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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 14 Dic 2009 21:42:00 CET


Mi scuso per non aver potuto pubblicare prima le solite notizie,
ringraziando sempre la preziosa disponibilità del Gazzettino, ma è
stata una giornata difficile.Comunque, ecco qui tutto quanto possibile
trasmettere in list. Quello che mi rattrista veramente è leggere ciò
che riguarda il Club Milani di Rovigo e tutto ciò che ruotava attorno
ad esso. E' una perdita che non ammette repliche. Spiace a tutti
coloro che il rugby lo amano e non lo usano demagocicamente. Mi auguro
che tutto ciò sia solo una bufala natalizia. Coraggio, aiutiamoci
reciprocamente affinchè i nostri valori non siano dispersi.
Ciao.
Franco (TV)

Canale batte
Castrogiovanni

Sfida tra big azzurri in Heineken Cup. Il Clermont di Canale ha
sconfitto il Leicester di Castrogiovanni 40-30. I francesi hanno
disputato una splendida partita nella quale si è distinto Nalaga
autore di due mete (nella foto un placcaggio a due su Grindal). Negli
altri match di ieri: Harlequins-Sale 19-29, Biarritz-Newport 49-13 e
Bath-Edimburgo 16-9
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MISCHIA APERTA di Antonio Liviero

Crisi di valori
Il coach e la morale
del panettone

Il rugby cambia in fretta. Anche in peggio. Una volta a Natale il
coach mangiava regolarmente il panettone. E poi l’uovo a Pasqua.  Era
un marchio distintivo dell’eccezione rugbistica, soprattutto rispetto
al calcio dalle panchine  perennemente traballanti. Poteva andare male
finchè voleva, ma l’allenatore non saltava. Non solo restava per
l’intero campionato, ma per la durata del progetto. Il tempo
necessario per costruire squadra, gioco, risultati.
      Ora il professionismo, la necessità del risultato ad ogni costo
per rispettare gli obiettivi di marketing e  gli accordi con gli
sponsor, spingono la palla ovale verso la deriva calcistica. Alla
sesta giornata  il Casinò di Venezia ha esonerato Marzio Innocenti,
alla prima stagione a Mestre. Il tecnico si è consolato in fretta
tornando sulla panchina del Riviera al posto di Volpato.
      In Francia Laurent Seigne, uno dei più stimati tecnici in
circolazione, è stato licenziato dal Brive, mentre negli stessi giorni
Richard Dourthe, ex centro dei galletti, veniva spinto alle dimissioni
in seguito alla fronda dei giocatori del Bayonne dopo tre vittorie e
nove sconfitte.
       Era andata peggio all’australiano Ewen McKenzie coach dello
Stade Français, licenziato già all’inizio di settembre. «Non mi hanno
dato tempo – si è rammaricato - Ma lo capisco, fa parte del gioco e
della nuova cultura: quando i risultati non arrivano serve un
responsabile».
      Si capisce perfettamente. Ma trovo sbagliato adeguarsi alla
morale. Il rugby perde un valore, una specificità che lo teneva alla
larga dalle facili scorciatoie, dall’ipocrisia di scaricare le
responsabilità su una sola persona, dall’individualismo. Invece, o
almeno così si dice, è uno sport di solidarietà per eccellenza, dove i
meriti e le colpe vanno divisi fra tutti. Dove conta il gruppo. Se si
ricorre al capro espiatorio dopo un solo mese di campionato, a chi
andiamo a raccontarli certi valori che costituiscono il vero appeal
del mondo ovale?
      Non solo. Il rugby è lo sport collettivo per eccellenza. Non
dipende da uno o due giocatori. Plasmare il gruppo in una disciplina
di combattimento non è affare di una settimana. E nemmeno di una
stagione. E così il gioco. Serve tempo per mettere a punto un
organismo complesso, un sistema di totale interdipendenza. Senza tutto
questo è una contraddizione invocare lo spettacolo, ammesso che sia un
fattore davvero pianificabile.
      Per fortuna ci sono ancora esempi virtuosi. E di successo. Come
quello di Guy Novès a Tolosa. Il suo progetto va avanti da oltre 16
anni tra grandi trionfi e qualche momento difficile vissuto con
serenità. L’allenatore, di origini tolosane, incarna ormai
perfettamente i valori del club e il carattere della città. Non a caso
lo Stade Toulousain mantiene uno stile di gioco inconfondibile in
un’epoca in cui gli stili sbiadiscono sotto l’effetto della
globalizzazione tattica.
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Passivo di oltre
30 milioni
e un appello
al Comune

