Dal Gazzettino del 16 giugno 2008

IL TOUR IN SUDAFRICA E ARGENTINA – Dingo, la meta come una danza aborigena – TORNEO DI BUCAREST – TAPPE & CONVOCATI -Il Sud Africa si è assicurato il successo nella serie contro il Galles -DAX MIRACOLATO

IL TOUR IN SUDAFRICA E ARGENTINA Il mediano di mischia del Benetton
giudica la Nazionale in vista dei due importanti test match
Picone: «Un’Italia giovane, ma pronta a vincere»
"Cercheremo di creare i maggiori problemi possibili ai Campioni del
Mondo e con i sudamericani l’impresa ci è già riuscita"

Roma
NOSTRO SERVIZIO

Dopo gli ultimi allenamenti alla Borghesiana, la Nazionale italiana di
Nick Mallet è volata ieri da Roma alla volta di Cape Town, in
Sudafrica, dove sabato (diretta su Sky Sport) affronterà i Campioni
del Mondo in carica nel primo dei due test match estivi.

Neppure il tempo di rifiatare dopo le fatiche con il club e per
qualcuno è già tempo di Nazionale. Tra questi Simon Picone, mediano di
mischia del Benetton, 15 caps in azzurro, il quale sembra quasi rinato
negli ultimi tempi dopo i problemi fisici che l’hanno costretto a
saltare più di qualche impegno. «Per me è stato effettivamente un
finale di stagione in crescendo ammette il mediano del Benetton devo
ringraziare soprattutto lo staff medico del mio club che mi ha
recuperato appieno e così ho potuto disputare una buona parte
conclusiva della stagione. Purtroppo lo stesso non si può dire per le
sorti della mia squadra».

È mancata in pratica la ciliegina sulla torta

«Sì, in effetti sembra proprio così. Siamo approdati ancora una volta
alla finale, abbiamo conquistato un posto in Heineken Cup, ma abbiamo
fallito l’ultimo traguardo, quello dello scudetto. Purtroppo non è
stata una stagione facile, la squadra è cambiata molto, è arrivato un
nuovo allenatore, tutti fattori che rendevano logici certi problemi,
ma quando sei lì, a un passo dall’obiettivo, speri che tutto sia
risolto e cerchi di dare l’ultima zampata, quella decisiva. Purtroppo
è andata male».

Campionato alle spalle, ecco la Nazionale. Due impegni molto seri pur
considerando le defezioni sia del Sudafrica che dell’Argentina…

«Saranno due impegni molto probanti, sia dal punto di vista fisico che
tecnico. Dovremo affrontare le due squadre piazzatesi al primo e al
terzo posto nell’ultima Coppa del Mondo; in pratica, con
l’Inghilterra, il meglio che ci sia in giro».

L’Italia come si pone?

«Una squadra giovane, ma molto determinata. Con il Sudafrica non dico
che punteremo alla vittoria, ma cercheremo comunque di creare i
maggiori problemi possibili ai Campioni del Mondo, contro l’Argentina
invece punteremo a vincere, cosa che in tempi non lontanissimi ci è
già riuscita».

Dopo l’esperienza di Masi apertura, Mallet ha cambiato strada, ora
sarà la volta di Marcato o McLean.

«Io conosco bene Andrea(Marcato, ndr) per il fatto di giocarci assieme
nel club. Con lui mi sono sempre trovato bene, ma sia io che
Canavosio, mio compagno di ruolo in azzurro, stiamo affinando la
preparazione anche con McLean e i risultati paiono buoni».

Quali le differenze rispetto a Masi?

«Marcato e McLean sono due aperture di ruolo, per alcuni aspetti certe
cose vengono quasi spontanee. Pur riconoscendo le doti tecniche e
tutto il valore di un giocatore come Masi, per lui era un adattamento
giocare all’apertura».

Molto spesso è stato criticato il gioco al piede della Nazionale

«È vero che le nostre caratteristiche ci portano a giocare più alla
mano, inoltre se usiamo il piede si dice che l’Italia non ha un gioco
conclude Picone l’ideale sarebbe variare le due soluzioni, secondo i
casi o dei momenti della partita, ma non sempre è così semplice».

Ennio Grosso
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 Dingo, la meta come una danza aborigena

Gli slalom di Brendan Williams sono un’emozione estetica, come lo
erano i break dei Francescato, le "schinche" di Bettarello e il passo
dell’oca di Campese. L’ultima partita della stagione a Treviso,
semifinale di ritorno con il Viadana, ne è stata un saggio: la scia
delle scarpette arancioni, Robertson piantato come un paracarro. Una
meta che ha coronato l’ennesima stagione da capogiro del trequarti
australiano. Sempre presente nel Super 10. Una sola macchia: la finale
persa con il Calvisano. Dodici le mete, che gli sono valse il settimo
titolo personale. È ormai da sei anni consecutivi che lo scettro dei
metamen è nella sue mani.
Maci Perziano, ala del Venezia Mestre, che a Treviso ha formato con
lui un’irresistibile coppia di trequarti, ne conosce perfettamente lo
stile: «Ha uno scatto secco e tiene gli occhi ben aperti, vede tutto.
Decide all’istante in base alla posizione dell’avversario: se ce l’ha
all’interno lo deborda o viceversa. Pochi lo sanno fare. La sua scelta
è sempre perfetta». Eppure i test dicono che ce ne sono di più veloci
di lui in circolazione: Perziano stesso, Robertson o Nitoglia ad
esempio. Anche per questo, oltre che per la taglia leggera, il suo è
un mistero agonistico. «Possiede caratteristiche neuromuscolari fuori
dal comune» dice il preparatore atletico del Treviso Fabio Benvenuto.
«I suoi tempi di reazione sono sconosciuti ai comuni mortali –
spiega-. Ha grandi qualità elastiche e un istinto che gli consente di
anticipare le difese. Frena, accelera e cambia angolo di corsa in
tempi vietati agli altri».

Williams detto Dingo, è nato 30 anni fa a Urbenville, un villaggio di
duecento anime circondato dalla foresta, ai confini tra il Nuovo
Galles del Sud e il Queensland. È un aborigeno, come lo sono i
fratelli Ella. Il suo è un rugby tribale. A una scuola tecnica
raffinata mescola capacità sciamaniche, la malinconia per la terra
d’origine e le sofferenze del suo popolo che né le battaglie per i
diritti e né la riforma fondiaria hanno cancellato. Meno della metà
degli aborigeni ha un lavoro, quattro ragazzi su dieci lasciano la
scuola prima dei 16 anni. L’alcol è una piaga, la prigione un destino
di molti. La loro aspettativa di vita è di quasi 20 anni inferiore a
quella dei bianchi. Senza tutto questo non si può comprendere
Williams. Lui attraverso il rugby riscatta la sua gente: ha giocato
nel Randwick e nel Super 12 con i Warathas, è diventato nazionale
australiano a sette. Bob Dwyer lo ha definito il nuovo Campese. Ma è a
Treviso che ha trovato una seconda famiglia. E si è fermato.

Una volta prima di entrare in campo per una finale vinta ha bloccato i
compagni sulla porta dello spogliatoio: «Grazie, senza di voi non
sarei nulla. Vi debbo tutto» ha detto. Due anni fa durante la festa
per un altro scudetto si è alzato in piedi e ha annunciato le nozze.
Ha sposato Nathalie e ora gioca con il nome della figlioletta Chanel
scritto sulle scarpe. Gli eccessi di un tempo, le immersioni nella
vasca del ghiaccio per sbarazzarsi degli strapazzi notturni prima di
derby poi magistralmente giocati, sono un ricordo.

Ma le corse e le finte laterali continuano a seguire il ritmo
ossessivo dei canti aborigeni, evocano poteri magici e celebrano le
forze della natura. In certi pomeriggi a Monigo le vie dei canti,
percorse periodicamente dai nativi della sua terra, intersecano il
prato. E Brendan le percorre ascoltando il suono dei tuoni e delle
trombe marine.
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TORNEO DI BUCAREST L’Italia A perde di misura contro i sudafricani:
sotto 10-0 chiude 19-20
Quasi alla pari degli Springboks emergenti

Italia A Sudafrica Emerging 19 20
MARCATORI: pt 2′ Dollie p.; 30′ Waka meta tr. Dollie; st 2′ Buso p.;
7′ Buso p.; 10′ Jansen meta tr. Dollie; 14′ Buso p.; 23′ Buso p.; 24′
Dollie p.; 39′ Toniolatti meta tr. Duca.

ITALIA A: Sgarbi; M. Sepe, Forcucci (st 14′ Sartoretto), Galante,
Stanojevic; Buso (st 26′ Duca), Travagli (st 30′ Toniolatti); Vosawai,
Derbyshire (st 4′ Bernabò), Orlando; A. Pavanello, Cavalieri (st 29′
Minto); Pietrosanti (st 24′ Sciamanna), Ferraro (st 35′ Sbaraglini),
De Marchi. Sel. ZanatoGhini.

SUDAFRICA EMERGING: Basson; Waka, St. Jerry, Newman, Jansen (st 33′
Lawson); Dollie, Pretorius; Johnson, Raubenheimer, Mofu (st 13′
Prinsloo); Grobler (st 24′ Botha), Roodt; Lemmer, Jenecker, Van
Niekerk (st 30′ Mxoli). A disp. Van Jaarsfeld, Malgas e Vogt. Sel.
Williams.

ARBITRO: Garces (Francia).

NOTE: cartellino giallo a Orlando; pt 0-10.

BUCAREST (e.g.) Onorevole sconfitta dell’Italia A col Sudafrica
Emerging nella seconda giornata dell’IRB Nations Cup.

Dopo un primo tempo equilibrato ma chiuso con i sudafricani avanti
10-0, nella ripresa con i punti di piede dell’apertura Buso, il XV
azzurro si è avvicinato e la meta di Toniolatti alla fine ha portato
l’Italia a una sola lunghezza dal Sudafrica. Venerdì, nel terzo turno,
l’Italia affronterà la Georgia ieri vincitrice sull’Uruguay 20-18.

SERIE C Lecco, Primavera Roma, Lions Amaranto e Biella sono state
promosse in Serie B dopo le finali di ritorno, raggiungendo Casale,
Sondrio, Overmach Parma B e Amatori Catania B che già avevano
conquistato la promozione nella Regular Season. Risultati:
PordenoneLecco 24-37 (1-5) and. 3-29 (0-5), Cus PaviaPrimavera Roma
13-17 (1-4) and. 10-26 (0-4), Lions AmarantoReno Bologna 23-0 (5-0)
and. 14-16 (1-4), BiellaFulviatour Villadose 16-7 (4-0) and. 19-20
(1-4).
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 TAPPE & CONVOCATI

La nazionale italiana è partita ieri mattina da Roma con un volo
diretto per Città del Capo, dove sabato prossimo disputerà il primo,
temutissimo, test del tour estivo contro il Sudafrica (diretta su Sky
Sport Italia). Quindi il trasferimento in Argentina dove il 28 giugno
a Cordoba affronterà i Pumas. Emergenza in prima linea a causa delle
assenze di molti piloni tra infortuni e impegni nei campionati
francesi.
Questi i partecipanti al tour: Robert Barbieri (Benetton), Pablo
Canavosio (Castres), Carlo Antonio Del Fava (Ulster), Santiago
Dellapè(Biarritz), Jaco Erasmus (Montepaschi), Gonzalo Garcia (Cammi),
Leoonardo Ghiraldini (Cammi), Andrea Marcato (Benetton), Andrea Masi
(Biarritz), Luke McLean (Cammi), Alejandro Moreno (Leicester), Carlos
Nieto (Gloucester), Ludovico Nitoglia (Cammi), Fabio Ongaro
(Saracens), Enrico Patrizio (Carrera), Riccardo Pava (Overmach), Simon
Picone (Benetton), Matteo Pratichetti (Cammi), Tommaso Reato (Femi
CZ), Michele Rizzo (Carrera), Kaine Robertson (Montepaschi), Ignacio
Rouyet (Montepaschi), Josh Sole (Montepaschi), Alessandro Zanni
(Cammi).
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Il Sud Africa si è assicurato il successo nella serie contro il Galles
(2-0) superando sabato gli uomini di Gatland 37-21 al Loftus Versfeld
di Pretoria. A differenza del primo test di Bloemfontein, gli
Springboks hanno faticato parecchio per venire a capo della resistenza
ospite: solo a 15′ dal termine è giunta la meta dell’allungo decisivo
ad opera di Jean de Villiers a cui si è aggiunta allo scadere quella
di Bismarck du Plessis, peraltro concessa solo dopo l’intervento del
Tmo.
Una prova nel complesso altalenante quella dei verdeoro che opposti a
un Galles ben organizzato non hanno avuto spazio per i propri
trequarti, Chavhanga e Jacobs non si sono visti, presentando inoltre
lacune nelle ruck ed in campo aperto. Nota positiva l’esordio in prima
linea di Tendai Mtawarira anche se gli addetti ai lavori continuano a
storcere il naso davanti a molte scelte del nuovo ct Pieter de
Villiers, un coloured, accusato di avallare pressioni politiche
penalizzanti nei confronti dei giocatori di pelle bianca. Nel
pacchetto manca il peso del pilone Cj van der Linde e in terza linea
sono evidenti le difficoltà di Luke Watson anche perché il tecnico non
vuole provare l’esperimento di Pierre Spies e Ryan Kankowski schierati
assieme in attesa del rientro di Schalk Burger. Tra i trequarti
continua l’ingiustificata preferenza per Jacobs a scapito di François
Steyn, all’apertura si attende l’astro Peter Grant mentre
completamente ignorato fino ad ora è stato anche Ruan Pienaar che
darebbe eccellente copertura in ruoli come estremo, ala e mediano di
mischia.

