Dal Gazzettino del 08 marzo 2010

Italia-Sudafrica diventa un libro – Calvario Celtic. È la volta buona? – Coppa Italia. In semifinale tre venete – MISCHIA APERTA
– Coppa Italia: Benetton Treviso – Il Casinò non sfigura –

Italia-Sudafrica diventa un libro

(im) Italia-Sudafrica del novembre scorso a Udine diventa un libro fotografico. Di 140 pagine, 200 immagini in formato 20×30 e la realizzazione della Graphistudio di Arba, leader del settore. L’assessore regionale Elio De Anna e le altre autorità lo presenteranno venerdì alle 11,30 a Pordenone nella sede della Friuliadria.
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Attesa per oggi la decisione sull’ingresso dell’Italia

Calvario Celtic. È la volta buona?

PARLA ZATTA «I Benetton si chiedono che cosa sta succedendo»

 «I signori Benetton si chiedono: cosa sta succedendo? Loro sono attori principali nella vicenda Celtic League. Molto più di me che gestisco semplicemente da presidente il club. Per gente abituata a programmare con largo anticipo il futuro di aziende e attività trovarsi spettatori passivi di una situazione così stagnante è un inconcepibile».
      Amerino Zatta lo dice con tutto il garbo di cui è capace. Ma si capisce lo sconcerto che Luciano Benetton e la sua famiglia stanno provando in questa telenovela Celtic League. «Di cui abbiamo iniziato a parlare nel settembre 2008. Un anno e mezzo dopo siamo ancora qui ad aspettare, senza sapere nulla di preciso» continua il presidente della franchigia che dovrebbe rappresentare l’Italia nella manifestazione insieme agli Aironi. Uno sconcerto, quello dei Benetton, comprensibile se si pensa che sono pronti ad assumersi il rischio di un investimento di sei milioni di euro a stagione. Mica bruscolini, anche per il “ricco” mondo del rugby italiano.
      Quindici giorni fa eravamo qui a dire: siamo ottimisti, è fatta, manca solo l’ufficialità. Oggi siamo qui a ridire le stesse cose. «L’ottimismo rimane – continua Zatta – Me l’ha ribadito sabato il presidente della Fir Giancarlo Dondi. L’unico che ha condotto la trattativa e quindi l’unico che sa come stanno esattamente le cose». Dondi ha dato oggi come ultimatum ai celtici, impegnati nelle lotte della Scozia per contare di più dentro il board, per una risposta definitiva. «Più in là è impossibile andare – continua Zatta – Comincia ad esserci sofferenza in tutta la struttura. Viviamo in una sorta di sabbie mobili. Programmare undici trasferte estere, una squadra più competitiva possibile, i contratti con i giocatori e tutto il resto in tempi così brevi sarà dura».
      Quindi oggi o mai più per l’Italia in Celtic. Se sarà mai più, significherà il disimpegno del Benetton, che da cinque anni sogna l’Europa, dal campionato italiano (budget sotto il milione di euro, via tutti i big, si fa solo con i giovani del vivaio). «Non so cosa dire – conclude Zatta – Mi auguro solo che nel momento in cui oggi le persone staranno leggendo questo articolo in Fir sia già arrivato l’ok all’Italia in Celtic». Sarà vero?
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Coppa Italia. In semifinale tre venete

(e.g.) Benetton-Montepaschi e Petrarca-Femi CZ sono gli accoppiamenti delle semifinali di Coppa Italia. Girone 1: Benetton-Femi CZ 38-21, Consiag-Magnetofield 61-17. Benetton 20, Femi CZ 14. Girone 2: Casinò Venezia-Montepaschi 27-31, L’Aquila-Futura Park 22-10, riposava Petrarca. Petrarca 16, Montepaschi 15.
      SEI NAZIONI UNDER 18 – Dopo il netto 60-3 subìto nell’esordio a Dublino dall’Irlanda, nella seconda giornata del Sei Nazioni l’Italia Under 18 è stata sconfitta dall’Inghilterra 28-12. Per l’Italia 4 piazzati di Menniti.
      EUROPEO UNDER 18 – Dal 27 marzo al 3 aprile il Veneto ospiterà l’edizione 2010 dell’Europeo Under 18. Si giocherà sui campi di Casale, Conegliano, San Donà, San Michele al Tagliamento e Treviso sul cui terreno di Monigo si disputeranno le varie finali.
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MISCHIA APERTA
di Antonio Liviero

