David Kirk

L’avventura del capitano Kirk

Naturalmente non stiamo parlando di Star Treck, ma del capitano All Black David Kirk, un personaggio che ha ottenuto grande successo sia sui campi di rugby sia nella vita.

 

Nato a Wellington il 5 ottobre 1961, David Edward Kirk ha studiato presso la Russell Street School, la Wanganui Collegiate, il Selwyn College e, infine, all’Università di Otago.

Giocatore proprio di Otago, ha rappresentato la provincia dal 1982 ed è stato protagonista nella partita, sempre dello stesso anno, in cui le South Islands hanno sconfitto a sorpresa le più quotate North Islands. Per la maggior parte del periodo in cui si è trovato a Otago, però, il coach Laurie Mains gli ha preferito come mediano di mischia Dean Kenny, anche se di tanto in tanto ha fatto giocare entrambi contemporaneamente. Nelle partite più importanti del 1984, per esempio, Kenny si è spesso spostato all’apertura, mentre Kirk, la cui considerevole velocità aveva fatto di lui un giocatore di successo nel Rugby Seven, è stato a volte utilizzato come ala, anche se non sempre con sua soddisfazione. Il fatto è che Mains, così come altri, ha sempre avuto qualche dubbio sulle qualità rugbistiche di Kirk. al quale, secondo lui, mancava la capacità di lancio di Kenny, e la forza in difesa di Sid Going e Justin Marshall.

David ha in seguito sopperito a queste mancanze grazie a una notevole mobilità, sviluppata ad Auckland e successivamente adottata negli All Blacks.

 

Il mediano di mischia si è trasferito a Auckland nel 1985 ed è stato lì, sotto la guida di John Hart, che è diventato una selezione regolare per la squadra provinciale. In quella stagione ha giocato nella famosa sfida del Ranfurly Shield in cui Auckland ha sconfitto Canterbury e, nel 1986, dopo la partenza di Andy Haden con i Cavaliers,ha assunto la fascia di capitano della squadra.

 

Per quanto riguarda le tappe che lo hanno portato in nazionale, dopo aver fatto un tour con gli All Blacks nel 1983, come vice di Andy Donald, è diventato membro fisso dei New Zealand Colts.

Infine, il primo giugno del 1985, Kirk ha esordito in prima squadra a Christchurch contro l’Inghilterra, una partita che ha visto i neri prevalere 18 a 13.

 

L’anno dopo David è stato uno dei pochi All Blacks a non accettare l’invito per giocare in Sudafrica con la squadra non autorizzata dei Cavaliers, così è finito per diventare capitano di quella nazionale zeppa di giovani denominata Baby Blacks in quattro partite, dalla difficile vittoria con la Francia per 18 a 9, alla sconfitta in Bledisloe Cup dove, nell’unica partita vinta su tre, ha marcato la sua prima meta internazionale.

 

Tuttavia, dopo il ritorno dei ribelli Cavaliers all’ovile, molti hanno ritenuto che Kirk, il cui rifiuto a partecipare al viaggio in Sudafrica è stato visto come un tradimento, non era degno del posto in squadra ed è stato praticamente spazzato via a favore di giocatori più affermati. Così, dopo una tournée in Francia a novembre, segnata da una vittoria e da una sconfitta, i selezionatori hanno deciso di lasciarlo in stand-by per poi recuperarlo nella prima Coppa del Mondo.

 

In quel momento Jock Hobbs, che era stato preferito come capitano a Kirk per il tour in terra francese, è stato costretto ad abbandonare per i postumi di una commozione cerebrale, mentre il tallonatore Andy Dalton, che avrebbe dovuto essere lo skipper ufficiale per il torneo, all’ultimo momento ha dovuto anch’egli ritirarsi a causa di un infortunio subito in allenamento. Così la fascia è passata al braccio di David Kirk, il quale, alla fine, si è ritagliato un posto nella storia per avere sollevato la coppa al cielo.

Nel 70 a 6 contro l’Italia, la partita che ha aperto il mondiale, Kirk ha marcato due mete, mentre altre tre ne ha segnate rispettivamente contro Fiji (74 a 13), Argentina (46 a 15) e con la Francia in finale  (29 a 9)

 

Dopo quel famoso 20 giugno però, Kirk ha disputato una sola gara, il 25 luglio contro i Wallabies a Sidney, terminata con una vittoria per 30 a 16. Gli All Blacks hanno conquistato la Bledisloe Cup, ma in quella partita lui si è infortunato ai legamenti del ginocchio così, a soli 26 anni, ha deciso di terminare la sua avventura nel rugby.

 

Personaggio riflessivo e articolato, ha ottenuto subito una borsa di studio per l’Università di Oxford, dove ha anche giocato nel famoso “Varsity Match”.

 

Quando ha fatto ritorno al proprio paese nei primi anni novanta, David ha imboccato numerose strade. Prima di tutto è stato allenatore di Wellington nella stagione 1993-94. Poi ha scritto una biografia intitolata "Black and Blue”. Quindi, è diventato un quotato collaboratore sia sulle colonne di un settimanale sia in TV, dove le sue opinioni schiette e intelligenti hanno toccato molti argomenti del rugby, dal professionismo agli arbitri, sino a quello preferito dai neozelandesi, l’inadeguatezza del rugby inglese.

 

Lanciatosi in politica, ha fatto parte dello staff del Primo Ministro Jim Bolger, con il quale è stato vicino a diventare parlamentare del National Party al posto del pensionato Sir Robert Muldoon, quando si è candidato alle elezioni legislative per Tamaki.

 

Dal 2003 è diventato amministratore delegato della società Australian Paper, la PMP, e poi presidente regionale della cartiera Norske Skog.

 

Nell’agosto del 2005, David Kirk è stato nominato amministratore delegato anche della Fairfax Media, una delle più grandi e diversificate compagnie australiane di mezzi di comunicazione, carica che ha mantenuto sino al 5 dicembre 2008.

 

Il suo coinvolgimento più recente con il rugby è arrivato alla fine del 2009, quando ha guidato un gruppo di esperti indipendenti nominati dal SANZAR per risolvere una situazione di stallo tra i tre membri  Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia, per stabilire se la prevista quindicesima franchigia avrebbe dovuto essere Australiana o Sudafricana. In ultima analisi, è stata scelta Melbourne, che inizierà a giocare nel 2011.

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