Dal Gazzettino (07.05.2007)

Masi infortunato, Parisse seconda linea. Finale per Nieto e Bortolami – In 4500 al Topolino. Donne seste agli Europei – SUPER 10 – Otto quintali di cuore e venti chili di cervello – I LEONI PREPARANO LA RISCOSSA.

GUINNESS PREMIERSHIP

Saranno Leicester Tigers e Gloucester a
contendersi la vittoria del Campionato inglese sabato a Twickenham
(inizio alle 14.30 locali). Per il Tigers possibilità di accoppiata,
quindi, visto che sono in finale anche della Heineken Cup con i London
Wasps. Nelle semifinali Gloucester ha travolto Saracens 50-9 (gara
intera per Nieto, 68′ giocati Bortolami, per entrambi una prestazione
esemplare, tribuna invece per Ongaro), Leicester Tigers ha sconfitto
invece Bristol 26-14 (nessun italiano in campo).
TOP 14 Nel terz’ultimo turno sconfitti lo Stade Français a Biarritz e
il Clermont Auvergne sorprendentemente a Brive. Biarritz-Stade
Français 22-13: nel Biarritz 53′ per Dellapè, mentre Masi è uscito per
infortunio (trauma cervicale) al 23′. Tra i parigini gara intera per
Parisse seconda linea e Mauro Bergamasco uscito solo temporaneamente.
Toulouse-Bayonne 47-28 (tutto il secondo tempo per il tolosano
Perugini), Brive-Clermont Auvergne 28-22 (Orquera del Brive 41′
giocati e una meta, nel Clermont solo i minuti finali per Troncon),
Perpignan-Agen 31-18, Bourgoin-Narbonne 44-11 (gara intera per Del
Fava del Bourgoin), Montauban-Montpellier 13-12 (70′ per Arganese del
Montauban, 80′ per Bortolussi del Montpeiier, autore dei 12 punti con
4 piazzati), Albi-Castres 19-12. Classifica: Stade Français 79,
Toulouse 77, Clermont Auvergne 75, Biarritz, Perpignan 70, Bourgoin
56, Montauban 53, Albi, Castres 45, Agen, Brive 44, Bayonne 43,
Montpellier 42, Narbonne 39.

SUPER 14

Terminata ieri la prima fase del Super 14. Sabato le
semifinali con questi accoppiamenti: Sharks-Blues (a Durban),
Crusaders-Bulls (a Pretoria), finale il 19 maggio con sede da
definire. I risultati dell’ultimo turno: Crusaders-Chiefs 24-30,
Stormers-Sharks 10-36, Force-Blues 6-33, Bulls-Reds 92-3,
Highlanders-Brumbies 10-29, Hurricanes-Waratahs 14-38, Lions-Cheetahs
10-16.

MAGNERS LEAGUE Ad un turno dalla conclusione della prima fase,
Leinster e Cardiff si stanno giocando il primo posto. Llanelli-Cardiff
Blues 38-10, Leinster-Borders 31-0, Glasgow-Ospreys 29-26,
Edinburgh-Munster 9-35, Dragons-Connacht 23-0; Leinster 61, Cardiff
Blues 58, Ospreys 55, Llanelli 53, Ulster 51, Munster 50, Glasgow 49,
Edinburgh 41, Dragons 39, Connacht 26, Borders 12.

E.G.

In 4500 al Topolino. Donne seste agli Europei

TROFEO TOPOLINO

Sabato e domenica tornerà il Trofeo Topolino,
manifestazione riservata alle categorie Under 15, 13, 11, 9 e 7,
arrivata alla sedicesima edizione. Saranno 4.500 i partecipanti
all’edizione di quest’anno, in assoluto la più massiccia. Presenti
anche 4 squadre straniere, due russe, una scozzese e una irlandese.
Due le dislocazioni per la fase di qualificazione e le semifinali. In
Ghirada giocheranno le categorie Under 7, 9, 11 e 13, a Casale quella
degli Under 15. Le gare di finale delle 5 categorie verranno invece
disputate come consuetudine sul terreno dello stadio di Monigo
domenica pomeriggio a partire dalle 14. A seguire premiazioni e
cerimonia di chiusura.

TROFEO MILANI

La selezione Rugby Academy Blu (selezione delle squadre
della provincia di Rovigo) ha vinto il Trofeo Aldo Milani,
manifestazione riservata alla categoria Under 17, battendo in finale
il Benetton 17-14, al terzo posto gli irlandesi del Greystones
College. Era da 20 anni che una squadra polesana non vinceva il
Torneo.

EUROPEO DONNE

A gli Europei di Madrid l’Italia si è classificata al
sesto posto, battuta nell’ultima partita dalla Svezia per 5-0.
Italiane vincitrici di una sola gara, contro la Russia per 50-5.

SERIE C

Sul neutro di Bassano si è disputato ieri il barrage per
l’ammissione agli spareggi Nazionali per la Promozione in serie B. Il
Favero Montebelluna ha sconfitto il Monsters 69-5.

