Stuart Watkins – Veloce come il vento

Alto 1,83 metri per quasi 83 chilogrammi di peso, Stuart Watkins è stato uno dei trequarti ala più potenti della sua epoca. Ma Stuart non era solo fisico; la sua arma vincente, infatti, è stata anche la notevole velocità, sia a livello di corsa sia nella capacità usare la testa per decidere la cosa giusta da fare.

Nato a Newport, il 5 giugno 1941, Stuart Watkins ha studiato presso la Caerleon Secondary Modern School. Nel 1963 lo troviamo con il Cross Keys RFC, squadra del piccolo villaggio di Crosskeys, mentre la stagione seguente si è accasato al Newport, con i quali è rimasto sino al 1969.
In nazionale ha debuttato l’1 febbraio 1964 contro la Scozia a Cardiff, pochi mesi dopo aver giocato per il club della sua città nella ormai leggendaria vittoria sugli All Blacks.
L’ala ha pienamente ripagato la fiducia concessagli e ha segnato sei mete nelle prime sette partite.

Nel 1965 il Galles è tornato a vincere il Cinque Nazioni in solitaria dopo 9 anni (l’aveva vinto anche l’anno precedente, ma a pari merito con la Scozia) e con esso la Triple Crown.

Una cattiva pubblicità per il rugby è arrivata durante il match con l’Inghilterra a Cardiff, quando un giocatore inglese è stato morso da un avanti gallese. I dragoni hanno 14 a 3 con una doppietta di Stuart Watkins.

Il 1966, grazie ad una meta notevole contro i francesi, è stato per Watkins l’anno della definitiva consacrazione. Era l’ultima gara del torneo e il Galles si è trovato in svantaggio di 8 punti contro una squadra che aveva battuto solo una volta negli ultimi otto incontri. Dopo che Keith Bradshaw aveva permesso ai suoi di rientrare in partita con due penalties, Stuart ha intercettato un calcio lungo dell’apertura francese Jean Gachassin, indirizzato verso la sua ala sinistra, e si è involato a gran velocità correndo per oltre 60 metri. L’estremo Claude Lacaze è stato a un soffio dal fermarlo per ben due volte, ma Watkins è riuscito a eluderlo entrambe e ha schiacciato l’ovale in meta. Il Galles ha vinto la partita 9 a 8 e con essa il Cinque Nazioni per il terzo anno consecutivo.

Watkins ha così guadagnato un posto per il tour dei Lions del 1966 in Australia e Nuova Zelanda. Egli ha giocato in quattordici partite durante quel tour e ha ottenuto cinque mete, ma è stato costantemente afflitto da un problema al bicipite femorale, che gli ha precluso due test contro gli australiani e la terza prova contro gli All Blacks.

Nel 1969, dopo avere vinto ancora il torneo, Watkins è tornato in Nuova Zelanda con il Galles, in un tour che ha gettato le basi per la grande squadra degli anni settanta. Purtroppo Watkins non ne avrebbe fatto parte, giacché si è ritirato dal rugby internazionale nel 1970, proprio all’alba dell’epoca d’oro del rugby gallese. La sua ultima sfida è stata la sconfitta 0 a 14 contro l’Irlanda a Dublino. In nazionale ha giocato 26 volte, marcando 9 mete.

Sempre nel 1970, Stuart si è trasferito dal Newport al Cardiff RFC, con i quali ha chiuso la carriera dopo una stagione. Con i primi ha realizzato 162 presenze e 115 mete, mentre con Cardiff ha marcato 17 mete in 34 incontri.

Nel 1989 Watkins è diventato team manager del Newport.

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