L’ascesa di Ghiraldini. Placcaggi decisivi e gioco polivalente

Un placcaggio vale più di una meta, sostiene McCaw. Se il capitano degli All Blacks ha ragione, e ce l’ha sempre di più nel rugby di oggi, allora la vittoria dell’Italia sulla Scozia è stata decisa al 71’ dal placcaggio di Ghiraldini, con l’aiuto di Gower, sulla linea di meta.
      La partita era sul 16-12. In quarta fase ecco l’assalto di Jacobsen servito a due metri dalla meta. Il pilone si è abbassato, Ghiraldini lo ha impattato sulla spalla interna. Ma la spinta lo ha fatto indietreggiare di un passo all’interno dell’area di meta. Piegate le gambe si è allora riproiettato immediatamente sulla linea mentre Gower metteva una mano sulla palla e con l’altro braccio si appendeva a peso morto alla schiena dello scozzese. Spenta l’avanzata, Ghiraldini ha tolto il braccio sinistro di Jacobsen dalla palla. Il pilone è andato giù. E l’ovale avrebbe probabilmente toccato la linea di meta se non avesse incontrato l’astuta mano dell’avanti azzurro piazzata a un centimetro dal gesso.
      «Il placcaggio alto è molto fisico e mi piace perchè non ferma solo l’avversario ma anche la palla» mi dice Leonardo. Sta vivendo un momento molto positivo della carriera. Le vittorie sulla Scozia e, prima ancora, su Samoa da capitano, gli hanno fatto scoprire una nuova dimensione. «Cerco di avere la parola giusta per ogni compagno – racconta – ma non preparo discorsi, le frasi vengono da dentro. Più che altro cerco di dare l’esempio». La disponibilità e la rapidità nel gioco aperto sono le qualità più apprezzate di lui a livello internazionale. “Pas mal ce talloneur” ha commentato con stupore Fabien Galthié in telecronaca davanti a milioni di francesi. In realtà Ghiraldini, svezzato dall’età di otto anni alla scuola Petrarca con l’imprinting di Giorgio Sbrocco, è uno dei rari azzurri davvero polivalenti. Eppure nonostante sia un giocatore da rugby totale e pensato, ama le fasi oscure e di sacrificio. Più ancora del placcaggio: «L’ingaggio mi dà sensazioni forti, l’avanzamento della mischia chiusa è galvanizzante. Ci vogliono cuore, tecnica. E intelligenza». Nelle touche invece non va sempre bene quest’anno. I suoi lanci sono stati a volte criticati. «Non sento la pressione, altrimenti sbaglierei sempre» assicura. Ma un’analisi attenta delle touche perse dimostra che le cause sono diverse: a volte problemi di chiamate, altre di intervento dei sostegni.
      Comunque ho l’impressione che, a 25 anni, il meglio del tallonatore del Treviso non l’abbiamo ancora visto. Nelle giovanili ha imparato a giocare in tutti i ruoli. Specie terza linea. Calciava, persino. E bene. «Imitavo Mehrtens» confessa. Meglio ancora gli riesce il calcio in touche. Ho saputo anche del suo side step folgorante di quand’era ragazzo. Un repertorio che prima o poi tirerà fuori. Perché Ghiraldini è un meticoloso con il culto del lavoro. Uno che la sera va a letto presto. E se gli si chiede di raccontare una storia di rugby lui parla degli allenamenti nel ritiro azzurro di Aosta che lo hanno portato al mondiale in Francia. Niente fiction insomma, ma tanta concretezza.
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Benetton Treviso: bilancio largamente positivo per i biancoverdi che puntano a mettere in bacheca un trofeo che manca da cinque anni

Smith: «Sabato con Viadana una semifinale stimolante»

Ennio Grosso

Primo posto del girone a punteggio pieno, 4 successi – tutti con il bonus – su altrettante gare giocate. Ben 148 punti all’attivo (37 di media partita) e 22 mete realizzate, appena 54 punti (13,5) subìti e 5 mete al passivo. Questi sono solo alcuni dei numeri della fase di qualificazione della Coppa Italia del Benetton, un ruolino di marcia che ha lasciato poche, se non addirittura nulle, possibilità agli avversari incontrati.
      I campioni d’Italia hanno preso veramente sul serio questa rassegna e dopo aver conquistato a mani basse la Super Coppa lo scorso settembre a Parma, Treviso vuole portare a casa anche questa manifestazione, vincere quella coccarda che manca dalla bacheca in Ghirada dal 2005 quando i biancoverdi vinsero la finale di Jesolo contro il Viadana (vittorioso ieri a Venezia 31-27), proprio l’avversario che troveranno a contendere, sabato alle 15 a Monigo, la finale di Rovigo del 21 marzo.
      “Ho sempre ribadito che questo sarebbe dovuto essere l’anno più concreto – ammette l’allenatore dei trevigiani, Franco Smith – la mia terza stagione come tecnico di Treviso doveva essere quella esecutiva, ovvero quella in cui dare dimostrazione di una vera e propria supremazia con molti risultati positivi e finora ci stiamo sicuramente riuscendo”.
      Sul vostro cammino c’è ancora Viadana…
      “Sappiamo che per alzare la Coppa dovremo battere ogni avversario che ci sta davanti. Viadana, o un’altra squadra, poco importa, per trionfare bisogna sconfiggere chiunque, pertanto ben venga questa sfida, ancor più stimolante visto che si tratta di una delle antagoniste più importanti a livello italiano”.
      Un cammino di tutto rispetto nel quale è evidente che non vi siete mai risparmiati.
      “Non abbiamo sottovalutato alcun avversario, con tutti abbiamo sempre cercato di dare il massimo; magari non tutto è andato esattamente come volevamo, ma ci eravamo imposti di fare il nostro gioco e direi che in queste prime 4 gare abbiamo fatto vedere delle buone cose.
      Sono un po’ dispiaciuto per le due mete subìte nell’ultimo incontro con Rovigo, ma l’atteggiamento dei ragazzi mi pare positivo. L’obiettivo è quello di migliorare sempre, ogni partita fare un passetto in avanti e in prospettiva del finale di stagione la squadra è sulla buona strada”.
      Come vede questa semifinale contro Viadana?
      “Lo ripeto, è una gara stimolante per la quale nutro fiducia: giochiamo in casa e questo è sicuramente un punto a nostro favore, ma sono ottimista soprattutto perché vedo una squadra caricata, che sa dove vuole arrivare e questo è un aspetto molto importante”.
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COPPA ITALIA Il quindici veneziano cede nel finale al forte Viadana
 
Il Casinò non sfigura 

Michele Salin

Solo quattro punti nel finale dividono gli aspiranti “celtici” del Viadana dai veneziani del Casinò in corsa per conquistare una agognata salvezza nel massimo campionato. L’ultima giornata del secondo raggruppamento della Coppa Italia non riserva dunque clamorose sorprese, rispettando alla fine il facile pronostico della vigilia. Il Viadana era venuto in Laguna “nascondendo” in panchina la formazione titolare, a dimostrazione dello scarso interesse per una Coppa Italia che fa da riempitivo per il campionato di Super Dieci che riprenderà sabato 27 marzo dopo la lunga sosta agonistica imposta dallo svolgimento del Torneo Rbs Six Nations. Dall’altra parte il Casinò di Venezia voleva approfittare di questo probante test per verificare la tenuta in vista dello sprint per la salvezza che lo aspetta al rientro, quando dovrà fare visita al diretto avversario del Plusvalore Gran Parma. Ne è uscita una gara in bilico fino al termine, che i virgiliani riuscivano a conquistare grazie alla maggiore potenza del pacchetto e all’esperienza dei suoi uomini entrati nella ripresa come il fuoriclasse Erasmus o l’ex amaranto-oro Krause capaci di dare la sterzata vincente alla squadra allenata da Franco Bernini.
      Il Casinò di Venezia si avvantaggiava per primo all’undicesimo con la meta di Vittorio Candiago e la successiva trasformazione di Davide Duca, che esibiva una buona vena nei calci dalla piazzola tanto da concludere il match con cinque realizzazioni su cinque in condizioni ventose, imitato dalla parte opposta dall’omologo Wilson. Nel secondo tempo il Viadana incrementava il punteggio grazie a ben due mete di mischia, al 3′ e al 38′ che scavano la differenza contro un avversario sempre comunque in partita. Da segnalare pere il Casinò l’infortunio a un occhio di Ruehan Van Jarsveeld e il ritorno seppure come riserva del capitano Edoardo Candiago.

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