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Re: [RUGBYLIST] Notizie del giovedì

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Ven 16 Nov 2007 07:08:19 CET


Capisco quello che tu dici ed in buona parte lo condivido. Gli amori del 
periodo 18-20 anni sono irripetibili! Certi giovani, pero', non si 
allontanano dal rugby di livello per la morosa. C'e' 
esibizionismo/ostentazione da 'sorpasso' come nei primi anni sessanta 
(veline sofisticate anche nei paesi) e si prendono sostanze per mantenersi 
in carreggiata nell'agonismo. Molti non si divertono, anche passando notte 
fuori. Ci sono sportivi infelici dietro faccia pubblicitaria corretta, vedi 
infortuni continui etc... Sul doping, si sta tentando un giro di vite. Fino 
a che punto? E perche' tutti i mercati oggi sono in crisi, compresa la 
ricerca dei talenti? I mercati vogliono notizie vere dalle aziende! Diteci 
la verita', sembrano dire, e vi faremo salire le quotazioni anche con 
notizie negative, purche' siano vere! Un giovane puo' divertirsi una notte, 
okay, ma al ritorno a casa sa come stanno le cose. Separazione piu' netta 
dunque tra impegno e divertimento. E' quello che cercano molti giovani. Sul 
fatto di abbandonare il rugby per un lavoro sicuro, sono scettico. Quali 
lavori sono sicuri, oggi? Si licenziano persone non dirigenziali anche con 
trent'anni di esperienza, per motivi caratteriali, l'hanno fatto anche da 
me! Credo comunque alla capacita' di Mallet di non farsi infinocchiare 
dall'andazzo. Lo sport di cartapesta ha fatto il suo tempo.
Giovanni


----- Original Message ----- 
From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
To: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Thursday, November 15, 2007 10:18 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] Notizie del giovedì


Mi auguro, come tu auspichi, che Mallet abbia un'ottica molto più
ampia in merito alle visioni di atelti del "Top Ten" e all'estero.
Con moltissime probabilità, i ns. talenti bisogna scoprirli nelle
giovanili di tutt'Italia, incoraggiarli e spronarli verso
l'eccellenza.
Morose, compagnie alternative e quant'altro. dovrebbero figurarsi come
complementari allo sport, ma è un compito molto difficile (Hem: chi
rinuncia ad un incontro ravvicinato con il gentil sesso, ad una certa
giovine età? E POI PERSISTE? Azz. se poterssi tornare indietro nel
tempo ....)
Ho visto troppi giovani (molto) promettenti rinunciare al rugby per
l'attrattiva della morosa, del lavoro sicuro (sacrosanto!) degli studi
o della gita in moto o in barca, giudicati più allettanti del rugby.
Lungi da me l'accusare qualcuno di poca "psicologia caratteriale" nei
confronti dei ns. giovani, ma è logico ed urgente trovare, a tutti i
livelli, qualcosa che "calàmiti"  i ns. ragazzotti verso il rugby in
maniera decisamente consistente.
Dopodichè, potremo parlare serenamente di interessanti novità!
Per il momento, crediamo a Mallet ed ai suoi  obiettivi.
Ciao.
Franco (TV)


