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[RUGBYLIST] R: R: R: mi dispiace ma a me l'Italia non convince e non piace

Luca Oliva lucaoliver63 a gmail.com
Mar 13 Ott 2015 10:18:33 CEST


Sì certo Paolo, sono d'accordo con te.
Quando dico: "chiariamo quello che è il nostro livello effettivo, 
evitiamo illusioni ed abbagli, buoni esclusivamente per marketing ed 
interessi personali" , intendo proprio questo.
Il movimento va rifondato dalle radici, dal rugby di base, dal settore 
propaganda e dai campionati giovanili, ridando centralità ai club e 
limitando l'ingerenza della struttura federale.
Oggi non possiamo non notare come l'organizzazione messa in piedi dalla 
Federazione si sovrapponga e talvolta si sostituisca ai club.
Questo può anche andare bene in situazioni in cui la povertà di risorse 
rende i club impotenti a svolgere attività di reclutamento e sviluppo, 
ma là dove i club sono "virtuosi", vanno lasciati fare, perchè nulla 
come un club vincente può essere di promozione e sviluppo sul proprio 
territorio.
AI club vanno ridate risorse da impiegare nella formazione dei tecnici, 
nell'attività di promozione e reclutamento sul territorio (scuole, 
oratori, iniziative promozionali) per ricreare quella rete di club che è 
stato il segreto del successo del rugby italiano negli anni 70-80.
Ma scusate, si parla tanto di Argentina, ma qual è il "segreto" 
dell'Argentina ? I capitali ? Le risorse ? No sono i club ... I club 
argentini sono potentissimi, ricchi di iscritti, di iniziative ... Sono 
spesso polisportive in cui, a fianco del rugby, si praticano altri sport ...
Sono i club, spesso di tradizione centenaria, l'anima, la spina dorsale 
del rugby argentino ... I club garantiscono quella base di praticanti e 
quella formazione tecnica di base su cui poi la UAR attiva i propri 
meccanismi di selezione.
In Italia invece i club, anche quelli di maggiore tradizione, languono 
tra mancanza di risorse e assenza di sponsor, trovandosi talvolta la 
concorrenza in casa da parte della Federazione stessa.
Non entro nel merito di come potrebbero essere liberate risorse per i 
club, perchè credo che sia sotto gli occhi di tutti.
Non sono stato inizialmente oppositore dell'avventura celtica, anzi la 
potevo anche vedere con simpatia e con favore. Visto come si è evoluto 
un progetto che doveva inzialmente essere basato sull'iniziativa privata 
e che ora assorbe 8 mln € del bilancio federale, sono tornato ad essere 
un fiero sostenitore del campionato domestico.
In fondo il modello NBA del basket potrebbe essere un modello vincente 
anche nel rugby. Nel rugby di NBA ne abbiamo almeno tre, e sono per 
giunta in Europa: la Premiership, il Top 14 e la stessa PRO12.
Prepariamo bene i nostri giovani, portiamoli in un campionato nazionale 
di livello e quando vediamo che il loro percorso di crescita raggiunge 
il limite, li mandiamo in Europa a completare la formazione nelle 
"Università" del Rugby (scritto con la maiuscola).
Poi li raccogliamo per il 6 Nazioni e vedrete che i risultati saranno 
sicuramente più soddisfacenti per noi "tifosi".
Sono disfattista ? No, realista.

Ciao.
Luca Oliva

Il 13/10/2015 04:50, Familiari Paolo ha scritto:
> Luca, il problema è proprio questo, ci dovremmo accontentare di essere 
> i primi della seconda fascia?
> Quali sono i progressi fatti in questi ultimi 10 anni? Quali sono i 
> risultati ottenuti a parte la nazionale che ribadisco è al di sotto 
> delle aspettative precedenti e per precedenti mi riferisco a 10 anni fa?
>
> Vediamo cosa hanno fatto i nostri cugini argentini in questi ultimi 10 
> anni e con molti meno soldi .....
