Dal Gazzettino del 01 marzo 2010

Bergamauro, podio azzurro – SEI NAZIONI Il bilancio della nazionale dopo tre partite – Mischia aperta – Notiziario

Bergamauro, podio azzurro

Il flanker padovano è diventato il terzo azzurro di sempre per numero di presenze: 82. Lo precede di un cap Carlo Checchinato. Primo Troncon, che fa parte del club internazionale dei cento. L’apertura invece nel prossimo test raggiungerà le 10 presenze e diventerà così italiano di formazione.

 

Sei Nazioni: il bilancio della nazionale dopo tre partite

Difesa azzurra mai così ermetica.

Ivan Malfatto

Dal cucchiaio di legno 2009 al miglior Rbs Sei Nazioni di sempre, finora. Alla seconda sosta del torneo l’Italia si gode felice questo primato parziale. Un traguardo di tappa, si direbbe nel ciclismo, di buon auspicio per quello finale.
      Non è tanto la vittoria 16-12 sulla Scozia a determinare il primato. La medicina scozzese da vent’anni serve da ricostituente agli azzurri. Già alla secoda sfida contro gli scozzesi nel ’93, camuffati da nazionale A, l’Italrugby si è imposta 18-15 a Rovigo. Il secondo confronto senza etichette, Italia-Scozia e basta, ha visto il trionfo 25-21 a Treviso nel ’98. Al debutto nel Sei Nazioni nel 2000 i campioni in carica sono stati piegati 34-20.
      La squadra di Nick Mallett sabato ha quindi svolto solo il suo compito. Sconfiggere in casa una rivale da sempre alla portata. Questo non ne sminuisce i meriti. Ma li colloca nella realtà dimensione di un bilancio di scontri diretti che parla di sole 10 vittorie a 6 per gli avversari, 6-5 nel Sei Nazioni. Battere la Scozia, insomma, è sempre una virtù, ma non è più impresa. Lo dicono vent’anni di numeri.
      La vera impresa dell’Italia di Nick Mallett è la somma dei risultati (e dei numeri) nelle prime tre giornate del torneo 2010. Mai erano stati così buoni nelle sei stagioni precedenti in cui abbiamo evitato il cucchiaio di legno. Nemmeno nell’anno di grazia 2007. Quello della doppia vittoria finale. Quando si è svoltato alla terza partita con il trionfo di Murrayfield (37-17), ma con un bilancio di 76 punti subiti e 47 fatti (-29), contro i 58-39 attuali (-19). Ancora più significativo è il dato delle mete. Poche fatte (2), ma soprattutto subite (3). Mai è stato così buono in 11 edizioni del torneo. Segno di una ritrovata efficacia difensiva (l’anno scorso abbiamo chiuso con un disastroso 2-21 in fatto di mete), base di ogni buona squadra.
      Mallett quindi è stato di parola. «Voglio un’Italia che contenga i passivi in 10-15 punti e provi a vincere le partite alla sua portata» aveva detto. C’è riuscito come mai nessuno finora. Complimenti. Ora c’è da mantenere lo stesso passo nella seconda parte del torneo e tagliare il traguardo a Cardiff.

 

MISCHIA APERTA di Antonio Liviero

La corsa di Canale e il tuffo di Canavosio. Stavolta basta una meta

Nell’arido paesaggio del gioco azzurro sboccia un fiore per noi raro, che impreziosisce il match con la Scozia. Un dono inatteso, al 66’: una sequenza di cinque fasi durata un minuto e mezzo. Quando la partita si stava mettendo male. Gli highlander avevano cominciato l’assedio. E la gente incoraggiava la squadra cantando “Fratelli d’Italia”. Come il suono di una campana a martello erano giunti il drop di Parks per il 9-9 e la punizione del vantaggio scozzese dal piede dello stesso mediano di apertura.
      Sul successivo calcio di invio, Blair ha rispedito la palla a metacampo. L’ha raccolta Gower e da quel momento gli azzurri, con iniziative di Mirco Bergamasco, Castrogiovanni e Geldenhuys costruivano quattro fasi sulla fascia sinistra in una porzione ristretta di terreno. Quindici metri guadagnati. Non moltissimi. Ma mediani e terze linee presi nel mucchio. Con Canavosio a ronzare e dare ritmo da un raggruppamento all’altro.
      Infine l’azione si sviluppa al largo lungo la linea dei 10 metri dove Gower si trova di fronte il flanker Strokosch, i centri e l’ala. Con Canale in sostegno. Il mediano sfida la difesa con una corsa obliqua verso l’esterno. Cinque passi rapidi per attirare Strokosch e il centro e allargare lo spazio tra il flanker e Hamilton, il primo che sta sopraggiungendo dalla zona dei raggruppamenti. Gower si gira, incrocia con Canale che infila l’intervallo e come una fucilata corre dritto e solitario per una ventina di metri. Entrato nell’area dei ventidue, si trova circondato: uno scozzese davanti, due ai lati, un altro paio alle spalle. Il centro azzurro allora scarta: lancia avanti la gamba destra, pianta il tallone, abbassa il baricentro e con la sinistra sterza bruscamente bruciando due avversari. Quindi corregge la traiettoria verso l’asse dei sostegni.
      Quando Kellock lo abbranca da dietro, Gonzo si gira, va giù di schiena, riesce a mettere anche l’altra mano sulla palla e a tendere le braccia verso Canavosio che arriva spinto da vento, col bufalo Castrogiovanni dietro. Il mediano di mischia infila il vicolo stretto tra Canale, Ford e Parks e incrocia verso i pali. La palla sotto l’ascella destra mentre Southwell si abbassa e si distende tentando la più maligna delle francesine. Canavosio fiuta il pericolo. Alza il piede sinistro ad evitare la mano dell’estremo, e alla falcata successiva carica la gamba destra per il tuffo in meta. «Il cambio d’angolo di Gonzo è stato la chiave dell’azione» racconterà più tardi il mediano di mischia italo-argentino. «Ha cercato e atteso l’arrivo del sostegno. Fosse andato dritto si sarebbe isolato».
      Ce la teniamo stretta questa meta. Rara e bella. Una volta tanto ce ne basta una. Perchè nel giorno in cui la conquista va a corrente alternata e il gioco al piede non si decide a fare il salto di qualità atteso, ci salva la difesa. Organizzata e irriducibile. Con un Mauro Bergamasco placcatore intrattabile e miglior uomo del match. La difesa è la principale certezza che l’Italia si porta in Francia.

Notiziario

 

Sconfitti gli under 20. Pari delle donne,

Vince l’Italia A

Oltre alla vittoria della Nazionale maggiore, fine settimana positivo anche per la Nazionale A (con 10 veneti) che ha sconfitto la Scozia A 13-3 (M. Pratichetti 1 m., Orquera 1 tr. e 2 p.) e per la Nazionale femminile che ha pareggiato con la Scozia 6-6 (Ver. Schiavon 2 p.) fallendo negli ultimi minuti un piazzato (Ver. Schiavon) e un drop (Tondinelli). Sconfitta invece l’Under 20, battuta dai pari età scozzesi 18-16 (Gori 1 m., Jannone 1 tr. e 3 p.).

 

In Coppa Rovigo qualificato

      COPPA ITALIA – Tre venete in semifinale. Dopo Benetton e Petrarca anche il Femi CZ qualificato. Girone 1: Femi CZ-Consiag 28-14, Gran Parma-Banca Monte 13-16, riposava Benetton; Benetton 15, Femi CZ 14, Consiag, Banca Monte 4, Gran 1. Ultimo turno: Benetton-Femi CZ, Consiag-Gran. Girone 2: Petrarca-L’Aquila 27-34, Futura Park-Casinò Ve 10-14, riposava Montepaschi; Petrarca 16, L’Aquila 8, Montepaschi 6, Casinò 5, Futura 2. Ultimo turno: L’Aquila-Futura, Casinò-Montepaschi.

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *