Fergus Slattery

Il leone d’Irlanda

Ibernia, Eriu, Irlanda, comunque la si chiami questa è un’isola straordinaria; dalla Dirty Old Town alle maestose Cliffs of Moher, dalla Strada dei giganti a Cork, è facile perdersi nelle vastità degli orizzonti, nei suoni della natura e dei reel, nel crogiolo dei colori: il blu dell’Atlantico, il verde del trifoglio, l’arancio del tramonto, il rosa dell’erica, il giallo dell’iris. Essa è la terra dei druidi, dei santi, delle fate, dei suonatori d’arpa, degli uomini orgogliosi e dei campioni di rugby. All’epoca in cui giocava Fergus Slattery, si era negli anni 70, l’Irlanda era nota, purtroppo, anche per le lotte intestine, le rivalse religiose e le bombe piazzate per uccidersi tra fratelli. Lassù il rugby, allora come adesso, è più di uno sport; è l’unico mezzo con il quale l’Isola trova la propria unità, l’unico momento in cui il nord e il sud, i cattolici e i protestanti, si abbracciano durante gli inni e giocano insieme, dando l’anima per una sola squadra, per una sola nazione.

 

Lasciamo però le disquisizioni politiche ad altri siti e cominciamo a conoscere Fergus Slattery, l’atleta che ogni qual volta è sceso in campo ha messo in mostra un livello di intensità e di professionalità che non sarebbero stati fuori luogo nella nostra epoca moderna. I suoi 61 caps con la maglia verde, dei quali 17 da capitano, hanno fatto sì che al momento del ritiro egli fosse il Flanker con più presenze di tutti i tempi. È giusto anche dire che Fergus è stato fortunato, perché giocare in una squadra che includeva personalità del calibro di Mike Gibson, Willie John McBride, Phil Orr e Willie Duggan ha contribuito non poco a rendere l’Irlanda di quel periodo uno dei team migliori al mondo.

 

John Fergus Slattery è nato il 12 febbraio 1949 a Dùn Laoghaire, una ridente cittadina che sorge sul mare, 12 chilometri a sud della capitale. La sua prima partita in nazionale è datata 10 gennaio 1970, quando ancora era uno studente dello University College di Dublino e giocava flanker, appunto, per l’UCD. La partita in questione era una sfida con il Sudafrica e si è risolta in un pareggio per 8 a 8.

Successivamente Fergus ha partecipato a tutte le sfide del Cinque Nazioni di quella stagione, che ha raggiunto il culmine nel 14 a 0 contro il Galles a Dublino, un risultato che tra l’altro ha negato agli uomini in rosso la conquista del titolo, finito fra le mani francesi per differenza punti, e della Triple Crown.

 

La reputazione del nostro flanker è cresciuta partita dopo partita, tanto è che nel 1971 si è guadagnato la chiamata da parte dei Lions in partenza per la Nuova Zelanda. A soli 21 anni Slattery avrebbe dovuto giocare il terzo test in sostituzione dello squalificato John Taylor, ma l’opportunità gli è stata negata da un attacco di tonsillite. Egli è tornato così dalla terra dei kiwi senza avere disputato alcuna gara, ma l’esperienza l’ha ad ogni modo arricchito e si sarebbe rivelata utile nel successivo tour dei Leoni tre anni più tardi.

 

Nel 1972 Fergus è stato assoldato in quella fucina di talenti che è stato il Blackrock College di Dublino, e nel frattempo ha continuato a mostrare la sua impressionante forma anche in maglia verde. Purtroppo le possibilità di vincere il Grande Slam si sono affossate quando sia il Galles sia la Scozia hanno rifiutato di recarsi nella terra di San Patrizio a causa della disastrosa situazione politica; così l’Irlanda è rimasta bloccata su due vittorie con due partite non disputate.

