Dal Gazzettino (03.11.2008)

Il Veneto è la regione d’Italia con più tradizione… – Qui Italia: oggi al “Memo Geremia” il primo allenamento – SERIE B – In casa Carrera Petrarca… – A Padova c’è grande passione, la Fir deve tenerne conto – Qui Australia: Zanato “ambasciatore”: «È un grande onore» – Gli under 19 del Petrarca espugnano Treviso – (im) L’Italia si è radunata… – ERASMUS, GELDENHUIS, MONTAURIOL E DERBYSHIRE… – Andrea Marcato avrà la sua chance all’apertura – Quattro milioni di dollari e una finta da impazzire

Il Veneto è la regione d’Italia con più tradizione

«Il Veneto è la regione d’Italia con più tradizione, praticanti e squadre di rugby credo. Meriterebbe ogni anno un bell’appuntamento con la nazionale, come quello di sabato all’Euganeo contro l’Australia. Mi ricordo l’entusiasmo quando a 12 anni mi hanno portato a vedere Italia-Irlanda a Treviso. Da quel giorno partite simili ce ne sono state poche in Veneto».

Andrea Marcato oscilla fra memoria e futuro. La prima è quella di un ragazzino che ammira per la prima volta i suoi idoli azzurri in una storica vittoria (22-12, 6 maggio 1995) contro una grande d’Europa. Il futuro è che gli appassionati tornino a vedere con regolarità la nazionale a Padova e nella regione leader d’Italia. Proprio ora che di quegli eroi anche l’anatroccolo Andrea, come nella favola trasformato a 25 anni in cigno, è entrato a far parte. Mettendo insieme 9 presenze e diventando il piede più affidabile del lotto azzurro.

Allora Marcato, l’eterno dilemma: giocherà apertura o estremo?

«La speranza è quella di giocare e basta. Decida il ct dove. Nei due raduni di preparazione ai test mi ha provato sia apertura che estremo insieme a Luciano Orquera, Luke McLean e Andrea Masi (quest’ultimo anche centro e ala). Da oggi agli allenamenti alla Guizza si capirà quali sono le sue intenzioni».

Sempre questa storia che secondo Nick Mallett lei è troppo leggero per giocare in cabina di regia nel rugby moderno?

«Così mi ha detto il ct a fine Sei Nazioni, affermando contemporaneamente che era stato contento delle mie prestazioni».

Ci credo, quel suo drop all’ultimo secondo con la Scozia ha salvato il bilancio del torneo. Allora è condannato a mettere su peso e muscoli fino alla pensione?

«Sono alto 1,83. Quando sono arrivato al Benetton Treviso 4 anni fa pesavo 76 chili. Abbiamo iniziato subito un progetto per sviluppare il fisico. I primi due anni in particolare con il preparatore Fabio Benvenuto abbiamo fatto un lavoro duro e ottimo. Ora sono 86 chili. Dicono che dovrei arrivare intorno ai 90. Ci proverò entro il prossimo Sei Nazioni. Durante l’estate mi sono sforzato di mangiare anche un po’ più delle mie abitudini. Ma non è questo che serve. E arrivato a questo punto non credo sia un chilo in più o in meno a fare la differenza».

Sulla precisione nel calcio invece tutto a posto, lo dimostra l’inizio stagione da titolare a Treviso.

«A causa anche della squalifica di Marius Goosen, con il Benetton fino ad oggi ho sempre giocato tranne nel derby con il Petrarca. Sono contento. Come allenamenti individuali e specifici al calcio faccio due sedute il martedì e il giovedì, che più ne sbaglio più si prolungano. Poi c’è una seduta di rifinitura il venerdì».

Come Ghiraldini, i fratelli Bergamasco e Bortolami esordirà con la nazionale a Padova.

«È molto bello giocare dove sono nato, ma la cosa non deve distrarmi dalla concentrazione della partita e dall’obiettivo di fare il meglio possibile. Dev’essere solo un piacere in più».

Anche lo stadio Euganeo affronta la sua prima nel rugby.

«Credo che per questo sport non sia purtroppo uno stadio ideale. Ci sono stato una volta a vedere il calcio e un paio di volte per il meeting di atletica leggera. C’è la pista intorno, le tribune sono troppo lontane. Non conosco gli altri campi di Verona, Vicenza, e del Veneto. Non so se sono migliori».

In tribuna ci saranno tutti i suoi familiari?