>
> Non è paragonabile, credo anche tu sia d'accordo.
>
> Io ho vissuto il rugby in serie A ad inizio degli anni 90 e pertanto 
> ho vissuto il periodo in cui i miglioramenti del movimento erano sotto 
> gli occhi di tutti, il momento in cui stavamo affacciandoci al grande 
> rugby fino all'ingresso nel VI nazioni!
>
> Ora vedo ogni tanto partite del campionato di eccellenza e mi sembra 
> la serie A2 del passato, così non possiamo avere futuro e le accademie 
> si stanno rilevando un piccolo fallimento considerando poi quello che 
> recentemente ho letto su Scanna!!!!
>
> Rimarremo sempre così fino a quando continueremo a vedere il bicchiere 
> mezzo pieno, sembra quasi che se qualcuno critica il movimento o la 
> nazionale sia un TRADITORE ed alcuni della list intervengono dicendo 
> comunque FORZA ITALIA, continuiamo a sostenerla etc...
>
> Mi ricorda un po' l'ipocrisia che spesso abbiamo sugli africani, sui 
> neri etc....
>
> Mi viene spesso da ridere quando nel calcio parlano di razzismo se 
> offendono Balotelli!!!
> È razzista chi pensa questo perché è concentrato solo nel proteggere 
> un qualcuno che alla fine ritiene inferiore, in caso contrario direbbe 
> semplicemente: è un coglione che la gente non sopporta a prescindere!!!
>
> Bene, se noi difendiamo la nazionale solo per proteggere le ns 
> speranze di vederla al tavolo dei grandi sbagliamo perché alla fine 
> solo le critiche costruttive permettono un miglioramento del movimento!!
>
> Scusate per l'email leggermente lunga
> Un abbraccio a tutti voi
> Paolo
>
>
> Paolo FAMILIARI
> Finance Manager
> eni china
>
> eni china B.V
> 12 floor tower B, Parkview Green
> No. 9, Dongdaqiao Road, Chaoyang District 
> <x-apple-data-detectors://1/0>, Beijing, 100020, P.R. China
>
> T: +86 10 5927 9205
> M: +86 13810437970
> Email:paolo.familiari a eni.com <mailto:paolo.familiari a external.eni.com>
> W: eni.com <http://eni.com>
>
>
>
>
>
>
> Il giorno 12 ott 2015, alle ore 22:37, Luca Oliva 
> <lucaoliver63 a gmail.com <mailto:lucaoliver63 a gmail.com>> ha scritto:
>
>> Vorrei riportare la discussione sui dati.
>> Purtroppo ho visto la partita dell'Italia di domenica solamente 
>> all'inizio (i primi 10 minuti del primo tempo, comunque buoni) e dal 
>> 10' del secondo tempo alla fine (i peggiori).
>> Ho visto pertanto integralmente il recupero della Romania, con le tre 
>> mete realizzate.
>> Resto però al punteggio finale: 32-22, e ad una sensazione: risultato 
>> mai in discussione, per rimarcare questo: l'Italia ha confermato la 
>> distanza con le nazionali che la seguono nel ranking, ma non ha 
>> ancora il passo delle nazionali del tier 1. Occupa con sicurezza la 
>> zona di mezzo tra tier 1 e tier 2 e mi piacerebbe vedere come 
>> potrebbe finire una sfida con Giappone, Tonga, Georgiae Samoa, che 
>> sono le nazionali con le quali a mio parere l'Italia oggi deve 
>> confrontarsi.
>> Riporto le parole dell'articolo di Ivan Malfatto sul Gazzettino di 
>> stamani: "Il ricambio c'è. Perlomeno per battere Romania, Canada e 
>> rivali di secondo livello. L'incognita è vedere se la nuova 
>> generazione riuscirà a vincere, almeno sporadicamente come la 
>> precedente, anche con le rivali del primo livello".
>> Quanto ripeto da tempo, chiariamo quello che è il nostro livello 
>> effettivo, evitiamo illusioni ed abbagli, buoni esclusivamente per 
>> marketing ed interessi personali.