UNDER 19

Sarà Petrarca-Casale, in programma domenica a Padova, uno
degli spareggi per l’accesso alle semifinali scudetto. Vincendo il
girone d’Elite del Gruppo 2, Casale è in ogni caso promosso in
Eccellenza.

E.G.

SUPER 10

Il successo nella semifinale di andata ha caricato i
padovani. Il tecnico: «Treviso è la più forte ma ora conta la voglia
di vincere. E noi ce l’abbiamo»
Presutti lanciato: il Carrera proverà a stupire
«In settimana sistemeremo i problemi in touche. A Monigo una squadra
più disciplinata e qualcosa di nuovo»

Padova

NOSTRO SERVIZIO
Presutti, che partita sarà sabato al Monigo tra Carrera e Benetton?

«Sicuramente diversa da quella dell’altro ieri a Padova, dove abbiamo
vinto per 20-18. Lo scarto è così minimo che non ci permette di fare
alcun calcolo. Dobbiamo andare a Treviso per vincere».

Nella gara del Plebiscito avete perso quasi tutte le rimesse laterali
a vostro favore.

«Ritengo che in una settimana le cose si possano aggiustare.
Dedicheremo al problema delle touche un’intera seduta di allenamento.

Non sono d’accordo con quanti sostengono che per tutto il campionato
le rimesse laterali sono state il nostro punto debole: forse non siamo
mai stati impeccabili in questa fase, ma neppure siamo quelli di
sabato».

Sinceramente, riesce ad essere ottimista in vista della sfida di ritorno?

«Sono un ottimista di natura. E visto che il Benetton l’abbiamo
battuto due volte su tre, lo divento ancora di più. Come dico da
inizio stagione, questo Petrarca è una squadra che può vincere e
perdere con tutti. In casa come in trasferta. Se giochiamo con la
stessa intensità e con la grinta esibita al Plebiscito, Treviso non
avrà vita facile. Di questo sono convintissimo».

Touche a parte, ritiene che il Carrera possa giocare meglio?

«Certo. Soprattutto se ci sarà da parte nostra maggior disciplina e se
concederemo meno calci piazzati alla Benetton. A questo punto la mia
squadra è così concentrata e così convinta dei propri mezzi, che ogni
traguardo è possibile. La vittoria ci ha dato una carica speciale”.

Il Benetton si butterà in attacco fin dai primi minuti.

«Non lo so se attaccheranno a testa bassa. So però che in tre partite
sono riusciti a segnarci solo due mete. Ho sempre detto che per me il
Benetton è la squadra più forte e meglio organizzata del Super 10, ma
arrivati a questo punto, con una sola altra partita da giocare, certi
valori si appiattiscono e contano maggiormente altre cose. Come la
voglia, la serenità».

Negli spogliatoi, a fine gara, c’è stato un abbraccio molto affettuoso
tra lei e Munari.

«Normale. Siamo amici e ci stimiamo reciprocamente da una vita.
Abbiamo lavorato insieme tanti anni e anche se adesso siamo su sponde
diverse, l’amicizia rimane».

In definitiva, Presutti, che Carrera dobbiamo aspettarci di vedere
sabato al Monigo?

«A me andrebbe bene anche un Carrera che perde nuovamente tutte le
rimesse laterali, ma che vince la partita. A parte questa
considerazione, è ovvio che cercheremo di fare ancora meglio che a
Padova, che proveremo qualcosa di nuovo. La Benetton è fortissima e
serve un Petrarca altrattanto bravo per superarla ancora».

Alberto Zuccato

Otto quintali di cuore e venti chili di cervello

È di 20 anni fa l’ultimo trionfo padovano. La prima domenica di aprile
dell’87 un Petrarca da record concluse il più lungo ciclo del
dopoguerra. Sul campo del Brescia l’australiano Knox mise al sicuro il
risultato con un piazzato a un minuto dalla fine (22-15) . Un successo<br
/>che valeva l’undicesimo scudetto. Undici titoli in diciassette anni.
Il quarto consecutivo, il terzo di fila della gestione Munari che
nell’84, con il ritorno alla presidenza di Memo Geremia, era
subentrato in panchina a Lucio Boccaletto a soli 32 anni.
Vittorio Munari non solo incarnava i valori della grande famiglia
dell’Antonianum, ma condivideva in pieno il pragmatismo di Geremia. Al
quale aggiungeva una straordinaria conoscenza del rugby
internazionale. La miscela fu esplosiva: squadra concreta e ancorata
ai fondamentali, difesa a uomo, organizzazione in touche perfetta,
mischia chiusa intrattabile. La spinta coordinata, a otto, rubava
palloni a raffica. Un pack da 820 chili: «Otto quintali di cuore e
venti chili di cervello» sentenziò Munari. Gardin, Dell’Uomo e Artuso
erano i bisonti del maul, micidiale sugli sviluppi delle rimesse
laterali. Innocenti, Galeazzo e Farina i cacciatori di palloni.

Valutata l’incertezza degli arbitraggi Munari decise di non passare
per le seconde fasi. L’avanzamento era affidato ai calci millimetrici
di Lorigiola, Campese e Knox che innescavano un capillare sistema di
avanzamento collettivo. I trequarti erano rapidi a salire, occupavano
gli spazi, orientavano i difensori nella zona di caccia degli avanti
la cui devastante pressione costringeva gli avversari a indietreggiare
anche di 10-15 metri palla in mano. L’esito era spesso la riconquista
diretta della palla o, come consentiva il regolamento di allora, una
mischia ordinata. Andava famosa una giocata chiamata “quadro”. Quando
si trovava vicino alla linea di touche, il pacchetto ruotava in modo
da allontanare le terze avversarie, poi Lorigiola calciava come un
sicario nel box a beneficio dell’ala sul lato chiuso. Erano mete a
grappolo. Naturalmente c’era la variante Campese. Sul pressing
difensivo Innocenti andava a prendere il suo posto all’apertura e
David si infattava a mezza via alle spalle delle prima linea di
difesa, pronto a raccogliere i calci degli avversari e a lanciare i
suoi imprevedibili contrattacchi. Si diceva che il Petrarca fosse
Campese-dipendente. Ma era un luogo comune perché quella squadra era
vincente nel Dna. Lo dimostrò proprio nell’87, quando Campo aveva
lasciato Padova, sostituto da Knox.Il 4 gennaio il Petrarca era atteso
dal Rovigo di Lupini. Allora ci si allenava tre volte alla settimana.
Munari prima di Natale riunì la squadra e fece un discorso chiaro: per
passare al “Battaglini” serviva uno sforzo supplementare, un
allenamento anche a Capodanno. I ragazzi si guardarono negli occhi e
strinsero un patto d’onore. Il primo dell’anno erano tutti al Tre Pini
ricoperto da 30 centimetri di neve. Munari si commosse. Ma
all’allenatore non bastò. Giunto allo stadio fu illuminato da un
incauto striscione che recitava: “benvenuti conigli”. Quando fu nello
spogliatoio lo riferì ai giocatori. Capitan Artuso si fece torvo e con
l’aria di chi dice “lascia, che questa non è roba per te”, spostò
letteralmente Munari e uscì dallo spogliatoio seguito dalla squadra.
Knox infilò due drop nella prima mezz’ora, Lorigiola si tuffò in meta
al 45′. Finì con un perentorio 16 a 3. Il Petrarca era lanciato verso
l’undicesimo scudetto.

A. Liviero

I LEONI PREPARANO LA RISCOSSA

Green: «In attacco sarà un Benetton cinico»

Treviso
NOSTRO SERVIZIO

A Padova il Benetton ha visto sfumare la vittoria all’ultimo secondo,
ma probabilmente nulla sarebbe cambiato per il passaggio del turno. Un
successo di Treviso sarebbe stato importante ma non determinante per
l’accesso in finale. In casa trevigiana c’è molto rammarico per non
aver saputo infliggere il primo stop casalingo al Petrarca, ma tutti
sanno che la posta in gioco si deciderà tutta nel ritorno: chi vincerà
sabato a Treviso (stadio di Monigo, inizio alle 20.30) passerà il
turno. E ci vorrà una gara tutta di sacrificio perché con la vittoria
in garauno Padova avrà aggiunto ancor più fiducia a quella che già
aveva alla vigilia di questi playoff. «In effetti conferma Craig
Green, tecnico del Benetton chi vincerà il prossimo incontro accederà
alla finale. Inutile fare calcoli, i punti di differenza sono troppo
pochi, bisognerà avere pazienza e prendere tutto quello che verrà».

A Padova il Benetton ha avuto un grande possesso eppure questo non è
bastato per vincere.

«Se valutiamo le prestazioni del Petrarca in questo Campionato si
rileva che ha avuto quasi sempre problemi in mischia e in touche,
eppure è arrivato in semifinale. Significa che è una squadra
organizzata, che gioca molto bene in difesa e ha un buon recupero. Noi
dovevamo assolutamente sfruttare le occasioni avute, invece anche in
superiorità numerica non siamo riusciti a sfondare, anzi abbiamo perso
il pallone. Siamo arrivati ad un passo dalla meta senza però trovare
la zampata decisiva. Questo è soprattutto un merito di Padova che ha
sempre difeso bene e coperto ogni spazio».

Cosa è mancato per vincere?

«Sicuramente un po’ di precisione e maggior disciplina in attacco,
soprattutto nel primo tempo. Le condizioni del campo imponevano di
attaccare più vicino alle fonti del gioco, cosa che ha fatto del resto
Padova, che magari non avrà trovato grandi spazi ma ha preso fiducia e
avuto dei calci a favore sempre trasformati in punti».

Per passare il turno cosa dovrà fare il Benetton?

«Come ho detto prima, la squadra che vincerà sabato prossimo sarà
anche quella che arriverà in finale. Non dovremo avere fretta, dovremo
giocare con freddezza ed essere accorti. Sfruttare i calci a
disposizione e soprattutto non fallire le occasioni, che sono certo
non saranno tantissime. Bisognerà essere cinici al massimo».

Ennio Grosso

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