Galles – Italia e…

Commenti sul Sei Nazioni appena concluso

Cucchiaio di legno evitato (non abbiamo perduto tutti gli incontri).

Caspita, che fortuna, anche se siamo, comunque,  impietosamente arrivati ultimi: peggior attacco e peggior difesa e peggior differenza punti: che si vuole di più? C’è da fregarsi le mani dalla gioia Fortunatamente eravamo considerati ermetici in difesa e con qualche chance di più in attacco: infatti abbiamo subìto una caterva di punti e ne abbiamo segnato…meno.

Mischia: non c’è. Sembriamo al sole delle spiagge di Acapulco: l’intensità muscolare e mentale dei vari Perugini, Ghiraldini, Castrogiovanni & C. è litoranea, da battigia, brulicante di batteri che isolano memorie e movimenti. Abbiamo fatto soffrire gli All Blacks, ed un arbitro pusillanime, allora, non se l’è sentita di assegnarci quant’era sacrosanto (meta tecnica)  per galvanizzare il nostro movimento e per umiliarne un altro che non aveva mai subìto mete tecniche, in difesa dei suoi territori.

Siamo, mestamente, alla frutta. Possiamo intravvedere Derbyshyre, Favero, Bocchino e compagnia briscola: ma nessuno di loro, per ora, è un campione di classe stellare. Dietro di loro, il deserto. Non c’è persona. E’ già sotto gli occhi di tutti che, tra campionati stressanti ed incontri internazionali i nostri ex eroi sono alla frutta. Castrogiovanni è falloso ed incostante, non riesce più a spingere; Perugini sembra non capire dov’è e cosa sta facendo: le loro riserve sono da tregenda (Aguero), Ongaro è a fine carriera e non incide più.

Bortolami è ricercato sempre più assiduamente a RAI 3 su "Chi l’ha visto?". Le altre seconde linee rifiatano spesso ed incidono poco. In terza, Bergamasco sbuffa ma non è più quello almeno di un apio d’anni fa. Zanni non può fare miracoli, da solo, e Sole è l’esatto contrario del suo cognome: grigio. Non si possono fare 113 placcaggi in una partita e pensare di portare a casa il risultato. I placcaggi, dovrebbero farli gli altri…

Mediana: stendiamo un pietoso velo su Tebaldi, incolpevole per manifeste carenze ma, evidentemente, comunque incapace di gestire sè stesso e la squadra. Gower è volonteroso ed ha qualche dote, ma da solo non basta. McLean fa il suo compitino, forse un po’ meglio dei suoi compegni di reparto, ma al piede è ancora, quasi, un dilettante. Gli altri del comparto arretrato? Lasciamo perdere.

E per fortuna che siamo "migliorati in difesa": diversamente, quante centinaia di punti avremmo incamerato?

Dietro non c’è nessuno. Ribadisco il mio ringraziamento ad una federazione che ha solamente sperperato. Sperperare significa anche non aver investito, o non aver investito  nella maniera migliore. Il che è anche peggio. Se appena appena ci fosse un po’ di pudore, i vertici federali dovrebbero dimettersi. Ma si sa: il culo dalla poltrona non lo schioderebbero nemmeno se sapessero che, sotto, ci fosse pronto un esercito di cimici voglioso di mangiargli le chiappe.

Riusciamo a vincere contro una Scozia, farcita di riserve a causa degli infortuni dei "migliori", che però becca solo 6 punti dalla Francia, Vince contro l’Irlanda, è beffata dal Galles per prorpia e pura dabbennaggine; pareggia con l’inghilterra. Quindi, anche se la faccia l’abbiamo salvata, la credibilità che cosa ci dice? Che siamo piccoli, tradizionalmente incapaci di riconoscere e risolvere i problemi ed ancorati ad un regime federalistico peggiore di quello di Amin Dada.

Tra qualche anno, torneremo a giocare con Romania e Spagna.
Ci scommetterei sopra.

Alla prossima.

One response to “Galles – Italia e…”

  1. Volevo segnalare che il Cucchiaio di Legno, al contrario di quanto scritto nella prima riga dell’articolo, è effettivamente arrivato in Italia, visto che viene "consegnato" alla squadra che arriva ultima indipendentemente dal numero di punti fatti, e non a chi perde tutte le partite: chi fa zero punti, infatti, si becca il Whitewash.

    Purtroppo in Italia si fa grande confusione su questa cosa, e mi spiace vedere che anche questo sito cada in errore.

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