>>
>> Concludo però tornando alla domanda lanciata qualche giorno fa in 
>> list da Luciano (Ravagnani), che mi perdonerà la citazione indebita: 
>> "Nel caso, apparentemente remoto, che dovesse invece andare male con 
>> la Romania e ci si dovesse perciò qualificare in altro modo, c'è 
>> qualche amico della List che "vede" qualcosa di positivo in questa 
>> prospettiva?"
>> Visto il tono di alcuni commenti raccolti subito dopo il match, la 
>> vera domanda avrebbe potuto essere: "Nel caso, apparentemente remoto, 
>> che dovesse andare bene con la Romania ... c'è qualche amico della 
>> List che "vede" qualcosa di positivo in questa prospettiva?"
>> Vi lascio naturalmente con un sorriso ... :-)
>>
>> Ciao a tutti.
>> Luca
>>
>> Il 12/10/2015 15:17, Giovanni Ciraolo ha scritto:
>>>
>>> Svegliarsi, sempre, certamente. Ma non sono le scosse che 
>>> determinano i cambiamenti! Nel campo sportivo chi vuole innovare 
>>> deve proporre delle specifiche e dei modelli tecnici sempre più 
>>> chiari ed accettabili da tutti, e se una minoranza innovativa vuol 
>>> diventare maggioranza, la prima cosa che deve fare è di non apparire 
>>> presuntuosa e di non chiamare allo scontro. Il rugby Under in Italia 
>>> vale poco? Nella U20 siamo più o meno a livello Samoa: qualcuno 
>>> potrà dire che è un livello bassissimo perché la nostra posizione in 
>>> classifica nell’ultimo anno non è né migliorata né peggiorata, ma 
>>> allora con questi criteri assurdi perché non affermare (come 
>>> peraltro molti fanno) che gli psichiatri sono tutti pazzi 
>>> semplicemente perché curano i pazzi!
>>>
>>> Siamo parenti poveri del rugby e del resto anche un certo rugby 
>>> epico è alle nostre spalle? Ho letto il bellissimo testo di Rino 
>>> Francescato … ma io sarei più prudente perché nel 2008 il sistema 
>>> super liberista delle grandi imprese e banche mondiali sembrava 
>>> (come il super rugby aggressivo e trionfante) definitivo, 
>>> modernissimo, progressivo ed imbattibile ed è stato invece salvato 
>>> solo per un pelo e solo dal … capitalismo di stato, cioè esattamente 
>>> dal suo opposto di sinistra!
>>>
>>> Diffido sempre di chi vuol cambiare il mondo con una mano o con un 
>>> dito (faccio una eccezione per quello di Michelangelo): prima di 
>>> cambiare gli altri, si è in grado di cambiare sé stessi? Prima di 
>>> dire che nel mondo c’è una imbattibile modernità di manager pronti a 
>>> rendere i rugbisti (non italiani) una macchina di soldi, guardo 
>>> sempre alla condizione umana: i manager del futuro senza curriculum 
>>> li metterei solo a raschiare i barili di fagioli. E forse nemmeno 
>>> quello.
>>>
>>> Non servono le scosse. In un terremoto finché dominano le scosse non 
>>> ci sono veri programmi, c’è angoscia. Non vedo perché iniettare 
>>> angoscia nel nostro rugby, 4 anni fa per certi versi (aldilà delle 
>>> nostre illusioni tecniche di allora) eravamo messi anche peggio di 
>>> ora e siamo stati sbattuti fuori dagli irlandesi in ben altro modo. 
