Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
 

[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 17 Maggio 2010 16:26:08 CEST


Dal Gazzettino.
Ciao.
Franco

SUPER 10 Semifinale di andata: la Femi illude, poi cede Tifo dei
lombardi amplificato dagli altoparlanti dello stadio.

Rovigo indisciplinato Il Viadana rimonta e gli nega il bonus

Ivan MALFATTO

VIADANA - La FemiCz Rovigo assapora il sogno di una vittoria,
chiudendo il primo tempo in vantaggio. Nella ripresa paga
l’indisciplina (17 calci contro, 4 soli a favore, e due cartellini
gialli) regalando complessivamente dieci punti in inferiorità all’Mps
Viadana. Non supera quasi mai la metà campo. Crolla sullo striscione
del traguardo. Quando al 7’ di recupero commette l’ennesimo fallo su
raggruppamento (Damiano) e viene punito con il facile calcio che le
scippa il punto di bonus.
      Così si chiude la seconda semifinale d’andata del Super 10. Con
lo stesso esito della prima sabato a Padova. I valori in campo sono
stati rispettati. Treviso e Viadana hanno vinto. Per il Rovigo, che ha
contestato la parzialità e fiscalità di Damasco con duro sfogo contro
di lui del tecnico Casellato, sarà dura ribaltare lo 0-4 e il -9. Ma
il "Battaglini" gremito di cinquemila persone domenica può fare il
miracolo. Come hanno dimostrato gli oltre mille tifosi rodigini venuti
in trasferta. Capaci di rivaleggiare a voce nuda con quelli del
Viadana amplificati dai microfoni dello stadio. Ogni astuzia è buona
per mettere sotto i rivali.
      La cronaca. Dopo un botta e risposta al piede (Law errore dai 22
e centro dai 35 metri, Basson errore da metà campo) Rovigo mostra la
straordinaria efficacia di questi tempi andando a segno la prima volta
che mette piede nei 22. Mischia laterale, Immelman si stacca e gioca
per anticipare gli avversari ed evitare errori a Bocchino, bravo a
ricoprire per la prima volta il ruolo, allarga a Bustos, salto del
centro, palla a Pratichetti che buca e va in meta. L’inerzia
favorevole ai rossoblù continua al 19’ con lo stratosferico drop da
metà campo (modello Prato) di Basson. Casellato non l’ha voluto
mediano dii mischia proprio per queste doti balistiche e per
l’automatismo delle giocate coi trequarti. Lui lo ripaga andando a
segno così e prendendo in mano la squadra insieme a Immelman nei
momenti di difficoltà.
      Come quello che Rovigo vive dopo il grande drop del break
(10-3). Viadana al 24’ s’installa per la prima volta nei 22 e
disintegra la mischia rossoblu. Dopo tre calci e vari crolli a cinque
metri Wilson entra in meta trovando un buco dalla parte di Bocchino
per difetto di comunicazione con Calanchini. Qui la FemiCz rischia il
primo crollo. Subisce pressione, occupazione e fisicità del Viadana.
Ma resiste con i denti, anche in inferiorità. Addirittura piazza il
secondo splendido drop con Calanchini dai 30 laterali dopo ottima
pressione di Immelman.
      E’ però un’illusione perchè nella ripresa il pallino resta
sempre in mano a Viadana. Che concretizza la superiorità con tre calci
di Law. Il primo nato da touche rodigina vinta male (3 le perse). Il
secondo per fallo a terra di Pratichetti che becca anche il giallo. Il
terzo per fuori gioco su calcio di liberazione di Bustos. L’Mps però
non dilaga. Spreca con tre grossolani avanti altrettante azioni di
meta. Viene addirittura punito con i tre punti di Bustos per
un’entrata di spalla scorretta di Krause la prima volta che Rovigo si
affaccia nei 22. Subisce un contrattacco alla mano dai 22 rossoblu che
Calanchini prosegue con un calcio in area di meta e solo la sfortuna
gli impedisce di non toccare proprio al 40’.
      Sembra finita qui. Sul 19-16 che per Rovigo sarebbe manna.
Invece nel recupero altri due calci per fallo in mischia e
raggruppamento rendono amarissima la trasferta e terribile il ritorno.
------------------------------------------------

Casellato contro l’arbitro «Il loro uomo in più»

VIADANA - (im) Spogliatoi caldi alla fine per l’arbitraggio e per un
ostruzionismo dell’assistant coach Moretti su Immelman. Durante il
match spettatori tivù basiti perchè a 10’ dalla fine le immagini di
Viadana-Rovigo su RaisportSat sono state sostituite dai festeggiamenti
dell’Inter a Siena per lo scudetto. E non sono più tornare in video.
      Casellato è entrato più volte nello spogliatoi dell’arbitro
Damasco per lamentarsi. Ci si è intrufolata anche una tifosa rodigina
che gli ha urlato "Vergognati!". «Noi avevamo il 16° uomo in campo nei
mille tifosi che ci hanno seguito fin qui - dice Casellato -. Loro
nell’arbitro, quindi pari e patta. Ci ha fischiato sempre contro, non
ci ha tutelato. Spero per il ritorno che mandino un arbitro scozzese».
      Su Moretti che impedisce a Immelman di giocare una touche veloce
a metà secondo tempo, e si becca una pallonata dal sudafricano, il
tecnico rodigino è drastico: «Una vergogna, tutti hanno visto. Sono
questi i valori che il rugby insegna ai bambini?». Andrea Moretti si
difende: «La palla aveva toccato la cyclette a bordo campo, non era
più in gioco. Inoltre il quarto uomo aveva già chiamato due cambi. Ho
fermato il pallone solo per questo». Immelman passata la stizza non
torna sull’episodio. Si tocca la coscia colpita dura e preferisce
dire: «Bene la difesa, male la disciplina per Rovigo. Peccato per gli
ultimi due calci subiti e per il -9 nel punteggio, ma in casa possiamo
giocarcela anche così». Andrea Pratichetti, per la prima volta contro
il fratello Matteo dal 1’, racconta la meta rodigina: «E’ una giocata
prevista da mischia in prima fase. Bustos è stato bravo a passarmi la
palla».
-----------------------------------------------

Tre azzurri in finale della Premiership inglese. In semifinale il
Leicester di Castrogiovanni ha infatti battuto il Bath 15-6, mentre i
Saracens di Aguero e Ongaro (in panchina) si sono imposti di stretta
misura al Northampton (19-21). Finale sabato 29 maggio a Twickenham.
Un azzurro in finale anche nel Top 14 francese: il centro Canale,
entrato nella ripresa del vittorioso match sul Toulon (35-29). Tra 12
giorni allo Stade de France se la vedrà con i campioni in carica del
Perpignan che hanno sconfitto lo Stade Toulousain 21-13.
      Nella serie A italiana il Mogliano piega in casa la Mantovani
Lazio (13-11), ma non basta ancora per la promozione. Passano i
laziali (differenza puntu) e il Noceto (44-10 sul S.Gregorio Catania).
Il Mogliono per il terzo posto disponibile va allo spareggio con i
siciliani.
---------------------------------------------------------

