il 50' , piano piano, e poi sempre più 
> velocemente, gli inglesi hanno preso il
> sopravvento sia in mischia chiusa, che nel gioco di sfondamento, che 
> nelle rucks e contro rucks.
> Una volta vinta la battaglia degli avanti, i bianchi della rosa hanno 
> fatto il bello ed il cattivo tempo anche con i trequarti,
> tra l'altro i nostri, messi sotto pressione, hanno iniziato a leggere 
> male la partita e c'hanno messo del suo
> per agevolarli. Quella touche rapida forse non andava tirata, ma 
> comunque c'era il tempo per calciarla.
> Calciandola avremmo ridato la palla a loro e forse nemmeno molto 
> lontano, per questo dico che non
> andava fatta la veloce. Biagi in touche le stava vincendo, per cui non 
> c'era motivo di velocizzare.
> Tra le cause anche gli infortuni ai nostri, in primis Garcia, vero 
> baluardo delle linee arretrate.
> E mentre la loro panchina è di livello, purtroppo la nostra non lo è 
> altrettanto.
> Presa la meta d'intercetto, tutto è stato più difficile per i nostri 
> che sono sbandati paurosamente.
> Per loro invece la gara è diventata in discesa, tutto più facile.
> Per me Canna ha giocato bene, è l'apertura migliore che ci sia in 
> Italia. Deve crescere in esperienza e tecnica. E' giovane
> e ha tutta la carriera davanti. Ha visione di gioco, attacca la linea, 
> trova sempre le soluzioni che il gioco richiede,
> spirito di intraprendenza, coraggio, un istinto innato per essere 
> sempre al posto giusto.
> Ha carattere, deve affinarsi, ha solo 23 anni e non possiamo 
> caricargli addosso tutte le responsabilità della squadra.
> Infatti vedo un solo pericolo: bruciarlo! Quasi quasi lo manderei un 
> po' in Francia a giocare. Là i giocatori li
> sanno far crescere senza bruciarli in critiche sterili.
> Se gli avanti cedono, lui è il primo a subirne le conseguenze.
> Vedo diverse speranze nei trequarti, quel Campagnaro che gioca 
> all'estero è una forza, Sarto all'ala
> si è reso pericoloso in diverse occasioni, Bellini mi è piaciuto, ha 
> delle buone mani ma è ancora inesperto.
> Non vedo altrettante promesse invece fra gli avanti. Nel pacchetto c'è 
> bisogno di peso.
> Ribadisco: per me la differenza dei 30 punti sta tutta nel pacchetto 
> di mischia.
> Un caro saluto da 14Cavallopazzo
>
>
>
>     ----Messaggio originale----
>     Da: ilfalco7 a libero.it
>     Data: 15-feb-2016 8.17
>     A: "Rugbylist Rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
>     Ogg: [RUGBYLIST] R: R: fragilità emotiva degli azzurri
>
>
>     Perdonami ma non condivido in nulla l analisi fatta su canna.
>     Abbiamo visto due partite diverse.
>
>
>     Inviato dal mio dispositivo Samsung
>
>
>     -------- Messaggio originale --------
>     Da: Giovanni Ciraolo <jxcira a tin.it>
>     Data: 2016/02/14 11:26 PM (GMT+01:00)
>     A: 'Rugbylist Rugbylist' <rugbylist a rugbylist.it>
>     Oggetto: [RUGBYLIST] R: fragilità emotiva degli azzurri
>
>     Come al solito quando emerge un nuovo giocatore e soprattutto una
>     apertura con delle qualità nel timing delle azioni, nei calci ed
>     in qualche modo anche nella tattica facciamo il subito solito
>     errore: lo carichiamo di responsabilità ed eleviamo le sue qualità
>     a cose che si è guadagnato da solo, un fatto logicamente
>     impossibile per ogni essere umano! (nessuno può imparare qualcosa
>     che non gli viene insegnato).
>
>     Carlo Canna non meritava la prestazione di oggi, che è stata
>     assolutamente deficitaria ma non tanto sul piano emotivo (perché
>     non è responsabile dei regali alla squadra avversaria) ma
>     piuttosto perché sottende un’altra cosa: Carlo non è ancora un
>     ispiratore, non si trova sempre dove potrebbe essere, tecnicamente
>     è un ottimo giocatore ma se il match si fa arduo diventa una
>     specie di Diego Dominguez ultima versione, cioè up and under, un
>     buon record di placcaggi e alla fine buonasera alla prossima. Non
>     più di questo. La differenza dei 30 punti con l’Inghilterra si
>     riassume chiaramente nei numeri 10: quello inglese che va due
>     volte in meta ma non solo e con una velocità tattica siderale ed
>     il nostro numero 10 che in fondo stecca l’incontro (gli applausi
>     all’uscita sono stati di stima, non di prestazione). Canna è stato
>     caricato di responsabilità che ancora lui non può addossarsi da solo.
>
>     La ragione di tutto questo secondo me non è Gavazzi ma una tesi
>     che in Italia è popolare da molti anni: con la comparsa del rugby
>     totale molti pensano che il ruolo dell’apertura conti di meno. Il
>     match di oggi falsifica questo pensiero. I CT che hanno governato
>     il rugby italiano negli ultimi 16 anni non hanno mai prodotto una
>     apertura stabile. Questo significa che in questo campo non hanno
>     mai probabilmente viaggiato a fondo nel paese, e che si sono
>     attenuti ad estrarre le carte in gioco del momento.
>
>     G. Ciraolo
>
>     *Da:*rugbylist-bounces a rugbylist.it
>     [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] *Per conto di *anna maria
>     *Inviato:* domenica 14 febbraio 2016 19:27
>     *A:* Rugbylist Rugbylist
>     *Oggetto:* [RUGBYLIST] fragilità emotiva degli azzurri
>
>     Ci siamo illusi che potesse essere la volta buona. Per circa 60'
>     "l'italietta" del Rugby è stata all'altezza dei più titolati
>     avversari. Pareva essere giunta la fatidica prima volta. C'erano
>     il cuore, il coraggio e la volontà. Però a mano a mano che
>     passavano i minuti ci accorgevamo che il tutto era come un
>     miraggio. Più ci avvicinavamo alla meta più essa era
>     irraggiungibile. Il desiderio di recuperare i due punti di
>     svantaggio con i quali siamo andati al riposo ci hanno indotto a
>     cercare quei rischi che, se in vantaggio, non avremmo certamente
>     corso. Cosi è giunta la meta di Joseph che ha tagliato le gambe ai
>     nostri azzurri, fragili emotivamente e già indeboliti per il
>     forzato abbandono di Fuser, Zanni e Garcia.
>
>     Fra quindici giorni ci sarà la Scozia che, nonostante le due
>     sconfitte subite, ha dimostrato un grande carattere continuando a
>     crederci fino all'ultimo minuto contro il Galles. Sarà una gara
>     tutt'altro che semplice, ma sono certo che allora gli azzurri non
>     si lasceranno scoraggiare.
>
>     Romano Rambaldi
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