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[RUGBYLIST] Finale scudetto

Paolo Belinelli paolo.belinelli a yahoo.it
Dom 31 Maggio 2009 10:31:28 CEST


Il concetto di mancanza di cambiamento, caro Giovanni, mi piace e penso sia condivisibile in toto.
quello che non mi sembra corretto, invece, è dare quasi una solpa a Treviso se la qualità del nostro campionato non cambia. Treviso gioca sempre per vincere e penso sia importante per la crescita del nostro rugby, la superiorità di Treviso è un suo pregio. L'inferiorità delle contendenti, è un demerito delle contendenti.
Non bisogna dare la colpa a Treviso perchè è piu' forte. sono le altre squadre che si devono adeguare. ben venga la celtic league.

Paolo




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Da: Giovanni Ciraolo <jxcira a tin.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Domenica 31 maggio 2009, 9:12:49
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Finale scudetto

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Il tuo commento non fa una grinza, ma mi sembra ben riflettere l'attuale rugby italiano. Che Treviso sia l'ambiente più stabile del nostro rugby, quello mediamente più costantemente competitivo, mi sembra innegabile.Treviso, però, è anche l'espressione del rugby italiano che sembra non cambiare. Finché sarà Treviso a vincere, il rugby italiano rimarrà com'è attualmente. Non mi sorprende che l'Aquila abbia portato più spettatori a Roma della finale scudetto: così era stato anche nella finale perduta dall'Aquila contro RDS Roma anni fa. Finché Treviso continuerà a dominare, di fatto, con il suo pubblico competente e ben vestito, con il suo stadio carino ma non adeguato alla nazionale, con i suoi match europei quasi vincenti ma pressoché mai vittoriosi, insomma finché i vertici del rugby italiano saranno un  club di gente ultra-educata, invece di essere un sistema, una lega, invece di essere un movimento di gente comune che vuole sfondare,
 lottare, crearsi il suo spazio e far giocare i giovani e giocare un rugby comune, anche con errori, e possibilmente con connazionali che vogliano poi diventare tecnici, fare scuola e creare una vera scuola di rugby in Italia, ebbene finché tutto questo non accadrà, ci chiederemo ancora dove far giocare la nazionale e chi avere come CT e constateremo che il nostro rugby è sempre ed eternamente Treviso, ricevenso in compenso un commento insignificante da parte della gazzetta dello sport di questa mattina. Per carità, Treviso è un gioiello anche come città, ma non si vive di gioielli. Credo che ci voglia un grosso scossone popolare nel nostro rugby, insomma  l'aristrocrazia tradizionale della nostra palla ovale deve farsi proprio indietro!
Giovanni Ciraolo

----- Original Message ----- From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Saturday, May 30, 2009 11:08 PM
Subject: [RUGBYLIST] Finale scudetto


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Credo che il Benetton abbia avuto tutto il merito di una vittoria
costruita sin dall'inizio della gara, e dopo un primo tempo
assolutamente incontestabile dal punto di vista del volume di gioco e
di divario nel punteggio, che avrebbe potuto essere anche superiore.
Nel DNA trevigiano aleggia da sempre la "sindrome di vittoria
acquisita" ancora prima della fine della partita. Fortunatamente
questo "virus" non si è insinuato abbastanza per farci perdere una
partita che, nonostante l'andazzo della gara, non avevo mai ritenuta
persa.
Il finale del secondo tempo è stato un campionario di lucidità,
determinazione e concentrazione.
Non si giocano 19 finali su 22, vincendone circa il 50% senza un
retrobottega ben fornito.
Errori ce ne sono stati per entrambi, e l'arbitraggio non mi ha molto
soddisfatto: troppo precipitoso Mancini nell'assegnare punizioni a
destra ed a sinistra, senza concedere quel centesimo di secondo in
più, prima di decidere una sanzione.
Onore al Viadana che ha giocato ed ha lasciato giocare; onore ad una
partita correttissima che solo Mancini, a volte, intravvedeva
"scorretta".
Qualche ramanzina ai telecronisti, a Dondi, (non molto imparziale) ed
a chi ha scelto il Flaminio per una finale che, per esempio, a Padova,
avrebbe attirato molto più pubblico dando così l'idea di un evento
importante. Per la stessa ammissione di alcuni "addetti ai lavori" in
giro per Roma non c'erano manifesti atti a pubblicizzare l'evento.
Tornando alla partita, ha vinto la squadra più tecnica e più salda a
livello mentale: mischia possente (Di Santo ha fatto letteralmente
"scoppiare" l'avversario diretto), terze (soprattutto Louwe e Kingi)
che hanno fatto la differenza ed una seconda linea insuperabile (ha
perduto una sola introduzione propria perchè era storta!, rubandone
qualcuna agli avversari).
Il Benetton ha fatto anche giocare Sartoretto (placcaggio micidiale su
Robertson) e Ceccato, entrambi provenienti dalla seconda squadra. Se
son rose...
A domani per i commenti dai quotidiani e magari per una disamina a freddo.
Ciao.
Franco (TV)
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