Diario Sudafricano 14° – La stagione del rugby entra nel vivo

SOUTHERN KINGS-BRITISH & IRISH LIONS 8-20 (P.T. 3-3) – ANNUNCIATI I 22 BOKKE PER IL TEST DI DURBAN – LA TERNA ARBITRALE, E GLI ASSISTENTI PER IL PRIMO TEST DI SABATO PROSSIMO A DURBAN – SAULS RENDE NOTI I NOMI DEI 22 BABY BOKS ANTI-INGHILTERRA – SIAS EBERSOHN GIUDICATO COLPEVOLE E SQUALIFICATO TRE SETTIMANE – PAROLA DI NICK CAIN – BREVE STORIA DEI TOUR IN SUD AFRICA DEI BRITISH LIONS (10)

SOUTHERN KINGS-BRITISH & IRISH LIONS 8-20 (P.T. 3-3)

A Port Elizabeth sesta vittoria, in altrettante uscite, dei British Lions nel tour sudafricano 2009. I britannici infatti oggi pomeriggio hanno superato i Southern Kings per 20-8. Il primo tempo era terminato sul 3-3 e solo nella seconda frazione di gioco gli ospiti sono riusciti, comunque abbastanza a fatica, a mettere al sicuro il risultato. Grande soddisfazione, nonostante la sconfitta, per giocatori e management dei Southern Kings che hanno avuto a disposizione solo cinque giorni per allenarsi assieme. Molto soddisfatto anche il flanker Mpho Mzukisi Mbiyozo, autore dell’unica meta della squadra ospitante a pochi minuti dal termine, che a fine gara ha dichiarato: "Se un mese fa mi avessero detto che avrei giocato contro i Leoni Britannici mi sarei messo a ridere di brutto. Mi sono gustato ogni singolo attimo di questa partita".

Il tabellino: martedì 16 giugno a Port Elizabeth (arbitro: Nigel Owens -Galles-) Southern Kings 8 (m= Mpho Mzukisi Mbiyozo; p= Jaco van der Westhuyzen) British & Irish Lions 3 (m= Ugo Monye, Meta Tecnica; t= Ronan O’Gara 2; p= Ronan O’Gara 2)

 

ANNUNCIATI I 22 BOKKE PER IL TEST DI DURBAN

Come anticipato nell’edizione di ieri del nostro Diario, la maglia numero 6 dei Bokke tocca a Heinrich Brüssow dei Cheetahs. Pierre Spies viene preferito a Ryan Kankowski in terza centro con quest’ultimo che siederà in tribuna. Ecco i 22 prescelti con tra parentesi il numero dei caps fino ad oggi conquistati. Il solo Morné Steyn, in caso di suo utilizzo, sarà all’esordio:

Frans Steyn (27); JP Pietersen (24), Adi Jacobs (21), Jean de Villiers (46), Bryan Habana (46); Ruan Pienaar (27), Fourie du Preez (43); Pierre Spies (19), Juan Smith (54), Heinrich Brüssow (1); Victor Matfield (80), Bakkies Botha (55); John Smit (81, capitano), Bismarck du Plessis (21), Tendai Mtawarira (10).

Riserve: Gurthrö Steenkamp (20), Deon Carstens (7), Andries Bekker (13), Danie Rossouw (36), Ricky Januarie (34), Jaque Fourie (42), Morné Steyn (nessun cap).

 

LA TERNA ARBITRALE, E GLI ASSISTENTI PER IL PRIMO TEST DI SABATO PROSSIMO A DURBAN

Per le tre sfide tra Bokke e British & Irish Lions l’IRB ha nominato i fischietti neozelandesi Bryce Lawrence e Vinny Munro, l’australiano Stuart Dickinson ed il francese Christophe Berdos. Tranne Munro, i restanti tre arbitri dirigeranno a turno un test ciascuno. In tutti e tre gli appuntamenti l’Osservatore sarà sempre il noto ex-arbitro sudafricano Tappe Henning. Ed il cronometrista nel secondo e terzo test sarà Gabriel Pappas, sudafricano pure lui.

Ecco i ruoli dettagliati previsti per sabato prossimo, 20 giugno, a Durban con calcio d’inizio alle ore 15.00 locali:

Arbitro: Bryce Lawrence (Nuova Zelanda);
Giudici di linea: Stuart Dickinson (Australia), Vinny Munro (Nuova Zelanda);
Arbitro video: Christophe Berdos (Francia);
Osservatore: Tappe Henning (Sud Africa);
Cronometrista: Paul Ackermann (Sud Africa).