>>> Siamo in un periodo di difficile transizione e ci sono ancora degli 
>>> ingenui che gridano che in 20 anni si possono raggiungere le culture 
>>> anglosassoni del rugby. Ragazzi mi siete simpatici, ma prenderete 
>>> legnate tutta la vita! Sicuramente serve un profondo miglioramento 
>>> nel modo con cui vengono gestiti e sviluppati i giocatori (partendo 
>>> da professionisti veri e non da gente infarinata) ed è 
>>> indispensabile una minore approssimazione nell’insegnare i 
>>> fondamentali nelle varie scuole. Secondo me alcuni vogliono 
>>> migliorare il rugby isolatamente dagli altri sport, e penso sia un 
>>> errore nella fase attuale (il Giappone non è assolutamente cresciuto 
>>> in questo modo). Ma anche in Francia c’è una crisi, la si leggeva 
>>> ieri chiarissima negli occhi dei suoi giocatori, soprattutto 
>>> Bastareaud. Segnalo con l’occasione che nel territorio esagonale 
>>> d’oltralpe ci sono più buchi regionali di rugby che non in Italia. 
>>> Il calcio attira, il rugby deve convincere. Questo dappertutto. Sono 
>>> sempre delle minoranze ad accendere (e tenere accesa) la miccia 
>>> ovale. Talvolta poi la minoranza sembra diventare forte 
>>> nell’opinione pubblica. Per periodi molto limitati. Perché nessuno 
>>> ti può imporre una passione. Si cresce solo con chi ha voglia di 
>>> crescere!
>>>
>>> g. ciraolo
>>>
>>> *Da:*rugbylist-bounces a rugbylist.it 
>>> [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] *Per conto di *Gian Domenico 
>>> Mazzocato
>>> *Inviato:* lunedì 12 ottobre 2015 10:46
>>> *A:* rugbylist a rugbylist.it
>>> *Oggetto:* [RUGBYLIST] R: R: mi dispiace ma a me l'Italia non 
>>> convince e non piace
>>>
>>> *Con franchezza.*
>>>
>>> *SVEGLIA!!!!!SVEGLIA!!!!!!!!!!!!
>>> Come si fa a disquisire su motivazioni tecniche quando il problema 
>>> (e il dramma) è un altro?*
>>>
>>> *Abissalmente più di fondo, più di radice.
>>> Quello di restituire identità ad una nazionale la cui crisi (di 
>>> identità, appunto, ormai perdurante) è specchio e conseguenza della 
>>> crisi del sistema rugby Italia e dell’intero movimento.*
>>>
>>> *Tradotto significa leadership, crescita tecnica, allargamento reale 
>>> della base, riscoperta del territorio (dove sono finite Sicilia e 
>>> Sardegna?), restituzione di autonomia agli arbitri nella stagione in 
>>> cui producono gioielli come Mitrea e Blessano.*
>>>
>>> *Tradotto significa: abbiamo dirigenti all’altezza? Vogliamo entrare 
>>> in una visione manageriale del nostro sport?*
>>>
>>> *Poi, che Parisse sia al capolinea o no, conta un piffero.*
>>>
>>> *È il vuoto che ha dietro che spaventa.*
>>>
>>> *Gian domenico mazzocato*
>>>
>>> **
>>>
>>> *vieni a trovarmi nel mio sito
>>> *** 
>>> <http://www.giandomenicomazzocato.it/>*http://www.giandomenicomazzocato.it/**
>>> i miei libri, le conferenze,
>>> i miei diari di viaggio,
>>> gli appuntamenti e tanto altro*
>>>
>>> *scrivimi
>>> *** 
>>> <mailto:giandoscriba a giandomenicomazzocato.it>*giandoscriba a giandomenicomazzocato.it**
>>> ------------------------------------------*
>>>
>>> **
>>>
>>> *Da:*rugbylist-bounces a rugbylist.it 
>>> [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] *Per conto di 
>>> *tizianotaccola1 a alice.it
>>> *Inviato:* lunedì 12 ottobre 2015 09:48
>>> *A:* rugbylist a rugbylist.it
>>> *Oggetto:* [RUGBYLIST] R: mi dispiace ma a me l'Italia non convince 
>>> e non piace
>>>
>>> Abbiamo chiuso la nostra partecipazione al mondiale con quella 
>>> classifica che ci aspettavamo.