SIMBOLI "Muoiono" il torneo giovanile e il club Milani

Alzi la mano l’appassionato di rugby che non ha avuto a che fare con
il trofeo "Aldo Milani". La rassegna di rugby giovanile organizzata
ogni primavera a questa parte al "Battaglini" di Rovigo dall’omonimo
club. Un torneo secondo per importanza, partecipazione e prestigio
solo al "Topolino" di Treviso. Del quale anagraficamente (under 16) è
l’ideale prosecuzione.
      Ebbene la manifestazione che ha lanciato Checchinato e i
fratelli Bergamasco, visto passare il numero 8 dell’Irlanda Jamie
Heasplip, ospitato due campioni iridati inglesi, sparisce. Muore nel
2010, tre anni dopo la fatidica età in cui è morto Gesù Cristo
(avrebbe compiuto 36 anni). E sarà difficile vederla risorgere. Con il
torneo muore anche il club che l’ha istituito, mobilitando ogni
edizione cento volontari, oltre settecento ragazzi quando ha toccato
le 36 squadre, 1800 pasti e altre cifre simili nelle due giornate di
gare. Inoltre ha già chiuso (il 18 settembre) la club house del
Battaglini, intorno alla quale ruotava tutto questo, e molto altro.
      «I soci riuniti in assemblea - afferma il presidente Mario
Bonvento - hanno votato la fine e la messa in liquidazione del club,
fondato il 29 ottobre 1974. Quali i motivi? Molteplici: il ridursi
dello spirito cooperativistico fra soci; l’affievolirsi dei rapporti
fra club e società che svolgono l’attività al Battaglini, in primis la
Rugby Rovigo; il cessare della frequentazione della Rugby House da
parte di giocatori, tecnici e dirigenti; non ultima una deleteria
gestione della club house che ha lasciato in estrema sofferenza le
casse del club». Si parla di un passivo di oltre 30 mila euro. A cui
si potrebbero aggiungere le conseguenze di una causa di lavoro
intentata al club dall’ultimo gestore.
      Il club Milani ha scritto anche al vice sindaco di Rovigo
Graziano Azzalin (foto, ndr), grande appassionato di rugby, e
incontrato l’assessore comunale Giovanni Cattozzi, proponendo al
Comune di gestire come meglio crede la struttura della club house. Ma
finora non ha ricevuto risposte. Così un pezzo di storia del rugby si
sta spegnendo per sempre. Nell’indifferenza della città più rugbistica
d’Italia.
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Coppe, Treviso
ora spera
nel ritorno

Luci e ombre nel terzo turno di Coppa per le italiane. Nella Heineken
Cup il Benetton Treviso è stato protagonista di una buona prova a
Northampton 30-18). Avanti con una meta di Goosen i biancoverdi hanno
chiuso il primo tempo in vantaggio 13-8. In meta anche Vermaak. Un
match che crea molta attesa per il ritorno contro gli inglesi sabato
prossimo a Monigo (ore 14,30). Il Montepaschi Viadana travolto invece
in casa dall’Ospreys (62-7) si consola con un pubblico da record:
8.300 spettatori. Nella Amlin Challenge Cup vittoria del Parma sul
Bourgoin 14-9 (in meta Rubini). Il Petrarca ha ceduto in casa all’Albi
(16-35). Umiliazioni per il Rovigo a Tolone (73-3) e la Roma a Parigi
col Racing (62-0). Sabato prossimo stesse partite a campi invertiti.
Il Parma anticiperà giovedì sera.
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L’INTERVISTA Parla Goosen: «Sabato in casa con il Northampton
dovremo andare in campo convinti che è una squadra battibile»

