Gavin Hastings

Il grande Gav

"Non c’è uomo più rispettato per le sue capacità dentro e fuori il campo di gioco di questo delizioso scozzese, che è l’epitome dell’uomo di rugby; coraggioso, risoluto, avventuroso amante della propria squadra".

Questo ha scritto di Gavin Hastings il famoso scrittore Clem Thomas, e non aveva torto, perché con 61 caps con la maglia del cardo sulle spalle, fra il 1986 e il 1995, ed uno score di 667 punti, non ci possono essere dubbi sul fatto che Gavin sia uno dei più forti giocatori scozzesi della storia, se non addirittura il migliore. Egli è stato un estremo affidabile, forte nei calci, grande senso tattico, che non aveva paura dello scontro fisico. Oltre a questo era anche un abile marcatore in quanto ha segnato ben 17 mete, posizionandosi al terzo posto nella classifica dei metamen scozzesi di tutti i tempi.

Dato il suo fenomenale talento e alla superba corporatura, che aveva in comune con un altro grande fullback della sua epoca, Serge Blanco, Gavin “Big Gav” Hastings è stato più volte paragonato a JPR Williams, quando questi era all’apice della carriera dieci anni prima.

 

Nato ad Edimburgo, mercoledì 3 gennaio del 1962, Gavin ha iniziato a giocare a rugby nella squadra del George Watson’s College. Fin da subito ha posto il suo sigillo nel regno della palla ovale scozzese, ed è dientato il primo capitano della nazionale giovanile a vincere in Inghilterra.

Nel 1985 poi, ha capitanato la squadra dell’Università di Cambridge nella gara vinta nello storico Varsity Match.

 

Il debutto internazionale con la nazionale maggiore è arrivato il 18 gennaio 1986, quando ha sostituito il leggendario estremo Peter Dods per affrontare la Francia a Murrayfield, raggiungendo così sul campo il fratello minore Scott, tre quarti centro. Purtroppo, l’esordio di Big Gav non è stato dei migliori: ha sbagliato subito il calcio d’inizio, regalando così ai galletti l’occasione per marcare una meta con Berbizier. Un uomo con meno carattere sarebbe crollato, ma nel corso della gara, grazie a sei calci, ha realizzato tutti i punti con i quali la Scozia è riuscita a vincere 18 a 17.

Più avanti nella stagione Hastings ha dato una grossa mano alla sua squadra per battere l’Inghilterra a Murrayfield 33 a 6, segnando 21 punti. Vincendo anche in Irlanda, 10 a 9, la Scozia si è aggiudicata il Cinque Nazioni di quell’anno a pari merito con i transalpini. Il cartellino personale di Big Gav Hastings riportava “52 punti realizzati”, un bel risultato per essere la stagione del debutto.

 

Nel 1987 la Scozia ha terminato il Cinque Nazioni con due vittorie su quattro gare e si è recata in Nuova Zelanda per partecipare alla prima Coppa del Mondo con un ottimo spirito. Gavin ha brillato all’avvio della prima fase, stabilendo uno score di 27 punti contro la Romania e 19 nei confronti dello Zimbabwe. Tuttavia, il pareggio con la Francia nella partita di apertura e un’inferiore differenza punti, l’hanno collocata nel quarto di finale con i favoritissimi All Blacks. La partita è stata persa 30 a 3, i 3 punti segnati da Hastings.

 

Nel 1989 Hastings si è guadagnato la chiamata per il tour dei British Lions in Australia, indossando la maglia con il numero 15 in tutti e tre i test match, Big Gav ha giocato in maniera superba ed ha segnato 28 punti cruciali per la vittoria finale nella serie.

 

Nel 1990 la Scozia ha fatto il Grande Slam battendo nella gara decisiva l’Inghilterra a Murrayfield. Gli Highlanders avevano vinto i primi tre incontri e così pure i bianchi, che sembravano però più forti. Nella gara decisiva, alla fine del primo tempo gli scozzesi conducevano 9 a 4, grazie a tre calci di Chalmers e ad una meta di Guscott non trasformata. Nella ripresa una meta di Stanger ed un calcio di Hodgkinson hanno fissato il punteggio sul 13 a 7, dando il via libera al tripudio degli uomini in blu.

 

Tuttavia, nel 1991 la Scozia non ha avuto successo nella difesa del titolo, avendo perso con la Francia a Parigi e contro una determinata Inghilterra a Twickenham.