«La mia fidanzata Diletta, mia madre Mariangela, le mie sorelle. Tutti tranne mio padre Bartolomeo. Si agita troppo quando io sono in campo. Viene poco anche a Treviso. Preferirà guardarsi la partita a casa, davanti alla tivù».

Ivan Malfatto

 

Qui Italia Oggi al "Memo Geremia" il primo allenamento

(p.sp.) L’attesissimo test-match tra Italia e Australia in cartellone sabato alle 15 all’Euganeo è da ieri più vicino che mai. La Nazionale, infatti, è sbarcata in città. Da oggi pomeriggio gli azzurri entreranno già in clima partita. Il citì Nick Mallett dirigerà il primo allenamento "padovano" nelle strutture petrarchine del Memo Geremia (via Gozzano, zona Guizza) che fino a sabato fungeranno da vero e proprio quartiere generale della nazionale. La settimana dei fratelli Bergamasco e compagni sarà particolarmente intensa. Domani è previsto un trasferimento agli impianti del Valsugana rugby, dove nel pomeriggio dalle 15.30 sosterranno la loro seduta d’allenamento davanti ai rugbisti, giovani e adulti, della società di via Arnaldo da Limena (Altichiero). Mercoledì, poi, ritorno al Memo Geremia. La preparazione riprenderà al mattino alle 10. E proseguirà, sempre agli impianti Geremia, anche nella giornata di giovedì. Venerdì, invece, allo stadio Euganeo (alle 11) si terrà il "Captain’s run", ovvero
l’allenamento che serve per prendere confidenza sul campo che sarà teatro dell’incontro. Evento che per l’appunto sarà celebrato sabato. La comitiva azzurra lascerà Padova domenica per trasferirsi nel pomeriggio a Torino, dove è in programma il secondo test-match con l’Argentina.

 

 

SERIE B

 (al.pas.) Quinta giornata di campionato tra luci e ombre per le padovane. Prosegue la serie di vittorie del Petrarca che supera il Valpolicella. I petrarchini hanno giocato una partita molto attenta contro un avversario non facile da affrontare. La principale difficoltà è però stata il terreno di gioco, reso molto pesante dalla pioggia. Questa situazione ha sicuramente penalizzato di più la formazione guidata da Salamon che fa della manovra in velocità uno dei suoi punti di forza. Il primo tempo è stato tutto di marca padovana con due mete. Nella ripresa il Valpolicella è arrivato a un punto dal Petrarca, che però non ha sbagliato più nulla in difesa e ha portato a casa il successo.

Netta vittoria anche per il Cus, che comunque ha regalato un tempo al Villorba. Nella prima parte il XV di Pellielo non ha giocato bene, commettendo molti errori che però i trevigiani non hanno sfruttato. Tutta un’altra musica nella ripresa, con il Cus padrone del campo. Con quattro mete nei primi 16 minuti i cussini hanno dato la svolta alla partita, conquistando anche il punto di bonus. Da segnalare l’ottima prova di Zanin, autore di tre mete, e di Carletti, un giovane proveniente dal vivaio padovano, che alla sua prima presenza ha realizzato anche una meta.

 

Sconfitta interna per il Rubano che ha dovuto cedere il passo alla terza forza del campionato, il Rugby Riviera. Sfida che però lascia qualche rimpianto al Rubano che ha subito la meta decisiva solo nei minuti finali. Prova di rilievo per il ragazzi guidati in panchina da Baratella e Allan, che per larghi tratti hanno tenuto testa a una delle pretendenti alla  romozione. Ai padovani è comunque mancata un po’ di precisione negli ultimi metri e nei calci piazzati.

 

Resta ancora vuota la casella delle vittoria per il Valsugana, battuto dal modesto Villadose. Ancora troppi i problemi evidenziati dal Valsugana. Squadra svogliata con poca grinta, avversari sempre superiori nei contrasti. Il Valsugana ha dovuto anche rinunciare anche a sei giocatori assenti per infortunio.

 

VALPOLICELLA-CARRERA PETRARCA 17-18.

Marcatori: pt 1′ cp Ragazzi, 24′ meta Amadio tr Ragazzi, 40′ meta Caporello; st 3′ cp Ragazzi.

Petrarca: Ragazzi (st 11′ Mason), Borgato (st 18′ Davanzo), Ercolino, Sandonnini, Mussap, Politeo, Moretto, Amadio, Viel (st 11′ Birtig), Cucchio, Capri, Geremia, Caporello, Marchetto, Sindoni. All. Salamon.
Arbitro: Sandri di Trieste.

Ammoniti: st 32′ Mason.

Note: pt 5-15; punti 1-4.

 

CUS PADOVA-VILLORBA 41-10.

Marcatori: pt 7′ meta Marchetto, 30′ meta Zanin tr Colleselli; st 4′ meta Zanin, 10′ meta Zanin tr Agostini, 14′ meta Massaro tr Colleselli, 16′ meta Ferullo, 32′ meta Carletti.

Cus Padova: Paqualin, Pietrantoni (st 17′ Carletti), Ferullo (st 30′ Moro), Politeo, Agostini, Colleselli (st 22′ Iacchelini), Masi (st 22′ Maresio), Zanin, Palandrani, Franzina (st 12′ Vladeanu), Massaro, Suzzi, Musolino, Marchetto (st 22′ De Giuli), Paccagnella (st 12′ Crozzoletto). All. Pellielo.

Arbitro: Fontana di Parma. Ammoniti: pt 23′ Massaro, st 3′ Franzina.

Note: pt 12-3; punti 5-0.

 

ROCCIA RUBANO-RIVIERA 11-16.

Marcatori: pt 2′ e 17′ cp Borsetto; st 22′ meta Boaretto.

Rubano: Borsetto, Bertagnin, Mainardi, Callegaro, Boaretto, Carroll, Bellin (st 12′ Bano), Caldon, Baraldo, Ricardi, Rocchio, Rizzo, Lucchetti, Toniato (st 30′ Zanarella), Salizzato. All. Baratella e Allan.

Arbitro: Terilli di Brescia. Ammoniti: st 28′ Lucchetti.

Note: pt 6-10; punti 0-4.

 

VILLADOSE-LOFRA VALSUGANA 22-10.

Marcatori: pt 27′ cp Waterhouse, 36′ meta Bertoncello tr Waterhouse.

Valsugana: Waterhouse, Pantano (st 11′ Dandolo), Bortolami (st 30′ Zara), Gambetta, Bertoncello (st 18′ Babolin), Andrea Bottone, Lorenzo Bottone, Fornea, Da Silva, Davide Cardo, Paesotto, Alessandro Cardo (st 1′ Baldo), Pilot, Pigato, Testagrossa. All. Salvadego.

Arbitro: Mitrea di Treviso.

Note: pt 15-10; punti 4-0.

 

In casa Carrera Petrarca…

In casa Carrera Petrarca si minimizza, nonostante l’altro ieri a Calvisano sia arrivata la terza sconfitta (19-3 il punteggio) su sei incontri. Eppure a guardare i numeri c’è di che preoccuparsi: la squadra è sesta, staccata di 5 lunghezze dal Calvisano che la precede in quinta posizione, di 6 dal Rovigo che è quarto e di 7 dall’Overmach che è terzo. Solo il Gran Parma, che è penultimo ha un attacco leggermente peggiore dei bianconeri (77 contro 79, equivalenti ad appena 12,83 a gara), che hanno inoltre la terza difesa più perforata del Super 10 (134 punti subiti, a una media di 22,33 a partita), dopo quelle delle ultime due, il già citato Gran Parma e la Capitolina Roma. La società comunque tira dritta per la sua strada e non mette in discussione nè l’operato del tecnico scozzese George Graham, nè la bontà della campagna acquisti, convinta di avere allestito una squadra quanto meno da play off. Anche se, sottovoce, qualcuno ammette che in terza linea Sisa Koyamaibole e Mariano Lorenzetti non sono stati adeguatamente rimpiazzati e che Pastormerlo, il mediano di mischia, non è giocatore da formazione ambiziosa.

«In fin dei conti – dice il team manager, Guido Zorziabbiamo perso in trasferta con Overmach, Benetton e Calvisano. Esattamente come nella passata stagione. Solo che quest’anno il calendario ha distribuito in maniera diversa e per noi maggiormente difficoltosa, le partite».

Quindi, a suo parere, il Carrera può ancora recuperare il divario attuale e lottare per i play off?

«Non tanto a mio parere, ma a quello di Graham e di tutta la squadra. Quando avremo recuperato tutti gli infortunati, cosa che – con l’eccezione di Leonardi – accadrà per la ripresa del Super 10, il 29 novembre, si comincerà a vedere il reale valore di questa squadra. Siamo stati troppo penalizzati sotto questo punto di vista. A Calvisano, per l’assenza di Gatto e Matteralia, abbiamo fatto debuttare come tallonatore il ventenne Dario Chistollini, un ragazzo sudafricano con passaporto italiano che ha ottime prospettive, ma che, ovviamente, è ancora acerbo a questi livelli».

Quella di lanciare dei giovani può essere una consolazione.

«Derbyshire, Gatto, Bertetti, Innocenti, Rosa, Giovanchelli, Patrizio e Billot, sono giovanissimi ma giocano perchè se lo meritano. Quando tutti i "senatori" rientreranno ci sarà qual giusto mix di esperienza e gioventù necessario per ingranare una marcia in più. La stagione è ancora lunga e il tempo per recuperare posizioni non manca. Siamo tutti fiduciosi».

Segnate pochissimo e subite troppo.

«A Calvisano la difesa è stata ottima, anche se in effetti abbiamo concesso calci di punizione da posizioni agevoli, cosa che i giocatori del Cammi, più smaliziati, non hanno fatto. Per quanto riguarda l’attacco, è vero, ci sono dei problemi. Graham dice che c’è troppa precipitazione e continua a invitare la squadra a giocare con maggior lucidità. Ma, e qui torniamo a quanto già detto, quando mancano i giocatori di maggior classe ed esperienza, in fase offensiva tutto diventa più complicato. Bartholomeusz è appena rientrato, così come Leaega, Little è stato fuori un mese e Flechter si è infortunato nella prima partita con il Rovigo».

Tuttavia qualcosa di meglio potevate farlo.

«Ne siamo consapevoli. Soprattutto in casa non siamo ancora riusciti a esprimerci positivamente e ci mancano un paio di punti di bonus che si dovevano prendere. Però pur non giocando bene al Plebiscito abbiamo sempre vinto e questo ci permette di ritenerci in corsa per i play off».

Alberto Zuccato

 

«A Padova c’è grande passione, la Fir deve tenerne conto»

In azzurro vanta 34 caps, ed è stato anche consigliere federale. Fulvio Lorigiola, presidente del Carrera Petrarca, che di nazionale se ne intende è particolarmente contento del ritorno degli azzurri a Padova. «L’Italia non giocava qui da dodici anni – ricorda – E l’ultima volta era stato proprio con l’Australia (il 23 ottobre 1996; punteggio di 40-18 per i Wallabies) in occasione dei 100 caps di David Campese. In quella occasione il Plebiscito era strapieno».

E stavolta sarà pienissimo l’Euganeo.

«Se non ho capito male sarà l’evento in assoluto con più spettatori paganti che ci sia mai stato a Padova».

Ha capito benissimo.

«Questo significa che c’è grande passione che deve fare meditare. Se Padova dà risposte del genere, mi sembra giusto che la Fir prenda in considerazione l’opportunità di sfruttare maggiormante questa piazza. Lo dico senza alcun spirito polemico, perchè come società siamo in perfetta sintonia con le scelte della Federazione e del suo presidente Giancarlo Dondi».

Tanto più che ora avete un petrarchino doc come Andrea Rinaldo nel nuovo consiglio federale.

«Dondi ha appoggiato in pieno la candidatura di Rinaldo perchè sa che si tratta di un personaggio che può dare molto al rugby italiano. È stato giocatore di alto livello, ha fatto il presidente del Petrarca. L’uomo giusto per programmare il futuro».

Cosa intende?

«Che per due successive legislature sportive, Dondi e la Fir hanno lavorato duramente per far decollare la nazionale e ci sono riusciti perche siamo entrati nel Sei Nazioni e perchè ora, grazie agli azzurri, il rugby è iventato molto più popolare. Adesso però si deve trovare il modo per rilanciare il campionato italiano».

Già, perchè questa nazionale non è figlia del Super 10.

«È così. Tutti i migliori giocano all’estero. Va trovata la maniera per farli rientrare in Italia a giocare nel nostro campionato. Non è facile, me ne rendo conto, ma qualcosa va studiato».

Dica la verità: le dispiace che in azzurro non ci sia alcun giocatore del Petrarca?

«Ovvio. Quel paio che potevano essere convocati, sono infortunati. Però mi riempie d’orgoglio il fatto che Mauro e Mirco Bergamasco, Bortolami, Ghiraldini e Marcato sono usciti dal nostro vivaio. Nessuno altro club può vantare altrettanto. Aggiungo che, in un futuro che è già cominciato, i nostri giovani migliori non andranno più via. Sono già tre anni che nessuno "scappa" dal Petrarca. Allo stadio farò il tifo per l’Italia, ma in particolare per questi ragazzi».

Se la sente di fare un pronostico?

«Se non ricordo male, attualmente l’Australia è seconda nel ranking mondiale. È una squadra più forte della nostra, in particolare per qualità tecniche. Mi auguro di assistere a un test combattuto e che gli azzurri si comportino bene».

g.d.z.

 

Qui Australia
Zanato "ambasciatore": «È un grande onore»

(im) L’Australia, avversaria dell’Italia nel test di sabato all’Euganeo, è arrivata ieri sera a Padova. Alloggia al Plaza in corso Milano e per tutta la settimana avrà come "ambasciatore" italiano al seguito un allenatore padovano, Marzio Zanato.

«Più che ambasciatore direi ufficiale di collegamento, usando una terminologia militare – spiega sorridendo Zanato – Il mio compito è tenere i contatti fra la città e lo staff manageriale dell’Australia, per risolvere qualsiasi tipo di problema pratico: dagli allenamenti al Plebiscito alla macchina di mischia, dai contatti con la stampa ai numeri di maglia. Parteciperò inoltre alle sedute dello staff tecnico, guidato dal ct Robbie Dean, sulla preparazione della partita. Una grande esperienza, che varrà credo più di tanti corsi di formazione».

Il ruolo svolto da Zanato si chiama in inglese Liason officer. È stata la federazione australiana a chiedere ufficialmente alla Fir che fosse lui a ricoprirlo. Il tecnico padovano, 43 anni, attualmente sulla panchina dell’Hafro Design Udine in serie A1, in passato alla guida di Rovigo, L’Aquila (S10) e Italia A, ha infatti eletto l’Australia a sua patria d’adozione rugbistica. Vi ha svolto numerosi stage, l’ultimo l’estate scorsa. Conosce bene l’inglese e ha tessuto molti rapporti con il mondo dei Wallabies. Per questo motivo i dirigenti australiani hanno scelto lui.

«Per me si tratta di un grande onore, oltre che di una grande esperienza – continua Zanato – Pensate che pur abitando a Padova dovrò dormire la notte nell’albergo dell’Australia. A dimostrazione di come il tour di una potenza mondiale sia organizzato managerialmente nei minimi dettagli e comporti l’impegno di un esercito di persone».

Intanto, la nazionale australiana ha richiesto la collaborazione dello staff medico del Cus per i giorni di permanenza a Padova. la polisportiva universitaria metterà a disposizione lo staff coordinato dal dottor Marco Cesana. Una delegazione di giocatori australiani sarà ospite mercoledì alle 17.30 al Piovego, per incontrare tutte le formazioni cussine.

Infine, per chi vorrà conoscersi i campioni australiani e ricevere autografi prima della partita, gli allenamenti al campo e alla palestra della piscina al Plebiscito sono pubblici.

 

Gli under 19 del Petrarca espugnano Treviso

SERIE A FEMMINILE

Le Red Panthers Benetton hanno vinto lo scontro al vertice col Sitam Riviera del Brenta e si sono staccate.

Risultati: Benetton-Sitam 36-8, Monza-Biella 46-3, Piacenza-Pesaro
22-0;

classifica: Benetton 20, Sitam, Monza 14, Piacenza, Roma 5,
Biella, Pesaro 0.

 

SERIE C

 

Elite: Conegliano-Belluno 21-28, Pordenone-Monselice 8-19,
Bassano-Jesolo 17-5, Feltre-Alpago 39-12, Lido-Lemene 14-7.

Classifica: Belluno 22, Bassano, Feltre 20, Jesolo 15, Alpago 12, Lido
5, Monselice, Pordenone 4, Lemene 1, Conegliano – 1.

CIV Est: Montebelluna-Cus Ud 100-0, Oderzo-Spilimbergo 91-11, Ped Livenza-Venjulia 49-0, Montereale-Mirano 8-11, Valsugana-Silea 17-10.

Classifica: Montebelluna 25, Oderzo, Ped. Livenza 15, Valsugana 14, Mirano 13, Venjulia 12, Silea 6, Cus Ud 3, Montereale 2, Spilimbergo 0.

CIV Ovest: Vicenza-Frassinelle 28-3, Valeggio-Trento 7-10, Monsters-SudTirolo 43-7, ValpSolicella-Villadose 29-0, Altovicentino-Cus Verona 13-10.

Classifica: Vicenza 26, Monsters 21, Altovicentino 18, West Vr 14, Frassinelle 11, Cus Vr 9, SudTirolo 6, Trento 4, Valpolicella 2, Valeggio 1, Villadose -4.

