Andrew Aitken

Il piccolo flanker dal grande cuore

Andrew Aitken ha avuto una carriera breve ma gloriosa con la maglia degli Springboks: solo sette gare, delle quali, però, non ne ha persa neanche una.

E avrebbe potuto sicuramente calcare il terreno di gioco più spesso, se non fosse per il fatto che si è sempre trovato di fronte una pesante ostruzione da parte di alcuni personaggi che pensavano avesse un fisico troppo minuto per il rugby internazionale. Con il suo metro e 86 centimetri per 92 chili, infatti, Aitken era ritenuto troppo piccolo per gli standard del moderno ruolo di flanker, ma nessuno può negare che egli sia stato un giocatore sublime, che ha battuto la concorrenza di terze linee ben più grosse di lui utilizzando la tecnica, l’agonismo, la consapevolezza dello spazio e della posizione del proprio corpo. La sua gestione del gioco era esemplare: aveva una capacità quasi unica che gli consentiva di tenere la palla in vita in qualunque situazione, un tackle feroce ed una velocità tale che alcuni si sono chiesti perché non fosse stato impiegato nel ruolo di centro.

 

Nato a Durban, il 10 giugno 1968, Andrew Douglas Aitken ha fatto il suo debutto con il Natal nel campionato provinciale del 1988, all’età di 20 anni, e si è rapidamente guadagnato il rispetto dei compagni di squadra grazie all’approccio mentale e allo zelo straordinario con cui scendeva in campo. Già l’anno seguente, in un sondaggio di un quotidiano, Andrew è stato votato migliore giocatore del rugby provinciale.

 

Egli ha giocato tre stagioni, con Natal, per un totale di 46 partite, vincendo la Currie Cup nel 1990. Quindi si è trasferito a Città del Capo e si è unito ai Western Province, squadra della quale è stato capitano dal 1991 al 1993.

 

A quel punto Aitken ha deciso di accettare l’offerta di un posto all’Università di Oxford. Lì, il flanker sudafricano ha giocato nel famoso Varsity Match contro Cambridge, nel 1993, prima di entrare nello Watsonians Rugby Club di Edimburgo. Infatti, come si nota dal suo nome, Andrew Aitken ha origini scozzesi, quindi è stato qualificato per rappresentare sia gli Highlanders sia gli Springboks.

Egli ha rappresentato i primi al mondiale Sevens di Hong Kong del 1994, ma quando sembrava sul punto di essere chiamato per giocare con la nazionale del cardo, ha deciso di tornare in patria, perché la maglia del Sudafrica è sempre stata la sua ambizione principale.

 

Nel 1996, oltre ad essere ormai diventato un giocatore insostituibile del Western Province, ha disputato una stagione nel campionato australiano di rugby league con i Perth Western Reds

 

L’anno successivo, durante la tournée dei Lions in Sudafrica, il gioco messo in mostra dal capitano del team di Cape Town ha talmente impressionato gli allenatori britannici, Ian McGeechan e Jim Telfer, che lo hanno cercato dopo la partita per convincerlo a giocare per la Scozia.

Nonostante McGeechan abbia tentato Aitken con la promessa di un posto fisso nella nazionale scozzese e, forse, con quella di indossare la famosa maglia rossa dei British Lions per il tour del 2001 in Australia, il flanker di Durban non si è smosso dalla sua decisione di giocare con gli Springboks.

 

Sempre nel ’96, Aitken, che con Bobby Skinstad e Corne Krige formava un trio eccezionale di terze linee, ha condotto Western Province alla vittoria in Currie Cup, sconfiggendo in una partita molto combattuta i Free State Cheetahs per 14 a 12.

 

Le sue splendide performance con il suo club e la notizia dell’invito a giocare per la squadra scozzese, gli sono valse una tardiva convocazione da parte degli Springboks per il loro tour di fine stagione in Europa, al posto del “rovigotto” A.J. Venter.

In quella tournèe Aitken è stato capitano della squadra nelle gare infrasettimanali contro i Barbarians francesi e la Francia A. Quindi, il 22 novembre 1997, ha debuttato in un match ufficiale quando, all’inizio del secondo tempo, ha sostituito l’infortunato Rassie Erasmus nella vittoriosa sfida per 52  a 10 contro i galletti, al Parc des Princes a Parigi .

 

L’infortunio di Erasmus ha fatto in modo che, sette giorni più tardi, Andrew Aitken partisse come numero 6 titolare nella partita in cui i Boks hanno battuto 29 a 11 l’Inghilterra a Twickenham, una gara dove il rugger di Durban ha mostrato la sua immensa classe, facendo meglio del più gettonato pack inglese e risultando essenziale anche come collante fra i propri avanti e i trequarti.

 

Nel giugno 1998 Aitken è entrato dalla panchina contro l’Irlanda, ed ha giocato, sempre però come sostituto, nella vittoria record per 96 a 13 contro il Galles.

 

Il 25 luglio 1998 ha quindi giocato da titolare con la maglia degli Springboks per la seconda volta nella sua carriera, in un match del Tri Nations contro la Nuova Zelanda, a Wellington, vinto dai verdi 13 a 3

 

Poi altre due partite come sostituto, sempre nel Tri Nations, il 15 agosto con gli All Blacks nella sua Durban (23 a 22) e con l’Australia a Johannesburg, il 22 agosto del 1998, un bel 29 a 15 che però ha scritto la parola fine sulla sua carriera internazionale.

 

Nel gennaio 1999, il flanker ha deciso di ritirarsi definitivamente dal rugby per motivi di lavoro.

 

Come detto all’inizio, durante la sua carriera Aitken ha compiuto prodigi ogni settima per Western Province, ma a causa della sua statura ridotta è stato inizialmente ignorato dai selezionatori degli Springboks. Comunque sia, ancora oggi Aitken è considerato dai tifosi di Capetown uno dei più grandi avanti di tutti i tempi.

 

Oggi Andrew Aitken è amministratore delegato di una società di fondo comune d’investimento.

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