Le due rivali si sono incontrate anche più tardi nel corso dell’anno, in una sfida valida per la Coppa del Mondo. Tuttavia, in un incontro molto ruvido, l’Inghilterra si è guadagnata una dolce vendetta sulla Scozia con una vittoria 9 a 6, dopo che Gavin aveva sbagliato un facile calcio quando il punteggio era ancora fissato sul 6 a 6.

Gli scozzesi hanno poi perso per 13 a 6 con la Nuova Zelanda, in una gara dei quarti che ha visto Gavin proporre uno dei migliori tackles del torneo.

Usciti di scena dal mondiale, Hastings e gli altri giocatori scozzesi sono arrivati a Twickenham, il giorno della finale, vestiti con la divisa verde e oro dell’Australia per tifare gli avversari dell’Inghilterra.

 

A seguito del ritiro di David Sole, alla fine del 1992, per il tour in Australia la fascia di capitano della nazionale scozzese è stata assegnata a Gavin Hastings. Gavin, a dire il vero, non aveva lo stesso approccio alla leadership fatto di fuoco e zolfo come i suoi predecessori, Sole e Finlay Calder, ma la sua auto convinzione e la capacità di infondere fiducia negli altri ha fatto comunque di lui uno skipper ugualmente efficace.

 

Dopo il Cinque Nazioni del 1993, in cui la Scozia ha vinto due gare e perse le rimanti, Gavin è stato nominato capitano dei British Lions per il tour in Nuova Zelanda, l’ultimo dell’era del dilettantismo. Si è guadagnato quell’onore a scapito di Will Carling, le cui azioni erano diminuite per colpa della scarsa vena dell’Inghilterra in quel periodo.

Anche se la tournée è stata piena di difficoltà, sia in campo sia fuori,  la sconfitta dei Lions nella serie per 2 test a 1 è solo da attribuire alla sfortuna. Infatti, per tutto il tour, i rossi hanno dovuto far fronte ad un arbitraggio contrario e all’aggressività delle squadre provinciali. Frequenti infortuni nelle mediocri gare infrasettimanali hanno fatto sì che molti giocatori si siano persi per strada e questo non può avere certo aiutato ne il gioco ne tanto meno il morale. La squadra aveva subito un duro colpo già all’inizio del tour, quando il seconda linea Wade Dooley era dovuto rientrare in patria a causa di un lutto. Peggio è stato quando il suo sostituto, Martin Bayfield, è stato ferito durante la partita contro Otago, una gara durissima in cui anche il fratello di Gavin, Scott, ha subito un incidente.

Nel primo test match poi, i britannici, dopo che un superbo penalty di Big Gav angolato e contro vento aveva centrato i pali, hanno subito l’ingiustizia di una meta dubbia di Frank Bunce che ha portato la sua squadra ad un solo punto dai rossi che conducevano 18 a 13. Come se non bastasse, gli All Blacks si sono visti assegnare anche un ridicolo penalty negli ultimi minuti che è stato convertito con facilità da "Mister affidabilità" Grant Fox. Il risultato finale è stato di 20 a 18 in favore dei neri.

La sfortuna comunque non era terminata. Un incidente, infatti, ha messo in pericolo la partecipazione alla seconda gara di Gavin, ma l’allenatore Ian McGeechan ha insistito sul fatto che giocasse ugualmente, convinto che se il capitano fosse durato anche un solo minuto la sua presenza avrebbe avuto un forte effetto psicologico sugli altri giocatori. Hastings ha giocato l’intera partita e grazie alle superbe performance di Rob Andrew, di Dewi Morris, nonché di tutti gli avanti, i Lions hanno vinto 20 a 7.

Purtroppo nella terza prova i leoni sono stati travolti 30 a 12. In ogni caso, nonostante la serie di test sia stata persa, il tour si è rivelato un enorme successo a livello personale per Hastings che, a differenza di Phil Bennett nel 1977, è effettivamente cresciuto come uomo e come atleta grazie anche alla responsabilità cui ha dovuto fare fronte in qualità di capitano. Ha lasciato la Nuova Zelanda con una serie di record, fra cui il maggior numero di punti effettuati da un giocatore in una serie (35), il maggior numero di penalty centrati, sempre in una serie (12), il maggior numero di penalty centrati in un singolo match (6),il  maggior numero di punti in un test dei Lions (66) e, al pari dell’irlandese Tony Ward nel 1980, il record di 18 punti in una sola partita.

