Allan Bateman

Il tranquillo uomo del rugby gallese

Nato a Caerau, nel nord della Llynfi Valley, il 6 marzo 1965, Allan Glen Bateman è stato un talento precoce, avendo iniziato a giocare da bambino per la squadra della scuola elementare, a Plasnewydd, quindi, durante gli anni ’70, per la Maesteg Comprehensive School, dove è stato allenato da Peter Williams, fratello del grande JJ Williams, e dall’allenatore dei trequarti della nazionale gallese Gareth Williams.

Atleta versatile, Allan poteva giocare all’ala con la medesima classe che ha caratterizzato il suo gioco come centro. Il suo stile calmo e rilassato, la grande determinazione, la velocità di corsa, i sublimi tempi di passaggio, la capacità di attaccare gli spazi, hanno fatto di lui uno dei migliori trequarti gallesi di sempre.

 

Allan ha iniziato la sua carriera nel rugby che conta con il Maesteg RFC, per poi passare al Neath, prima di realizzare quattro caps con il Galles nella stagione 1990.

L’esordio ufficiale con la maglia dei Dragoni è arrivato, infatti, il 3 marzo di quell’anno, contro la Scozia a Cardiff, in una sfortunata partita dove i rossi hanno perso 13 a 9.

Durante quel Cinque Nazioni,  Bateman ha giocato, e perso, anche contro l’Irlanda a Dublino (14 a 8), quindi è partito con il suo team per un tour in Namibia, dove ha sconfitto due volte la squadra di casa.

 

Proprio allora, in quei giorni di rugby amatoriale, il richiamo del denaro della Rugby League ha avuto la meglio, e Allan, nel settembre 1990, ha firmato per i Warringtone Wolves. Nel rugby XIII l’atleta ha goduto di un notevole successo, giocando 13 volte anche per la nazionale di quel codice e due volte per la Gran Bretagna.

Egli ha inoltre cercato e trovato gloria in Australia, dove ha indossato la divisa dei Cronulla Sharks.

 

Allan è comunque tornato al Rugby Union, indossando la divisa del Richmond prima e, più tardi, del Northampton Saints.

Quindi, nel 1996, dopo sei anni di assenza, è rientrato anche nel circuito internazionale, essendo stato selezionato per affrontare gli Springboks in tour nel Regno Unito. Quel giorno a Cardiff, Bateman ha impressionato i critici e deliziato gli amanti della palla ovale con il suo gioco di alta qualità, anche se la sfida è stata persa 37 a 20.

 

Nel 1997, il trequarti ha segnato la prima meta per il suo Paese, nella gara persa 27 a 22 a Parigi, marcandone poi altre due nella vittoria per 70 a 21 sulla Romania a Wrexham.

 

Con molti campioni di ritorno al Rugby Union, la nazionale del Galles ha cominciato ad intraprendere la via della rinascita.

Anche i British Lions datati 1997 sono stati pesantemente influenzati da quei giocatori, con lo stesso Bateman che si è aggiunto a gente del calibro di Scott Gibbs, Allan Tait e John Bentley, per la storica visita in Sudafrica, la prima dalla fine dell’apartheid.

Quel tour ha regalato a Bateman il perfetto palcoscenico per mostrare il suo talento. Il veloce gioco dei Leoni si è adattato perfettamente a quello del gallese, il quale ha sciorinato le più accattivanti performance nelle gare infrasettimanali, in coppia al centro con il giovane Will Greenwood.

McGeechan e Telfer, allenatori dei Lions, hanno ricompensato Bateman con un cap in un test match, anche se si è trattato di una sostituzione e quando la serie era già stata vinta.

 

Durante il Cinque Nazioni del 1998, il gallese ha segnate tre mete, due delle quali contro l’Inghilterra a Twickenham, nonostante la gara sia stata persa 60 a 26.

Il Galles, con Bateman in campo, ha sconfitto poi la Scozia a Wembley (19 a 13) e l’Irlanda a Dublino (30 a 21), con il centro che è stato l’unico giocatore non francese a ricevere una nomination per il premio di miglior giocatore europeo dell’anno.

 

Nel 1999 Bateman ha giocato nella storica, vittoriosa serie in Argentina, la quale è stata seguita da una vittoria sul Sudafrica per 29 a 19, nella prima partita ad essere stata giocata dalla nazionale gallese nel nuovo Millennium Stadium.

È stata quella una grande stagione per Bateman, il quale ha avuto l’onore di essere nominato Welsh Player of the Year.

 

Il momento magico è proseguito con la Coppa del Mondo, ospitata proprio dal Galles.

Nel torneo, Bateman ha giocato all’ala e ha marcato una meta contro il Giappone nella facile vittoria per 64 a 15. I dragoni hanno passato la prima fase in scioltezza, ma si sono schiantati nei quarti di finale contro i futuri campioni Australiani, uscendo sconfitti per 24 a 9.

 

Nel 2000, Allan ha siglato la sua ottava meta internazionale nel 46 a 16 contro l’Italia, durante il neonato Sei Nazioni. Le 10 mete in 35 partite dimostrano chiaramente la sua capacità di fiutare la linea di meta.

 

È stata quella una grande stagione anche per il club di Bateman, il Northampton, che ha vinto la Heineken Cup. Allan, inevitabilmente, ha dato un importante contributo per sistemare in bacheca il trofeo.

 

Il 17 novembre 2001, dopo aver goduto di una vittoria contro Tonga (51 a 7), il tranquillo uomo del rugby gallese ha deciso di ritirarsi dal circuito internazionale.

 

Quello stesso anno ha firmato per due stagioni con il Neath, quindi, nel 2003, ha indossato contemporaneamente le divise del Maesteg, sino al 2006, e dei Bridgent Blue Bulls nel rugby XIII, sino al 2008.

 

Attualmente lavora nel Dipartimento di ematologia dell’ospedale di Swansea, ma gioca ancora a  livello amatoriale per club locale Heol-y-Cyw.

 

Bisogna proprio dire che ci sono stati pochi giocatori benedetti da un’abilità tecnica simile a quella di Allan Bateman, ma meno ancora quelli caratterizzati da una modestia e da una dignità come la sua..

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