Sid Going

Il piccolo grande uomo

“Super Sid” è uno dei tre fratelli Going che hanno calcato i campi da rugby neozelandesi negli anni settanta. Ken è stato estremo della nazionale nel 1974, Brian ha giocato per North Auckland, North Island e New Zealand Maori mentre Sid, dei tre forse il più famoso, è stato mediano di mischia degli All Blacks dal 1969 al 1977.

Atleta molto dinamico, Sid è stato da alcuni valutato alla pari con il leggendario numero 9 neozelandese Jimmy Mill, e da altri addirittura meglio di Mill. I suoi breaks dalla parte chiusa, seguiti da una veloce corsa lungo la linea, hanno fatto di lui un formidabile attaccante e sono stati una costante minaccia per la quale i difensori avversari hanno perso non poche ore di sonno.

Going è stato anche un astuto e tattico kicker ed è stato eletto miglior giocatore maori dal 1967 al 1972.

 

Sidney Milton Going è nato a Kawakawa, il 19 agosto 1943, da una famiglia di agricoltori. Ha studiato presso il Church College e, all’età di 18 anni, ha fatto una fugace apparizione nella squadra di North Auckland, quando ha dovuto sostituire l’infortunato Pat Marshall contro Counties. In quell’occasione fu giudicato una stella nascente del rugby neozelandese. Poco dopo si è recato in Canada per un paio di anni come missionario per la sua Chiesa, la Church of Jesus Christ of Latter Day Saints.

 

Al suo ritorno in patria, nel 1965, Sid ha giocato sui campi di North Auckland ed è stato ben presto evidente che ci si trovava di fronte ad un altro genio della palla ovale. In quel periodo ha affrontato gli Springboks sia con il suo club che con i New Zealand Maori. Nessuno, fra i presenti a Eden Park per vedere i Maori, potrà mai dimenticare l’epica meta da lui segnata dopo due minuti di gioco.

 

Nel 1966 ha partecipato ai trials neozelandesi, quindi ha giocato per North Island e per i New Zealand Maori contro i British Lions.

 

Con gli All Blacks ha debuttato a 24 anni, il 19 agosto 1967 a Wellington, vincendo 29 a 9 contro l’Australia nel Jubilee Test. I primi punti sono invece arrivati al secondo test, disputato a Parigi con la Francia il 25 novembre dello stesso anno, quando ha segnato una meta.

 

L’anno successivo Sid ha affrontato ancora i galletti ad Auckland, il 10 agosto, e ha segnato altre due mete. Nonostante questo, egli ha dovuto “battersi” per ottenere la maglia numero 9 con l’efficiente Chris Laidlaw, il quale aveva messo a punto l’arte dello “spin pass”. Il loro stile era molto diverso e Going è stato spesso criticato a causa di un servizio più lento. La questione si è risolta da sola, quando Laidlaw si è ritirato nel 1970. A quel punto Going è diventato il mediano di mischia titolare e, in seguito, quello con più presenze.

 

Alla fine della stagione 1969, Sid aveva giocato 17 volte per la Nuova Zelanda, con cinque di quelle gare valide per i test match, e aveva già segnato 12 mete, 3 delle quali nei test e tutte contro la Francia. C’è quindi poco da meravigliarsi se per i transalpini lui all’epoca era il miglior “demi de mêlée del mondo.

 

Alcune delle sue più grandi battaglie sono state svolte con il leggendario pari ruolo di Galles e British Lions, Gareth Edwards. Nel 1969 Sid lo ha oscurato quando gli All Blakcs hanno battuto i dragoni prima a Christchurch (19 a 0) e poi a Auckland (33 a 12).

 

La tournée dei Lions in terra kiwi del 1971 è stata un’altra occasione per un confronto con il mitico Gareth. Quella volta ha avuto la meglio il gallese, anche se la vittoria dei leoni nella serie è in gran parte da attribuirsi al fatto che Sid Going fosse stato “soffocato” dalla loro difesa.

 

La stagione 1972 ha visto la Nuova Zelanda sconfiggere fra agosto e settembre i rivali australiani in tre gare su tre.

A novembre, la squadra è partita per una tournée nel Regno Unito che si è protratta sino ai primi mesi dell’anno seguente. La sintonia che si era venuta a creare fra Sid ed il suo capitano Ian Kirkpatrick è stata fondamentale. I neri hanno vinto le gare contro Galles (19 a 16), Scozia (14 a 9 con una meta di Sid), Inghilterra (9 a 0) e hanno pareggiato 10 a 10 con l’Irlanda, perdendo in quel modo la possibilità del Grande Slam. Per Going invece, l’onore di avere segnato un’altra meta.

Il 27 gennaio Sid era in campo nella sfida di Cardiff contro i Barbarians, diventata famosa per l’intensità con cui è stata disputata e per la meta spettacolare di Gareth Edwards.

 

Anche se non convocato per il tour del 1974 in Australia e se relegato in panchina per il test casalingo contro l’Irlanda, Sid Going è comunque rimasto il numero uno dei mediani di mischia All Blacks.

 

Nel 1975 Sid ha giocato con la nazionale una partita contro la Scozia ad Auckland (24 a 0) e nel 1976 ha svolto il tour in Sudafrica vinto dagli Springboks per 3 partite a 1. Quel tour, oltre che per la frustrazione dovuta alla sconfitta, è ricordato per le dubbie decisioni arbitrali e per un Sid che, nonostante non fosse il kicker della sua squadra, è stato invitato in qualche occasione a svolgere i compiti del calciatore per sopperire agli infortuni di altri giocatori. Oltre a questo Super Sid ha marcato anche una meta nell’ultima sfida, terminata 15 a 14 in favore dei verdi.

 

Nel 1977, infine, Sid ha affrontato di nuovo i Lions, segnando una meta nella prima partita. Ma il 9 luglio, dopo la seconda gara persa 13 a 9, la sua carriera internazionale era ormai giunta alla fine.

 

Egli si è ritirato definitivamente dalle scene del rugby dopo la stagione 1978. Quello stesso anno è stato insignito dell’MBE per il contributo dato al rugby.

 

Con gli All Blacks Sid ha disputato 29 test match segnando 44 punti, comprensivi di 10 mete, ed è stato 5 volte capitano nelle gare non ufficiali.

A livello di club ha giocato 43 volte per il North Auckland. In queste 43 partite ha segnato 12 mete ed un drop con cui ha centrato i pali appena dopo il fischio d’inizio in un incontro valido per il Ranfurly Shield del 1969, contro Hawke’s Bay a Napier.

 

Dal 1988 al 1992 Sid è stato il coach della squadra della Northland Secondary School, mentre dal 1993 al 1996 ha allenato la squadra provinciale.

 

Sid Going, con il ritmo che riusciva ad imprimere alla gara e con la sua competenza, ha intrattenuto le folle ovunque giocasse. È stato uno dei gentlemen del rugby, uno che ha sempre giocato per vincere, ma vincere con stile.

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *