Wade Dooley

La torre di Blackpool

Wade Dooley è stato uno dei pochi giocatori a guadagnarsi la maglia della nazionale inglese nonostante giocasse a rugby al di fuori della massima serie. Infatti, il poliziotto di Blackpool ha giocato sempre per il Grasshoppers Preston.

 

Nato a Warrington, nel Lancashire, il 2 ottobre 1957, il seconda linea è stato giocatore di rugby League fino a quando ha scoperto l’Union in tarda adolescenza, a 19 anni.

È stato forse proprio per il fatto di non giocare in un club di primo piano che il suo primo cap con l’Inghilterra è arrivato all’età di 27 anni, quando ha esordito e vinto contro la Romania, il 5 gennaio 1985. Per sua fortuna era stato sponsorizzato da Dick Greenwood, l’allenatore del Grasshoppers.

Al suo debutto, con i suoi 2 metri e 07 il ragazzo era il giocatore più alto che avesse sino ad allora rappresentato la nazionale in bianco, tanto da guadagnare il nomignolo di “The Blackpool Tower”

 

La stagione 1985 è stata una di quelle che hanno visto cambiamenti radicali nel rugby inglese, e Wade ha detto la sua conquistando ben 20 caps in dieci mesi.

Il fatto di non avere un costante coaching in una squadra competitiva non ha certo aiutato Dooley a compiere progressi sostanziali; lui stesso ha ammesso che i primi tre anni della sua carriera in nazionale sono stati una delusione.

 

Nel 1987 ha acquisito notorietà per il suo coinvolgimento nel gioco violento, nella sfida con il Galles, quando è stato squalificato per una gara a causa di un pugno rifilato a Phil Davies.

 

Quello stesso anno Wade ha preso parte alla prima Coppa del Mondo di Rugby, un torneo molto deludente, in cui l’Inghilterra ha subito l’ignominia di perdere 3 a 16 contro gli odiati cugini gallesi nei quarti di finale.

 

Nel 1988 Dooley è stato raggiunto in seconda linea da un altro poliziotto, Paul Ackford, e  ciò ha avuto un grande effetto sulla sua carriera, in quanto i due sono andati a formare una partnership formidabile.

 

La sua rescente presenza nel pack inglese gli ha garantito una chiamata per il tour dei Lions in Australia, nel 1989. Il suo grande rivale, il gallese Rob Norster, è stato scelto per il primo test match, che i Lions hanno perso. Quindi, per la seconda e la terza prova è stato inserito nel XV Wade Dooley e il suo supporto è stato fondamentale per vincere entrambe le partite e con esse la serie.

 

Quel tour dei Leoni ha rafforzato la reputazione di Dooley sulla scena internazionale. La fiducia in se stesso che ha portato a casa dall’Australia se l’è costruita grazie all’allenatore Geoff Cooke, che l’ha fortemente ispirato. C’è poi da dire che, a differenza del 1985, l’Inghilterra aveva ora una squadra solida, costituita da giocatori di qualità, 8 dei quali freschi vincitori con i Lions. Il XV della Rosa ha giocato un rugby davvero abbagliante in quel periodo, merito di una combinazione di gioventù ed esperienza.

Specialista delle touche, il lavoro di Dooley è stato eccezionale, e sotto la guida di Cooke il pack inglese è arrivato a gestire la palla con grande sicurezza.

 

Nel 1990 l’Inghilterra si è recato in Scozia a disputare una partita che avrebbe deciso la vittoria nel Cinque Nazioni, con tanto di Calcutta Cup, Triple Crown e, soprattutto, Grande Slam. Purtroppo per loro, gli inglesi hanno perso 7 a 13. Tuttavia, Dooley, che in quella partita ha eguagliato il record di Bill Beaumont per le apparizioni in seconda linea, non ha dovuto attendere troppo a lungo per ottenere il suo Grande Slam, il quale è arrivato l’anno successivo.

 

La stagione 1991, durante la tournée in Australia, Dooley ha giocato con una mano rotta contro Queensland. Una volta tornato in patria, la “Torre di Blackpool”  ha disputato la sua seconda Coppa del Mondo, dove nella finale di Twickenham l’Inghilterra ha perso 6 a 12 contro i Wallabies di Campese.

 

Il seconda linea è stato quindi protagonista anche nella nazionale inglese che ha conquistato il secondo Grande Slam consecutivo nel 1992. In quel torneo egli ha pure realizzato la sua prima meta internazionale, contro il Galles a Twickenham (24 a 0).

 

Sempre nello stesso anno, l’Inghilterra a sconfitto a Londra il Sudafrica per 33 a 16.

 

Decisamente maturato con l’età, pur continuando a giocare per i Grasshoppers Preston, Dooley, nel 1993 è stato scelto per un altro tour dei Lions, questa volta diretti verso la Nuova Zelanda.

Wade avrebbe quasi certamente giocato tutta la serie se non fosse subentrata una tragedia personale, la morte di suo padre. Tornato a casa per il funerale, inspiegabilmente non gli è più stato concesso di rientrare in squadra per proseguire il tour. Al suo posto era già stato convocato un giovane di nome Martin Johnson.

 

La cinquantacinquesima e ultima partita di Wade Dooley con la nazionale inglese è arrivata il 20 marzo 1993, contro l’Irlanda a Dublino, perdendo 3 a 17.

 

 

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