 

Più tardi, nel corso dell’anno, sia Inghilterra che Scozia hanno avuto la possibilità di ottenere vendetta, quando la Nuova Zelanda è arrivata in tour nel Regno Unito. Gli inglesi a dire il vero se la sono cavata meglio, essendo riusciti a sconfiggere i neri per 15 a 9. Una settimana dopo invece, gli Highlanders hanno perso 51 a 15 a Murrayfield.

 

Nel 1994 Gavin ha ricevuto l’onorificenza dell’Impero Britannico per i servizi resi al Paese con il rugby. Un bel risultato certo, ma sul campo però, gli scozzesi se la cavavano male: il loro unico punto nel Cinque Nazioni lo hanno ottenuto pareggiando 6 a 6 contro l’Irlanda. In quella stagione, infatti, hanno perso contro il Galles e contro l’Inghilterra a Murrayfield 15 a 14, quando John Callard ha segnato un penalty all’ultimo minuto. Gavin era inconsolabile dopo la partita, avendo sbagliato cinque calci.

 

Nel 1995 gli scozzesi si sono presentati ai nastri di partenza del nuovo torneo con una forma migliore. Hanno vinto i loro primi tre incontri, così come gli Inglesi, e si apprestavano a riconquistare il Grande Slam com’era accaduto nel 1990. Lungo il percorso la Scozia aveva anche siglato la sua prima vittoria a Parigi dal 1969, dopo dodici sconfitte consecutive, in una gara in cui Gavin è stato una vera spina nel fianco della difesa, garantendo alla sua squadra la vittoria per 23 a 21 con una meta su passaggio di Gregor Townsend nei minuti finali. Prima della partita Hastings aveva commentato che sarebbe stato bello avere qualcosa di nuovo da offrire al pubblico al posto dell’ormai sbiadita ripresa del 1969 in cui Jim Telfer marcava la sua eroica meta.

Purtroppo però, non c’è stata alcuna ripetizione del 1990. Nella gara-spareggio con i bianchi, la Scozia ha trascorso la maggior parte del gioco in difesa, giocando male e concedendo numerosi penalty. Un ottimo affare per l’Inghilterra, che alla fine ha preso il controllo della partita e ha vinto 24 a 12 grazie al piede di Rob Andrew. Il Grande Slam è finito nella bacheca inglese, ma, con l’eccezione di questa ultima partita, la Scozia ha fatto un buon torneo e Gavin ha stabilito 56 punti, superando così il suo record di 52 della stagione in cui aveva debuttato nel 1986.

 

Quello stesso anno si è giocata anche la Coppa del Mondo e, ancora una volta, Gavin è stato il trascinatore della sua nazionale. Nella prima fase ha siglato 44 punti contro la Costa d’Avorio e altri 31 con Tonga. Purtroppo la Scozia ha perso 22 a 19 contro la Francia e, proprio come nel 1987, tale risultato è stato fondamentale per gli scozzesi che si sono trovati di fronte ancora la Nuova Zelanda nei quarti di finale. Qui la Scozia non è mai stata competitiva e ha perso 48 a 30, ma il loro rendimento è stato rivalutato nel momento in cui gli All Blacks hanno strapazzato l’Inghilterra nella semifinale.

La partita con i neri è stata l’ultima di Gavin Hastings per la Scozia: era l’11 giugno 1995. Al momento del ritiro, dopo 61 caps , di cui 20 da capitano, Gavin era il giocatore scozzese con più presenze, un record che sarà poi battuto da suo fratello Scott l’anno seguente.

 

Nel 1996 Hastings ha preso la controversa decisione di giocare come kicker nella squadra di football americano degli Scottish Claymores, nel WLAF. Il breve periodo in cui ha partecipato al suo nuovo ruolo, però, non è stato buono e anche se i Claymores hanno vinto il World Bowl, il campionato scozzese, a Murrayfield Hastings ha sbagliato 4 tentativi su 27 extra score, e ha perso la possibilità di una meta solitaria.

 

In pensione Gavin ha mantenuto comunque il suo legame con il rugby attraverso il lavoro nei media e si è scavato una nicchia nel mondo del lavoro come capo della propria società di marketing sportivo, la ENS ltd.

 

Nel 2003 Big Gav è stato introdotto nella International Rugby Hall of Fame.

 

Il 30 agosto 2007 è stato dato l’annuncio che Gavin Hastings è diventato il nuovo presidente del club di rugby di Edimburgo.

 

Giada

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