Ormai è un Benetton
da Premiership inglese

Perdere non è mai bello, ma sabato sera, al termine della positiva
prestazione contro Northampton, terza forza della Premiership inglese,
in faccia ai giocatori trevigiani si leggeva ugualmente una certa
felicità. Una prestazione alla quale è mancato solo il supporto della
vittoria, ma Treviso ha lottato per lunghi tratti alla pari, se non
addirittura al di sopra, della compagine inglese e non è un caso che
il primo tempo si sia chiuso con i Campioni d’Italia in vantaggio.
      Northampton è compagine che alla vigilia della stagione inglese
la maggior parte degli addetti ai lavori pronosticavano come
vincitrice del campionato e le possibilità non mancano. E’ attualmente
alle spalle di Saracens e London Irish, ma tempo per recuperare ce n’è
parecchio. Ma pure in Heineken Cup gli inglesi potrebbero dire la loro
da qui alla fine.
      I timori, in casa inglese, erano tangibili. Treviso ha fatto
vedere grandi cose finora, nessuno ha preso alla leggera questa sfida
anche se probabilmente Foden e soci non si attendevano un Benetton
così agguerrito. «Siamo stati bravi a metterli sotto pressione sin dal
fischio d’avvio – ha detto Goosen, autore di 11 punti, una meta e due
drop con piedi diversi – forse loro non si attendevano di trovare un
Benetton così deciso. Nel primo tempo è andato tutto piuttosto bene,
peccato per quella meta arrivata nel secondo minuto di recupero».
      Nella ripresa cosa è successo?
      «Diciamo che avevamo di fronte un avversario molto competitivo e
noi abbiamo lasciato giocare loro in maniera veloce. Per Northampton è
stato un invito al quale non poteva rinunciare, così sono arrivate 3
mete in un quarto d’ora. Un po’ come accaduto a Limerick contro il
Munster: una meta nel finale del primo tempo e tre mete nella prima
parte del secondo. A quel punto tempo per recuperare ce n’era, ma ci
hanno chiuso ogni varco. Abbiamo provato fino alla fine, siamo andati
ancora vicino alla segnatura, senza tuttavia trovare il colpo finale».
      Northampton si è dimostrato comunque squadra non lontanissima…
      «Forse non eravamo tutti convinti di poter vincere lì, ma sabato
a Treviso dovremo andare in campo con l’idea che questa è una squadra
che si può battere. Naturalmente sarà più difficile, Northampton ci ha
un po’ preso le misure, ma dovremo provarci, senza alcun timore».
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LA SORPRESA

Club di inglesi tifosi biancoverdi

NORTHAMPTON - (e.g.) Di tifosi fedeli il Benetton ne ha parecchi, ma
di averne in terra inglese è un aspetto che nessuno poteva immaginare.
A Hoylake, 25 chilometri da Liverpool, esiste un club di sostenitori
che seguono il Benetton dappertutto. Sono stati visti a Perpignan, a
Newport, a Belfast e naturalmente a Treviso. Il club è nato nel 2005
su iniziativa di Patrick Scott e altri 4 amici che avevano visto il
Benetton in televisione giocare in Heineken Cup. Nel gennaio 2006 la
prima trasferta a Treviso. In quell’occasione il Benetton perse con
l’Ulster, ma da quel giorno Patrick e amici decisero di seguire il XV
trevigiano in qualsiasi parte dell’Europa. Nel 2008 il club contava 12
membri: seguirono il Benetton a Perpignan, a Treviso con i London
Irish, poi nuovamente a Perpignan dove Treviso ha giocato 3 volte. A
gennaio hanno organizzato una trasferta in pullman a Leicester per
vedere il Benetton. Erano in 40.
      Nell’ultima finale di Heineken Cup, giocata ad Edimburgo, il
Benetton non c’era, ma il gruppo di Hoylake si presentò allo stadio di
Murrayfield in massa: naturalmente tutti vestiti in biancoverde. E
sabato, a Northampton, erano una trentina.
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  NUMERI & CURIOSITÀ

In Coppa Pavanello ad una partita dal record di Faliva

NORTHAMPTON - (e.g.) Dopo Northampton, Enrico Pavanello è ad un passo
da Faliva, al secondo posto nelle presenze in Coppa Europa. Faliva è a
quota 38, Pavanello a 37. Irraggiungibile al momento Massimiliano
Perziano che ha giocato 44 gare.
      Incrementa invece il vantaggio Marius Goosen in fatto di punti
segnati. Con gli 11 di Northampton, Goosen è a quota 221 punti, 6
mete, 25 trasformazioni, 45 piazzati e 2 drop. Quest’ultimi segnati
proprio nell’ultimo match.


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