Dal Gazzettino (03.03.2008)

In C il Villadose espugna Monselice. L’Under 19 del Benetton torna in vetta – RBS SEI NAZIONI – Clerc, serial-sprinter che fa volare i Galletti – Accertamenti per Robertson – In Veneto per la terza volta il campionato europeo U.18 – ALL’ESTERO –

COPPA ITALIA

Bisognerà attendere domani per sapere quali saranno gli abbinamenti delle semifinali di Coppa Italia. Già qualificati Benetton Treviso, Overmach Parma e Montepaschi Viadana, per conoscere la quarta squadra bisognerà attendere l’esito del recupero della gara rinviata il 22 febbraio tra Carrera Padova e Casinò di Venezia. Nell’ultimo turno il Carrera ha vinto contro il Benetton e ha ipotecato qualificazione e primato del girone. Per la qualificazione i patavini hanno bisogno ancora di un punto, per il primato due.

Girone 1: Benetton Treviso-Carrera Padova 17-20, per il Benetton mete
di Candiago e Mulieri, per il Carrera due mete di Koyamaibole; Casinò
di Venezia-Femi Cz Rovigo 34-17, per i veneziani una meta di mischia
quindi marcature di Higgs, Crane, Krause e Wium, per i polesani mete
di Scanavacca, Barion e Immelman; riposava il Vibu Gran Parma.

Classifica: Benetton 16, Carrera 14, Casinò 9, Vibu 5, Femi Cz 0. In
semifinale Benetton e Carrera (o Casinò).

Girone 2: Overmach Parma-Amatori Catania 33-23, Montepaschi Viadana-Cammi Calvisano 27-17, riposava l’AlmavivA Capitolina.

Classifica: Overmach 18, Montepaschi 14, Cammi 10, Amatori Ct 4, AlmavivA 3. In semifinale Overmach e Montepaschi.

 

SERIE C

Girone d’Elite: Alpago-Casale 24-31, Monselice-Villadose 26-32,
Montereale-Belluno 28-43, Montebelluna-Oderzo 12-13, Vicenza-Jesolo
12-27, Conegliano-Lemene 28-18.

Classifica: Casale 71, Monselice 62, Belluno 59, Villadose 53, Oderzo 43, Montebelluna 42, Jesolo 41, Lemene 30, Conegliano 27, Alpago 21, Vicenza 13, Montereale 8.

Girone Civ: The Monsters-Pordenone 3-11, Trento-Lido Ve 13-28, Ped. Livenza-SudTirolo 49-14, Valdagno-Valpolicella 13-5, West Verona-Valsugana 10-10, Valeggio-Cus Verona 3-39, riposava il Frassinelle.

Classifica: Pordenone 72, Lido Ve 69, Ped. Livenza 65, The Monsters 63, Valdagno 39, Valsugana 38, Frassinelle 37, Cus Verona, West 32, SudTirolo 14, Valpolicella 13, Trento 2, Valeggio 1.

 

UNDER 19

L’AlmavivA Capitolina perde a Calvisano, il Benetton ne approfitta e si riporta al comando del Girone 1. Nel Girone 2 pari nel derby di Rovigo tra Femi Cz e Orved San Donà.

Girone 1: Benetton Treviso-Montepaschi Viadana 32-10, Cammi Calvisano-AlmavivA Capitolina 23-0, Laif Benevento-Tarvisium 29-3, Carrera Padova-Easy Living L’Aquila 35-0, Overmach Parma-Vibu Noceto 34-27.

Classifica: Benetton 55, AlmavivA 52, Cammi 47, Tarvisium 45, Carrera 42, Laif, Vibu 28, Montepaschi 25, Overmach 23, Easy Living 21.

Girone 2: MarchiolSanMarco-Rolly Gran Parma 3-51, Femi Cz Rovigo-Orved San Donà 17-17, Grande Milano-Donelli Modena 17-21, Mirano-Banco di Brescia 37-0, Cus Genova-Casale rinviata.

Classifica: Rolly 66, Orved 61, Donelli 54, Femi Cz 40, Grande Milano 37, Cus Genova, Mirano 33, MarchiolSanMarco 19, Banco d  Brescia 11, Casale 3.