Alberto ZUCCATO

PADOVA - L'estrema sintesi della differenza esistente tra Benetton e
Petrarca, l'ha fatta - da inesperto -il sindaco di Padova, Flavio
Zanonato, che al termine della gara giocata al Plebiscito e vinta dei
trevigiani per 28-16, ha dichiarato: «A un certo punto il Benetton ha
cambiato tre giocatori contemporaneamente, mettendo forze fresche in
campo. Il Petrarca invece ha giocato sempre con gli stessi».
Verissimo. La Benetton dispone di una trentina di giocatori, grosso
modo dello stesso valore, e sabato ha addirittura mandato in tribuna
due nazionali: Marcato e Sgarbi; il Petrarca di cambi all'altezza ne
ha tre o quattro.
      Anche così si spiega una vittoria. O una sconfitta. Dipende
dall'ottica. Da quanto si è visto al Plebiscito, per la gara di
ritorno in programma sabato al Monigo, il Benetton non dovrebbe avere
- al di là del già congruo vantaggio - troppi problemi per battere
nuovamente il Petrarca e approdare in finale. Vittorio Munari, general
manager dei biancoverdi, e profondo conoscitore dei padovani, ci va
però cauto: «Una semifinale è sempre complicata. E lo diventa ancor
più quando l'avversario si chiama Petrarca, squadra che ha cuore e
personalità. Per superare il turno bisognerà giocare con la massima
attenzione anche sabato prossimo. Nessuno di noi pensa di essere già
in finale».
      Dello stesso avviso il terza linea del Petrarca, Nicolas
Galatro: «Non ci sentiamo ancora fuori. Se così fosse, potremmo
anticipare le vacanze di una settimana invece che andare tutti i
giorni ad allenarci con impegno. Sappiamo che la rimonta è
difficilissima, ma ci crediamo».
      Il Benetton ha dimostrato di essere superiore al Petrarca
praticamente in tutte le fasi del gioco: trequarti più rapidi, avanti
più possenti, miglior organizzazione complessiva. Tuttavia il Petrarca
è un XV che non molla mai, lo ha dimostrato in tutta la stagione. La
logica dice che ad andare in finale sarà ancora una volta Treviso, ma
Padova vuole quanto meno uscire a testa alta dal Monigo. Anche per
dimostrare ai tantissimi scettici che ad inizio anno la davano tra le
«papabili» per la retrocessione, di non essere arrivata ai play off
solo per una serie di circostanze favorevoli, ma per meriti propri.
-----------------------------------------------------

Mischia Aperta di Antonio LIVIERO

Le mete del Treviso riportano d’attualità il rolling maul

Lento e inesorabile come la propria progressione il maul torna
d’attualità. Dopo un Sei Nazioni di stenti tattici, sotto l’occhio
severo degli arbitri, la seconda parte della stagione europea sembra
restituirgli forza e dignità. Sabato a Padova il Benetton ha ipotecato
la finale del Super 10 con due mete nel secondo tempo frutto di
palloni portati dal pack. Ma già contro il Viadana il maul biancoverde
aveva messo al sicuro il risultato.
      Che la squadra di Smith si riappropri in campionato di uno dei
suoi mezzi più temibili è un indizio da non trascurare. Indice non
solo di pericolosità offensiva, ma di completezza in un sistema di
gioco che comprende molte altre opzioni. E, soprattutto, di spietata
determinazione, di un gruppo pronto a essere realista e cinico. Che
nei momenti critici sa risolvere con quello che si può paragonare "al
colpo del drago" delle arti marziali. Non era scontato. Perchè dopo la
pausa del Sei Nazioni il meccanismo sembrava inceppato. C’erano
incomprensioni con gli arbitri sull’interpretazione delle regole.
Affiorava il dubbio di non poter fare in Italia quello che a Van Zyl e
compagni riusciva così bene in Europa. Ora Smith e Properzi sembrano
aver preso le misure. Ma non è detto che il maul possa fare la
differenza in un’eventuale finale col Viadana, perchè Bernini a sua
volta lo usa parecchio. Ed è solo per caso se ieri contro il Rovigo
non ha segnato col carro degli avanti.
      Segnali arrivano anche dall’Europa: due mete di
Northampton-Saracens ieri in Premiership. In Francia, ad aprile, ho
visto il Biarritz trafitto da una progressione di oltre 30 metri del
Racing. Sempre nel Top 14 lo Stade Français e il Clermont utilizzano
il maul in pieno campo nella costruzione del gioco. E Antonio Raimondi
mi racconta del raggruppamento penetrante dei Bulls, leader del Super
14 australe.
      Solo al citì azzurro Mallett sembra ostico ciò che invece riesce
a Smith e Berbizier e di cui la nazionale avrebbe terribilmente
bisogno. Di sicuro l’Italia ha pagato atteggiamenti arbitrali e la
paura di essere punita. Però c’è anche del lavoro da fare. Un anno
senza maul a causa dell’autorizzazione del suo crollo (poi revocata)
ha lasciato molta ruggine nei meccanismi. In chi deve impostare il
raggruppamento. Ma anche in chi deve difendersi alla vecchia maniera.
E non è più abituato. Coraggio.
----------------------------------------------------------

