Steve McDowell – Senza compromessi

Steve McDowell non è soltanto uno degli eroi della squadra All Black che ha vinto la prima Coppa del Mondo ma, all’apice della carriera, alla fine degli anni ‘80, questo atleta duro e senza compromessi era considerato tra i migliori piloni sinistri del mondo.

Pur non essendo molto alto (182 centimetri) McDowell era un avanti estremamente potente, grazie ad un fisico affinato nell’altro sport da lui praticato, il judo, e dal costante allenamento con i pesi in palestra. Eccellente in mischia chiusa e superbo nelle maul, Steve era anche famoso per il suo break esplosivo, grazie al quale, con la maglia nera della nazionale, è andato in meta in 3 occasioni, una delle quali contro l’Italia durante i mondiali del 1987.

Steven Clark McDowell è nato a Rotorua il 27 agosto 1961. All’età di 21 anni è entrato nella rosa del Bay of Planty, club per il quale ha disputato 35 partite suddivise in tre stagioni. Già nella seconda di queste, il pilone si è posto in evidenza durante una gara ad alto profilo, quando Bay of Plenty ha incontrato i Lions al Rotorua International Stadium. Poi, nel 1984, è stato protagonista in una sconfitta di misura in Ranfurly Shield contro Canterbury.

In quel periodo Steve è stato un membro dei New Zealand Colts e anche dei New Zealand Juniores, rendendo così inevitabile, nel 1985, il suo trasferimento ad una delle Union più forti del Paese: Auckland.

Appena arrivato nella nuova squadra, McDowell ha partecipato con successo alla sfida di Ranfurly Shield contro Canterbury, segnando una meta decisiva. Il pilone è stato una colonna portante di Auckland nelle seguenti sette stagioni ed ha preso parte a tutti i trionfi della provincia negli anni ’80, sia in Ranfurly Shield sia in NPC. Quella squadra poi, ha costituito la spina dorsale della nazionale.

In seguito, dopo avere giocato nella selezione degli Emerging Players e partecipato ai trials con gli All Blacks, è stato scelto da questi per il tour in Sudafrica, anche se non è mai entrato in campo.

Il debutto internazionale di Steve è avvenuto durante il tour in Argentina, il 26 ottobre del 1985, entrando come sostituto in una gara vinta dai neri 33 a 20. In seguito, nel corso dei successivi sei anni, egli è stato praticamente un punto inamovibile della squadra neozelandese. La sua carriera con la felce sul petto ha avuto solo una piccola battuta d’arresto, quando è stato sospeso per due turni a seguito della partecipazione al tour proibito in Sudafrica nel 1986 con i Cavaliers.

Durante la Coppa del Mondo del 1987, il pilone è sempre sceso in campo e insieme ai compagni di Auckland, Sean Fitzpatrick, Michael Jones e i fratelli Whetton, ha formato un pack granitico, che ha sempre demolito gli avversari. La prima linea, che oltre a Steve vedeva schierati Fitzpatrick e John Drake, era davvero imponente.
Nell’arco del torneo McDowell è andato in meta una volta, contro l’Italia, nella partita d’apertura vinta dai Tuttineri 70 a 6.

Dopo il trionfo nel mondiale, gli All Blacks hanno partecipato ad alcuni tour di successo. In prima linea non c’era più Drake, ritiratosi prematuramente, e il suo posto è stato preso da un’altra leggenda quale Richard Loe. Il nuovo front row ha dominato in ogni occasione: in Australia nel 1988 (dove Steve ha marcato anche una meta), in Galles e Irlanda nel 1989, in Francia nel 1990 e in Argentina nel luglio del 1991. Purtroppo il dominio è finito proprio in occasione della Coppa del Mondo in Inghilterra.

A dire il vero il torneo era iniziato bene per i neri, i quali hanno sconfitto i padroni di casa 18 a 12 con la meta di Michael Jones e i calci di Fox, e hanno passato agevolmente la prima fase.
Quindi, hanno battuto un sorprendente Canada nei quarti per 29 a 13, ma sono impattati in semifinale contro l’Australia di Campese e Lynagh (6 a16) e sono tornati a casa con le pive nel sacco dopo avere vinto la finale di consolazione con la Scozia per 13 a 6.

A seguito della fallimentare avventura in Coppa del Mondo, il nuovo allenatore Laurie Mains ha deciso che era tempo di ringiovanire la squadra. Steve è sceso ancora in campo per la partita del centenario, all’inizio del 1992, e poi nella vittoriosa serie contro Irlanda; ma alla fine anche lui è stato lasciato fuori rosa, soppiantato per il tour in Australia e Sudafrica dall’emergente Olo Brown, con Loe passato a sinistra.
Unica consolazione per Steve è stata la sua prima fascia di capitano in una gara infrasettimanale degli All Blacks contro Sidney, anche se per l’occasione i neri hanno perso 17 a 40.

Il 10 agosto 1992, il pilone di Rotorua ha giocato la sua ultima partita con la maglia nera della nazionale, ancora in un test non ufficiale, contro Central Union, e ancora con la fascia di skipper al braccio.

C’è da dire anche che tra il 1988 e il 1992 McDowell è stato un regolare giocatore dei New Zealand Maori, dei quali è stato capitano nel 1991 e nel 1992.

Nel 1989, invece, Steve è stato l’unico neozelandese ad essere scelto per giocare nella squadra combinata, chiamata "ANZAC XV”, che ha sfidato i British Lions capitanati da Finlay Calder nella gara finale del loro tour in Australia. Del team dovevano fare parte i migliori giocatori di entrambi i Paesi oceanici, Australia e Nuova Zelanda, ma il mancato supporto fornito da quest’ultima per sostenere il progetto ha portato grande costernazione. Il match, per la cronaca, è stato vinto dai Lions 19 a 15.

Nel 1993 McDowell ha perso il posto da titolare anche a Auckland, dove Brown e Craig Dowd erano ormai i piloni preferiti. Così nel 1994 si è trasferito a Wellington, con i quali ha giocato 10 partite. Ha poi avuto un lungo periodo all’estero, per tornare a Auckland nuovamente nel 1998, all’età di 37 anni, dove ha guadagnato altre tre presenze, portando così il suo bottino per l’Union a 109 caps.

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