 

UNDER 19

Girone 1: Montepaschi-Cammi 27-20, Benetton-Carrera 8-30,
AlmavivA-Plusvalore 27-14, Noceto-Firenze 19-19, Benevento-Tarvisium
33-6.

Classifica: Montepaschi 17, Carrera 16, Benetton 13, AlmavivA 12, Cammi 11, Plusvalore 9, Firenze 7, Noceto 6, Benevento 5, Tarvisium 0.

Girone 2: Overmach-San Donà 25-26, Colorno-Modena 47-7,
Casinò Ve-Femi CZ 21-14, Marchiol SanMarco-Amatori Milano 7-49, Grande Milano-Mirano 47-10.

Classifica: San Donà 20, Colorno, Overmach 15, Femi CZ 11, Amatori Milano, Casinò Ve 10, Modena 9, Grande Milano 5, Marchiol SanMarco, Mirano 0.

Ennio Grosso

 

L’Italia si è radunata

(im) L’Italia si è radunata ieri sera al Crowne Plaza di Padova in vista del test di sabato contro l’Australia (ore 15, Euganeo, diretta tivù la 7 come tutti gli altri). Stamattina (in palestra) e nel pomeriggio (in campo) sosterrà i primi allenamenti al centro "Memo Geremia" del Petrarca, che sarà la sua casa in settimana durante la preparazione. L’Australia, arrivata ieri sera e con Liason Officer Marzio Zanato, alloggia al Plaza in corso Milano e si allenerà agli impianti del Plebiscito.

Tra i 26 azzurri convocati manca il 2. linea Santiago Dellapè, infortunato. «Per il momento non abbiamo chiamato nessuno al suo posto – spiega il manager Carlo Checchinato – Se lo faremo nei prossimi giorni i quattro candidati sono Jaco Erasmus, Quintin Geldenhuis del Viadana, Jean Francois Montauriol del Venezia e Paul Derbyshire del Petrarca».

Nel Top 14 e nella ProD2 francesi del week-end hanno giocato 6 azzurri: Clermont-Stade Francais 22-6 (Canale fino al 73′; Mauro Bergamasco 80′, Mirco Bergamasco dal 63′, che poi ieri erano ospiti a "Quelli che…" da Simona Ventura su Rai 2), Tolosa-Brive 21-15 (Perugini dal 61′), Biarritz-Bayonne 12-14 (Masi dal 50′); Racing Metro-Colomiers 9-9 (Lo Cicero dal 51′). Nella Anglo Welsh Cup inglese invece Newcastle-Gloucester 11-10 (Nieto 80′).

Non sono scesi in campo Aguero, Ongaro, Bortolami, Parisse e Del Fava.

 

Erasmus, Geldenhuis, Montauriol e Dernyshire candidati a sostituire il seconda linea

Dellapè infortunato, ballottaggio per quattro.
Wallabies rinnovati

Con il test di Hong Kong tra Nuova Zelanda ed Australia (gli All Blacks hanno vinto 19-14 in rimonta grazie alle mete di Sivivatu e McCaw che hanno risposto alla doppietta di Drew Mitchell) ha preso il via il bollente autunno dei test-match.Gli unici ad affrontare tutte e quattro le Home Unions saranno proprio i neozelandesi dove Henry ha convocato 7 nuovi volti tra i quali la sensazionale ala Hosea Gear ed il solido estremo Cory Jane entrambi di Wellington. Dopo la meritata vittoria nel Tri-Nations, la Nuova Zelanda spera di rinverdire i fasti del passato ottenendo il Grande Slam contro le quattro compagini britanniche.

L’Australia oltre agli Azzurri visiterà i terreni di Inghilterra, Francia e Galles prima di chiudere il tour il prossimo 3 dicembre quando allo stadio di Wembley affronterà i Barbarians allenati per l’occasione dal sudafricano Jake White, che un anno fa condusse i Boks al titolo mondiale. Gli uomini di Deans, un gruppo con tanti nuovi volti e parecchi stimoli rispetto a quello naufragato a Francia 2007, sono forse quelli che meglio si stanno adattando alle nuove regole sperimentali (le oramai famose Elvs) introdotte dall’International Board che sempre più fanno rassomigliare l’Union al Rugby League.