Il 15/11/07, Giovanni Ciraolo<jxcira a tin.it> ha scritto:
> Le dichiarazioni di Mallet mi convincono molto per certi versi, per altri 
> un
> po' meno. Considero i suoi obiettivi molto realistici, e gli fanno onore.
> Non dubitavo che decidesse di viaggiare molto, ed anche questo mi piace e
> l'avevo del resto intuito. Vorrei, pero', che Mallet non concentrasse i 
> suoi
> viaggi all'estero e nel top ten. Come lui giustamente osserva, i giocatori
> di top ten pronti per la nazionale non sono moltissimi, e qualcuno ha
> cercato di indicarne alcuni. Spero che qualche buon consiglio venga alla 
> sua
> attenzione. Non credo sia opportuno limitare la propria ricerca al top 
> ten.
> Anzi, sarebbe necessario concentrarsi molto sulle altre serie, ed anche 
> sul
> rugby di associazione e locale. Mallet ha allenato in SA squadre locali
> portandole al successo. Per scoprire e sviluppare talenti, occorre
> diffondere cultura ed attitudini rugbistiche. Johnstone lo fece molto. Non
> sono d'accordo con Mallet riguardo alle eta' di lancio in nazionale. 
> Alcuni
> rugbisti in UK e Irlanda sono stati lanciati da giovanissimi, Wilki 
> incluso.
> Non ci sono dogmi in questo campo, secondo me. Se un giocatore e' ben
> formato, puo' esordire anche da molto giovane. Anzi, in alcuni casi deve
> essere inserito precocemente, perche' gli infortuni e i drammi della vita
> sono tanti ed imprevedibili. Possono spesso bloccare una carriera. La vita
> non puo' aspettare.
> Giovanni
>
> ----- Original Message -----
> From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
> To: "Angelo Volpe @fast" <volpe_angelo a fastwebnet.it>
> Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
> Sent: Thursday, November 15, 2007 4:38 PM
> Subject: Re: [RUGBYLIST] Notizie del giovedì
>
>
> Un problema potrebbe essere proprio la tua ultima frase: "in piena
> intesa con i vertici FIR".
> Ciao.
> Franco (TV)
>
> Il 15/11/07, Angelo Volpe @fast<volpe_angelo a fastwebnet.it> ha scritto:
> >
> > Il passaggio delle dichiarazioni di Nick che più mi ha colpito (e che ho
> > letto praticamente identico anche in altri giornali) è il seguente:
> > «Lo straniero deve realmente migliorare la qualità del gruppo - ha
> > puntualizzato - Altrimenti è da privilegiare sempre la soluzione
> > italiana. Ma il problema, e di ciò sono rimasto stupito, è che nel
> > Super 10 ci sono appena una sessantina di giocatori di formazione
> > rugbistica italiana».
> > Segno evidente che si è già reso perfettamente conto di quale sia il
> > problema maggiore. Spero che questa chiarezza di vedute sia per lui lo
> > stimolo maggiore e la chiave per individuare soluzioni e strategie in
> > piena
> > intesa con i vertici Fir.
> > Forza Nick!
> >
> > angelo
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: allrugby
> > To: rugbylist a rugbylist.it
> > Sent: Thursday, November 15, 2007 1:20 PM
> > Subject: [RUGBYLIST] Notizie del giovedì
> >
> > Riprendo dal Gazzettino di oggi un articolo di Ivan Malfatto su Nick
> > Mallet e un'"esternazione" di Dondi.
> > Ciao.
> > Franco (TV)
> >
> > RUGBY Presentato il nuovo citì azzurro che ha il compito di portare
> > fra quattro anni l'Italia ai quarti di finale della Coppa del Mondo
> > Mallett, un sogno che costa un milione
> > Al tecnico sudafricano 250 mila euro a stagione - «Se l'Argentina è
> > fra le prime otto, possiamo farcela anche noi»
> >
> > Un milione di euro in quattro anni per realizzare il sogno infranto a
> > St. Etienne. Qualificare nel 2011 l'Italia ai quarti di finale della
> > Coppa del Mondo. È il prezzo della sfida di Nick Mallett, 51 anni,
> > sudafricano, nuovo commissario tecnico della Nazionale di rugby. Ieri
> > con la presentazione a Roma è iniziata la sua avventura.
> > Il compenso del neo citì non è stato reso pubblico, ma la cifra
> > ufficiosa che circola è di 250mila euro a stagione. Le sue ambizione
> > sportive sulla panchina azzurra, invece, le ha rese note senza
> > reticenze lui in persona. «Il mio sogno? - ha dichiarato Mallett -
> > Vincere la prima partita alla guida dell'Italia (il 2 febbraio in
> > Irlanda per il Sei Nazioni, ndr). L'obiettivo a lungo termine? Portare