Queste controversie hanno portato in settimana il neo-flanker di
Western Province, Aj Venter (ex-Rovigo), a dichiarare che "non invidia
il ruolo del nuovo allenatore per le difficili scelte da fare" a cui
ha fatto eco l’altro ex-rodigino Gert Smal affermando che "oggi giorno
la politica nel rugby sudafricano è più importante di tutto". Contro
l’Italia, sabato prossimo a Città del Capo, non ci saranno capitan
Smit e Montgomery impegnati nelle semifinali del Top14 in Francia.

Giampaolo Tassinari
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DAX MIRACOLATO

DAX MIRACOLATO – Nell’ultimo turno del Top14 il Perpignan batte lo
Stade Français 23-19 (entrambi i Bergamasco 80′) e Tolosa (Perugini
80′) supera 35-28 Bayonne. Vittoria record del Clermont 95-7 col
malandato Dax che però in settimana è stato ripescato nel Top14 della
prossima stagione causa la retrocessione d’ufficio dell’Albi,
decretata dalla Federazione francese per irregolarità di bilancio.
Accoppiamenti semifinali: Clermont-Perpignan (sabato a Marsiglia) e
Tolosa-Stade Français (domenica a Bordeaux). Play-off ProD2: Mont de
Marsan-Lione 12-6 mentre il Racing Metro di Lo Cicero e Festuccia
batte La Rochelle XX-XX. Finale sabato prossimo a Limoges. La vincente
accompagnerà il Tolone, già promosso, in Top14.
BIARRITZ AMARO – Dopo 16 anni, di cui gli ultimi 10 da tecnico con 3
Bouclier de Brennus vinti (2002-2005-2006), Patrice Lagisquet lascia
in maniera burrascosa il Biarritz. In settimana è stato silurato da un
improvviso voltafaccia della dirigenza del club biancorosso con a capo
il suo ex-compagno di nazionale Serge Blanco.

MITTEL EUROPA – Va al Ricany la Coppa Cèca: in finale i biancoblu
sconfiggono 23-17 lo Slavia Praga con mete di Kubalek e Fojtik. Il
Donau di Vienna vince il campionato austriaco battendo 31-10
l’Innsbruck mentre la Lega polacca è ad appannaggio del Folc Azs
Varsavia che nella finalissima ha la meglio del Budowlani Lodz per
20-18 grazie ad un piazzato di Janeczko allo scadere.

PATERSON FESTA – Dopo 18 anni la Scozia torna a sconfiggere
l’Argentina. A Buenos Aires nel 2. test, per festeggiare nel migliore
dei modi il record in nazionale di 88 caps, Chris Paterson ha
contribuito con 16 punti alla vittoria del Xv di Hadden 26-14 contro i
Pumas. Di Ford e Morrison le 2 mete ospiti a cui hanno risposto quelle
di Fernandez Lobbe ed Agulla. Ad Auckland grazie a 22 punti di Daniel
Carter gli All Blacks battono 37-20 l’Inghilterra in cui la debuttante
ala di colore Topsy Ojo ha realizzato due mete. Esordio vittorioso per
il Ct kiwi Robbie Deans al timone dei Wallabies: a Melbourne
l’Australia batte, seppur a fatica, 18-12 l’Irlanda in virtù delle
mete di Barnes e Horwill. Per il Xv del Trifoglio a segno Leamy e
capitan O’Driscoll.

Giampaolo Tassinari

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