C’è inoltre molta curiosità per rivedere all’opera i controversi Springboks dopo le figuracce dell’estate ma sulla carta le scelte del discusso tecnico Peter de Villiers non sembrano avere voluto porre rimedio alle deficienze degli scorsi mesi. All’apertura invece di convocare Peter Grant o Morné  Steyn è stato chiamato Earl Rose che solo in qualche match di Currie Cup ha ricoperto questo ruolo essendo quasi sempre stato impiegato come estremo. Tra gli avanti se non altro il tecnico non si è potuto esimere dal chiamare il flanker dei Cheetahs, Heinrich Brussow, che statistiche alla mano nel Super 14 di quest’anno ha avuto una percentuale di riuscita nei placcaggi addirittura superiore a quella del kiwi Richie McCaw.

L’unica partita che si terrà a metà settimana è quella di martedì 18 novembre al Thomond Park di Limerick dove il Munster ospiterà gli All Blacks.

La sfida celebrerà il trentennale del leggendario match giocato il 31 ottobre 1978 quando l’allora Munster capitanato da Donal Canniffe sconfisse 12-0 gli All Blacks con una meta di Christy Cantillon e con 8 punti al piede (di cui 2 drop) della geniale apertura Tony Ward.

Infine i Pumas. In settimana hanno ingaggiato il francese Fabien Galthié come assistente del vacillante Citì Phelan. Francia, Italia e Irlanda ci diranno se Tati resterà alla guida della nazionale o se dopo nemmeno nove mesi si sarà trattato di un parto abortito della Uar.

Giampaolo Tassinari

 

Andrea Marcato avrà la sua chance all’apertura

«Andrea Marcato avrà la sua chance all’apertura nei prossimi test match. Sarà in campo titolare in questo ruolo già sabato contro l’Australia».

Ipse dixit, tradotto dal latino: l’ha detto. Sabato nello spogliatoio del Battaglini, dopo FemiCz Rovigo-Arix Viadana, il ct azzurro Nick Mallett  oltre ai complimenti per l’intelligenza e la maggior rapidità in touche dimostrata dal capitano rossoblu Tommaso Reato, ha fatto l’affermazione che gli appassionati aspettavano da tempo. L’Italia nei Cariparma test di novembre (sabato all’Eguaneo di Padova contro l’Australia, il 15 a Torino con l’Argentina e il 22 a Reggio Emilia con i Pacific Islanders) avrà finalmente una mediano d’apertura di ruolo. Basta esperimenti, come Andrea Masi spostato da centro. Basta adattamenti, come Luke Mc Lean spostato da estremo.

«L’obiettivo principale di questi test, oltre che provare a vincere e fare bella figura in tutti e tre – conferma il tecnico sudafricano – è trovare la coppia in mediana del prossimo Sei Nazioni. Proveremo subito Pablo Canavosio numero 9 (il ct gli ha fatto i complimenti per la prestazione fatta con il Viadana a Rovigo, ndr) e Marcato numero 10. Poi potrà esserci spazio anche per gli altri». Ovvero Giulio Toniolatti mediano di mischia (unico debuttante dei 26 convocati) e Luciano Orquera mediano d’apertura (provato nei raduni in questo ruolo insieme a Mc Lean e Marcato).

Per la 25enne apertura del Benetton è quindi la grande occasione. Al caps numero 10 in azzurro (un segno?) giocherà finalmente in nazionale nel ruolo che predilige (e non da estremo) nella sua città, Padova. Il massimo.

Anche se lui, con l’umiltà che lo contraddistingue, si limita a dire: «Per me l’importante sarà giocare, e basta. Decida il ct dove. Se succederà da apertura sarà molto bello farlo nella città dove sono nato. Sarà un piacere in più, che non deve però deconcentrarmi dall’obiettivo di fare la miglior prestazione possibile»

Come avversario diretto Marcato si troverà di fronte Matt Giteau. «Una delle più grandi aperture al mondo – conferma Mallett – E lo stesso sarà quando affronteremo l’Argentina con Juan Martin Hernandez. La qualità dei rivali in questi test è altissima. Non sarà facile affrontarli con l’obiettivo di una mediana stabile da trovare, ma non possiamo fare altrimenti». Se il livello tecnico dei numeri 10 di fronte a Marcato sarà terribile, non da meno sarà il livello fisico.

