Mike Brewer

Versatilità in terza linea

Mike Brewer è stato un avanti talmente versatile da essere ampiamente utilizzato in tutte e tre le posizioni di terza linea. Infatti, oltre che come n°8, ruolo in cui ha fatto la sua gara d’esordio, Brewer ha svolto prestazioni ai massimi livelli su entrambi i lati della mischia.

Il fatto che non sia riuscito a giocare con una certa continuità è dovuto come prima cosa ad una serie di incidenti che ha subito nell’arco della carriera e, altra sfortuna, di avere giocato in un epoca in cui gli All Blacks, nei tre ruoli di terza linea, hanno avuto a disposizione una serie di altri grandi attori che gli hanno, diciamolo pure, rubato la scena. Contemporanei di Brewer, infatti, inclusi i big al n°8, Wayne Shelford e Zinzan Brooke, ci sono stati l’openside flanker Michael Jones e Alan Whetton, un superbo blindside flanker, soprattutto durante la Coppa del Mondo 1987 e anche per un paio di anni successivi. Tanto per capire quanto fosse ricca di talenti la Nuova Zelanda, durante il tour del 1988 in Australia, ruggers come Brewer, Andy Earl e Zinzan Brooke sono stati seconde scelte rispetto a Jones, Whetton e Shelford.

Tuttavia, nonostante questa forte concorrenza e gli infortuni, Brewer è riuscito a comparire per gli All Blacks ben 32 volte.

 

Michael Robert Brewer è nato a Pukekohe, venerdì 6 novembre 1964. Giocatore duro ed intelligente, ha indossato molto presto la divisa di Otago, squadra per la quale, nel 1985, il coach Laurie Mains lo ha eletto capitano.

Nello stesso anno il flanker è diventato leader anche dei New Zealand Colts, allenati da Colin Meads.

 

Il 28 giugno 1986 per il 21enne Mike è arrivata la prima chiamata con la nazionale, quando i neri hanno battuto 18 a 9 la Francia a Christchurch. Quella nazionale era soprannominata “Baby Blacks” in quanto era composta da numerosi giovani che avevano preso il posto dei ribelli New Zealand Cavaliers, sospesi in blocco per avere giocato in Sudafrica eludendo l’embargo dovuto all’apartheid.

L’esordio del flanker è stato ottimo, tant’è che ha marcato pure quella che risulterà essere la sua unica meta con la felce sul petto.

 

Brewer ha conservato il posto in squadra anche per la successiva serie di 3 gare contro l’Australia (2 perse e 1 vinta) disputate fra agosto e settembre, ma non è stato convocato nel team che ha preso parte alla Coppa del Mondo del 1987, a causa di un infortunio.

 

Tuttavia, nel corso dei successivi due anni, l’uomo di Otago ha rafforzato la sua reputazione di buon giocatore, grazie alla conquista di 11 caps consecutivi, dei quali gli All Blacks ne hanno vinti 10 (hanno perso solo la gara contro l’Australia nel 1990), conquistando 2 Bledisloe Cup e assicurandosi le tournée nel Regno Unito e in Francia.

 

Sembrava allora certo che il flanker avesse già prenotato un posto sull’aereo che l’avrebbe portato in Europa per la Coppa del Mondo del 1991. Purtroppo però, Mike si è trovato al centro di alcune manovre politiche ai danni della nazionale. Sofferente per un infortunio, gli è stato richiesto il superamento di un test di idoneità per viaggiare con il resto della squadra. La prova non è stata superata, ma le circostanze in cui è stata condotta sono considerate assolutamente ingiuste e prive di senso, tant’è che il Coach Alex Wyllie ha in seguito affermato che l’intero incidente è stata una mossa politica concepita per minare la sua autorità.

 

In poco tempo, comunque, il suo infortunio si è risolto e Brewer è tornato a giocare per Otago. Ironia della sorte, nello stesso momento in cui entrava in scena la Coppa del Mondo, la sua union vinceva il campionato nazionale.

 

Nel 1992 Mike era in campo contro l’Irlanda, a Wellington, dove gli All Blacks hanno vinto ampiamente 59 a 6; ma anche nella gara persa 16 a 15 a Sidney, contro i Wallabies.

 

A quel punto era chiaro che sarebbe stato lui il successore di Gary Whetton come capitano dei Tuttineri, quando, sempre nel 1992, il suo grande mentore Laurie Mains ha preso la guida della nazionale. Mike ha capitanato il team in due gare non valide per test match, ma al momento di fare il grande salto, nell’ultima prova nella serie del Centenario, il giocatore è rimasto ancora ferito, perdendo l’occasione e buona parte della stagione.

Nell’attesa del suo ritorno, la fascia è passata al braccio di Sean Fitzpatrick, ed il tallonatore si è dimostrato un così valido skipper che l’ha mantenuta anche dopo il rientro di Mike.

 

Nel 1993, Brewer ha giocato un’unica partita con la maglia nera, quella contro i Barbarians a Cardiff, vinta 25 a 12.

 

Da segnalare in quella stagione il passaggio, a livello di club, da Otago al Canterbury, dove, nel 1994, Mike è diventato capitano e ha condotto la squadra ala conquista del titolo, segnando anche una meta nella finale contro Waikato.

 

La nazionale invece, sempre nel 1994, dopo essere stata sconfitta due volte in casa per mano della Francia, ha vinto la serie contro quella sudafricana, arrivata in tour dalle loro parti, con due vittorie ed un pareggio.

 

Nel 1995, Mike è finalmente arrivato a gustarsi una Coppa del Mondo.

43 a 19 contro l’Irlanda, 34 a 9 con il Galles, e poi una delle migliori vittorie della Nuova Zelanda di tutti i tempi, il vivace 45 a 29 contro l’Inghilterra in semifinale.

 

Purtroppo, gli All Blacks hanno fallito la partita più importante, la finale contro il Sudafrica, principalmente a causa di un’intossicazione alimentare che ha colpito molti giocatori nei giorni precedenti la sfida di Johannesburg. In quella gara Mike era in campo come blindside flanker.

 

Il giocatore si è consolato qualche settimana più tardi vincendo la Bledisloe Cup, anche se la gara del 29 luglio a Sidney, finita 34 a 23 per i neri, è stata l’ultima della sua carriera internazionale.

 

Dopo il ritiro, Mike ha avuto diverse esperienze da allenatore in vari club in Irlanda e in Inghilterra (West Hartlepool), prima di approdare, nel 1999, sulle italiche sponde per guidare L’Aquila nella doppia veste di coach e general manager.

Nel 2000, ha condotto la squadra neroverde alla finale scudetto, persa 35 a 17 contro la RDS Roma, al Flaminio.

Quindi, è tornato sull’Isola di Smeraldo per prendersi cura degli avanti del Leinster.

 

L’ex terza linea, nell’agosto del 2008, ha firmato un contratto con la nazionale scozzese, per la quale è diventato allenatore degli avanti, agli ordini di Frank Hadden.

 

 

 

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *