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[RUGBYLIST] Tolone

Alberto Bertolazzi a.bertolazzi a whitestar.it
Lun 7 Gen 2008 11:30:12 CET


Ringrazio Giovanni Ciraolo che, parlando di rugby francese, ci ha  
raccontato in realtà una storia universale: quello che è accaduto a  
Tolone può accadere ovunque. Dal mio punto di vista non si parla mai  
abbastanza di rugby e forse questa è la vera mancanza dell'ambiente  
italiano. Per questo seguo la list e ringrazio chi collabora fornendo  
notizie.


Message: 2
Date: Sat, 5 Jan 2008 21:53:42 +0100
From: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
Subject: [RUGBYLIST] Tolone
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Message-ID: <002601c84fdd$0e444120$0201a8c0 a giovannip999uu>
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A volte mi chiedo cosa puo' significare che un'intera citta' viva  
sportivamente solo per il rugby. In Italia cio' non esiste, salvo il  
caso di Calvisano, che tuttavia non e' una citta'. In altri paesi,  
invece, dove il rugby e' gia' largamente consolidato, questo accade.  
Un caso tipico, riportato dal Financial Times di oggi (edizione del  
5-6 gennaio, rubrica life and arts), e' quello di Tolone. In questo  
grande porto francese, che ospita da sempre la marina di guerra  
transalpina, il calcio risulta pressoche' assente, e si vive alla  
domenica solo per il rugby. Tutta la citta', e non sono pochi gli  
abitanti, vive per il rugby, e per una squadra che e' stata tre volte  
campione di Francia, ma che adesso milita in testa alla seconda  
divisione. Gli aspetti curiosi del tifo di Tolone sono due. Il primo  
e' che il club, pur militando in seconda divisione, ha l'onore di  
ospitare in squadra giocatori di assoluto livello mondiale, tra cui  
l'attuale campione del mondo sudafricano Matfield, che ha seguito il  
grande Umaga e poi Gregan. Tolone dispone di un grande stadio (stade  
Mayol) che farebbe impallidire molti impianti francesi di super14.  
L'altro aspetto curioso sta nel fatto che questo miracolo di Tolone e'  
reso possibile dal Presidente del club, Mourad Boudjellal, figlio di  
emigrati algerini, che per sbarcare il lunario comprava e rivendeva  
libri comici sul mercato nero del porto, e con questo commercio e'  
riuscito a mettere in piedi una casa editrice di livello primario.
Ho citato il caso di Tolone, perche' quando accade che un club di  
seconda divisione possa consentirsi quello che si consente questa  
citta' francese, vuol dire che il rugby si e' consolidato per decenni  
in maniera diffusa e permanente. Quando cio' accade, non conta piu'  
allora avere piu' o meno stranieri in campionato. E' la passione  
generale e diffusa che genera giocatori per la nazionale, con o senza  
stranieri, militando o non militando in prima divisione. Chissa' se in  
Italia potra' esistere un giorno un Presidente di club con  
l'iniziativa di Boudjellal, e una citta' che vive solo per il rugby,  
magari in seconda divisione. Quando cio' accadra', vorra' dire il  
rugby avra' preso davvero piede in Italia in modo irreversibile, a  
livello di giocatori, di pubblico, e di tradizione. Mi sembra che  
ancora adesso il rugby italiano sia governato certo da galantuomini e/ 
o da gente di passione ed anche da buoni educatori, arbitri compresi,  
ma non coinvolga sufficientemente dei self-made men ben radicati in  
tutti gli ambienti chiave, ed in grado di issare questo sport ai  
vertici di una passione cittadina totale.
Sarei ben felice, pero', di essere presto od anche istantaneamente  
smentito in questa valutazione!
Giovanni 
           
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