Ennio Grosso

 

RBS SEI NAZIONI

 

Domenica match fra le squadre che hanno più rinnovato, ma i padroni di casa possono permettersi di pensare al Mondiale, noi no

Francia-Italia, sfida fra laboratori del futuro

Il novizio Lièvremont contro il guru Mallett. L’infornata di nuovi talenti Bleus contro l’esperimento di Masi e i giovani azzurri

Laboratorio Francia contro laboratorio Italia. La sfida di domenica allo Stade de France per la 4. giornata dell’Rbs Sei Nazioni profuma di futuro. A differenza delle 4 rivali, le 2 nazionali latine hanno scelto la via sperimentale in questo torneo. Ben consapevoli di poter pagare dazio. Meno gravoso per i francesi, in quanto perdere un Sei Nazioni dopo averne vinti 4 nelle ultime 6 edizioni è un prezzo accettabile. Più pesante per gli italiani, in quanto il ritorno al cucchiaio di legno dopo 3 anni sarebbe un duro colpo al boom del rugby. La Francia, insomma, può permettersi di fare i piani quadriennali e avere l’obiettivo del Mondiale. L’Italia no. La sua Coppa del Mondo la gioca ogni anno. Vincere 1-2 partite nel Sei Nazioni vale tanto, se non più, di un quarto di finale iridato. Lo si è visto nel 2007. Ma tant’è. Questa è la via imboccata e ora va seguita.

Se il laboratorio ovale è simile, opposte sono le basi di partenza e i livelli di sperimentazione per le due squadre. La Francia, forte del movimento di 250mila tesserati, del fiorire di talenti e dell’alta competitività del Top 14, ha puntato su Marc Lievremont. Citì giovane, inesperto, figlio della strategia federale che ha in Marcoussis il cervello tecnico e nell’identità nazionale la bandiera. L’Italia, con 60mila tesserati compresi i bimbi degli enti scolastici che non si trasformano in vivaio, la penuria di talenti e l’emigrazione all’estero come strumento di formazione dell’alto livello, ha puntato sull’esperto Nick Mallett. Il meglio che si potesse trovare in circolazione. Un guru a cui si chiede il miracolo di compensare con la sua abilità e il suo tipo di gioco la coperta corta azzurra. Soprattutto ora che infortuni (come si sapeva) e squalifiche (come si temeva) la rendono ancora più corta.

Lievremont ha risposto rinunciando a molti senatori, compresa l’icona Chabal, e puntando su tanti giovani. Contro l’Italia ha cambiato 8/22 rispetto al ko con l’Inghilterra. Ha chiamato 5 esordienti (Fabien Barcella, Guilhelm Guirado, Ibrahim Diarra, Julien Thomas, Yann David) oltre ai novizi già lanciati nel torneo (Anthony Floch, Francois Trinh-Duc, Fulgence Ouedraogo, Jean Baptiste Poux, Luis Picamoles per fare qualche nome). Praticamente ha rinnovato più di metà squadra. Oltre che il gioco, tornato più vicino al "French flair" e meno ancorato a mischia e strutture. Scelta quest’ultimo che allo stesso tempo può favorire l’Italia, se saprà sfruttare il suo pack di livello internazionale, o rischiare di demolirla, se come in Galles la difesa non riuscirà a frenare la verve dei trequarti Bleus.

Mallett ha risposto sperimentando dove aveva dei grossi buchi. Ed è nata la discussa scelta di Andrea Masi all’apertura, con la quale ha sacrificato piede, visione di gioco a vantaggio di forza fisica, talento, doti di placcaggio. Ha risposto privilegiando i giovani e gli italiani di formazione. E sono nate le scelte di Simon Picone per Griffen, Andrea Marcato al posto di Pez, Alberto Sgarbi preferito a De Jager (di cui è riserva al Benetton). Ora con l’arrivo di Jaco Erasmus si è fatto mezzo passo indietro, ma la strada è quella. Imboccata sembra anche con la benedizione della Fir, in ossequio alle direttive Coni. Forza quindi laboratorio Italia. Non avrà i mezzi di quello francese, ma qualche risultato può portarlo. Magari già a Parigi.