Basta pensare ai 105-110 chili della coppia Seremaia Bai-Pierre Hola, aperture dei Pacific Islanders. Per questo serve che Mallett predisponga soluzioni tattiche atte a proteggere il più possibile la visione tattica e il gioco al piede dell’apertura padovana, di cui abbiamo estremo bisogno. Serve che la squadra, in particolare il flanker dal lato aperto e il primo centro, giochino per sopperire alle inevitabili lacune che si verranno a creare vista la poca esperienza internazionale. Serve che se qualcosa andrà storto, e il rischio c’è non bisogna nasconderlo, Marcato non venga messo in croce e poi dimenticato per anni. Com’è successo ad Andrea Scanavacca dopo un’infausta Italia-Romania a Parma per le qualificazioni ai Mondiali ’03.

Con questa interessante novità la nazionale raccoglie così per tre settimane il testimone dal Groupama Super 10. La speranza è di trovare 3 belle prestazioni, 1-2 vittorie e una mediana affidabile per predisporre l’Italia nel migliore dei modi ad affrontare in febbraio l’Rbs Sei Nazioni del decennale.

Ivan Malfatto

 

Quattro milioni di dollari e una finta da impazzire

Lo chiamavano Dinamite Kid, per via dello scatto esplosivo. Ma nel 2006 sui media australiani Matt Giteau è diventato mister quattro milioni e mezzo di dollari, la cifra del contratto triennale (tre milioni di euro) che lo ha spinto a lasciare la sua città, Canberra, e una squadra stellare, i Brumbies, per raggiungere Perth nella regione più vasta e isolata del paese, diventata la base della Western Force, la franchigia entrata da poco nel Super 14. Nessuna stella del Rugby League e del football australiano, gli sport più popolari della terra dei canguri, era mai stato pagato tanto. E nel volgere di poche settimane la classe è stata superata dalla fama, che ha raggiunto quella del mito nazionale dello sport Ian Thorpe e delle rockstar. A dispetto di una taglia fisica normale (1,78 per 85 chili), Giteau di dinamite nei muscoli certo ne ha. Ma in misura inferiore alle abilità tecniche e mentali che nell’anno seguito al mondiale di Francia hanno fatto di lui la miglior apertura al mondo dopo Dan Carter. I suoi talenti sono la visione di gioco e la qualità del passaggio con cui spinge sulla pianura i cavalli veloci dell’Australia: traiettorie rapide, lunghe, lievi. O alla bisogna, corte e impovvise. Indirizza la palla con la stessa facilità a destra e a sinistra, con le mani e con i piedi. Sotto pressione è freddo. Quando va a placcare anticipa il movimento difensivo come fanno i tredicisti.

 

Ma a cambiare il movimento offensivo dell’Australia è stato il suo
gioco frenetico di appoggi. «Deborda l’avversario nello spazio di una
cabina telefonica» ha detto un giorno Ben Perkins, uno dei suoi
allenatori. Prima Larkham lavorava alla grande tela del gioco. Tesseva
le azioni con angoli di corsa ispirati che aprivano spazi e dettavano
gli inserimenti. Ora invece Giteau, da astuto maestro di inganni qual
è, varca personalmente le porte della difesa con il suo fulminante
side step nello spazio stretto. Per poi lanciare il compagno lontano
dal punto di rottura della linea. La meta di Horwill nella "finale"
del Tri Nations di quest’anno è nata da un numero del genere: finta di
passaggio sul lato aperto e doppio side step interno-esterno che in
due metri ha fatto fuori McCaw e So’oialo. Poi in terza fase fase un
delizioso passaggio lungo per il seconda linea schierato in posizione
di centro.

Tuttavia Giteau è un’icona che non ha nulla del divo. È cresciuto in una famiglia modesta. Il padre era un campione del Rugby League quando non si beccava un soldo o quasi. Ha cresciuto quattro figli spaccando pietre alla cava del paese e facendo il camionista. Matt ha mantenuto uno stile di vita semplice: a Perth ha scelto di abitare in un anonimo mini a metà strada tra lo stadio e il campo di allenamento. Ed è rimasto con i piedi per terra e disponibile come quando non era nessuno. «Non sa rifiutare un’intervista, devo dire io di no al posto suo» ha sibilato un po’ seccato l’addetto stampa della Western Force. In allenamento lavora come un pivello. Di regola doppia razione. «Fa sempre più di quello che gli si chiede» ha confermato il suo allenatore John Mitchell che lo considera uno dei rari al mondo con Carter, Michalak e Wilkinson in grado di cambiare da solo il corso di una partita.

Giteau, sicuro, non si accontenta. Uno come lui non vuole essere secondo a nessuno. Carter permettendo. Il bello è, per ora, che pensi di riuscirci più con l’umiltà e la fatica che con il pur smisurato talento.

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