 

SAULS RENDE NOTI I NOMI DEI 22 BABY BOKS ANTI-INGHILTERRA

Il CT Eric Sauls ha reso noto i nomi dei 22 Baby Boks che domattina ora sudafricana, ma pomeriggio a Tokyo, affronteranno i pari età inglesi nella semifinale del Mondiale IRB Under 20. Anche un anno fa le due squadre si trovarono a questo stadio della manifestazione con gli inglesi che vinsero per 26-18. Nei Baby Boks assenti l’estremo Sias Ebersohn, squalificato, ed il terza ala Tendayi Chikukwa, che si è infortunato nel corso della garavinta contro la Francia. François Brummer viene schierato ad estremo per l’arrivo da titolare di Nicolaas Hanekom con la maglia numero 13 mentre capitan Robert Ebersohn viene spostato a primo centro. Il sostituto di Chikukwa è Marnus Schoeman.

Ecco le 22 Baby Gazzelle: François Brummer; Gerhard van den Heever, Nicolaas Hanekom, Robert Ebersohn (capitano), Sampie Mastriet; Lionel Cronjé, Ross Cronjé; Christiaan Stander, Rynhardt Elstadt, Marnus Schoeman; David Bulbring, Jandre Marais; Coenie Oosthuizen, Kyle Cooper, Morne Mellett.

Riserve: Zane Botha, Julian Redelinghuys, Caylib Oosthuizen, Keny Okafor, Yaasir Hartzenberg, Rudy Page, Johann Sadie. Un grande in bocca al lupo ai giovani e valorosi giocatori sudafricani. Op die Baby Bokke!

 

SIAS EBERSOHN GIUDICATO COLPEVOLE E SQUALIFICATO TRE SETTIMANE

Sias Ebersohn, una delle stelle di prima grandezza del Mondiale IRB Under 20 in corso di svolgimento in Giappone, è stato sospeso per tre settimane. Il giovane estremo dei Baby Boks è infatti stato giudicato reo di un placcaggio pericoloso nei confronti del centro francese Geoffrey Doumayrou al minuto 33 del secondo tempo. Willem Olphant, manager dei Baby Boks ha preso atto che il giocatore termina così prematuramente il Mondiale proprio mentre stanno per disputarsi le fasi decisive. "L’incidente probabilmente è sembrato più pericoloso di quello che in realtà è stato. La sua sospensione per noicorrisponde ad un’enorme perdita. Meno male che abbiamo diveri giocatori che possono giocare nel ruolo di estremo con grande qualità" ha ammesso Oiphant. Un possibile rimpiazzo potrebbe essere François Brummer così che Nicolaas Hanekom indosserebbe la casacca numero 13 obbligando capitan Robert Ebersohna spostasi a primo centro. Anche quest’ultimo al termine della semifinale vinta con la Francia è stato citato per gioco scorretto ma è stato scagionato.

 