>>>
>>> Devo dire che questo non vale per tutte le squadre che hanno 
>>> partecipato fino ad oggi al mondiale.
>>>
>>> Prima di tutte l'Inghilterra, a seguire il Sudafrica e in misura 
>>> minore anche la Francia.
>>>
>>> L'Irlanda, che era stata designata come nostra antagonista al 
>>> traguardo della qualificazione, ha sfoderato
>>>
>>> una magnifica prestazione contro i galletti, battuti nel secondo 
>>> tempo da una immensa marea verde.
>>>
>>> Una Francia, caparbia, forte in tutti i reparti, che ha lottato fino 
>>> all'ultimo contro una squadra che del
>>>
>>> possesso e del volume di gioco ha fatto la sua arma vincente. I 
>>> galletti hanno forse sprecato un paio di calci
>>>
>>> di punizione, forse tre (non scordiamo il palo), hanno rubato 
>>> qualche touche, ma poi nel gioco aperto sono stati battuti
>>>
>>> dagli irlandesi, specie nelle ruks, come ammesso dallo stesso 
>>> Saint-André.
>>>
>>>  Vittoria strameritata per O'Connel e compagni, che hanno sostituito 
>>> dei campioni come Sexton
>>>
>>> e lo stesso capitano con altrettanti campioni che non hanno certo 
>>> fatto rimpiangere i titolari.
>>>
>>> La partita Irlanda-Argentina sarà di quelle da non perdere 
>>> assolutamente: va guardata!
>>>
>>> Tornando agli azzurri va detto che il primo tempo è stato giocato 
>>> con impegno, concentrazione,
>>>
>>> acume tattico e peccato per qualche sbavatura che ci ha impedito un 
>>> paio di segnature pesanti.
>>>
>>> Bene la nostra mischia che ci ha regalato i soliti calci di 
>>> punizione e occorre tener conto che il
>>>
>>> pacchetto rumeno è stato dato con circa 50 kg di scarto, superiore 
>>> al nostro. Un po' confusionario Benvenuti nel
>>>
>>> secondo tempo, dove si è fatto portare via l'ovale qualche volta di 
>>> troppo. I rumeni, come contro gli USA,
>>>
>>> hanno reagito veementemente nell'ultima mezz'ora, complice anche la 
>>> girandola delle sostituzioni, a mio avviso alcune
>>>
>>> affrettate ed altre non azzeccate, oltre ad un rilassamento 
>>> generale. Avrei fatto restare ancora qualche minuto Manici e McLean. 
>>> Intanto il
>>>
>>> tallonatore avrebbe avuto il tempo per alcuni lanci e per amalgamare 
>>> meglio i due piloni appena entrati, e
>>>
>>> Palazzani messo subito alla mischia avrebbe fatto una figuraccia in 
>>> meno. Quando Brunel se ne è accorto
>>>
>>> (della difficoltà di Palazzani ad estremo) ha mandato in quel ruolo 
>>> un'apertura (quasi esordiente) che non
>>>
>>> avevamo mai visto nella veste di "arrière". Incomprensibile! Il 
>>> francese già era stato criticato per aver lasciato Mauro in tribuna
>>>
>>> e credo che abbia toccato il fondo con queste cervellotiche 
>>> sostituzioni. Peccato perchè Jacques lascia l'Italia nel peggiore 
>>> dei modi.
>>>
>>> In questi ultimi venti minuti del mondiale si è rimangiato tutto 
>>> quello che ha predicato per 4 anni.
>>>
>>> Tant'è! Adesso occorre voltare pagina e ricominciare a pensare al 
>>> prossimo 6 Nazioni che , a scanso di equivoci, gli
>>>
>>> azzurri hanno dimostrato di meritare. Vedremo chi verrà chiamato per 
>>> portare avanti l'Italrugby. Fino ai prossimi
>>>
>>> test ( quando ci saranno?) seguirò le formazioni della Guinness.