> > l'Italia tra le prime otto alla prossima Coppa del Mondo. Se c'è
> > riuscita l'Argentina possiamo farcela anche noi».
> >
> > Idee chiare, ma anche obbligate. Da anni l'Italrugby sogna la
> > definitiva consacrazione a livello internazionale, che puntualmente la
> > fallisce. Come contro la Scozia all'ultimo Mondiale. Ora per centrarla
> > ha chiamato uno dei migliori allenatori del pianeta, campione del Tri
> > Nations con il Sudafrica e di Francia (2 volte) con lo Stade Francais.
> > Solo questo può essere il suo traguardo. Ogni altro sarebbe un
> > fallimento dopo i progressi fatti con Pierre Berbizier (prima
> > doppietta nel Sei Nazioni). Mallett ne è ho consapevole. E accetta
> > volentieri la sfida.
> >
> > «Ho scelto l'Italia perché è una Nazionale in crescita - ha affermato
> > - che arriva da un Sei Nazioni positivo e che ha mancato per un calcio
> > di punizione sbagliato la qualificazione ai quarti dei Mondiali
> > francesi in settembre. Sono basi importanti per iniziare il nostro
> > lavoro. È una sfida stimolante. Nei prossimi mesi sarò un citì con la
> > valigia. Viaggerò molto per conoscere i giocatori italiani impegnati
> > nel Super 10, nel Top 14 francese e nella Premiership inglese. Voglio
> > conoscere al meglio gli uomini con cui dovrò lavorare insieme a tutto
> > lo staff. L'Italia che ho visto nelle ultime stagioni ha un ottimo
> > pacchetto di mischia, un punto di partenza importante».
> >
> > Pacchetto di mischia ed esperienza internazionale maturata dagli
> > azzurri nei campionati esteri. Questi i primi capisaldi indicati da
> > Mallett. Ma con essi anche una filosofia diversa nell'utilizzo dei
> > giocatori di formazione straniera. Tra le fila dell'Italia diventati
> > quasi la maggioranza: 15 su 30 fra i convocati originari all'ultima
> > Coppa del Mondo.
> >
> > «Lo straniero deve realmente migliorare la qualità del gruppo - ha
> > puntualizzato - Altrimenti è da privilegiare sempre la soluzione
> > italiana. Ma il problema, e di ciò sono rimasto stupito, è che nel
> > Super 10 ci sono appena una sessantina di giocatori di formazione
> > rugbistica italiana». E in tal senso è pronto nelle casse della Fir un
> > altro milione di euro d'incentivo alle squadre per utilizzare più
> > italiani. Il neo citì sarà anche coordinatore di tutte le nazionali e
> > conta di puntare sui giovani. «Non si può buttare nella mischia del
> > Sei Nazioni un ragazzo di 20 anni, perché questo non è uno sport per
> > tutti: qui serve gente prestante fisicamente, forte e veloce. Ma
> > vedrete che i ventenni italiani di oggi fra quattro anni, quando ne
> > avranno 24, saranno pronti per disputare un ottimo Mondiale e portare
> > l'Italia al traguardo dei quarti di finale».
> >
> > A fianco di Mallett come assistenti ci saranno il manager Carlo
> > Checchinato, il tecnico degli avanti Carlo Orlandi e quello dei
> > trequarti Philippe Cariat, reduci dalla gestione Berbizier. Nuovi il
> > preparatore atletico francese Alex Marco, il video analist David Di
> > Fonzi e... Alessandro Troncon, passato dal campo allo staff tecnico
> > come assistente. La sua esperienza sarà preziosa.
> >
> > Ivan Malfatto
> > ----------------------------------------------------
> >
> >  «Violenza? Da noi non può accadere»
> >
> > In giorni tristi per il mondo dello sport, un messaggio di speranza
> > arriva dal rugby. «Non mi piace fare paragoni con altri sport e
> > passare per presuntuoso - dice il presidente della Federazione
> > Giancarlo Dondi - ma in questo momento in cui siamo tutti tristi, mi
> > viene da pensare che da noi fatti come quelli di domenica scorsa non
> > potrebbero accadere. Mi auguro che sia sempre così anche in futuro».
> > «Perché da noi c'è una cultura diversa - spiega Dondi - di cui sono
> > parte integrante il rispetto per gli avversari e l'accettazione della
> > sconfitta. Mi auguro che gli altri sport comprendano i nostri valori e
> > cerchino d'imitarci. Affinché il rugby sia sempre così, è necessario
> > che rimanga uno sport e non diventi uno sfogo sociale».
> > ------------------------------------------------------
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