Ivan Malfatto

 

Clerc, serial-sprinter che fa volare i Galletti

L’icona del nuovo corso francese è un serial-sprinter di 26 anni con l’aria da Peter Pan. Chioma sbarazzina, un sorriso malizioso disegnato su una faccia da ragazzino. E da copertina. Vincent Clerc in fatto di glamour ha sostituito Michalak, da poco emigrato in Sudafrica. Ma è grazie alle mete e al gioco che sta facendo sognare gli esteti di mezzo mondo. Lui e i suoi due compari del triangolo esterno dei Bleus, l’estremo Cedric Heymans e l’altra ala Aurélien Rougerie, con le corse fulminanti, la ricerca istintiva degli spazi e la complicità nel sostegno, hanno risvegliato l’anima profonda del rugby alla francese. Un "french flair" a lungo frustrato dal metodo Laporte, fautore di una sorta di taylorismo che prvedeva un’organizzazione scientifica del lavoro. E libertà individuali ridotte.

Con l’arrivo di Marc Lievremont alla guida della nazionale, e Emile
Ntamack ad allenare la linea arretrata, le consegne sono cambiate.
«Lasciatevi andare» ha detto ai suoi trequarti. Il capo allenatore ha concesso libertà di iniziativa e il diritto di sbagliare. Risultato: a Edimburgo 9 contrattacchi dall’area dei 22. E il ritorno di giocate che ricordano il Tolosa anni Novanta. Come quella ammirata su un calcio in touche della Scozia dai 22 metri. Elissalde ha giocato una rapida per Heymans che ha subito incrociato con Clerc. L’ala tolosana dopo essere sfuggita a tre avversari ha disegnato una diagonale secca come una saetta risalendo il campo fino alla zona in cui si trovavano gli avanti scozzesi affaticati da una serie di ruck. Ad occhi chiusi ha allora servito Heymans che aveva seguito l’azione ed è andato a innescare un raggruppamento vicino alla linea meta. Un’azione illustrata dai giornali inglesi con tanto di disegno dello schema. Per inciso: due mete di Clerc. La settimana dopo si è migliorato rifilandone tre all’Irlanda, portandosi al comando della classifica dei metamen.

Clerc, che ha un fisico normale (1,78 per 88 chili), è un finisseur implacabile che piomba sulla partita con la disinvoltura di un felino crudele. Fiuta l’evolversi dell’azione ed esplode in scatti che stordiscono. Il gioco d’appoggi è frenetico: le sue scarpette arancioni disegnano sull’erba movimenti dall’effetto ipnotico. Quando infila il corridoio è imprendibile. L’intesa con Heymans, suo compagno al Tolosa, è telepatica. Segui uno e trovi l’altro. Ma Clerc non è solo un uomo meta. È diventato molto altro. Dopo l’inattesa esclusione dal mondiale del 2003 ha saputo rimettersi in discussione. «Non ero continuo né polivalente. E il mio gioco al piede era mediocre» ha riconosciuto. Ha lavorato duro. Ora gioca per la squadra, interviene su tutta la linea d’attacco, sostiene l’azione. «Ha una visione tattica che gli consente di creare per gli altri» sottolinea Guy Novès, il suo allenatore nel Tolosa.

Una maturazione tattica coincisa con quella umana. Clerc studia management all’università di Tolosa. «La mia sfida è soprattutto nella vita». E nella vita oltre a giocare e studiare è impegnato in un progetto che aiuta i bambini ospedalizzati a Tolosa e le loro famiglie. «Non ho miti – ha detto -. Per me gli eroi sono quelli che sanno donare la loro vita agli altri. Sono loro che fanno progredire la società». Dietro quella faccia da Peter Pan c’è la saggezza del gufo delle fiabe. Chissà che non gli serva anche in campo quando le difese sono più ermetiche di quelle di Scozia e Irlanda. E rendono tristi certe notti degli spiriti liberi.

Accertamenti per Robertson

(im) Tutto in regola al raduno azzurro di ieri a Roma in vista di Francia-Italia, domenica alle ore 15, a parte piccoli acciacchi a Masi e Canale. Accertamenti per l’ala Kaine Robertson, al rientro dall’infortunio, ma a Parigi dovrebbe esserci. «Nessuna conseguenza – fisica – spiega il manager Carlo Checchinato – dai match di club del week-end. Hanno giocato 80′ solo Nieto e Masi, in 5 hanno disputato spezzoni di partita, tutti gli altri hanno riposato».

 

Altre notizie di rugby

DAL 15 AL 22 MARZO

In Veneto per la terza volta il campionato europeo U.18 Gli azzurrini
debuttano a San Donà con la Romania

(e.g.) L’ottava edizione del campionato europeo Under 18 si svolgerà dal 15 al 22 marzo in Veneto. La nostra regione tornerà dunque ad ospitare la manifestazione per la terza volta dopo le positive esperienze del 2004 e del 2006.

L’Europeo è la più importante manifestazione continentale della categoria, con 30 formazioni partecipanti ed un alto livello tecnico garantito dalla presenza delle selezioni di Francia, Inghilterra, Irlanda ed Italia.

Per esigenza della Fira-Aer, le sedi degli incontri della manifestazione sono state concentrate rispetto alle precedenti due edizioni giocate in Veneto. Jesolo ospiterà gran parte degli atleti che parteciperanno alla rassegna, mentre si giocherà nell’ambito delle province di Venezia e Treviso, con le finalissime previste per sabato 22 marzo sul terreno dello stadio di Monigo a Treviso.

Otto saranno le località dove si svolgeranno gli incontri di qualificazione: Casale, Jesolo, Mirano, Mogliano, Pieve di Soligo, San Donà, Silea e Villorba, mentre come detto le finali si giocheranno a Treviso. Particolarmente impegnati saranno gli impianti di San Donà e Casale che ospiteranno rispettivamente 12 e 11 partite.

L’organizzazione si avvale del patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Treviso, del Comune di Treviso e del Comune di Jesolo, ma particolarmente importante sarà la collaborazione delle società che ospiteranno gli incontri.

La squadra da battere è la Francia, Campione d’Europa in carica, risultato centrato lo scorso anno a Biarritz, ma tra i favoriti troviamo pure Inghilterra e Irlanda, quest’ultima finalista l’anno scorso, mentre l’Italia cercherà di sfruttare al meglio le sue chance di outsider. Dopo l’esordio contro la Romania, il 16 marzo a San Donà alle 16, gli azzurrini troveranno sulla loro strada proprio la Francia.

ALL’ESTERO

Lièvremont perde per infortunio Papé e Harinordoquy In Premiership Castrogiovanni si avvicina a Bortolami

 

BLEUS ACCIACCATI 

Weekend amaro per il Ct Lièvremont: cinque convocati per la sfida con l’Italia sono usciti malconci dal turno di Top14. Sicuro assente sarà la terza centro Harinordoquy del Biarritz al cui posto è già stato richiamato Bonnaire. Nella vittoria dei biancorossi contro lo Stade Français 9-6 (Masi 80′), contusioni alla spalla destra e alla coscia sinistra per il centro Traille mentre il seconda linea parigino Papé (lesione al menisco del ginocchio sinistro) ha dato forfait: al suo posto convocato Méla. Colpi duri anche per l’ala Vincent Clerc del Tolosa battuto a Bourgoin 30-23 e per il mediano d’apertura Trinh-Duc nel Montpellier (Stoica 71′) sconfitto a Montauban. Vittoria del Brive (Orquera 15 punti) ad Auch 30-20 e del Clermont (Canale 40′) 27-3 con il Bayonne. In ProD2 cartellino giallo a Festuccia nel Ko del Metro Racing a Bordeaux.

 

TIGRI FEROCI – In Premiership si avvicina a soli due punti dalla vetta il Leicester (Castrogiovanni entrato nel 2°t.) che approfitta dello stop del Gloucester con gli Harlequins 30-25 (Nieto 80′, Bortolami dentro nella ripresa). Non basta un buon Ongaro (60′) ai Saracens contro i London Irish, 24-27.

 

RIPRESA ULSTER – Nella Magners League 2^ vittoria consecutiva per l’Ulster (Del Fava ultimi 20′) che ha superato il Llanelli 20-8. Bene Pucciariello (80′) nel Munster battuto dal Cardiff, 25-22.

 

TRIALS TONGA – Convocati in tutto ben 114 giocatori nelle due compagini provinciali tongane Tautahi Gold e Tau’uta Reds che parteciperanno da metà aprile alla Pacific Cup. Nella finale dell’Aoniu Tournament vittoria del Kolomotu’a per 32-19 contro Havelu.

 

KIWI IN FUGA – Dopo tre turni di Super14, Blues e Crusaders dominano il lotto con i soli Sharks di Michalak (meta decisiva a Pretoria contro i Bulls) a tenere il passo. Crescono le lamentele contro gli arbitri per l’ interpretazione delle nuove regole sperimentali introdotte dell’Irb.

Giampaolo Tassinari

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