>>>
>>> Un caro saluto da 14Cavallopazzo
>>>
>>>     ----Messaggio originale----
>>>     Da: Paolo.Familiari a eni.com
>>>     Data: 12-ott-2015 3.57
>>>     A: "rugbylist a rugbylist.it"<rugbylist a rugbylist.it>
>>>     Ogg: [RUGBYLIST] mi dispiace ma a me l'Italia non convince e non
>>>     piace
>>>
>>>     Mi dispiace andare forse controcorrente ma ieri ci siamo trovati
>>>     di fronte una squadra alquanto mediocre che ci ha lasciato
>>>     spazio alle facili illusioni.
>>>
>>>     Mi dispiace ancora di più constatare che del professionismo
>>>     abbiamo acquisito i valori più beceri e vergognosi.
>>>
>>>     Come ha scritto Massimo (Giovannelli, il vero capitano visto
>>>     degli ultimi 30 anni) non convocare per scelta tecnica
>>>     Bergamasco alla sua ultima partita in Nazionale è stato
>>>     ridicolo, ci stiamo appiattendo come il calcio dove conta di più
>>>     la forma che la sostanza!!!!!!
>>>
>>>     Grande Giovannelli, un amico fuori e dentro il campo.
>>>
>>>     Paolo
>>>
>>>     *From:*rugbylist-bounces a rugbylist.it
>>>     [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] *On Behalf Of *Giovanni
>>>     Ciraolo
>>>     *Sent:* Monday, October 12, 2015 4:45 AM
>>>     *To:* rugbylist a rugbylist.it
>>>     *Subject:* [RUGBYLIST] la guerra del tifo è finita
>>>
>>>     La domanda che mi pongo è: come ha fatto questa Italia, tutto
>>>     sommato produttiva nel suo gioco anche oggi contro la Romania,
>>>     battuta con il minimo sforzo, a perdere 32-10 da questa Francia
>>>     rivista oggi? E’ evidente che quel primo nostro match è stato
>>>     completamente dominato dall’arbitro, ma del resto Joubert aveva
>>>     un enorme debito precedente di errori verso i francesi ….
>>>
>>>     La dietrologie previsionali a mio parere si possono archiviare.
>>>     Abbiamo una squadra discreta, abbastanza regolare, fisicamente
>>>     da registrare ma mi sembra grottesco sostenere che il rugby
>>>     azzurro sia al terminal finale. Questa squadra ha ormai un
>>>     leader indiscutibile che non è assolutamente Parisse, e nemmeno
>>>     Allan, ma Gori. Questo ragazzo ha l’età giusta, ha
>>>     l’intelligenza, ha la volontà, del resto è questo il nostro
>>>     destino: il leader della nostra nazionale è sempre stato il
>>>     mediano di mischia. Qui abbiamo una scuola di vecchia data e
>>>     forse la prevalenza del ruolo dipende anche dalle nostre
>>>     caratteristiche fisiche e morfologiche, e dalla nostra tendenza
>>>     all’astuzia come uno dei motivi dominanti del nostro gioco.
>>>
>>>     Sono rimasto senza parole nel seguire Francia-Irlanda.
>>>     Un’Irlanda quasi esclusivamente fisica, errori di passaggio
>>>     elementari da entrambe le parti, galletti totalmente sterili e
>>>     depotenziati: francamente poteva andarci molto meglio in questa
>>>     coppa del mondo. Le distanze si riducono, del resto è un
>>>     fenomeno generale. Dire che oggi siamo giunti al terminal dei
>>>     giocatori pensionabili, scusatemi ragazzi, ma significa vivere
>>>     in una dimensione intellettualistica e sterile come la Francia
>>>     vista oggi. Va bene che la provincia italiana culturalmente
>>>     ricca consente anche di rimanere nel mondo di Platone, ma
>>>     caliamoci un po’ nella realtà concreta dei nostri giovani. Penso
>>>     che non sopportano le nostre litanie e i nostri dogmi.
>>>
>>>     g. ciraolo
>>>
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>>>     Piazzale Enrico Mattei, 1
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