 

La stagione 1973 è iniziata in maniera memorabile per Fergus. Prima di tutto ha giocato nella squadra irlandese che ha pareggiato con gli All Blacks 10 a 10 a Dublino, risultato che ha negato ai kiwis il Grande Slam. Quindi è stato selezionato per giocare con i Barbarians contro la stessa squadra neozelandese, all’Arms Park. Il primo tempo di quella partita, resa celebre dalla splendida meta di Gareth Edwards, ha visto Fergus marcare prima una meta e poi fare un tackle che ha permesso a John Bevan di portare il punteggio sul 17 a 0. I Baa-Baas nel secondo tempo hanno contenuto il ritorno della Nuova Zelanda, quindi ancora Slattery, a fine gara, ha regalato l’ovale a JPR Williams che l’ha schiacciato oltre la linea.

 

Nel Cinque Nazioni l’Irlanda è stata di nuovo competitiva, ma le sconfitte di misura contro il Galles (16 a 12) e la Scozia (19 a 14) hanno impedito loro di vincere il titolo. Tuttavia, la vittoria per 6 a 4 in Francia all’ultimo turno ha fatto sì che il campionato si chiudesse con tutte e cinque le squadre a pari merito, un risultato unico nella lunga storia del torneo.

 

Più avanti nell’anno l’Irlanda ha superato l’Australia, la Nuova Zelanda e la Scozia, raggiungendo così la finale del primo Mondiale Seven disputato a Murrayfield, dove hanno incontrato l’Inghilterra. I verdi a fine gara si trovavano in vantaggio per 18 a 16, ma un errore di Fergus nei 22 dell’Inghilterra ha lanciato Keith Fielding e gli ha permesso di trovare la meta della vittoria per i bianchi.

 

Nel 1974 Fergus ha finalmente avuto l’onore di vedersi consacrato campione quando l’Irlanda, dopo due vittorie e un pareggio, si è assicurata il titolo del Cinque Nazioni per la prima volta dal 1951.

Il clou è stata la bella vittoria a Londra per 26 a 21. L’unica sconfitta, 9 a 6, i verdi l’hanno subita in Francia alla prima giornata.

Sulle ali di questo trionfo Slattery è partito con i Lions alla volta del Sud Africa. All’inizio ha dovuto lottare per il ruolo di openside flanker con l’inglese Tony Neary ma, grazie alla sua abilità nel tackle e nel possesso palla, Fergus ha ottenuto la maglia in tutte e quattro le prove, ripagando la fiducia concessagli giocando superbamente. Come tutti sanno i Lions hanno vinto la serie 3 a 0, con l’ultima gara, quella disputata a Johannesburg, scaturita in un pareggio 13 a 13. Fergus ha cercato, di fatto, di portare a casa un netto 4 a 0, ma la sua meta all’ultimo minuto non è stata convalidata. Egli era sicuro di avere schiacciato la palla, ma l’arbitro è stato influenzato dal mediano di mischia degli Springboks Paul Bayvel, che gridava "Non ha toccato. Non è meta, non è meta!". Il replay dell’azione invece ha dimostrato che Fergus aveva realmente toccato il terreno con l’ovale, ma l’arbitro si era ricordato di avere assegnato una meta dubbia a Roger Uttley a inizio gara e non se l’è sentita di sbagliare una seconda volta.

Da notare che in quel tour Fergus Slattery ha capitanato i leoni nelle partite contro le squadre provinciali.

 

Alla fine del 1974 l’Irlanda ha disputato due incontri speciali per celebrare il centenario della IRU, con i Presidents XV e la Nuova Zelanda. La prima partita, dove Fergus che ha marcato la sua prima meta col trifoglio sul petto, è finita 18 a 18. Contro gli All Blacks invece, i verdi non sono stati in grado di ripetere l’eroico risultato del 1973 e hanno perso 15 a 6.

Tuttavia, Slattery è stato nuovamente selezionato per i Barbarians che hanno sfidato i Tuttineri nella loro ultima gara del tour: il risultato è stato un pareggio.

 

Fergus nel 1975 è stato raggiunto in nazionale dal suo compagno di squadra del Blackrock College Willie Duggan, un giocatore che avrebbe stabilito in seguito il record di caps per un Numero 8 irlandese. A parte questo la macchina dei verdi ha funzionato abbastanza bene durante il Cinque Nazioni, anche se il tutto è stato rovinato da una terribile sconfitta, 32 a 4, ad opera del Galles a Cardiff.

 

Fergus ha giocato la sua ventottesima gara consecutiva nel 1976 contro l’Australia, ma è stato oscurato dal suo pari ruolo avversario Gary Pearse. L’Irlanda ha perso la partita 20 a 10 a causa delle mete di Tony Shaw, John Weatherstone e dalla gigantesca ala John Ryan.

Un infortunio ha poi costretto Fergus a finire lì la stagione. È tornato a giocare contro la Scozia e la Francia l’anno successivo.

 

Nel 1978 l’Irlanda ha conseguito solo una vittoria nel campionato (12 a 9 sulla Scozia) e Slattery ha sorpreso molti per la reazione violenta dopo la sconfitta con il Galles a Dublino per 20 a 16.

 

L’anno successivo Fergus è stato eletto capitano della nazionale, una posizione che ha occupato sino 1981. Con sole cinque vittorie su diciassette partite però, sulla carta il suo record non è stato particolarmente impressionante, anche se è giusto ricordare che parecchie di quelle sconfitte sono maturate con margini molto ristretti.

Uno dei momenti topici di Slattery con la fascia al braccio è stato il tour in Australia del 1979, quando l’Irlanda ha vinto 7 partite su 8 compresi i due test match contro i Wallabies di Tony Shaw, che ultimamente avevano battuto Inghilterra e Galles.

 

La stagione seguente i verdi hanno vinto due di quattro partite del Cinque Nazioni, ma nel 1981 sono andati in bianco, anche se le sconfitte con Scozia e Galles si sono verificate per un unico punto. Onore comunque a Fergus che a Cardiff ha marcato la sua seconda meta dopo quella ormai lontana del 1974.

Quella stagione ha visto anche l’arrivo in nazionale di un altro collega dei Blackrock College, Hugo McNeill, e con il suo ingresso l’Irlanda ha costituito un pacchetto di avanti fra i più potenti degli anni a venire.

 

Nell’estate del 1981 Slattery ha condotto l’Irlanda in un tour in Sudafrica, ma la squadra è stata sconfitta in entrambe le gare dai calci di Naas Botha. Tuttavia Fergus ha avuto la consolazione di tre mete contro i Presidents XV.

Tornati a casa, gli irlandesi sono stati battuti 16 a 12 dai Wallabies, nonostante abbiano dominato gli avversari fino alla fine.

 

Fergus è stato sollevato dal ruolo di capitano nel 1982, ma proprio quell’anno l’Irlanda è riuscita nella memorabile impresa di vincere la sua prima Triple Crown dal 1949, grazie soprattutto ai calci di Ollie Campbell. I verdi potevano anche accaparrarsi il Grande Slam, ma purtroppo hanno perso l’ultima gara a Parigi per 22 a 9.

 

L’anno dopo l’Irlanda ha nuovamente dominato il campionato, ma una sconfitta contro la squadra gallese di Eddie Butler a Cardiff, ha fatto sì che essi vincessero il titolo, ma in condivisione con la Francia, che in precedenza avevano battuto 22 a 16.

In quel torneo Fergus ha fatto la sua ultima apparizione con la nazionale nella sua Dublino, in un 25 a 15 contro l’Inghilterra, dove ha segnato per l’occasione la sua terza e ultima meta internazionale.

 

Il 21 gennaio 1984, a 34 anni, ha giocato l’ultima definitiva gara, la trentaquattresima consecutiva, inchinandosi contro la Francia a Parigi 25 a 12.

 

Nel 2007 Fergus Slattery è stato introdotto nella International Rugby Hall of Fame.

 

Oggi questo leone irlandese lavora come amministratore delegato per una società immobiliare.

 

Giada

 

 

 

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