PAROLA DI NICK CAIN

Sull’edizione di ieri, lunedì 15 giugno, del Times londinese tra i vari interessantissimi articoli di rugby union spicca quello del sempre verbalmente rissoso Nick Cain. Qualche anno fa ho avuto l’immenso privilegio di conoscerlo: ex-pilone dei Wasps di Londra, uomo dalle convinzioni ben decise e certo che il proprio punto di vista sia sempre quello giusto. Ricordo che parlai con lui anche di Oliver Cromwell e della storica carneficina che fece in tutta l’Irlanda ammazzando e devastando di regola senza alcuna necessità. Cain, da buon suddito della corona inglese, giustificò l’operato dell’assassino-criminale inglese (e del suo esercito) sostenendo che lo fece per tutelare i protestanti contro la morsa cattolica che si andava chiudendo verso l’isola britannica…Ad ogni modo, tornando al pezzo di ieri sul Times, Cain sostiene che i Bokke siano una squadra sì forte ma niente più e che immeritatamente abbiano vinto il mondiale. Traspare evidentemente la rabbia che ancora lui prova, da buon inglese, per avere perso la finale contro i Bokke nell’ottobre del 2007. Riporto qui diseguito alcuni dei passaggi più significativi del suo articolo. Il lettore potrà farsi una personale idea di quanto ha scritto Cain. "Da quando sono qua in Sud Africa mi hanno detto all’infinito che questa squadra dei Boks è fortissima. Piena di giocatori di classe internazionale. Mi sembra di vedere invece una grande incertezza che deriva ancora dall’avere vinto per inerzia il mondiale nel 2007. E questo perché la squadra universalmente riconosciuta come la migliore, i loro arcirivali della Nuova Zelanda, furono eliminati a sorpesa nel quarto di finale di Cardiff dalla Francia cosicché non poterono mai incontrare i Boks. Questi ultimi per un nonnulla non si fecero eliminare nel quarto di finale di Marsiglia dalle Figi. Universalmente riconosciuta fu invece la superiorità dell’Inghilterra quando vinse il mondiale del 2003. Nessuno ebbe dubbi. L’ultimo posto dei Boks nel Tri-Nations dell’anno scorso e il loro tour meno che esaltante dello scorso autunno confermano che i Lions non affronteranno i migliori del mondo al top della loro forma. I supporter sudafricani non devono dimenticare che dodici anni fa il coach dei Boks nella serie contro i Lions era Carel du Plessis, un tecnico inesperto e che non aveva un cecchino in squadra da potersi paragonare al nostro Nigel Jenkins. Adesso nei Boks c’è l’inesperto coach Peter de Villiers che fino ad ora è stato incapace di trovare il migliore calciatore per la nazionale affidandosi a Ruan Pienaar o ai due Steyn, Morné o François. Di contro i Lions hanno O’Gara, Stephen Jones e Hook. Quest’ultimo è anche un grande calciatore dalla lunga distanza come dimostrato sabato contro Western Province. Pienaar recentemente ha subito alcuni minori infortuni e non gioca da cinque settimane. Suo padre Gysie, che giocò estremo nei Boks nel tour dei Lions del 1980, in settimana ha dichiarato che suo figlio ‘è il genere di giocatore che migliora man mano che aumentano le pressioni e le responsabilità’. Mi immagino che il giocatore abbia detto ‘Grazie tante, papà’. Nella mischia Bismarck du Plessis, Matfield, Botha, Smith e Burger sono di classe mondiale ma altri tre-quattro avanti debbono provarlo ancora. Nei backs du Preez, Jean de Villiers e Habana sono molto veloci ma niente di cui paragonarli con la magia dei British Lions del 1974. Inoltre il problema dell’estremo è evidente: nessuna ha raccolto l’eredità di Montgomery. Nei giocatori fuori dalla mischia i Lions hanno giocatori di risalto mondiale: Bowe è stato la rivelazione del tour, Roberts ha la stazza e la forza per guadagnare i metri decisivi nelle azioni, Byrne è un estremo eccezionale nel contrattacco, Brian O’Driscoll non c’è bisogno di presentarlo e Phillips ha la forza, la velocità e l’ambizione di impossessarsi della corona di Fourie du Preez quale migliore mediano di mischia al mondo". Per la cronaca il titolo dell’articolo è: "I Leoni Britannici ed Irlandesi non hanno nulla da temere dal Sud Africa". Naturalmente chi avesse voglia di leggere l’articolo, sempre di ieri, del giornalista sudafricano Mark Keohane sul quotidiano Business Day troverà l’opposto pronostico per la serie concludendo il pezzo con "i Boks, anche se Peter de Villiers sbagliasse la scelta dei giocatori, vinceranno 3-0 la serie per il solo fatto che sono la migliore squadra".

 

BREVE STORIA DEI TOUR IN SUD AFRICA DEI BRITISH LIONS (10)