A Padova la netta affermazione dei biancoverdi di Smith offuscata dal
trauma cervicale del forte pilone argentino

Benetton vede la finale ma c’è il brivido Rouyet. Oggi nuovi esami
clinici sull’entità dell’infortunio

Ennio GROSSO

Il Benetton ha battuto il Petrarca nella sfida di andata della
semifinale ed ha in tal modo ipotecato la finale scudetto del 29
maggio. Dopo quasi 5 anni Treviso è tornato alla vittoria in terra
patavina, un successo che non arrivava dal lontano settembre 2005, una
vittoria importante anche perché costruita con maturità. Un Benetton
che è rimasto lucido per tutti gli 80’, giocando con testa e senza
reagire più di tanto alle provocazioni patavine e alle spesso
incomprensibili decisioni arbitrali. Un Benetton caparbio, che ha
giocato molto di mischia, d’altra parte campo e palla scivolosi non
lasciavano altre scelte. Treviso si è imposto davanti lasciando a
Padova un’unica iniziativa, costata comunque la meta del -3 alla fine
del primo tempo; poi per il resto ha dato una severa lezione ad un
pack che pure si era distinto, fino a sabato, come uno dei migliori in
Italia. «L’idea iniziale forse non era quella di giocare così tanto
col pack – ammette Franco Smith – ma il campo pesante e la palla
scivolosa ci hanno imposto un certo tipo di atteggiamento in maniera
da non correre tanti rischi».
      C’è ancora una gara da giocare prima di approdare alla finale,
ma un bel passo avanti è stato compiuto.
      «Per me un passo avanti è stato fatto senz’altro se considero
che è stata la prima vittoria a Padova da allenatore. Scherzi a parte
abbiamo centrato un buon risultato anche se ritenere che tutto sia
risolto sarebbe sbagliato. Abbiamo il vantaggio della vittoria ed
importante è stato togliere al Petrarca il punto di bonus che fino a
pochi minuti dalla fine stava conquistando. Oltretutto abbiamo un buon
margine di punti di vantaggio (+12, ndr), ma nella seconda semifinale
non dovremo certamente attendere l’avversario, ma cercare di chiudere
i conti prima possibile».
      Che Petrarca ti attendi per il ritorno?
      «Padova non mollerà e farà correre molto la palla perchè avrà
necessità di segnare mete. Non ha nulla da perdere, pertanto giocherà
in maniera serena e poi molto dipenderà da Mercier: se il giocatore
francese sarà in giornata tutto potrà accadere. Quindi guai a credere
che tutto sia già fatto».
      Intanto sul fronte infortuni oggi si saprà di più sull’entità
del problema occorso a Fernandez Rouyet (trauma cervicale), mentre per
Mulieri si tratta solo di una botta alle costole.
-------------------------------------------------------

Casellato a Damasco: «Arbitro, vergognati»

CASELLATO
      Il tecnico rodigino era inviperito dopo la partita di Viadana
per la prestazione dell’arbitro Carlo Damasco, a suo giudizio
ampiamente vessatoria nei confronti dei rossoblù, ma è deciso a
riptere domenica prossima le scene di esultanza viste contro il
Petrarca al momento della conquista

