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I: R: [RUGBYLIST] San Gregorio addio

Salvatore Messina totorugby a yahoo.it
Lun 10 Dic 2012 07:55:06 CET


Noto che, come spesso accade in List, si sta facendo un po' di confusione.

Il San Gregorio si ritira perché non ha soldi per pagare i giocatori e, probabilmente fornitori ecc ecc
A nulla servirebbero finanziamenti per impianti, sviluppo dei giovani ed altre belle cose.
A voler guardare anche Rovigo e Parma sono sempre stati aiutati per stare a galla, però.....

Parlare poi di migliore gestione di una federazione sportiva quando viviamo in un paese in cui gli elettori votano corrotti e lestofanti che non sanno gestire giustizia, sanità ed occupazione mi sembra una enunciazione fuori dal mondo.

Quando poi si attacca il professionismo (capitalismo per alcuni) sportivo come causa di tutti i mali allora poi si tocca il fondo dell'incoerenza (e dell'indecenza)....

Mi sbaglio o, dopo ogni partita della nazionale, siamo qui a lamentarci che i nostri non sono bravi, veloci ed allenati come gli altri? Secondo voi come fa un giocatore (a qualsiasi livello), sopratutto in tempo di crisi ad allenarsi quotidianamente per poi giocare la domenica, rischiando l'osso del collo? Forse che in Nuova Zelanda si gioca gratis?

Viva il rugby pane e salame? 
Bene... E' l'ultimo tassello che ci manca per diventare un paese felice, riferimento del mondo intero! Infatti abbiamo già l'assistenza sanitaria "pacca sulla spalla ed aspirina", un sistema giudiziario "volemose bene" ed una economia "tiriamo a campà"....

Ce la possiamo fare........


 
Salvatore Messina

----- Messaggio inoltrato -----
Da: Piero Filotico <pierofilotico a alice.it>
A: rugbylist a rugbylist.it 
Inviato: Venerdì 7 Dicembre 2012 11:42
Oggetto: R: [RUGBYLIST] San Gregorio addio
 
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
__________________________________________
Dalle risposte che leggo devo ritenere di non essermi spiegato bene.
Che tante società siano costrette a chiudere o a limitare al massimo la loro
attività è un fatto che non può lasciare indifferenti. Equivale a limitare i
fondi destinati all'istruzione e alla ricerca, con i risultati che purtroppo
conosciamo.
Io auspico un intervento FIR escludendo assolutamente un sostegno
finanziario sic et simpliciter delle squadre in difficoltà. Il malcostume
degli aiuti a fondo perduto è a mio avviso un fatto deleterio perché non
aiuta il management a sviluppare la consapevolezza di una sana e sobria
gestione.
Ritengo altrettanto che sia compito della FIR - soprattutto visti i tempi
che corrono - emanare un piano di linee guida che indirizzino le società
verso una gestione sobria e ragionata e che abbia come obbiettivi primari e
vitali la stabilità del bilancio alla pari con i  risultati.
I secondi saranno l'effetto di una serie di elementi (il reclutamento,
l'addestramento, l'allenatore, l'individuazione dei talenti, gli schemi di
gioco, la motivazione dei singoli e del collettivo e così via - non
escludendo anche la fortuna :-) - e che non possono essere certo oggetto di
attenzione da parte della Federazione. Ma il primo punto dovrebbe essere un
must: stabilire una soglia degli ingaggi, ad esempio, equipaggiamenti a
prezzi concordati con i fornitori, utilizzo di attrezzature a costi ridotti,
incentivi per lo sviluppo dei vivai, premi (in questo caso sì) per bilanci
in positivo ecc. So che alcune provvidenze di questo tipo vengono già
erogate: allora andrebbe verificato quali hanno realmente sortito un effetto
positivo, insistendo su quella strada e quali invece non sono servite - e
quindi eliminarle.
Insomma, ho la sgradevole sensazione che - come conferma il saggio Antonio -
la Federazione sia molto propensa a indirizzare i suoi sforzi verso l'elite
e assai meno verso la base. Questa è una visione miope che non guarda
assolutamente al domani e spiega molto bene perché da noi è molto difficile
che emergano ventenni come Farrell (tanto per fare un banalissimo esempio) e
si pensi a invece  a soluzioni miracolistiche ma di breve portata come
importare giovani talenti dal Pacifico. Non ho la minima intenzione di fare
polemiche, ma ricordo che il programma di Gianni Amore era improntato a
incoraggiare tutti questi aspetti.
Per chiudere, mi viene in mente ora un'altra ipotesi che può forse avere una
sua ragione d'essere. Qualcuno, giorni fa, parlava di un campo di rugby
scorto dal treno nei pressi di Milano. Un progetto della FIR volto a
contribuire alla creazione di campi erogando un contributo ai comuni
interessati darebbe un nuovo impulso e una risposta all'attenzione che il
nostro sport sta suscitando: nascerebbero localmente tante nuove piccole
società, verrebbe  a crearsi un interesse locale (atleti, pubblico,
sponsor), l'intero movimento, nel medio periodo, ne trarrebbe vantaggio. Si
tratta, ma ho scoperto l'acqua calda, di produrre piani che  guardino al
medio-lungo periodo, non solo all'immediato. Purtroppo, pare che non sia una
mentalità che alberghi nei vertici.


-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di A Zibana
Inviato: venerdì 7 dicembre 2012 10:22
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] San Gregorio addio

Squadre e aziende di rugby in Italia -
http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
__________________________________________
Penso che la FIR sia più interessata a trovare spazio dove il rygby é
professione  a discapito di quelle società che dovrebbero essere  il
serbatoio del rugby di prima fascia.
E' certamente vero che che le risorse della FIR provengono da quest'ultimo
ma uno sforzo per evitare tanti abbandoni mi sembra assolutamente
necessario.

Antonio

----- Original Message -----
From: "Piero Filotico" <pierofilotico a alice.it>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Thursday, December 06, 2012 8:16 PM
Subject: R: [RUGBYLIST] San Gregorio addio


> Secondo me, Antonio, dovrebbe muoversi la FIR per il tramite del suo
> presidente, non pensi?
> La crisi del paese investe anche lo sport e quindi anche il rugby. Ma la
> FIR, mi sembra di sapere,
> è una federazione se non ricca con ampie disponibilità.
>
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