Durante il tour catastrofico dei British Lions nel 1966 in Nuova Zelanda, il provocatore per eccellenza di nome Colin Meads guardando negli occhi Willie John McBride durante una pausa di gioco gli disse: "Voi europei credete ancora nelle favole". La serie si chiuse con un umiliante whitewash, 4-0 per gli All Blacks, ma la lezione rimase ben impressa nella mente del seconda linea nordirlandese. Tanto che nel 1971 i Lions di Carwyn James e Doug Smith vinsero la serie in Nuova Zelanda (e McBride guastò nel migliore dei modi l’addio internazionale di Meads…). Il capitano di quell’escursione era il centro dei London Welsh, il divino John Dawes. Ma tre anni dopo, nel 1974, per il decimo tour britannico in terra sudafricana il capitanato toccò proprio a Willie John McBride che godette dell’assoluta fiducia del coach, e suo ex-compagno in mischia nel Ballymena RFC, Syd Millar (recentemente anche presidente dell’IRB prima di venire sostituito da Lapasset). E la spedizione organizzata in Sud Africa ebbe un solo scopo: vincere la serie contro i Bokke. Era infatti dal 1896 che una squadra britannica non riportava la meglio sulla nazionale sudafricana. In tutto i britannici disputarono 22 parite vincendone 21 e pareggiando solo l’ultima gara che coincise col quarto test. La serie fu quindi vinta per 3-0 con un pareggio in quella che fu per i poveri Boks un’umiliazione gigantesca anche perché completamente dominati nel loro storico gioco: quello degli avanti. Diciotto vittorie su altrettante partte si ebbero contro le selezioni e le province. Di queste due partite furono vinte con un qualche problema: con Vrystaat finì 11-9 mentre con Noord Transvaal lo score fu di 16-12. Di contro si ebbe un 59-13 con Western Transvaal, un 97-0 con South Western Districts, un 42-6 con la Rhodesia ed un 69-16 con Griqualand West senza contare il 56-10 contro il South Africa African XV, quest’ultima la selezione dei neri nativi del Sud Africa. Il primo test si svolse sabato 8 giugno a Newlands e i britannici lo vinsero per 12-3 con 3 piazzati di Phil Bennett ed un drop di Gareth Edwards a cui rispose solo Dawie Snyman con un drop. Due settimane dopo, 22 giugno, al Loftus Versfeld di Pretoria deflagrò il XV britannico vincendo il secondo test 28-9. Due mete di John Williams, una a testa di Milliken, Brown e Bennett nonché un piazzato ed una trasformazione di quest’ultimo ed un drop di McGeechan giustiziarono le Gazzelle capaci solo di andare a segno con due punizioni ed un drop di Gerald Bosch. Il panico e la girandola di cambi si impossessarono dei tecnici dei Boks che nel terzo test del 23 luglio a Port Elizabeth arrivarono addirittura a schierare mediano di mischia Gerrie Sonnekus il ben noto terza linea centro di Vrystaat. Robe da non credersi.

La conseguente quanto meritatissima punizione dei britannici gunse puntuale: 26-9 e serie vinta con un test di anticipo. In quel terzo test giunsero nuovamente 2 mete di John Williams ed una di Brown. Bennett aggiunse 2 drop mentre Andy Irvine, schierato all’ala perché chiuso nel suo ruolo naturale di estremo dall’immortale JPR Williams, mise a segno una trasformazione e due piazzati. Tre punizioni di Dawie Snyman furono il magrissimo bottino dei sudafricani. Il quarto ed ultimo test si giocò all’Ellis Park di Johannesburg sabato 27 luglio e la conduzione di gara di Max Baise (arbitro di Città del Capo) lasciò parecchio a desiderare secondo la sponda britannica. Tre piazzati di Snyman e la meta di Cronjé portarono avanti i Boks 13-10 ma sul finire di gara il piazzato di Irvine li agguantò sul 13-13 finale. In precedenza lo stesso Irvine aveva segnato una meta che si era andata da aggiungere a quella del compagno Roger Uttley, quest’ultima trasformata da Bennett. Si chiuse così in maniera trionfale l’escursione britannica in Sud Africa nel 1974. Fu anche il trionfo personale di Willie John McBride che nel corso di cinque tour consecutivi con i British & Irish Lions aveva potuto compenetrare alla perfezione lo spirito turistico delle gite Down Under. McBride rimarrà famoso per alcune sue brillanti massime quali "Take no prisoners" oppure "Get your retaliation in first". Ma forse la più famosa risale, secondo la leggenda, a prima del quarto test del 1971 contro gli All Blacks quando guardando implacabilmente i compagni per esortarli a vincere la serie disse: "There will be no excuses". Ed anche nel 1974 non ci fu alcuna scusa: perché i Lions bastonarono tutto e tutti…

IL NOSTRO DIARIO SUI SITI

Ringraziamo Claudio Da Ponte (www.rugbyclub.it) e Giovanni Sonego (www.rugbylist.it) per avere prontamente pubblicato il nostro diario sui loro siti.

LA F.I.R. NON DECIDE ANCORA LA SEDE

Come oramai noto, il prossimo 21 novembre sul suolo italiano si disputerà il test tra Italia e Sud Africa. Ma a soli cinque mesi dal suo svolgimento, ancora non è dato sapere dove sarà giocato questo test contro gli attuali campioni del mondo. Come sappiamo in ballo ci sono le città di Udine e Firenze. Ma la Federazione Italiana Rugby, splendidamente gestita dal geometra parmense Giancarlo Dondi, continua però a ritardare la scelta della località.

Anche per oggi ho terminato. Ciao a tutti…

Tot siens
Giampaolo Tassinari

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