LA DELUSIONE
Bonus fallito dai rossoblù nei minuti di recupero

LA CRITICA
In mischia chiusa hanno fatto tutto quello che hanno voluto

LA PROMESSA
Domenica al Battaglini sarà davvero un inferno

Fuoco e fiamme negli spogliatoi di Mps Viadana-FemiCz Rovigo, dopo la
sconfitta per 25-16 nella prima semifinale play-off del campionato di
rugby. I rossoblù si sentono penalizzati dall’arbitraggio di Carlo
Damasco (17 calci contro, 4 a favore) e sfogano tutta la loro rabbia.
      Il tecnico Umberto Casellato va più volte nello spogliatoio
dell’arbitro pronunciando apprezzamenti poco lusinghieri sul suo
operato. Nell’ultima occasione lo segue anche una tifosa rodigina che
urla a Damasco: «Vergognati arbitro, vergognati!».
      Poi tutto viene riportato alla calma. Il tecnico torna e si
scusa per lo sfogo a caldo dovuto alla delusione di aver fallito nei
minuti di recupero il punto di bonus. Ma la sostanza delle critiche
rimane.
      «In mischia chiusa hanno fatto quello che hanno voluto - dice il
tecnico - Se c’è una squadra che ha provato a giocare siamo stati noi,
ma non siamo mai stati tutelati da Damasco. Spero che per il ritorno
ci mandino un arbitro scozzese. Sarà dura recuperare i nove punti di
scarto, ma domenica al "Battaglini" sarà un inferno».
      Gli fa eco il dirigente Stefano Badocchi più calmo, ma non meno
critico: «Non ha fischiato sistematicamente il loro fuori gioco in
linea. Nel calcio del 22-16 ha penalizzato il nostro pilone che ha
legato male in chiusa e non il loro che ha affossato. Krause per la
spallata ha subito solo un richiamo e non un giallo come è capitano a
noi. Sono andato dal responsabile degli arbitri Rossano Faccioli a
dirgli che così non ci sentiamo tutelati».
      Chiude la polemica la presidente Susanna Vecchi: «Spero al
ritorno in una conduzione più equa. In campo il primo tempo c’è stato
equilibrio, nel secondo abbiamo fatto fatica ed è emerso tutto il
potenziale fisico del Viadana. Comunque voltiamo pagina, e rialziamoci
come fatto tante altre volte. Li aspettiamo al Battaglini».
      Parla della sua prima partita da mediano di mischia invece
Riccardo Bocchino. «Mi è stato chiesto di svolgere questo compito e
l’ho fatto. Rimango un’apertura, ma credo di poter avere un’ulteriore
opzione per il futuro in questo ruolo. Non è stato facile, ho commesso
alcuni errori dovuti a inesperienza, ma ho fatto il massimo». Rovigo
può essergliene solo grata e il ct azzurro Nick Mallett felice.
--------------------------------------------------

L’EPISODIO

Immelman stizzito ha scagliato il pallone addosso a Moretti

(I.M.) Episodio caldo a metà del secondo tempo. L’assistant coach del
Viadana Andrea Moretti ha impedito a Braam Immelman di giocare un
touche veloce e il sudafricano stizzito gli ha gettato il pallone
addosso. «Una vergogna - commenta il collega Umberto Casellato -
Tremila persone hanno visto ciò che è successo. E’ questo che
insegniamo ai bambini». Si giustifica Moretti: «Il pallone aveva
toccato la cyclette a bordo campo, quindi non era giocabile. Inoltre
il quarto uomo aveva chiamato già i due cambi. Ho impedito a Immelman
di giocare quella palla solo per questo». Per Rovigo resta un grave
gesto di ostruzione.
      Tenero episodio invece fra i fratelli Andrea e Matteo
Pratichetti, che per la prima volta giocavano contro dal 1’, quando il
rodigino ha preso un duro colpo alla tempia nel primo tempo. «Ho visto
sfuocato per un bel po’, barcollavo - racconta - Matteo è venuto
vicino a me per sincerarsi, ha chiesto come stavo ai compagni, poi si
è tranquilizzato». Va bene la rivalità, ma il rugby poi deve restare
questo.


Maggiori informazioni sulla lista Rugbylist