[RUGBYLIST] Notizie del giovedì

[allrugby]

Riporto quanto dedicato al rugby dal Gazzettino di oggi (compreso
l'articolo già postato da Angelo, senza foto, ma più leggibile).
Ciao.
Franco (TV)

CADE L'ULTIMO MURO
Storica decisione in Sudafrica: un nero allenerà gli Springboks

Cade l'ultimo bastione, il rugby non è più lo sport dei bianchi e il
Sudafrica si apre definitivamente al mondo e sceglie per gli
Springboks un commissario tecnico di colore: mai prima d'ora era
successo, e la scelta ha un valore ancora più simbolico della chiamata
in nazionale del giocatore nero come Habana. Per ora resta una
nazionale a larga maggioranza bianca (14 su 15 titolari ai Mondiali),
ma guidata da un tecnico "coloured".
È stato un ballottaggio all'ultimo voto, il consiglio federale si è
spaccato, ma alla fine sul favorito Heyneke Meyer, allenatore dei
Bulls di Pretoria e il preferito dall'associazione giocatori (il 77\%
dei rugbisti consultati si era espresso per lui), ha prevalso Peter De
Villiers, che passa dalla nazionale under 21 a quella campione del
mondo, ereditando il ruolo di Jake White. L'ormai ex citì è stato il
trionfatore di Parigi, ma anche il fiero oppositore delle quote nere e
di qualsiasi trattamento preferenziale per i giocatori di colore, che
la federazione voleva imporgli in base alle "raccomandazioni" del
Parlamento. Anche per questo, e in risposta a certe critiche dei
politici del suo Paese che avevano minacciato perfino il ritiro dei
passaporti, aveva già deciso di andarsene già prima del trionfo
mondiale.

Ora la squadra del Paese arcobaleno dovrà davvero essere la squadra di
tutti, e poco importa che, nonostante le prodezze in terra di Francia
del mulatto Bryan Habana, l'ala-sprinter che ha sfidato perfino un
ghepardo, nel rugby i migliori giocatori continuino ad essere bianchi.
Il nuovo Sudafrica è a guida nera, ed è presumibile che de Villiers
aumenti il numero dei convocati che hanno un colore di pelle simile al
suo e a quello di Chester Williams, l'unico campione del mondo non
bianco del 1995 e ora tecnico (anche lui era in lizza per la
panchina).

Il nuovo citì ha promesso che per ora non farà rivoluzioni, «perché
sarebbe stupido, visto che il Sudafrica è campione del mondo: i
cambiamenti saranno quindi graduali».
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RUGBY Raduno a Roma dal 20 al 23 in vista dell'esordio nel Sei Nazioni
contro l'Irlanda. Il Benetton è il club più rappresentato. Picone
serio pretendente alla maglia n.9
Prime scelte di Mallett: spazio al Veneto

Le prime convocazioni di Nick Mallett parlano veneto. Il citì
dell'Italia ha annunciato ieri i 32 giocatori dai quali uscirà la
Nazionale per il prossimo Rbs Sei Nazioni. Spazzati via nell'ultima
Coppa del Mondo, i club veneti di Super 10 tornano grandi
protagonisti. Treviso con 5 convocati è leader, davanti a Calvisano
(4), Parma (3) e Viadana (2), ma anche Padova, Rovigo e la neopromossa
Venezia si vestono d'azzurro con un convocato a testa. Su questo
fronte la rottura con il recente passato è completa.
I giocatori triveneti o di club veneti sono in tutto 16, esattamente
la metà. Il cuore del movimento di alto livello batte ancora qui
e...all'estero, visto sono 15 gli atleti che giocano nei campionati
inglese, francese o celtico. Un altro elemento di discontinuità con
l'era Berbizier è che cresce il numero di italiani di formazione: 20
in tutto, 21 se contiamo Parisse. Sono spariti il figiano Vosawai,
ultima discutibile perla della politica di stranierizzazione, il
neozelandese Griffen, il sudafricano De Marigny. Non c'è Fraser di cui
si ventilava la convocazione all'apertura. Fra gli altri della Coppa
del Mondo mancano per infortunio o scelta tecnica Matias Aguero, Fabio
Ongaro, Valerio Bernabò, Marco Stanojevic e Silvio Orlando.

Da una prima analisi, sembra che la scelta di Mallett guardi già al
Mondiale 2011 oltre che al prossimo Sei Nazioni. Ha eliminato quasi
tutti i trentenni, optando per pari ruolo più giovani tipo Ghiraldini
(tallonatore), Marcato (apertura), Picone (mediano di mischia). Le
eccezioni sono i confermati Galon, Lo Cicero e Nieto. Trent'anni li
compiranno nel corso del torneo, o nei mesi successivi, anche Dellapè,
Pez e l'uomo dalle 7 vite azzurre Denis Dallan tornato ancora nel
giro. È una nazionale che mescola novità ed esperienza, anche con
veterani ancora ventenni come Bortolami, Canale, i Bergamasco & c.,
nella speranza di trovare il mix giusto.

Tra le novità assolute da segnalare le "torri gemelle" rodigine
Antonio Pavanello e Reato in 2. linea. Fra i recuperati Travagli, che
si giocherà il posto di mediano con Picone e Canavosio. All'apertura
il ballottaggio sarà tra Pez (il passato), Marcato (il futuro) e Masi
(l'adattamento del campione). Vedremo quali saranno le prime scelte al
raduno del 20-22 gennaio a Roma, dopo il quale il citì sarà chiamato a
ridurre i convocati ai 26 o 22 uomini da portare in Irlanda per il
debutto.

Ivan Malfatto

Robert Barbieri (Benetton), Mauro Bergamasco (Stade Francais/Fra),
Mirco Bergamasco (Stade Francais), Marco Bortolami (Gloucester/Ing),
David Bortolussi (Montpellier/Fra), Gonzalo Canale
(Clermont-Auvergne/Fra), Pablo Canavosio (Castres/Fra), Martin
Castrogiovanni (Leicester Tigers/Ing), Denis Dallan (Overmach), Carlo
Antonio Del Fava (Ulster/Irl), Santiago Dellapé (Biarritz/Fra), Carlo
Festuccia (Racing/Fra), Ezio Galon (Overmach), Leonardo Ghiraldini
(Cammi), Andrea Lo Cicero (Racing/Fra), Andrea Marcato (Benetton),
Andrea Masi (Biarritz/Fra), Carlos Nieto (Gloucester/Ing), Ludovico
Nitoglia (Cammi), Sergio Parisse (Stade Francais), Enrico Patrizio
(Petrarca), Antonio Pavanello (Benetton), Salvatore Perugini (Stade
Toulousain), Ramiro Pez (Casinò Venezia), Simon Picone (Benetton),
Matteo Pratichetti (Cammi), Tommaso Reato (Femi CZ Rovigo), Kaine
Robertson (Viadana), Alberto Sgarbi (Benetton), Josh Sole (Viadana),
Pietro Travagli (Overmach), Alessandro Zanni (Cammi).