John Taylor – Il ribelle

Soprannominato “Basil Brush” a causa della barba e dei capelli incolti, John Taylor è stato un flanker molto mobile e leggero, che ha totalizzato 26 caps con la nazionale gallese durante il periodo d’oro, intorno alla fine anni Sessanta e primi Settanta.

Nato il 21 luglio 1946 a Watford, nell’Hertfordshire, ha iniziato la carriera rugbistico con il Loughborough College, per poi passare ai London Welsh, dai quali non si sarebbe più staccato.
Il 4 febbraio 1967 ha esordito con la maglia dei Dragoni, perdendo a Murrayfield 5 a 11; primo atto di una stagione orribile in cui il Galles ha evitato il Whitewash solo grazie alla vittoria di Cardiff contro l’Inghilterra all’ultima giornata del Cinque Nazioni.

Già nel 1968 comunque, John è stato selezionato per giocare con i Lions in Sudafrica. In termini di risultati il tour è andato piuttosto male per i Leoni allenati da Ronnie Dawson, che sono tornati a casa con 3 sconfitte e 1 pareggio. Nei test non internazionali, i rossi hanno vinto 15 gare su 16, perdendo solo contro Transvaal.
Taylor ha giocato cinque partite, ma è rimasto talmente colpito dal sistema dell’apartheid, che nella stagione 1969-70, quando i ‘Boks sono arrivati in tournée dalle sue parti, ha informato il Welsh Rugby Union che non sarebbe stato disponibile per giocare contro di loro.
Quel rifiuto gli è costata la convocazione per giocare con i Barbarians nel 1970.

In quel periodo il seme della futura grande squadra gallese era germogliato e Taylor ne era una parte integrante. La sua aggressività in difesa faceva sì che raramente i mediani d’apertura avevano un pomeriggio facile, e anche in mischia era ormai diventato un giocatore di altissimo livello.

Nel 1969 il Galles ha vinto Cinque Nazioni e Triple Crown, mentre l’anno seguente ha condiviso il titolo con la Francia.

Il Grande Slam è infine arrivato nel 1971, ed è stato Taylor che praticamente lo ha conquistato nella più drammatica delle vittorie, contro la Scozia a Murrayfield. Verso la fine del gioco il risultato era di 18 a 14 per la nazionale del Cardo, quando Gerald Davies, dopo una touche conquistata dal Galles, ha corso in direzione dell’angolo destro e ha schiacciato l’ovale in meta. La trasformazione avrebbe garantito la vittoria ai rossi, ma la posizione era troppo angolata e Barry John non se l’è sentita di provare. Ad incaricarsene, allora, è stato un kicker part-time come John Taylor, che col suo piede mancino avrebbe avuto maggiori chance. Il suo calcio superbo è andato dritto in mezzo ai pali e quei punti, uniti a quelli della meta da lui segnata nel primo tempo, hanno portato il Galles a vincere 19 a 18 e a conquistare lo Slam.

Taylor è stato quindi selezionato per il tour dei Lions in Nuova Zelanda, nel 1971, dove ha giocato in tutte e quattro le prove. Oltre a rompere il gioco avversario, il flanker ha garantito anche continuità e palle veloci ai talentuosi trequarti della sua squadra. La serie è stata vinta 2 a 1, con un pareggio 14 a 14 nell’ultima sfida a Auckland.

John ha giocato ancora per il Galles fino al 1973. L’ultima apparizione è datata 24 marzo, una partita con la Francia, a Parigi, dove i rossi hanno perso 3 a 12.

Quello stesso anno, dopo che Mervyn Davies si è ammalato poco prima del classico incontro tra Barbarians e All Blacks, qualcuno ha suggerito il nome di Taylor per la sostituzione. Il segretario del club a inviti, il brigadiere Glyn Hughes, ha però risposto negativamente: "Lui non giocherà. Quell’uomo è un comunista!"

Nel 1974 Taylor è stato invitato per un’altra tournée dei Lions in Sudafrica, ma ha chiarito che avrebbe seguito la sua coscienza anti-apartheid e ha rifiutato di parteciparvi.

A livello di club, invece, ha proseguito con l’amato London Welsh fino al 1978. Ancora oggi fa parte del consiglio di amministrazione del club della capitale inglese.

Dal 1991 John è diventato commentatore di rugby su ITV Sport, dove, tra l’altro, ha descritto la vittoria dell’Inghilterra contro l’Australia, nella finale dei Mondiali 2003.

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