Dal Gazzettino del 22 febbraio 2010

Italia in raduno per la Scozia – Veneto e Aironi in Celtic, è fatta – Treviso e Padova già in semifinale di Coppa Italia – MISCHIA APERTA di Antonio Liviero

Italia in raduno per la Scozia

Azzurri da ieri in raduno a Roma per il 3° turno del Sei Nazioni con la Scozia. Nessun infortunio fra i sei scesi in campo sabato nel Top 14 o in Premirship: si tratta di Castrogiovanni, Mauro Bergamasco, Masi, Perugini, Gower e Mirco Bergamasco. Solo questi ultimi due sono partiti titolari in Montpellier-Bayonne 16-22 e Bourgoin-Stade Francais 16-22.

 

Veneto e Aironi in Celtic: è fatta

Atteso per oggi l’annuncio dell’ammissione italiana

Ivan Malfatto

«I segnali sono sicuramente positivi. Ma fino a che non c’è nero su bianco…».
      È un Amerino Zatta ottimista e prudente allo stesso tempo quello che parla la vigilia della storica ammissione dell’Italia in Celtic League con le franchigie del Benetton (capofila del Veneto) e degli Aironi (Lombardia-Emilia). L’annuncio è atteso per oggi. Ottimista perchè «ho parlato venerdì con il presidente della Fir Giancarlo Dondi. Oggi da parte del board della Celtic dovrebbe esserci la ratifica di una decisione positiva di fatto già presa». Prudente perchè la telenovela Celtic ha già dispensato troppi colpi di scena (ultima voce l’ammissione dal 2011/12 e non dal prossimo anno) per dare qualsiasi passaggio per scontato. «Perciò finchè non vedo non credo».
      Anche gli scozzesi quindi si sarebbero convinti?
     
«A quanto leggiamo sui loro giornali e su quelli gallesi pare di sì. I tre milioni di euro aggiuntivi sembrano averli convinti»
      Confermato l’ingresso solo per quattro anni?
     
«Dopo il quadriennio ci sarà la verifica sulla situazione delle italiane».
      Dai diritti tivù arriveranno 1,2 milioni?
     
«Non lo so, la questione tivù è in mano a Dondi e al board Celtic. Noi franchigie non ne siamo coinvolte».
      Vi hanno chiesto ulteriori integrazioni di dossier nelle due settimane in cui è ripartita la trattativa?
     
«No. Dal giorno in cui abbiamo incontrato gli advisor della Deloitte due mesi fa non ci è stato chiesto più nulla».
      Tutto immutati anche sul fronte delle garanzie tecniche e dei 5 stranieri?
     
«Sono le norme del protocollo che abbiamo firmato. Dondi è sempre stato fermo su questo punto. O cambia regole la Celtic resteranno cinque».
      Cosa farete appena ricevuta l’ammissione?
     
«Ci metteremo al lavoro 1’ dopo. Sono tante le cose da fare. Tutto finora è stato bloccato da questa incertezza. In particolare i contratti con i giocatori ai quali non si poteva dare nessuna garanzia».
      Avete già in mente di quanti atleti sarà composta la rosa per un simile impegno?
     
«Quest’anno ne abbiamo 41, non si discosterà molto da questo numero».

 

Treviso e Padova già in semifinale di Coppa Italia

(e.g.) In Coppa Italia primi verdetti. Benetton nel Girone 1 e Petrarca nel Girone 2 sono già in semifinale, da definire il piazzamento. Girone 1: Banca Monte-Benetton 14-27, Femi CZ-Gran Parma 36-12, riposava il Consiag. Benetton 15, Femi CZ 10, Consiag 4, Banca Monte, Gran Parma 0. Girone 2: Casinò Venezia-Petrarca 5-27, Montepaschi-Futura Park 32-6, riposava L’Aquila. Petrarca 14, Montepaschi 6, L’Aquila 4, Casinò Venezia, Futura Park 1.
      NAZIONALE A – Simon Picone è stato convocato con la Nazionale A che venerdì a Biella affronterà la Scozia A.
      PARMA – Roberto Manghi, ds del Banca Monte Parma, si è dimesso in settimana. Tra i motivi della risoluzione del contratto, la proposta di ulteriori tagli degli stipendi ai giocatori i quali ad inizio stagione avevano già accettato una riduzione.

 

MISCHIA APERTA di Antonio Liviero

Sbronze, bugie e mete.
La resurrezione dell’orso Bastareaud

Nella spensieratezza dei 20 anni, Mathieu Bastareaud non poteva immaginare che la notte del 21 giugno, dopo il test di Wellington contro gli All Blacks, la sua vita sarebbe cambiata per sempre. In preda all’agitazione ha svegliato Jean Philippe Harget, il medico della nazionale francese. Erano le tre. Il dottore si è precipitato nella stanza d’albergo del trequarti centro. E l’ha trovato sotto choc, con una ferita profonda allo zigomo. «Sono stato aggredito per strada da un gruppo di sconosciuti. Uno mi ha puntato il coltello alla gola» ha raccontato Bastareaud.
      Nonostante il rifiuto del giocatore di presentare denuncia, i dirigenti della Francia facevano scoppiare il caso con una conferenza stampa. Ma un paio di giorni dopo ecco la smentita della polizia: le immagini della videosorveglianza dimostravano che Mathieu era rientrato all’hotel con due compagni di squadra senza alcuna ferita. Smascherato, il ragazzo ha cambiato la versione dei fatti: «Avevo bevuto troppo e sono caduto nella mia camera ferendomi al volto. Mi ha preso il panico». Ma anzichè chiudersi, il caso diventava un affare di stato con l’intervento addirittura del primo ministro per le scuse ufficiali alla Nuova Zelanda, mentre il presidente della federazione Camou invocava sanzioni esemplari da parte della commissione disciplinare. L’affaire Bastareaud diventava il giallo dell’estate: cos’era accaduto nei 25 minuti trascorsi dal rientro all’Holliday Inn al momento in cui aveva inserito la tessera magnetica nella porta della sua stanza? Donne, cazzotti, risse tra compagni: le ipotesi si sono sprecate.
      Travolto da uno scandalo troppo grande per la sua personalità fragile, Mathieu è fuggito un mese alle Antille mentre la federazione, che in altri tempi avrebbe risolto tutto con una lavata di capo e senza clamori, ha alzato un muro di silenzio. A novembre Bastareaud è stato punito con l’esclusione dai test-match. Il rientro è avvenuto a Edimburgo nel Sei Nazioni. Per due settimane la Francia ha parlato solo di questo. Una pressione enorme per qualunque ragazzo di 20 anni. Ma non per lui che ragazzo ormai non era più. Nella terra dei castelli e delle leggende, in una notte buia ha scacciato i fantasmi con due mete impastate di potenza, velocità e rabbia.
      I giornali hanno parlato di redenzione. Ma si trattava di una metamorfosi. Anche tattica. Come ha dimostrato la settimana dopo a Parigi contro l’Irlanda. Il turbolento orso con i baffi è stato ancora decisivo ma senza mete stavolta. Irridendo O’Driscoll con finezze insospettate. Ha avviato l’azione della seconda marcatura con un break fulminante, poi si è ripiazzato all’esterno e sul passaggio di Trinh-Duc ha fatto da esca, lasciando sfilare la palla per la marcatura di Jauzion. Nella terza meta sul placcaggio del capitano irlandese ha esibito invece un raffinato sottomano per Poitreanud, come se l’orso con i baffi avesse lanciato un vasetto di miele. Nessun sorriso però. L’età della spensieratezza è già finita.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *